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Il 10 maggio a San Camillo il ricordo del beato Enrico Rebuschini

Ricorre venerdì 10 maggio la memoria liturgica del beato padre Enrico Rebuschini, camilliano legato alla città di Cremona in cui ha operato come economo e superiore della clinica San Camillo. E proprio nella casa di cura di via Mantova, nel giorno anniversario della sua morte, il vescovo Antonio Napolioni presiederà l’Eucaristia in programma alle 10 presso la cappella della struttura, dove le spoglie del beato Rebuschini sono conservate.

Alla celebrazione, cui prenderà parte la comunità camilliana, con il superiore padre Virginio Bebber, sono stati invitati tutti i medici della struttura sanitaria e le autorità del territorio, alla presenza anche di una rappresentanza delle Figlie di San Camillo.

 

 

Biografia del beato Rebuschini

1860 – Enrico Rebuschini nasce a Gravedona, ultimo di cinque figli.

1871 – Terminato il Ginnasio, si iscrive al Liceo “Volta” di Como, poi, frequenta il primo anno alla Facoltà di Fisica e Matematica di Pavia.

1880 – Compie un anno di volontariato nel servizio militare a Milano come sottotenente.

1882 – Ottiene il diploma di ragioneria a Como. Il padre lo colloca all’Ospedale di Sant’Anna della città; spesso lascia gli uffici per incontrare ed interessarsi personalmente dei malati aiutandoli anche con denaro e abiti propri.

1884 – Nonostante l’opposizione paterna, è accolto dal vescovo di Como in Seminario, poi inviato a Roma per studiare alla Gregoriana.

1886 – Costretto da un grave esaurimento, rientra in famiglia, ma il desiderio di seguire il Signore non lo abbandona. Nella chiesa di Sant’Eusebio, di fronte ad un dipinto che rappresenta san Camillo incoraggiato dal crocifisso, si fa strada la vocazione camilliana.

1887 – Entra nella Comunità camilliana di Verona. Dopo due anni inizia il noviziato, durante il quale, per dispensa speciale chiesta dagli stessi superiori, è ordinato sacerdote dal futuro Papa Pio X.

1899 – Padre Rebuschini è destinato a Verona, poi a Cremona dove rimarrà per il resto della vita, svolgendo numerosi incarichi: economo e superiore della nuova clinica da lui apprestata, coordinatore con le Suore Camilliane nell’assistenza ai malati di vaiolo, collaboratore della Croce rossa italiana nella cura dei soldati feriti in guerra, confessore del vescovo e di numerosi penitenti della città, sollecito nell’assistenza spirituale ai malati a domicilio. In città tutti lo conoscono, lo stimano, lo cercano.

1938 – Muore a Cremona, il 10 maggio.

Nella sua vita spirituale spiccano: l’amore al crocifisso e all’Eucaristia, l’affetto filiale alla Madonna della Salute e a san Camillo, le devozioni alla Vergine di Pompei e a san Giuseppe.




Scuole paritarie, il 14 marzo la Via Crucis nel centro di Cremona

Sarà anche quest’anno il centro storico di Cremona a fare da location all’ormai tradizionale Via Crucis delle scuole paritarie della città. L’appuntamento è in programma giovedì 14 marzo alle 20.30 davanti alla Cattedrale.

Da lì avrà inizio la Via Crucis: da piazza del Comune, passando per largo Boccaccino, piazza Sant’Antonio Maria Zaccaria e poi di nuovo di fronte alla Cattedrale, all’interno della quale si concluderà la serata, che vedrà la presenza anche del vescovo Antonio Napolioni.

La serata, promossa dalla scuola Sacra Famiglia, in collaborazione con l’Istituto Beata Vergine e la scuola Canossa, sarà scandita da quattro stazioni, animate dai musicisti e il coro della scuola Sacra Famiglia di Cremona.

L’invito è però esteso a tutte le scuole di ispirazione cattolica del territorio.




