Torrazzo con vista: puntata sulla comunicazione dello sport, che sa unire anche quando divide
In Italia si fa sport. A tanti livelli e in molti modi differenti. Soprattutto, in Italia si parla di sport. Con gli amici, in famiglia, ascoltando il parere di chi è competente. Molti discorsi, dibattiti, confronti – talvolta molto accesi – si articolano a partire dalla performance di un atleta o dalla vittoria della propria squadra del cuore. E lo sport unisce, anche quando divide, crea dibattito.
Per questo il modo di raccontare lo sport ha un valore immenso, al pari di quello che emerge da chi lo pratica. «Per chi fa questo lavoro – racconta Paolo Loda, responsabile della comunicazione dell’Unione sportiva Cremonese durante la nuova puntata del podcast Torrazzo con vista disponibile dalle 12.30 di oggi – dell’ambiente sportivo si respira tutto: dalla professionalità alla necessità di seguire le prestazioni di chi va sul campo. Il racconto sportivo è questo: è cultura sportiva che si unisce alla disciplina in senso stretto e, soprattutto, alla passione».
La relazione diventa quindi uno strumento imprescindibile. Secondo Loda «per poter comunicare davvero devi essere in grado di capire quale sia il sentiment dei tifosi che si informano attraverso i canali tradizionali e quale quello dei ragazzi più giovani che arrivano a te quasi esclusivamente attraverso i social. Il modo di narrare cambia, e non solo in base alla piattaforma, ma anche a partire dal momento della squadra, dal rapporto con il territorio. È un sistema complesso, che, però, aiuta a trasmettere quelle emozioni e quelle sensazioni che nascono sul campo».
Dello stesso avviso anche Alessandro Beltramini, fotografo sportivo che segue la Vanoli Cremona: «Credo che lo sport sia la trasposizione di ciò che la vita può presentare fuori, anche in termini di alti e bassi. Io per primo lavoro alle foto con un certo umore se la partita è stata vinta e con più rabbia dopo una sconfitta. Ma è così, fa parte del gioco, quindi fa anche parte del modo di raccontarlo. Perché questo è lo sport: coinvolge anche chi sta a bordo campo. Ed è questo che noi fotografi proviamo a trasmettere con gli strumenti che abbiamo».
Partite ed eventi sono effettivamente il cuore pulsante di qualsiasi attività sportiva. Cremona, che dal 2 al 4 maggio ospiterà una tappa del campionato mondiale di Superbike, si sta attestando sempre di più come polo di interesse per gli appassionati del motorsport. A raccontarlo è Alessandro Canevarolo, ceo di Cremona Circuit, che ha sottolineato come sia complesso «comunicare a persone esterne, che non sono i nostri tifosi o gli abituali frequentatori del circuito, un evento così grande e importante. La differenziazione dei canali è una risorse enorme e, allo stesso tempo, una grande sfida. Anche perché, e questo è un tema importante, spesso si raccontano sui social anche i singoli piloti, molti dei quali hanno un grande seguito. La loro parola, in molte occasioni, fa la differenza, e questo è un aspetto che chi rappresenta un brand, o una squadra, deve tenere in considerazione. Oltre alla comunicazione esterna fatta da noi, conta tanto anche la relazione che si crea con gli sportivi, perché dal loro modo di comunicare passa tanto. È un aspetto straordinario, perché significa che la passione si diffonde e contagia più persone, ma è allo stesso tempo un’attenzione che chi fa il nostro lavoro deve avere ben presente».
Ancora una volta, quindi, il tema delle relazioni torna al centro, mettendo in luce l’enorme valore che lo sport rappresenta per ciascuno di noi.