L’insegnante di religione come crocevia tra cultura, religione, fede e futuro dei giovani

“IRC e pastorale: un’alleanza possibile?”. La domanda retorica è la chiave di volta di un dibattito sempre più urgente, che vede la scuola non solo come fucina di menti, ma anche come crocevia di valori, cultura, fede, religione e ricerca del senso di vita. Al centro di questa “alleanza” c’è una figura per certi versi inaspettata: il docente di religione cattolica, trasformato in un vero e proprio “agente in incognito” della pastorale giovanile. Lo ha sottolineato con forza il prof. don Rossano Saba, docente dell’Università Pontificia Salesiana e direttore di Note di Pastorale Giovanile (Ldc), mercoledì 3 settembre in occasione della la giornata di studio di inizio anno per gli insegnanti di religione cattolica, incentrata proprio sul ruolo cruciale di questa figura educativa, che si è svolta presso il Seminario vescovile di Cremona. Nel corso dell’incontro sono state affrontate tematiche fondamentali come il dialogo tra fede e cultura nel mondo della scuola, delineando nuove prospettive per la pastorale giovanile.

La giornata è stata aperta da don Giovanni Tonani, responsabile per l’Irc (Insegnamento della Religione cattolica) per la Diocesi di Cremona.

A seguire, don Rossano Saba ha tenuto un intervento dal titolo “Scuola e pastorale giovanile: un luogo d’incontro?” ponendo l’accento proprio sul ruolo della comunità cristiana e la scuola come luogo ordinario di pastorale giovanile. Nella sua relazione ha enfatizzato il “doveroso e ineludibile dialogo” tra fede, religione e cultura, descrivendo il docente di IRC come un “agente in incognito” della pastorale giovanile.

Nel pomeriggio, la seconda sessione di lavori ha visto la partecipazione della prof.ssa Barbara Rossi, dell’Istituto superiore di Scienze religiose di Milano. L’argomento trattato è stato “L’apprendimento religioso: analisi sociologico-didattica”, con un focus sull’incrocio tra l’insegnamento religioso e le dinamiche sociali e didattiche all’interno delle istituzioni scolastiche ponendo al centro un approccio che integra la teoria con la pratica. Questo risulta fondamentale nell’analisi sociologico-didattica, che non si limita a un’indagine astratta, ma si focalizza su come le dinamiche sociali influenzano l’apprendimento in aula e come la didattica può essere adattata di conseguenza.

L’evento ha offerto una panoramica completa su come gli insegnanti di religione possano diventare figure centrali nel promuovere un’educazione che unisce sapere, valori e crescita personale.

Al termine della giornata don Tonani ha illustrato i corsi di formazione per gli insegnanti di Religione cattolica che saranno attivati durante l’anno scolastico.