Domenica sera in Cattedrale concerto in memoria del maestro don Dante Caifa. L’evento in diretta su Cremona1

Maestro di Cappella e organista della Cattedrale di Cremona, don Dante Caifa ha rappresentato per oltre mezzo secolo il principale punto di riferimento della musica sacra cremonese. Fondatore del Coro Polifonico Cremonese, nel 1992 ha ricostituito la Cappella musicale della Cattedrale di cui è stato direttore sino al 1997. Una vita dedicata alla musica e alla Chiesa cremonese che, a 21 anni dalla morte, lo ricorderà nel “Concerto in memoria di mons. Dante Caifa” che domenica 21 aprile, alle 21, è in programma proprio nella Cattedrale di Cremona. L’evento sarà trasmesso in diretta tv su Cremona1 (canale 19).

Tre cori coinvolti, accompagnati da maestri d’organo d’eccezione: la Schola cantorum di Castelverde e la corale San Bernardino di Soncino, diretti da Giorgi Scolari, il coro “Il Disincanto” di Cremona, diretto da Daniele Scolari, e il Coro della Cattedrale di Cremona, diretto da don Graziano Ghisolfi.

Un ricco programma musicale, che si aprirà con il “Nun komm” der Heyden Heyland BWV di Johann Sebastian Bach, un solo di organo eseguito dall’organista titolare della Cattedrale, Fausto Caporali. A seguire, cinque esecuzioni di opere scritte proprio da monsignor Caifa: il coro della Cattedrale si cimenterà nella Missa brevis “De Angelis” per assemblea, un esecuzione con coro a tre voci dispari e organo; la Schola cantorum di Castelverde e la corale San Bernardino eseguiranno invece Al Signore che entrava Santa Chiesa di Dio; saranno inoltre eseguiti il Victimae Paschali per soprano, coro a quattro voci miste e organo, con l’interpretazione del coro “Il Disincanto” e del Trittico per soprano e organo, con protagonisti l’organista Alberto Pozzaglio e il soprano Ilaria Geroldi. A chiudere il programma due esecuzioni a cori riuniti: la Messa detta “Balossa”, scritta da Caifa per assemblea, coro a tre voci pari e organo, e il Magnificat di Lorenzo Perosi, per coro a quattro voci dispari e organo.

L’esecuzione sarà inframezzata da un intervento di Roberto Fiorentini che presenterà e approfondirà gli studi di monsignor Caifa sui Salmi di Rodiano Barrera e le Lamentazioni di Marc’Antonio Ingegneri.

Un concerto promosso perché non passasse in silenzio il ricordo di un sacerdote che ha contribuito così tanto, con la sua permanenza qualificata, al panorama della Chiesa cremonese. Un musicista vero, con la musica nel cuore, che ha lasciato un patrimonio che si vuole così ripresentare alla comunità affinché non vada perduto e dimenticato.

La locandina del concerto

 

Profilo di don Caifa

Nato a Vescovato il 22 dicembre 1920, don Caifa fu ordinato sacerdote nel 1943: l’hanno successivo mons. Cazzani lo assegnò alla Cattedrale come vicario dopo una breve esperienza a Pieve d’Olmi.

Grazie agli studi al liceo musicale pareggiato di Piacenza e poi al conservatorio di Parma conseguì i diplomi di Musica Corale (1949) e Composizione (1951). Il prete musicista ottenne anche il compimento inferiore in Organo.

Nominato maestro di Cappella e organista della Cattedrale di Cremona nel 1964 (sostituì il grande Federico Caudana). Insegnante di musica in Seminario, mons. Caifa ha rappresentato per oltre mezzo secolo il principale punto di riferimento della musica sacra cremonese.

Dopo aver fondato nel 1968 il Coro Polifonico Cremonese, nel 1992 mons. Caifa ha ricostituito la Cappella Musicale della Cattedrale di cui è stato direttore sino al 1997.

Musicista di grande talento, grande improvvisatore, insegnante di Musica in Seminario, ha rappresentato per oltre mezzo secolo il principale punto di riferimento della musica sacra cremonese. A lui si deve la riscoperta a Cremona della polifonia classica (Monteverdi e Ingegneri in particolare) e del grande repertorio corale dopo l’impostazione lirico-romantica di Caudana.

Nel 1986 fondò insieme al cav. Giovanni Arvedi e altri membri del Comitato per l’Organo della Cattedrale la scuola d’organo che ha contribuito a formare decine di organisti diocesani e alla quale l’Associazione Marc’Antonio Ingegneri, emanazione diretta istituita nel 1994 con Caifa presidente, assicura tutt’oggi continuità.

