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Immagini da guardare, vite da ascoltare: incontro con la comunità hutterita attraverso le foto e le parole di Tim Smith al Museo Diocesano

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Domenica 25 febbraio alle 18.30 le porte del Museo Diocesano di Cremona si sono aperte per ospitare il fotografo Tim Smith, autore della mostra “In the world but not of it – Il mondo degli Hutteriti in Canada” già presente all’interno delle sale del museo e che rimarrà visitabile al 7 aprile.

«Un momento di dialogo, di riflessione», come ha sottolineato il vescovo Antonio Napolioni a inizio incontro, mentre il fotografo dona alla Diocesi di Cremona come simbolo ecumenico una Bibbia con traduzione hutterita. «Ci troviamo di fronte a uno spazio di approfondimento, di condivisione per il quale è necessario e doveroso restare in ascolto».

L’esposizione è curata da Laura Covelli (curatrice delle mostre del Festival della Fotografia Etica di Lodi) e in collaborazione con lo stesso Festival. Alla presenza di un numeroso pubblico, Tim Smith ha raccontato i suoi quindici anni all’interno delle comunità hutterite dell’America del Nord e nel Canada: «Comunità religiose molto aperte, accoglienti, rispetto a quanto l’opinione pubblica possa pensare».

Un tema importante per Tim Smith è proprio quello dell’attesa perché, come sottolinea il fotografo stesso, oggigiorno la professione del fotoreporter porta a lavorare a ritmi veloci e convulsi. L’incontro fortuito con un gruppo di persone appartenenti alla comunità hutterita lo ha spinto a rallentare il passo e dedicarsi a un progetto completamente suo. Nel tempo ha familiarizzato con la comunità, con vite certamente diverse dalla sua. Questo ha favorito un processo di conoscenza reciproca che ha permesso alle persone, gradualmente, di fidarsi di lui, concedendogli di essere seguite passo passo durante le attività quotidiane svolte. 

«Negli ultimi quindici anni – ha raccontato Tim Smith – ho visto molte cose cambiare, ho visto bambini crescere, sposarsi, generare nuove vite. Ho purtroppo narrato anche il dolore per le perdite di persone care. Insomma, ho osservato la vita muoversi, evolvere e tutti noi con lei». 

Il fotografo ha sottolineato di aver voluto «raccontare questa cultura in modo veritiero e rispettoso», un progetto ampio finalizzato ad assicurarsi che la narrativa restituisse un ritratto reale ed evitasse in ogni modo stereotipi di una realtà in gran parte sconosciuta o poco compresa dalla società odierna.

Le immagini che compongono la mostra fanno riferimento a un mondo quotidiano intriso di cose semplici, momenti di lavoro, istruzione, altri di svago e di divertimento nelle quali spicca il valore fondamentale del sapersi prendere cura. Smith fa un uso sapiente di luce, dei contrasti e della composizione, in un costante lavoro di ricerca e apprendimento celebrando l’importanza dell’errore e dell’imperfezione di cui è intriso, per natura, l’essere umano.




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Contributo di 10mila euro per un progetto di valorizzazione inclusiva per l’Oratorio della Beata Vergine Assunta di Calvenzano

 

Soltanto pochi giorni fa il Vescovo di Cremona, mons. Napolioni, ha fatto visita all’Oratorio della Beata Vergine Assunta di Calvenzano (LEGGI QUI), in occasione dei 400 anni dalla conclusione del ciclo di affreschi dipinti da Tommaso Pombioli nella bellissima chiesetta nota anche come Madonna dei Campi, custodita oggi dal locale gruppo alpini. E proprio all’indomani delle celebrazioni, come un regalo di compleanno, per l’Oratorio arriva la notizia di un importante finanziamento che viene riconosciuto al piccolo scrigno nelle campagne bergamasche, grazie ad un progetto di valorizzazione premiato dal Fondo ambiente italiano e da Intesa Sanpaolo.

Il progetto rientra tra i 23 progetti finanziati nell’ambito dell’11° censimento de “I Luoghi del Cuore” per interventi di restauro e attività di valorizzazione e riceverà un contributo di 10mila euro. «È stato richiesto – si legge nella nota ufficiale pubblicata dal Fai – dalla Parrocchia dei SS. Pietro e Paolo Apostoli di Calvenzano e renderà il luogo accessibile ad un ampio pubblico con la creazione di percorsi di visita inclusivi, integrati con quello tradizionale, adatti a persone con diversabilità cognitive e/o intellettive anche complesse. Nello specifico verranno realizzati un herbarium e un olfattorium ispirati alle piante presenti nel Boscospino e rievocativi dei cicli pittorici; un Modellino 3D del bene su supporto mobile; pannelli mobili con gli affreschi in rilievo, le traduzioni in braille e in Comunicazione Aumentativa Alternativa; tablet con video LIS per non udenti, audioguida con musiche ispirate agli affreschi e racconti brevi per i più piccoli.

Soddisfazione anche in diocesi, espressa dalle parole dell’incaricato per i Beni culturali, don Gianluca Gaiardi: «Questo riconoscimento – commenta – è frutto della bella collaborazione tra realtà locali: parrocchia, amministrazione comunale, volontariati (alpini e Fai) e tante persone che hanno a cuore un luogo così significativo e carico di fede, spiritualità e cultura. Da parte della diocesi c’è la massima disponibilità per promuovere e accompagnare questi percorsi virtuosi che devono fare scuola per tante altre piccole realtà. Non è vero che sono sempre i soliti ad ottenere, è la forza della collaborazione e la determinazione nel crederci che portano ad ottenere buoni risultati. Mi auguro che anche tante altre piccole realtà, diffuse sul territorio diocesano, in situazioni simili, ma geograficamente distanti, possano essere spronate a realizzare progetti simili».

Idee nuove e creative, dunque, per far conoscere, valorizzare e promuovere, oltre che a tutelare e conservare: «Anche con fondazione Cariplo – aggiunge in merito don Gaiardi –  a livello regionale e diocesano, stiamo proprio pensando e progettando percorsi sulle vie del sacro che aiutino a mantenere accesa la luce su luoghi che potrebbero sembrare marginali, ma che hanno molto da raccontare sul piano della spiritualità e dell’arte. Pensiamo a piccole chiese campestri, magari in prossimità di piste ciclopedonali o comunque inserite in percorsi turistici, che potrebbero essere riaperte al pubblico con piccoli accorgimenti».

 

Calvenzano in festa con il Vescovo per i 400 anni del ciclo di affreschi di Tommaso Pombioli nell’Oratorio dell’Assunta