1

Denatalità: parrocchie in prima linea per promuovere l’apertura alla vita

Dal 2015 ad oggi il dato nazionale sulle nascite fa registrare un crollo inesorabile: rispetto a soli 7 anni prima in Italia nel 2022sono nati quasi 100mila bambini in meno (392 mila contro i 485 mila del 2015). Un trend che non fa eccezione nel territorio locale, come spiega un servizio pubblicato sull’edizione del 12 aprile dal quotidiano cremonese La Provincia che, accanto ai dati, raccoglie alcune voci autorevoli di analisi sul fenomeno della denatalità. Tra gli interventi anche quello degli incaricati della Pastorale Familiare della Diocesi di Cremona, Roberto Dainesi e Mariagrazia Antonioli, che – dal punto di osservazione privilegiato di chi coordina tra le altre attività anche quella dei corsi di preparazione al matrimonio – osservano «dubbi e paure» delle giovani coppie di fronte alla scelta di generare.

Diverse le cause che richiedono attenzione secondo i coniugi Dainesi: preoccupazioni economiche e difficoltà organizzative nella conciliazione dei tempi di vita e di lavoro sono elementi critici nella costituzione delle famiglie. «Oggi ci si sposa più tardi e le persone hanno percorsi più lunghi per giungere alla stabilità affettiva e lavorativa». Un’osservazione che sottolinea la necessità di politiche di sostegno alla famiglia, ma – aggiungono gli incaricati di Pastorale familiare – esiste anche un “fronte” relazionale sul quale anche la rete delle parrocchie può giocare un ruolo importante: «Spesso nelle coppie c’è solitudine», per cui «servono dialogo e confronto» e la condivisione di un messaggio positivo, rispetto alla «logica individualista che non lascia spazio all’apertura verso l’altro».  «Per una coppia – concludono i coniugi Dainesi nell’intervista al quotidiano – accogliere un figlio è un’occasione di crescita e completamento: se come cristiani possiamo definirla una vocazione, da laici è comunque da considerare come un’enorme ricchezza».