Musicista raffinato e di raro talento, le sue musiche – prevalentemente dedicate alla pratica corale – sono state raccolte e pubblicate, poco prima della morte (avvenuta a Cremona il 5 agosto 2003), in occasione del 60° anniversario di ordinazione sacerdotale (1943-2003) nell’antologia:
 “Messe, mottetti e varie composizioni” a cura di Marco Ruggeri
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Grest, dal 18 marzo le presentazioni ai responsabili scoprendo lo slogan del 2024

L’estate è ancora lontana, ma in Diocesi cominciano a scaldarsi i motori in vista del Grest 2024. Sono infatti in programma, organizzati dalla Federazione oratori cremonesi, i tre eventi di presentazione delle attività estive oratoriane di quest’anno ai sacerdoti, ai responsabili e ai coordinatori dei Grest. Appuntamento serale, alle 20.45, lunedì 18 marzo all’oratorio di Mozzanica, martedì 19 all’oratorio Maffei di Casalmaggiore e mercoledì 20 marzo al Centro pastorale diocesano di Cremona.

«Vogliamo presentare il tema, ma anche gli strumenti del prossimo Grest – spiega don Francesco Fontana, presidente FOCr e incaricato diocesano per la Pastorale giovanile – e condividere insieme l’opportunità di questa esperienza pastorale». E aggiunge: «Un’occasione che le comunità cristiane scelgono per incontrare, lungo il cammino, bambini, ragazzi, adolescenti e giovani, e per incontrarsi davvero come comunità, per stare tutti dietro al Signore».

Così, l’incaricato diocesano per la Pastorale giovanile accenna al fil rouge del Grest di quest’anno. «Il tema sarà appunto quello del cammino, in consonanza e continuità con l’anno pastorale che ha avuto come sfondo l’icona biblica dei discepoli di Emmaus». Il cammino, dunque, come «esperienza umana, come metafora della vita: il cammino che rappresenta la crescita di ogni uomo e ogni donna, ma che è anche il gesto tipico dei discepoli di Gesù». E sottolinea: «Gesù, nel Vangelo, non fa quasi altro che camminare e spostarsi da un luogo all’altro, per incontrare il mondo e l’uomo. Noi in questo cammino incontriamo il Signore».

Il Grest rappresenta una significativa esperienza di comunità negli oratori. E lo fa grazie a ogni singolo protagonista: non solo bambini e ragazzi, ma anche grazie alla preziosa figura dell’animatore. E proprio agli adolescenti che la prossima estate dedicheranno il proprio tempo alla cura dei bambini più piccoli in oratorio, la FOCr ha deciso di dedicare una giornata di presentazione ad hoc. Il prossimo 20 aprile, presso il Seminario vescovile di Cremona, ragazzi e ragazze di ogni parrocchia avranno modo di incontrarsi, divisi in due turni, alle 17 e alle 21. Per loro una presentazione dal palco, messa in scena dai collaboratori della Federazione oratori, volta a coinvolgere gli adolescenti attraverso la storia, i balli e i giochi che caratterizzeranno la prossima estate oratoriana.

Già attivo intanto il sito internet www.cregrest.it. In esso è possibile iniziare ad approfondire il tema del Grest di quest’anno e scaricare, nella sezione “Formazione”, gli strumenti dedicati agli animatori, oltre che la scheda da compilare per l’iscrizione alla giornata a loro dedicata. Disponibili anche le sezioni “Approfondimenti” e “Attenzioni”, da consultare per vivere al meglio il cammino del Grest. Proprio dal 18 marzo sarà reso noto il titolo del Grest 2024, che resta per ora ancora top secret. «Si gioca in qualche modo a creare un po’ di attesa e di curiosità – specifica don Francesco Fontana –. Proprio dal 18 marzo nelle serata per i responsabili presenteremo titolo e slogan, ma anche il logo e le magliette che, in qualche modo, diventeranno il trend e la moda della prossima estate».

