Al via la “scuola animatori”. Il Vescovo: «Vi chiedo di diventare animatori di un lab-oratorio di pace»

La gallery completa della celebrazione con il Vescovo 

 

Ha preso il via domenica 31 agosto, con la partecipazione di 91 ragazzi di diversi oratori della diocesi, la Scuola animatori “Giochiamoci i talenti”, l’esperienza formativa diocesana per animatori di oratorio promossa della Federazione Oratori Cremonesi e che sino al 2 settembre si svolgerà a Pinarella di Cervia. Prima della partenza la Messa presieduta dal vescovo nella chiesa del Seminario, dove ha chiesto ai ragazzi di «diventare animatori di un lab-oratorio di pace, l’oratorio parrocchiale» perché «le nostre comunità devono essere cantieri di pace».

La Scuola animatori è un’esperienza diocesana che ha già alle spalle diverse edizioni ed è destinata a ragazze e ragazzi dai 15 anni in su, interessati al servizio di animazione in oratorio. Quest’anno hanno risposto all’invito della FOCr oltre una decina tra parrocchie e unità pastorali: l’oratorio di Agnadello, l’unità pastorale “Mons. Antonio Barosi” (S. Giovanni in Croce), l’unità pastorale Bozzolo-San Marino dall’Argine, l’unità pastorale “Cafarnao” (Vescovato), l’unità pastorale “Beata Vergine della Misericordia” (Castelleone), l’unità pastorale “S. Maria della Pace” (Cingia de’ Botti), l’unità pastorale di Malagnino, l’unità pastorale di Piadena, l’oratorio di Torre de’ Picenardi e l’unità pastorale “Città di Viadana”, insieme ad alcuni oratori della città di Cremona: Cristo Re, S. Abbondio e le unità pastorali “Don Primo Mazzolari” e “Madre di Speranza”.

Nella celebrazione che alle 8.15 in Seminario ha aperto l’esperienza, il Vescovo ha messo nelle mani dei ragazzi e dei loro accompagnatori il compito di «alimentare la fede, la speranza e l’amore» imparando a utilizzare «gli atteggiamenti, i materiali e i segreti di Dio, con cui affrontare questa storia, questo mondo che è vostro. Ve lo consegniamo un po’ scassato, ma bello perché possa essere il mondo dei figli di Dio che si trattano da fratelli. È possibile, è necessario, lo vogliamo, con lui diventa realtà».

Sia all’inizio della celebrazione che nell’omelia monsignor Napolioni ha toccando temi profondi e attuali, invitando a riflettere sulle parole del Vangelo, che esorta a essere in mezzo agli ultimi e a mettere davanti a tutto i più bisognosi. Il vescovo ha sottolineato che l’amore di Dio si rivela ai miti e ai piccoli, mettendo in guardia i ragazzi dalla ricerca del successo personale e dall’orgoglio, che allontana e genera conflitti. Poi l’appello a diventare “animatori di un lab-oratorio di pace”: un invito a trasformare le nostre comunità in luoghi dove si coltiva la pace e si accolgono coloro che la società tende a scartare.

Il Vescovo ha fatto esplicito riferimento alla manifestazione per la pace che il giorno precedente si è tenuta a Bozzolo e cui hanno partecipato oltre 1.500 persone in rappresentanza più di duecento associazioni e organizzazioni. «Cosa abbiamo fatto ieri? – ha chiesto Napolioni – Ci siamo messi in piazza, alcuni con le bandiere della pace, altri con le bandiere della Palestina. Abbiamo detto basta. Volete che Netanyahu, Trump o Putin ascoltino un migliaio o più di persone che si sono radunate nel piccolo paese di Bozzolo? No, ma noi abbiamo bisogno di dire da che parte stiamo: dalla parte dei piccoli, dei poveri, di quei bambini massacrati, affamati. Dalla parte di chi non ha colpa, dalla parte di chi paga per tutti, dalla parte di Gesù, che non è solo dei cristiani, ma di tutti gli sconfitti della storia».

Ha poi detto ai ragazzi: «Oggi partite per una nuova esperienza. Le vostre aspettative (amicizia, scoperta, condivisione, formazione, gioia) sono anche le aspettative del Signore. E se questo non accade, perché qualcosa ci distrae o ci blocca, lo chiamiamo peccato. Cilecca, bersaglio mancato! Ma noi non vogliamo mancare il bersaglio».

 

L’omelia del Vescovo

 

Saranno giornate intense, quelle che i ragazzi vivranno sino al 2 settembre a Pinarella di Cervia, con momenti «che permettono di sviluppare – precisano i volontari FOCr – le nostre qualità, cogliere delle caratteristiche che possono essere utili durante il servizio, partecipare ai laboratori e trascorrere del tempo insieme ai nostri coetanei, per conoscerci e imparare cose nuove», ma anche per costruire legami autentici e duraturi.

Formazione, confronto, preghiera e conoscenza reciproca saranno al centro dell’esperienza di “Giochiamoci i talenti”, ma ci sarà tempo anche per divertirsi e per fare qualche bagno al mare.

«Per me sarà la prima volta alla Scuola animatori diocesana – aggiunge uno dei partecipanti – ma faccio già parte del Pozzo di Giacobbe e noi daremo una mano a gestire le le serate», insieme anche al Laboratorio di danza e alla Compagnia dei piccoli.

Quella del Pozzo di Giacobbe è un’esperienza rivolta a ragazze e ragazzi cremonesi a partire dai 14 anni di età che frequentano le scuole superiori della città. Un’occasione per vivere la quotidianità insieme a un gruppo di coetanei, che ha sede presso la casa parrocchiale del Migliaro, a Cremona. Un percorso vocazionale e aggregativo che permette ai partecipanti di vivere alcuni giorni della settimana, dalla domenica sera al giovedì a pranzo, in una piccola comunità di coetanei, con la presenza di alcuni adulti. «Abbiamo pensato che fosse importante portare la testimonianza di questa grande esperienza nell’ambito della scuola di animazione», così come molti ragazzi che hanno animato i GREST porteranno le loro.

«A proposito dei Grest – ha sottolineato don Fontana, incaricato diocesano per la Pastorale giovanile e parte attiva dell’organizzazione – non si deve pensare che questa esperienza sia dedicata prevalentemente alla formazione dei molti ragazzi e ragazze che in estate si rendono disponibili per quei servizi, perché gli oratori hanno bisogno di animazione e di animatori durante tutto l’anno. Ecco allora che l’idea di proporre una formazione per gli animatori a Grest già conclusi nasce proprio per dare questo messaggio e cioè che c’è bisogno della disponibilità e dei talenti dei ragazzi sempre, non soltanto quando c’è il Grest da fare».

Già dalla mattinata di domenica 31 agosto l’account Instagram della Federazione Oratori Cremonesi si è riempito di storie e di contributi di questa grande avventura.