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A Fornovo San Giovanni il benvenuto a don Antonio Trapattoni

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Chiesa parrocchiale gremita di fedeli, nel pomeriggio di sabato 12 ottobre, per la Messa solenne d’ingresso, come nuovo parroco di Fornovo San Giovanni, nella Bergamasca, di don Antonio Trapattoni, sessantaquattrenne di Isso (come lui stesso ha tenuto a precisare), proveniente dalla parrocchia di Masano che ha guidato negli ultimi dodici anni.

Presieduta dal vescovo Antonio Napolioni e animata dalla corale parrocchiale San Giovanni Battista diretta da Cleonice Canevisio, la celebrazione è stata preceduta dalle note della banda musicale di Fornovo e dal saluto del sindaco Fabio Carminati sul sagrato della parrocchiale. «Proseguiamo il lavoro svolto nella nostra comunità – ha detto il primo cittadino – perché è necessario partire da dove si può migliorare cercando di mantenere ciò che di buono si ha oggi. Mettiamoci subito al lavoro, insieme, perché per lei, a qualunque ora, ovunque, saremo disponibili».

 

Il saluto del sindaco di Fornovo

 

All’inizio della Messa è toccato al vicario zonale, mons. Giansante Fusar Imperatore, leggere il decreto vescovile di nomina di don Trapattoni, mentre Giulio Assandri ha letto il saluto della comunità parrocchiale. «Sappia che noi non abbiamo intenzione di andarcene come fece, nel brano di vangelo, l’uomo ricco cui Gesù chiese di seguirlo. Noi vogliamo seguirla e insieme a lei seguire il Signore».

 

Il saluto del rappresentante parrocchiale

 

Nell’omelia il vescovo ha esordito parlando dell’amore incessante di Cristo, di una ricchezza che solo Lui viene a regalare e che si traduce in quello che il presule ha definito «il sapore buono dell’umiltà». «La Chiesa – ha proseguito Napolioni – non dev’essere mai, a maggior ragione in questo tempo, una potenza, perché ciò che è debolezza di Dio, il Crocifisso, è più potente degli uomini, ciò che è stoltezza di Dio, le Beatitudini, è più sapiente degli uomini». Proseguendo, il vescovo ha esortato i fornovesi a non comportarsi come l’uomo ricco che nel brano del vangelo incontra Cristo, la vera gioia, ma non ebbe il coraggio di dirgli eccomi.

«Lasciamo – ha concluso il vescovo – che il cambio di parroco ci provochi. Lo so che scomoda tutti, ma il Vangelo stesso scomoda tutti, perché ci dice di lasciare per trovare. Chi invece dice no, questa è la mia parrocchia, queste sono le mie cose, questo è il mio modo di vedere, ostacola l’azione dello Spirito e impedisce l’annuncio del vangelo».

 

L’omelia del vescovo Napolioni

 

Al termine della Messa, il saluto, schietto, del nuovo parroco. «Di solito – ha detto con ironia – si inizia ringraziando il vescovo, ma dovrei farlo se mi avesse tolto da una situazione scomoda. Di fatto non è così. C’è stato il cambio di parrocchia perché i tempi canonici lo dicevano, ma non perché mi trovavo in difficoltà». E ancora: «Siamo nel tempo dei social, ma a me sono arrivate tante lettere scritte di stima e questo mi ha fatto capire che il cammino di dodici anni fatto assieme (a Masano, ndr) è stato un buon cammino». «Cosa dire alla comunità di Fornovo con la quale non ci conosciamo ancora? Occorre con fiducia continuare il cammino verso e dentro la Chiesa sinodale. Avete camminato con qualcuno, camminate con me, ma il cammino è quello di sempre». Da ultimo, un auspicio, quello di prendere esempio dalle cosiddette persone-medicina: «L’augurio che ci facciamo è che tutti noi possiamo, per quanto ne siamo capaci, essere persone speciali che fanno bene al cuore di chi ci incontra».

 

Il saluto di don Antonio Trapattoni

 

 

Profilo biografico del nuovo parroco

Don Antonio Trapattoni, classe 1960, nato a Isso (Bg) nella parrocchia di Barbata, è stato ordinato sacerdote il 22 giugno 1996. Ha iniziato il proprio ministero a Cremona come vicario a S. Ilario (1996-2001) e successivamente a Pandino (2001-2008). Tra il 2008 e il 2012 ha vissuto un’esperienza come fidei donum in Brasile. Dal 2012 era parroco di Masano. Ora il vescovo l’ha scelto come nuovo parroco di Fornovo San Giovanni.