 

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Il 25 aprile in Seminario la Giornata diocesana dei ministranti

È in arrivo la tradizionale Giornata diocesana dei ministranti, in programma quest’anno giovedì 25 aprile. Una occasione pensata per tutti i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze che prestano servizio all’altare nelle proprie parrocchie. L’evento, che sarà ospitato nel Seminario vescovile di Cremona, coinciderà quest’anno con la Festa diocesana di Rosarianti e Fortes in fide. Queste due associazioni di preghiera, nate agli inizi degli anni ’70 del secolo scorso, si ritrovano con cadenza mensile nelle parrocchie in cui sono presenti per recitare il Rosario per le vocazioni presbiterali; una volta all’anno, il 25 aprile, tutti i gruppi si riuniscono in Seminario per un pomeriggio di preghiera e di incontro con i seminaristi.

Così, la giornata del prossimo 25 aprile avrà inizio proprio con la recita del Rosario, in programma alle 14. L’arrivo dei ministranti, ai quali è chiesto di portare con sé la propria veste, è fissato per le 14.45, appena prima della Messa delle 15 nella chiesa del Seminario. A presiedere l’Eucaristia, come di consueto, sarà il vescovo Antonio Napolioni.

Ministranti, Rosarianti e Fortes in Fide saranno ancora riuniti per il momento della merenda, nel cortile del Seminario. Al termine del momento conviviale, le associazioni di preghiera si sposteranno nel salone Bonomelli per la tombola, mentre i chierichetti saranno impegnati in un gioco ambientato negli spazi del Seminario. Un’attività che sarà incentrata sulla scoperta di alcuni dei santuari presenti in diocesi, due per ogni zona. Attraverso il gioco, ragazzi e ragazze potranno conoscere e approfondire questi luoghi di culto della diocesi, a volte non molto conosciuti.

L’evento, il cui termine è previsto per le 18, vedrà coinvolta tutta la comunità del Seminario – organizzatrice dell’iniziativa – con i collaboratori e in sinergia con la Federazione Oratori Cremonesi e anche grazie all’impegno dei ministranti più grandi provenienti dalle varie zone pastorali. Un appuntamento per approfondire la propria fede e dare ancora più senso al proprio impegno in parrocchia.

«È la prima volta che queste due feste coincidono – spiegano gli organizzatori –.  Sarà bello passare un pomeriggio negli stessi luoghi, ampi e accoglienti del Seminario, facendo cose diverse, ma accomunati dalla stessa amicizia per il Signore». Con l’auspicio però che le occasioni di incontro siano molte altre, che si possa «pensare a proposte per i chierichetti, e non solo, che non siano solo il ritrovo all’evento diocesano annuale».

Ogni gruppo parrocchiale è invitato a formalizzare l’iscrizione dei propri ministranti entro lunedì 22 aprile sulla pagina dedicata del sito della Federazione oratori. È richiesta una quota di partecipazione di 2 euro a persona, da versare all’ingresso.




Il 14 aprile il Polifonico in “Concerto per il Tempo Pasquale”

Torna a Cremona, il prossimo 14 aprile, alle 21, l’ormai tradizionale “Concerto per il Tempo Pasquale” del Coro Polifonico Cremonese. Due opere di Mozart, composte in età adolescenziale, risuoneranno nella chiesa cittadina di Sant’Ilario. La Missa solemnis in Do minore KV 139 – già conosciuta come“Waisenhausmesse” – e il Te Deum laudamus KV 141 saranno eseguite dal Coro Polifonico Cremonese, diretto ormai da più di vent’anni dal maestro Federico Mantovani, e accompagnato per l’occasione dall’orchestra Magma Musica.

Il concerto vedrà inoltre l’interpretazione canora di quattro voci soliste: il soprano Federica Zanello, il contralto Nadya Petrenko, il tenore Cosimo Vassallo e il basso Marco Granata.

L’evento, che sarà a ingresso libero e gratuito, è organizzato dall’Associazione culturale Coro Polifonico Cremonese, in sinergia con la Fondazione Arvedi-Buschini e con il patrocinio del Comune di Cremona.

