Calvenzano, domenica la festa per i 70 anni di Casa albergo Maria Immacolata con il Vescovo
Sarà il vescovo Antonio a presiedere, nel pomeriggio dell’8 dicembre, la Messa solenne nella chiesetta della casa albergo Maria Immacolata di Calvenzano per festeggiare i 70 anni di questa struttura fondata da Battistina Viganò (premio Rosa Camuna di Regione Lombardia nel 2000, solo per citare uno dei tanti riconoscimenti che questa donna si meritò). La celebrazione è in programma alle 16, dopodiché si terrà un momento di festa con il personale, gli ospiti ed i loro parenti.
«Portare avanti i valori incarnati da Battistina – racconta il direttore di casa albergo, Luca Viganò – è per noi fondamentale. Le Rsa sono ormai aziende vere e proprie e la sfida è gestire la casa albergo con i principi di mutualità che furono alla base della sua nascita. Ad oggi gli ospiti della Maria Immacolata sono 79, provenienti sia da Calvenzano che dai centri più o meno limitrofi. Da metà ottobre abbiamo iniziato l’erogazione del servizio della Rsa aperta e c’è la volontà di riaprire il centro diurno che era stato inaugurato nel 2016, attivato poco prima dello scoppio della pandemia ma subito chiuso per le ragioni di emergenza sanitaria che tutti conoscono. In quel periodo il centro diurno diventò uno spazio utile alle visite dei parenti, e come tale continua a essere utilizzato oggi. Affinché torni ad avere la sua funzione originaria dovremo allestire un nuovo spazio-visite creando un altro salone mediante la chiusura di un portico con ingresso da via Casirate. Inoltre, stiamo dialogando con l’Asst Bergamo Ovest in vista dell’apertura di un punto-prelievi del sangue all’interno della nostra struttura. Al momento questo è un auspicio».
Se non c’è carenza di richieste da parte di una popolazione sempre più anziana, alla Maria Immacolata il problema è piuttosto la carenza di personale, pur non rappresentando ad oggi una situazione di emergenza. «È una situazione che si percepisce – continua Luca Viganò – perché sulle scrivanie dei nostri uffici non ci sono più i plichi di curricula come c’erano una volta. Però siamo in una condizione abbastanza fortunata: fra dipendenti e collaboratori abbiamo sessantacinque persone che si occupano della Maria Immacolata e dei suoi ospiti».
Nota dolente, invece, sono i volontari. «Sono pochi – precisa il direttore – quelli attivi, fissi, si contano davvero sulle dita di una mano: se vogliamo sagerare possiamo arrivare a sei o sette al massimo. Quello di incrementare il numero di volontari è un impegno che mi prendo, perché figure del genere sono sempre state un valore aggiunto per la casa-albergo di Calvenzano. Di buono c’è che realtà come l’Auser calvenzanese e il locale gruppo Alpini sono sempre disponibili alla collaborazione».
Assolutamente “competitive” le rette mensili di degenza: 62 euro al giorno per gli ospiti contrattualizzati che diventano 70 al giorno per gli accreditati.
Sovrintende alla gestione della casa albergo la cooperativa Casa Albergo Maria Immacolata presieduta da Carlo Viganò, mentre la proprietà fa capo alla Fondazione Maria Immacolata di Calvenzano presieduta da don Giuseppe Ferri, nipote di Battistina Viganò e parroco di Brignano Gera d’Adda.
Battistina Viganò
Battistina Viganò nasce a Calvenzano (Bg) il 17 dicembre 1916. A vent’anni è presidente dell’Azione Cattolica parrocchiale, della quale aveva preso la tessera a dieci anni; nel 1950, su sua iniziativa, vienene eretta e collocata all’ingresso di Calvenzano, in via Treviglio, una croce a ricordo dell’Anno Santo.
Negli anni difficili e tragici della seconda guerra mondiale, trascorre circa un decennio a Cremona nella Congregazione religiosa delle Oblate occupandosi di chi soffre ed è più infelice. Rientrata a Calvenzano si impegna nell’ambito sociale e politico diventando assessore ai Servizi sociali.
È in questo periodo che, “leggendo i bisogni del tempo” dà corpo all’iniziativa più impegnativa della sua vita: è la fondatrice e direttrice tutto fare della Casa Maria Immacolata di Calvenzano, istituzione ormai affermata ben oltre i confini comunali, conosciuta per non essere solo una casa di riposo. I primi anni sono, sotto l’aspetto finanziario, difficili e allora avvia, parallelamente, una attività di taglio ed orlatura di foulard. Tanti sono i bisogni della comunità, non solo per le persone anziane, ma anche per i giovani, per i quali in estate organizza una colonia montana.
Prendendo in affitto due stanze, l’opera di assistenza agli anziani inizia nel 1954 e quattro anni dopo viene ufficialmente inaugurata la “Casa”, come sarà sempre chiamata, con 30 posti letto, raddoppiati nel 1968 con l’ampliamento della struttura. Nel 2011, a conclusione della ristrutturazione e dell’ampliamento avviato nel 2004, si arriva a 79 post i letto.
Nel 1988 si costituisce l’attuale cooperativa, onlus, denominata “Casa albergo Maria Immacolata” e nel febbraio del 1994 la Fondazione Maria Immacolata di calvenzano onlus.
Fedele ai propri principi di riservatezza e di umiltà, riservata e schiva, muore il 29 gennaio 2000. Per questo suo modo di essere, per l’impegno disinteressato con il quale dona la propria vita agli “altri bisognosi” numerosi, riceve diversi riconoscimenti come la medaglia d’oro con attestato di benemerenza da parte dell’Amministrazione comunale di Calvenzano il 18 dicembre 1994 o la nel 1996 la Croce “Pro Ecclesia et Pontefice”. Nel 2000, la Regione Lombardia conferì, alla memoria, il premio Rosa Camuna 2000, istituito nel 1966 per riconoscere il ruolo delle donne impegnatesi sul piano civile e sociale, sia a favore della condizione femminile e delle pari opportunità, sia di tutta la comunità, contribuendo così a tenere alto il prestigio della Lombardia.