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«La casa dello sposo». In arrivo la nuova Lettera pastorale del vescovo Napolioni

«I secoli hanno segnato, cambiato, arricchito e aggiornato il tempio maggiore della città e della diocesi, perché fosse sempre puntuale nel far vivere agli uomini l’oggi della grazia. La nostra Cattedrale è stata ed è romana e romanica, medievale, rinascimentale e barocca. La Riforma gregoriana ne è la matrice fondamentale e il vescovo Sicardo ha riccamente documentato l’antico fiorire di simboli spirituali. Il Concilio di Trento e il grande san Carlo ne hanno deciso l’attuale struttura, in funzione della vita liturgica e della coscienza di Chiesa di quel tempo. Rendiamo grazie a tanto coraggio, che all’epoca sarà pur sembrato improvvido. E prendiamoci ora la nostra parte di responsabilità, alla luce del Concilio Vaticano II, che si apriva proprio 60 anni fa, e che per la sapienza pastorale di due grandi lombardi, come san Giovanni XXIII e san Paolo VI, ha orientato la Chiesa a un buon rapporto con il mondo moderno, sulla soglia del nuovo millennio. Chiamando anche noi ad annunciare, celebrare e testimoniare la fede cristiana, nella contemporaneità».

Con queste parole, nella prima pagina dell’introduzione alla lettera pastorale La casa dello Sposo. Vivere oggi la nostra Cattedrale, il vescovo Antonio Napolioni definisce il contesto storico ed ecclesiale in cui si inserisce il progetto di adeguamento liturgico della cattedrale di Cremona che sarà svelato domenica 6 novembre alle 16 con la solenne concelebrazione di dedicazione del nuovo altare. Un evento storico per la Chiesa cremonese che da oltre 400 anni non viveva una dedicazione nella sua Cattedrale, ma anche un momento di riflessione e approfondimento su segni e modi del celebrare la fede oggi. Ed è proprio una meditazione quella che Napolioni offre alla diocesi con la lettera pastorale che proprio in occasione della dedicazione, viene distribuita in diocesi.

«Con questa lettera pastorale – si legge ancora nell’introduzione – il Vescovo non intende spiegare ciò che si è fatto, quanto dar voce alla gioia della Chiesa, la sposa del Signore, che ha il privilegio di abitare la casa dello Sposo per stare con Lui e ricevere i suoi doni vivificanti. Canterò gli sguardi e i pensieri che si accendono in me da questo luogo ricchissimo e affascinante, plasmato nel tempo dai diversi modi di celebrare, per offrire anche ai miei fratelli e sorelle un sentiero».

«Ora risplendono al centro della Cattedrale, ben visibili e inconfondibili, coronati dalle pagine della storia sacra e dai volti dei santi: altare, ambone, cattedra, dove le nozze si rinnovano, a ogni  di Dio e degli uomini». In dodici capitoli, impreziositi da un apparato di immagini che fondono i dettagli artistici dei nuovi arredi sacri alla tradizione liturgica e spirituale di cui il grande e meraviglioso edificio è segno nel cuore della città e della diocesi, immaginati «come le litanie processionali di un popolo in cammino», con le sue parole in vescovo accompagna lo sguardo dei lettori alla scoperta della nuova forma assunta dal presbiterio e, contemporaneamente, alla riscoperta del significato originario e ultimo di ogni celebrazione: l’incontro della comunità in preghiera con lo Sposo. «C’è una casa – scrive il vescovo Napolioni – che chiamiamo chiesa, perché in essa la Chiesa si raduna, e si rigenera».

La lettera pastorale si conclude con un appuntamento: «Quando la fretta non mortifica le nostre relazioni, terminata la santa Liturgia è bello restare sul sagrato, salutarsi, augurarsi ogni bene… è così che scelgo di concludere questa riflessione, dandovi l’appuntamento non solo in cattedrale, nelle più belle celebrazioni dell’anno liturgico, ma anche sulle strade della nostra città e dei diversi paesi. Perché il dialogo fraterno, imparato da piccoli nella casa dello Sposo, continui donando a tutti ragioni di speranza e forza per la vita».

 

La casa dello Sposo. Vivere oggi la nostra Cattedrale, edita da TeleRadio Cremona Cittanova in un agile volume di 44 pagine a colori, è disponibile a partire dal 6 novembre a Cremona presso la Casa della Comunicazione (via Stenico 3 – tel. 0372-462122) e la libreria Paoline. Sarà inoltre possibile richiedere la propria copia al costo di 1,50 euro anche scrivendo a edizioni@teleradiocremona.it. Il testo sarà disponibile anche nelle parrocchie delle diocesi.

 


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