 

Il Coro

Il Coro Polifonico Cremonese inizia la sua attività nel 1968 sotto la direzione di don Dante Caifa. Con lui studia la grande polifonia rinascimentale e barocca, dagli autori più celebri (Monteverdi, Palestrina, Victoria) ad altri a quel tempo meno noti (Ingegneri, Barera, Viadana) e ne promuove la conoscenza anche in piccoli e piccolissimi centri della provincia di Cremona e province limitrofe.

Dal 1993 al 2003 assume la direzione il maestro Raùl Domínguez, le cui scelte artistiche, mentre riprendono la linea tradizionale della polifonia (Lasso, Monteverdi, Gabrieli, Palestrina) aprono al Coro anche nuove prospettive con l’accostamento ad autori dell’Ottocento e del Novecento (Brahms, Bruckner, Poulenc, Stravinsky, Britten, Janàcek).

Dal 2003 il direttore artistico e musicale è il maestro Federico Mantovani, compositore di opere musicali di grande respiro (Cantate sacre e Oratori per soli, coro, voce /voci recitanti e orchestra). Questa peculiarità permette di vivere un’esperienza singolare e coinvolgente sia agli esecutori che agli ascoltatori.

Con il Maestro Federico Mantovani l’attività si svolge in diverse direzioni, come l’esecuzione di importanti opere sinfonico-corali sia del passato che contemporanee, la partecipazione a eventi concertistici di carattere nazionale e internazionale, e l’organizzazione di iniziative volte a collocare le manifestazioni musicali in un contesto culturale più ampio, con incontri di approfondimento di carattere letterario, storico, artistico.

 




Festa dei lavoratori, mercoledì 1° maggio la Messa del Vescovo alla Italcoppie Sensori di Malagnino

Alcune immagini dell’attività di Italcoppie

 

Come ormai consuetudine, il 1° maggio, nella festa dei lavoratori, il vescovo Antonio Napolioni presiederà l’Eucaristia in un’azienda del territorio. A ospitare la celebrazione quest’anno sarà l’azienda Italcoppie Sensori di Malagnino, fondata nel 1978 da Canzio Noli e attualmente guidata dai figli Pietro e Mario, specializzata nella produzione di sonde di temperatura. La celebrazione diocesana, che vedrà la partecipazione delle rappresentanze istituzionali e del mondo economico, imprenditoriale e lavorativo, è in programma presso l’azienda di Malagnino alle ore 10.30 di mercoledì 1° maggio.

L’occasione, promossa dall’Ufficio della Pastorale sociale e del lavoro, costituirà un invito alla preghiera e alla riflessione sul tema “Il lavoro per la partecipazione e la democrazia”, proposto a livello nazionale dalla Commissione episcopale della CEI per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace.

«Un tema assolutamente attuale e importante – precisa Eguenio Bignardi, incaricato diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro – . Ognuno partecipa con il proprio lavoro alla grande opera divina del prendersi cura dell’umanità e del creato. Lavorare quindi non è solo un “fare qualcosa”, ma è sempre agire “con” e “per” gli altri».

«Consapevoli delle difficoltà di questo momento – prosegue Bignardi – vogliamo incontrarci per riflettere e pregare per il lavoro, i lavoratori, gli imprenditori, per i formatori, le istituzioni e per le nostre comunità». E conclude: «Prenderci cura del lavoro è atto di carità politica e di democrazia».

L’iniziativa, che ogni anno coinvolge le realtà imprenditoriali del territorio, quest’anno è stata resa possibile grazie alla disponibilità di Italcoppie Sensori. «La proposta di accogliere la Messa del Vescovo è una possibilità che ho trovato davvero interessante – spiega Pietro Noli, amministratore di Italcoppie Sensori –. Anche in altre occasioni, come l’anniversario della fondazione, abbiamo celebrato la Messa negli spazi della nostra impresa, quindi mi è sembrato bello poter celebrare così la festa del 1° maggio, sia in ambito aziendale, sia come occasione per far crescere la comunità del paese, in cui operano molte aziende con cui si potrebbero avviare sinergie importanti».

La giornata di mercoledì 1° maggio sarà, dunque, caratterizzata dalla visita del vescovo Antonio Napolioni agli spazi dell’azienda, cui farà seguito alle 10.30 la celebrazione dell’Eucaristia, concludendo la mattinata con un momento conviviale offerto da Italcoppie Sensori.

