Scuola di preghiera al Santuario di Caravaggio: fatti per essere Magnificat

 

Continua, al Santuario di Caravaggio, la Scuola di preghiera presieduta dal vescovo Antonio Napolioni, nel suo ministero di maestro di preghiera. Dopo il primo appuntamento, il 1° ottobre, mercoledì 8 ottobre la folta assemblea è stata invitata alla preghiera di adorazione. Il terzo appuntamento si è svolto mercoledì 15 ottobre e ha avuto a tema la preghiera di lode. Mons. Napolioni ha guidato passo passo le persone a cantare la lode di Dio, perché tutta la vita possa diventare un unico grande canto di gioia.

Il filo conduttore è stato proprio il cantico di Maria, il Magnificat che Maria canta perché riconosce la presenza del Signore in lei. Un brano di don Primo Mazzolari, tratto dalla missione di Ivrea del 1958, ha aperto gli animi alla gioia di un “Dio che si è fatto una casa in mezzo all’umanità, una casa trasparente. Gliel’ha prestata la Vergine Maria”.

In questa umanità è possibile cantare e camminare, imparare a pregare da Maria che esplode nel canto davanti a Elisabetta e «ci insegna incorniciare ogni giorno con un cantico di grazie, alla mattina e alla sera», ha continuato il vescovo Antonio «perché noi siamo fatti per essere Magnificat».

È la preghiera che scorga come un pieno di grazia e di luce, come la corrente di un fiume che si accende con la partecipazione di tutti. Un messaggio forte, trasmesso in modo toccante da una coreografia danzante di tre ballerine della compagnia teatrale Studio Oida di Covo. Ilaria, Valentina e Giulia hanno illuminato la navata della chiesa con questo fiume di grazia, passando in mezzo all’assemblea, come a raccogliere la lode di tutti per unirla a quella di Maria.

La preghiera di lode è possibile quando ci si lascia sorprendere da Dio, e si scoprono le tracce del suo passaggio nel quotidiano del tempo e degli incontri. Per questo il vescovo ha invitato i presenti a dire grazie al Signore, ma anche ai propri vicini, a due a due, nel confidarsi la gratitudine di sentirsi amati e raggiunti da Dio nelle situazioni concrete della vita. E quel grazie condiviso è diventato il segno luminoso di un piccolo cero acceso e portato a coppie ai piedi di Maria. Una scia di grazie, una luce contagiosa, un fiume di luce e di gratitudine. E così, con la gradinata della chiesa illuminata dai tanti “grazie” che ognuno ha voluto presentare a Maria, si è recitata una decina del Rosario, contemplando il terzo mistero di luce, l’istituzione dell’Eucarestia. Proprio l’Eucarestia è la fonte di ogni benedizione e di ogni gratitudine, è lì, dove il cielo e la terra si toccano e trasformano tutta la vita in un’esistenza eucaristica e di lode gioiosa.

Al termine, sulle note del Magnificat di Taizé, l’assemblea si è sciolta. Ma la lode continua…

I prossimi appuntamenti sono mercoledì 22 ottobre per imparare la preghiera di invocazione e venerdì 31 per essere accompagnati nella preghiera di intercessione.

 

“Maria, insegnaci a pregare”, al Santuario di Caravaggio iniziata la Scuola di preghiera