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La preghiera del diacono in famiglia e nella comunità al centro dell’incontro regionale al Santuario di Caravaggio

Sabato 19 ottobre presso il Santuario Santa Maria del Fonte di Caravaggio si è svolto l’incontro dei diaconi lombardi che, nell’Anno della Preghiera in preparazione al Giubileo del 2025, ha avuto come tema “La preghiera del diacono in famiglia e nella comunità”. L’incontro ha visto la partecipazione di numerosi diaconi permanenti, molti dei quali accompagnati dalle mogli e i figli; inoltre erano presenti i sacerdoti referenti del diaconato permanente delle diverse diocesi lombarde. La giornata è stata introdotta da don Filippo Dotti, referente per il Diaconato permanente della Diocesi di Milano.

Non è mancata una piacevole e inaspettata “incursione” del vescovo Antonio Napolioni, presente in Santuario per un altro impegno pastorale, che, compiacendosi della numerosa presenza, ha sottolineato che anche il diaconato collabora alla Chiesa in cambiamento.

La giornata è iniziata con la preghiera delle Lodi e la celebrazione dell’Eucaristia, presieduta dal vescovo di Pavia Corrado Sanguineti che nell’omelia, riprendendo le letture, ha sollecitato a considerare lo Spirito Santo, anima e motore della Chiesa; dallo Spirito Santo non si può prescindere e ne ha auspicato l’invocazione anche per il buon esito della giornata comunitaria.

È seguita la lezione-meditazione di don Ezio Bolis, docente nel Seminario diocesano di Bergamo e presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale: il sacerdote ha presentato un’approfondita riflessione sul significato della preghiera e, in particolare, della preghiera per il diacono. La preghiera per il credente – è stato ricordago – dovrebbe accompagnarne la quotidianità ed è fortemente legata alla fede: se si prega molto anche la fede cresce e consolida la relazione con il Signore.

Il diacono, ministro della Parola, servo all’altare e dei bisogni del popolo di Dio, trae forza proprio dalla preghiera: di lode, del Salterio, di intercessione; nella preghiera per gli altri e con gli altri, in famiglia e nelle celebrazioni comunitarie, di contemplazione, davanti al Santissimo Sacramento.

Sullo sfondo del tema giubilare “Pellegrini di speranza” voluto da Papa Francesco, don Ezio ha tratteggiato un’altra caratteristica della preghiera: la speranza, appunto. Non sempre la preghiera “esaudisce” desideri o “risolve” problemi a volte oggettivamente irrisolvibili, ma “lenisce” le sofferenze e colma i cuori di speranza.

Dopo l’intervento di don Bolis, la giornata è proseguita con il pranzo insieme e con i lavori di gruppo nel pomeriggio, per riflettere su quanto ascoltato al mattino e condividere impressioni ed esperienze e ritornare alle rispettive comunità arricchiti e rinnovati.

Mario e Marialuisa Pedrinazzi