Ideale prosecuzione della celebrazione diocesana del 1° maggio sarà l’incontro promosso il 15 giugno dall’Ufficio di Pastorale sociale e del lavoro insieme ad Acli provinciali, Cisl Asse del Po, Confcooperative ed altre realtà del territorio, per approfondire il tema del lavoro quale occasione di partecipazione.

 

 

Nata nel 1978, Italcoppie è un’azienda che produce sensori di temperatura, utilizzati in centinaia di applicazioni: nei macchinari industriali, come nelle presse a iniezione o nelle macchine da caffè professionali; nei congelatori a bassa temperatura o nei quadri di controllo; per le misurazioni del liquido di raffreddamento o nella fusione dell’alluminio.

L’azienda conta oggi oltre 500 dipendenti, suddivisi in quattro stabilimenti presenti in tre continenti (in Italia a Malagnino, in Tunisia a Hammamet, in Brasile a Manaus e in Germania a Neustadt an der Weinstraße e a Hagen), per una produzione complessiva di circa 6 milioni di sonde all’anno e un fatturato consolidato di circa 50 milioni di euro.

Oltre ai quattro stabilimenti, l’azienda può vantare uno sviluppato dipartimento di ingegneria ubicato a Cremona e a Portile, nel comune di Modena.

Punto di forza di Italcoppie Sensori è l’integrazione verticale: la lavorazione del metallo, lo stampaggio a iniezione e l’assemblaggio delle sonde avviene “in casa”. Il pieno controllo su ogni fase della produzione permette di rispondere in modo flessibile alle richieste dei clienti.

«Italcoppie – ricorda Mario Noli, responsabile tecnico dell’azienda – nasce dall’iniziativa di uno studente di nostro padre, ai tempi professore di disegno, che è stato coinvolto in questo progetto. Dopo parecchi anni la nostra famiglia è rimasta da sola a condurre l’azienda e, negli anni ’90 e 2000, ha iniziato un veloce processo di sviluppo che ha fatto crescere l’azienda sia dal punto di vista delle dimensioni che della visibilità nel panorama europeo». «Nel 2008 – prosegue – abbiamo deciso di ampliarci anche al di fuori del territorio cremonese, aprendo uno stabilimento in Tunisia e poi in Brasile e acquisendo, l’anno scorso, un’azienda dello stesso settore in Germania». Un percorso che continua da oltre quarant’anni, e senza mai smettere di guardare al futuro: «La prospettiva è sicuramente la crescita – conclude Noli –, in termini numerici e in termini di qualità del prodotto».

 

Eugenio Bignardi con i titolari di Italcoppie

 

 

Festa del primo maggio. Cei: “Il lavoro per la partecipazione e la democrazia”




Nei venerdì di Quaresima in Cattedrale torna la “Pausa… digiuno”

Sarà proposta anche quest’anno la “Pausa… digiuno”, iniziativa promossa dalla Zona pastorale 3 nei venerdì di Quaresima in Cattedrale dove, durante la pausa pranzo, vi sarà la possibilità di vivere un momento preghiera e riflessione. Dalle 12.30 alle 14, tempo dedicato all’iniziativa, sarà esposto il Santissimo Sacramento per l’adorazione personale.

«Si tratta di un momento offerto perché la preghiera, il digiuno e la carità vengano praticate insieme – spiega don Antonio Bandirali, parroco dell’unità pastorale Sant’Omobono, di cui fa parte la Cattedrale, e coordinatore dell’iniziativa promossa a livello zonale–. Uno spazio libero per accompagnare la Quaresima, affinché sia tempo di conversione».

