Dai cantautori nuove strade per la «città della musica»

 

 

Cremona, vista dal Torrazzo, è sempre uno spettacolo, ma quando a salire fin lassù sono le note dei cantautori, la prospettiva si fa ancora più interessante. È da quello studio, che si affaccia sulla piazza più nota della città, che torna una nuova puntata di Torrazzo con Vista, il videopodcast prodotto da TRC in collaborazione con l’Ufficio Comunicazione della Diocesi di Cremona. Un format che unisce il racconto del territorio alla riflessione culturale, con uno sguardo che parte dalla città e si apre al mondo.

Il nuovo episodio, dedicato al cantautorato, ha avuto come protagonisti Giulia Dagani, cantautrice e docente di canto, e Gianaldo Sangalli, musicista cremonese emergente. Due artisti diversi per stile e formazione, ma accomunati da un amore profondo per la loro città e per la musica come linguaggio di autenticità.

Sin dalle prime battute, entrambi hanno voluto sottolineare un messaggio forte: Cremona è una città viva, soprattutto dal punto di vista musicale. «Quando parlo con persone che vivono fuori da Cremona, o all’estero – ha raccontato Giulia Dagani – vedo che gli brillano gli occhi nei momenti in cui racconto che la domenica, qui, puoi andare nell’auditorium del Museo del Violino e ascoltare uno Stradivari che suona. È qualcosa che ci rappresenta e che racconta la nostra identità musicale nel mondo».

Una tradizione che non resta confinata alla grande liuteria, ma che continua a ispirare nuove generazioni di autori e interpreti. Gianaldo, dal canto suo, ha ricordato la bellezza di una città dove «è normale sentire violini e artisti di strada praticamente ogni giorno». Un sottofondo quotidiano che per lui, “cantautore da spiaggia” – come ama definirsi – è una fonte di energia e di crescita. «Ho imparato un po’ da solo, per questo ogni incontro musicale per me è una scuola. Suonare con altri ragazzi, scambiarsi esperienze, ti apre a mondi diversi e ti fa migliorare. E a Cremona questo succede. Diciamo che, se avesse il mare, sarebbe la città perfetta per me».

La conversazione, come sempre accade a Torrazzo con Vista, si è mossa con leggerezza e profondità tra musica, comunicazione e territorio. Il giovane cremonese ha raccontato con ironia ma anche con lucidità quanto i social network siano diventati centrali per chi fa musica oggi: «Ultimamente sto facendo più reel che canzoni – ha detto sorridendo – ma i social sono un canale importante. Per chi non ha una struttura alle spalle, restano spesso l’unico modo per farsi conoscere».

Giulia ha rilanciato il tema da una prospettiva diversa. «Io invece sto pubblicando meno. Di recente ho condiviso alcuni live, che sono imperfetti, ma ho deciso di lasciarli tali, con le piccole sbavature che fanno parte del momento. Ho scelto di non correggerli perché è l’emozione, non la perfezione, a rendere vera una canzone». Un approccio che rivela la maturità di un’artista capace di mettere al centro la sincerità del gesto musicale, più che l’immagine patinata. La riflessione si è anche allargata allo scenario nazionale. Giulia ha osservato come, nonostante i cambiamenti dell’industria musicale, il cantautorato stia vivendo una nuova stagione di riconoscimento. «Basta guardare all’ultimo Sanremo: tra i primi cinque, tre erano cantautori. E spesso le canzoni più apprezzate portano la firma di autori che sanno unire scrittura e autenticità. Non sono tanti, ma per questo vengono valorizzati».

Torrazzo con Vista si conferma così un laboratorio di dialogo, dove il racconto della musica diventa occasione per parlare di comunità, di creatività e di futuro.