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Dall’Eucaristia alla ministerialità: iniziato il percorso formativo per accoliti, lettori e catechisti istituiti

Domenica 13 ottobre in Seminario ha preso avvio il percorso formativo per i candidati ai ministeri istituiti di accolito, lettore e catechista con la guida del vescovo Antonio Napolioni.

La giornata è stata una vera esperienza di armonia nella diversità, a partire dall’accoglienza semplice ma gioiosa, per proseguire poi con la celebrazione dell’Eucaristia, la conoscenza reciproca, l’approfondimento di temi specifici e la condivisione dei sogni che ognuno porta in cuore per poter servire la costruzione di un “noi ecclesiale” coraggioso e missionario. L’occasione ha quindi voluto sostenere il discernimento personale dei candidati e avrà una ricaduta anche su quello delle comunità che li hanno designati.

I lavori individuali e di gruppo che hanno occupato la giornata sono stati disegnati e hanno avuto come filo conduttore il tema “dall’Eucaristia alla ministerialità”: la giornata infatti è stata una sorta di prolungamento della celebrazione che l’ha aperta.

In un primo tempo è stato rivisitato l’essere “radunati per…” di ogni battezzato e quindi anche dei ministri: la memoria dei sacramenti dell’iniziazione ricevuti, ciascuno ha ripercorso e condiviso i tratti della propria storia formativa e di servizio ecclesiale.

Un secondo momento – “ascoltare un Dio che ci parla” – è stato connotato dal riconoscere l’ineludibile necessità di rimettere al centro l’ascolto; è stata condivisa nuovamente la Parola ascoltata nella celebrazione eucaristica, centro del servizio e della vita spirituale.

La Parola approfondita e calata da ognuno nella propria esperienza di fede, ha illuminato gli animi favorendo una profonda armonia e sincronicità di pensiero che ha accompagnato al terzo step – “e ci invita alla comunione con lui per servire la chiesa e il mondo” – nel quale il confronto si è fatto costruttivo e concreto attraverso la rilettura e la riflessione sulle indicazioni del vescovo per la vita della nostra comunità diocesana, così come enucleate nella lettera Pellegrini di Speranza.

Per tracciare un quadro complessivo di questa giornata intensa, sono estremamente utili le parole di una catechesi di papa Francesco su cosa è e deve essere la Chiesa cattolica. Sono parole che costituiscono anche l’orizzonte entro cui rileggere l’avventura dei ministeri istituiti e da cui scaturirà un adeguato percorso formativo. Dice papa Francesco che la Chiesa è “casa dell’armonia dove unità e diversità sanno coniugarsi insieme per essere ricchezza. Pensiamo all’immagine della sinfonia, che vuol dire accordo, armonia, diversi strumenti suonano insieme; ognuno mantiene il suo timbro inconfondibile e le sue caratteristiche di suono si accordano su qualcosa di comune. Poi c’è chi guida, il direttore, e nella sinfonia che viene eseguita tutti suonano insieme in “armonia”, ma non viene cancellato il timbro di ogni strumento; la peculiarità di ciascuno, anzi, è valorizzata al massimo! […] E questo è il bello della Chiesa: ognuno porta il suo, quello che Dio gli ha dato, per arricchire gli altri. E tra i componenti c’è questa diversità, ma è una diversità che non entra in conflitto, non si contrappone; è una varietà che si lascia fondere in armonia dallo Spirito Santo.”