Ogni venerdì ad aiutare la preghiera vi sarà offerta una meditazione a partire da un brano della Passione secondo l’evangelista Marco. Il primo appuntamento, venerdì 23 febbraio, dal titolo “Perché questo spreco?”, sarà guidato da don Umberto Zanaboni, vicepostulatore della causa di beatificazione di don Primo Mazzolari e incaricato diocesano per la Pastorale missionaria. “Rabbì!” sarà invece lo slogan del 1° marzo con la riflessione affidata a don Stefano Montagna, vicario dell’unità pastorale Sant’Omobono. La Pausa digiuno dell’8 marzo sarà invece guidata da suor Chiara Rossi, dell’Istituto delle Adoratrici, educatrice presso a Marzalengo presso la comunità di recupero di Caritas Cremonese, che svilupperà il tema “Non so e non capisco cosa dici”. Sarà Emanuele Bellani, presidente diocesano di Azione Cattolica, ad accompagnare la riflessione “Salve, re dei giudei” in programma il 15 marzo. L’ultimo incontro, presentato con il titolo “Davvero quest’uomo era il figlio di Dio”, sarà quello di venerdì 22 marzo e vedrà offire la meditazione il vescovo Antonio Napolioni.

L’iniziativa sarà anche occasione di condivisione e solidarietà: ai partecipanti, infatti, sarà chiesto di devolvere il corrispettivo del pasto non consumato per sostenere il progetto della Quaresima di Carità, quest’anno indirizzato al sostegno delle persone detenute nella casa circondariale di Cremona, per promuovere percorsi di integrazione sul territorio e offrire un gesto concreto di vicinanza attraverso il dono di kit di vestiario e colombe pasquali.

Tutta la comunità cremonese, e non solo, potrà quindi ritagliare parte del proprio tempo per dedicarla a Dio e al prossimo, perché, come suggerisce il Vescovo nel suo messaggio per la Quaresima, «a tutti noi la Quaresima con la Parola e la Penitenza propone un cammino di liberazione e purificazione interiore, fino a sperimentare che davvero “la Verità ci farà liberi”».

 

Scarica la locandina dell’iniziativa

 

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Annunciazione, lunedì 8 aprile il Vescovo al Santuario della Fontana di Casalmaggiore

Ricorre quest’anno l’8 aprile la solennità dell’Annunciazione del Signore, occasione come sempre di festa per il Santuario della Madonna della Fontana di Casalmaggiore e per la comunità dei frati Cappuccini che vi presta servizio.

In occasione festa patronale del Santuario la Messa delle 18 sarà presieduta dal vescovo Antonio Napolioni. Accanto a lui concelebreranno il superiore della comunità francescana, padre Francesco Serra, il parroco di Casalmaggiore, don Claudio Rubagotti. Prenderanno parte alla celebrazione anche gli altri frati della comunità e il diacono permanente Luigi Lena, che presterà il proprio servizio all’altare. Al termine della celebrazione, alla quale sono invitati tutti i sacerdoti della zona, ci sarà occasione per un momento conviviale negli spazi del convento.

Altra celebrazione del giorno patronale sarà al mattino alle ore 8.30.

La giornata sarà opportunità per tutti i fedeli del territorio, e non solo, di vivere la solennità dell’Annunciazione guardo alla Madre, regina di Casalmaggiore e patrona del Casalasco.




IA, artefici di processi generativi o creativi?

Già agli inizi del secolo scorso i maestri del cinema rappresentavano sul grande schermo futuri distopici dove le macchine regnano incontrastate su tutto il genere umano. Queste venivano però rappresentate come automi grigi e privi di ogni forma di immaginazione, incapaci di creare qualcosa non identico a loro stesse. Oggi la potenzialità delle Intelligenze Artificiali (IA) ha raggiunto livelli mai visti prima d’ora: questi nuovi strumenti informatici sono in grado di creare opere d’arte complesse e profonde in pochi secondi, così come filmati, cortometraggi e tanto altro ancora. Si può quindi parlare di creatività legata al mondo delle IA?

La risposta a questo interrogativo è stata il fulcro dell’intervento del professor Andrea Gaggioli, docente di Psicologia generale della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che nell’aula magna del Campus Santa Monica di Cremona è intervenuto nel pomeriggio di martedì 27 febbraio come relatore del secondo incontro del ciclo di conferenze Intelligenza artificiale, chi sei? organizzato dal Centro pastorale della Cattolica di Cremona nelle settimane di Quaresima. A introdurre l’incontro sono stati il professor Daniele Cerrato, docente di Economia aziendale, e don Maurizio Compiani, assistente del Campus.

Siamo Uomini. La creatività nell’era dell’Intelligenza Artificiale. Questo il titolo dell’incontro focalizzato sull’analisi del dualismo tra creatività umana e creatività artificiale, attraverso un percorso didattico volto a definire le caratteristiche che delineano le due correnti generative di opere d’arte e innovazione.

