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In Cattedrale la festa dei religiosi nella Giornata mondiale della Vita consacrata

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Un’assemblea dipinta dei colori dei diversi Istituti religiosi ha riempito la Cattedrale di Cremona nel pomeriggio di domenica 2 febbraio, in occasione della 29ª Giornata mondiale della Vita consacrata. La celebrazione liturgica, presieduta dal vescovo Antonio Napolioni, ha visto partecipare i religiosi e le religiose delle diverse Congregazione in servizio in diocesi.

La benedizione delle candele, caratteristica della festa liturgica della Presentazione al tempio del Signore, svolta nella navata centrale nei pressi del portone principale del massimo tempio cittadino, ha aperto la Messa, che è stata concelebrata dai canonici del Capitilo insieme al delegato episcopale per la Vita consacrata, don Enrico Maggi, i presbiteri Barnabiti, Camilliani e Cappuccini, insieme anche ad alcuni altri sacerdoti diocesani.

«È una splendida festa che celebriamo in umiltà e gioia – ha esordito il Vescovo nella sua omelia – e di cui queste luci sono il segno. Perché abbiamo sempre bisogno di una piccola fiammella che arde nei nostri cuori e che illumina il nostro cammino».

Nella sua riflessione, mons. Napolioni, ha riflettuto sulla presenza al Tempio di Gerusalemme di uomini e donne come Simeone e Anna, che lo abitano con fede e attesa: «Sono due i sentieri di consacrazione della vita: il sentiero umano che condividiamo con tutti i fedeli laici e il sentiero divino in cui il Signore fa di più».

Quindi il pensiero alle tante religiose e ai religiosi presenti: «Oggi contempliamo la scintilla di grazia che tutti abbiamo ricevuto nel Battesimo e che per alcuni fratelli e sorelle è cresciuto più consapevole nella consacrazione religiosa, ma sostanzialmente in questa conformazione a Cristo scelta come tutto della propria vita nella varietà di carismi di vita e impegno nella comunità».

Poi riprendendo l’immagine di Gesù tra le braccia di Simeone ha affermato: «Noi riprendiamo il cammino con gratitudine per ciò che le suore fanno, per ciò che i religiosi con le loro opere fanno. Ma il vero fare è lasciarsi toccare: prendere in braccio il Bambino e credere talmente in Lui che diventa possibile rinascere, sempre». E ancora: «Mi piace pensarlo sulle braccia di tutti noi. In particolare di voi, sorelle e fratelli, che avete fatto della relazione con lui (non appariscente, non di potere, ma di umile obbedienza) la sostanza della vostra vita». E ha proseguito: «Perego per i vostri momenti di stanchezza e di difficoltà e lodo per la perseveranza e la vicinanza che offrite a tutti. E cammino insieme a voi verso una Chiesa in cui tutti ci riconosciamo benedetti dalle vocazioni degli altri e ci aiutiamo a far trionfare la vita, che è già consacrata alla pienezza dell’amore di Dio dal seno di nostra madre».

La Messa è terminata con il rinnovo delle promesse religiose e festeggiando i religiosi e le religiose che quest’anno ricordano un particolare anniversario di consacrazione.

25° di Professione: suor Shiny Vettathu (Figlie di San Camillo) e suor Manna Mehari Beyene (Figlie di Gesù Buon Pastore)

50° di Professione: suor Celina Avirappatt (Figlie di San Camillo), suor Margherita Negro (Figlie del Sacro Cuore) e padre Emiliano Radaelli (Chierici regolari di san Paolo)

60° di Professione: suor Claudia Pensa (Suore Adoratrici del SS. Sacramento), suor Leonia Belloni (Suore Adoratrici del SS. Sacramento), suor Luisa Bernuzzi (Suore Adoratrici del SS. Sacramento) e suor Piera Citterio (Suore Adoratrici del SS. Sacramento)

70° di Professione: suor Rinalda Ornaghi (Suore Adoratrici del SS. Sacramento)

 

 

Il video integrale della celebrazione