La creatività umana, secondo la scrittrice e docente di Harvard Teresa Amabile, è la produzione di idee nuove e utili. «L’Intelligenza Artificiale come la conosciamo oggi – ha spiegato il professor Gaggioli – nasce nel 2018: si può dire, quindi, che sia un’idea nuova. Allo stesso tempo, è innegabile che sia un’invenzione molto utile, immediata e pratica. Il processo che ha portato alla sua creazione è un’operazione di vera creatività». Il docente ha poi spiegato che «è più complesso capire se si possa definire un processo altrettanto creativo quello che le Intelligenze Artificiali generative compiono per produrre immagini e suoni. È corretto dire che una macchina svolge un processo creativo o è più opportuno descriverlo come un processo generativo?».

Per rispondere alla domanda il professor Gaggioli ha preso in esame la famosa intelligenza artificiale ChatGPT, mostrando ai presenti l’evoluzione della rete neurale di San Francisco, spiegando che «dal 2018, quando ChatGPT è stata presentata in rete, sono stati fatti passi da gigante nella qualità di generazione dei propri contenuti. Un’evoluzione ancora più visibile se si osservano le immagini e i video che vengono creati oggi, quasi completamente indistinguibili da quelli realizzati da un operatore umano». In merito a questo miglioramento, l’Intelligenza Artificiale è stata messa alla prova confrontandola con la capacità creativa di un essere umano. Ad entrambi i soggetti è stato chiesto di immaginare gli utilizzi possibili di una corda e poi quelli di una forchetta, e il risultato, pubblicato nel 2024 dal neuroscienziato e psicologo Kent Hubert, mostra come la macchina sia stata in grado di immaginare una serie maggiore di scenari nei quali utilizzare gli strumenti.

Il potenziale creativo delle IA è concreto e reale, ma volgendo lo sguardo al futuro è difficile prevedere come le intelligenze artificiali si affermeranno nella vita quotidiana. Il professor Andre Gaggioli ha descritto tre possibili scenari, dicendo che «nel mondo del futuro il rapporto tra le IA e l’uomo potrebbe tornare a essere quello di tipo contrario, proprio come nel passato», spiegando che «in questo tipo di coesistenza l’uomo dà un ordine e la macchina lo esegue senza aggiungere nulla. Si potrebbe parlare di sinergia, fra uomo e macchina: i processi creativi vengono integrati e ampliati grazie all’utilizzo della potenza della tecnologia, generando così risultati migliori, ma sempre nati da un’idea dell’uomo». Il terzo scenario «è quello del rapporto simbiotico, nel quale le IA e l’intelligenza umana operano come entità completamente integrate», ha spiegato il professor Gaggioli, sottolineando che «l’IA si innesta nei processi cognitivi umani attraverso interfacce celebrali che non richiedono più all’utente di elaborare un comando». Ha poi concluso precisando che «non esiste uno scenario buono e un altro cattivo, ma tutto dipende da quale scenario una persona decide di volere».

 

Il video integrale dell’incontro a cura dell’Università Cattolica

 

Calendario dei successivi incontri:

Martedì 5 marzo, ore 16.30: L’Intelligenza Artificiale ci cambierà la vita? – Ivana Pais, professoressa di Sociologia economica (Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore)

Lunedì 11 marzo, ore 16.30: Religioni e Intelligenza Artificiale – Mauro Magatti, professore di Sociologia (Facoltà di Scienze politiche e sociali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore ed editorialista de “Il Corriere della Sera” e di “Avvenire”)

Venerdì 10 maggio, ore 18.00: “Dov’è il sapiente?” (1Cor 1,20) Le Intelligenze Artificiali tra algoritmi e libertà – Paolo Benanti, professore di Teologia Morale (Pontificia Università Gregoriana, Roma). Incontro promosso nell’ambito della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali in collaborazione con l’Ufficio comunicazioni della Diocesi di Cremona e il mensile diocesano Riflessi Magazine.

 

Intelligenza artificiale, il percorso dell’Università Cattolica inaugurato insieme a un robot