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Ad aprile tre iniziative per i ministranti di tutta la diocesi

Una figura importante nella vita liturgica di ogni comunità è sicuramente quella del ministrante, un ruolo fondamentale svolto in particolare da bambini e bambine, ragazzi e ragazze, con anche alcune presenze più mature, che – come sottolineato in passato dal vescovo Antonio Napolioni – sono «sempre allegri e disposti a prendersi l’impegno di servire Messa ogni domenica». Per loro la Diocesi di Cremona, grazie alla sinergia tra la Federazione oratori cremonesi e Pastorale vocazionale, sono state organizzate tre iniziative, che vanno ad ampliare l’annuale proposta della Festa diocesana di primavera.

Il primo appuntamento è riservato ai ministranti che frequentano le scuole superiori: per loro domenica 7 aprile è stato organizzato un pellegrinaggio a Bologna, alla Basilica del Santuario di San Luca. La partenza di prima mattina dai diversi punti della diocesi: da Antegnate alle 7, da Cremona (piazza della Libertà) alle 8 e da Casalmaggiore alle 8.45. All’arrivo a Bologna è previsto un percorso in centro città, visitando San Petronio e Piazza Maggiore, Santo Stefano, nel complesso delle 7 chiese, San Domenico, la Torre degli Asinelli e Garisenda. Dopo il pranzo al sacco, è prevista la salita a piedi a San Luca (5 km di cammiunata), dove sarà celebrata l’Eucaristia. Il rientro è previsto tra le 18 e le 20. Le iscrizioni al pellegrinaggio sono da effettuare in modo individuale nella sezione dedicata del sito FOCr entro lunedì 1° aprile.

Sabato 13 aprile, invece, ragazze e ragazzi dai 17 anni in su saranno convocati in Seminario, dalle 15 alle 19, per la essere protagonisti della preparazione della tradizionale Festa diocesana dei ministranti. Sarà chiesto ai “grandi”, infatti, di mettersi a servizio dei più piccoli, preparando i giochi e l’animazione. Per segnalare la propria presenza occorre compilare l’apposito modulo sul sito FOCr.

Per tutti i ministranti, dai più piccoli ai più grandi, l’appuntamento sarà quindi per la tradizionale Festa diocesana, che quest’anno cambia data. Rispetto a quanto comunicato in precedenza, l’evento avrà luogo in Seminario nel pomeriggio di giovedì 25 aprile, dalle 14.45 alle 18.30: tutti i ministranti sono invitati a partecipare a questo grande momento di condivisione, preghiera, amicizia e divertimento.

«Quest’anno la data della Festa dei ministranti è diversa e coincide con un’altra festa in programma in Seminario, quella dei gruppi di preghiera per le vocazioni, le “Rosarianti” – spiegano gli organizzatori –. Sarà bello passare un pomeriggio negli stessi luoghi, ampi e accoglienti del Seminario, facendo cose diverse, ma accomunati dalla stessa amicizia per il Signore».

Ogni gruppo parrocchiale è invitato a formalizzare l’iscrizione dei propri ministranti entro lunedì 22 aprile sulla pagina dedicata del sito della Federazione oratori. Ogni partecipante  dovrà portare la propria veste. È richiesta una quota di partecipazione di 2 euro a persona, da versare all’ingresso.

Tre preziose iniziative pensate e progettate dalla Diocesi per coloro che dedicano il loro tempo e il loro impegno alla Chiesa, nel servizio alla liturgia nelle diverse comunità. Perché, come sottolineano gli organizzatori, «il servizio all’altare è per molti ragazzi e ragazze un’occasione di partecipare attivamente alla celebrazione della nostra fede, ma anche il modo di mettersi a servizio della comunità cristiana e, soprattutto, di esprimere, non solo a parole, la propria disponibilità al Signore».




Verso le elezioni, dai Vescovi lombardi un appello in tre punti

Il 13 e 14 marzo presso il Centro di spiritualità del Santuario di Caravaggio i Vescovi della Lombardia si sono incontrati per la sessione di lavoro della Conferenza episcopale lombarda i in previsione del prossimo Consiglio permanente della CEI. Con loro hanno partecipato a una sessione di lavoro anche i 34 Incaricati regionali e Assistenti dei vari settori della pastorale della regione.

Si sono condivisi i risultati della recente Visita ad limina e la gioiosa esperienza dell’incontro con Papa Francesco che ha stimolato a una pastorale capace di dire il volto bello di una Chiesa che accoglie tutti.

Infine, in previsione dei prossimi appuntamenti elettorali, i Vescovi vogliono condividere con tutti queste loro riflessioni per guardare insieme al bene comune delle nostre città e dell’Europa.

 

Un appello in tre punti

 

1. Primo 

L’assunzione di responsabilità da parte dei cristiani e delle persone serie, capaci, oneste in politica è particolarmente urgente in questo tempo.

L’interessamento e l’impegno diretto in politica è una doverosa espressione della cura per il bene comune. L’indifferenza che induce all’astensionismo, il giudizio sommario che scredita uomini e donne impegnati in politica sono atteggiamenti che devono essere estranei alla comunità cristiana.

Sono chiamati a farsi avanti uomini e donne che siano voce coraggiosa e sapiente, profetica e realistica per dire:

no alla guerra assurda e disastrosa, noi cerchiamo la pace giusta e possibile;

no alla follia delle armi che guadagna nel distruggere, noi chiediamo che ci siano risorse per costruire e curare;

no alla diseguaglianza scandalosa che con sperperi irresponsabili rovina i popoli, ignora i poveri e distrugge il pianeta, noi siamo assetati di giustizia e dedicati alla solidarietà;

no all’ambigua tolleranza che apre le porte al denaro sporco che si moltiplica sfruttando le debolezze umane, incrementando dipendenze, approfittando del sovraindebitamento, noi pratichiamo e insegniamo la legalità;

no alla cultura individualistica e libertaria che legittima l’aborto come diritto e non rispetta la vita di persone fragili, noi chiediamo che la legge difenda i più deboli;

no a una gestione delle risorse della comunità che trascuri i bisogni primari della casa, del lavoro, della formazione, noi proponiamo alleanze per condizioni di vita dignitose per tutti.

2. Secondo

Le elezioni europee ed amministrative sono un esercizio doveroso di democrazia e di responsabilità civile che coinvolge tutti i cittadini e sollecita anche il manifestarsi di disponibilità al servizio delle istituzioni. La comunità ecclesiale guarda con stima a coloro che, anche sacrificando tempo ed energie personali e familiari, scelgono di dedicarsi al bene comune.

I cristiani che ricoprono responsabilità in ambito politico e amministrativo devono trovare nella comunità cristiana il contesto propizio per alimentare la loro fede nell’ascolto della Parola di Dio, per motivare il loro servizio al bene comune, per trovare negli insegnamenti della Chiesa e nel confronto fraterno il contesto propizio per un saggio discernimento.

Compito dei pastori è formare le coscienze, motivare l’impegno, incoraggiare le responsabilità, astenersi dal prendere posizioni nel confronto tra i partiti e le persone che si presentano per raccogliere il consenso dell’elettorato.

3. Terzo

Le strutture delle parrocchie e degli altri soggetti ecclesiali non possono essere utilizzate per la campagna elettorale.

La comunità cristiana, associazioni e movimenti devono sentirsi incoraggiati a promuovere di propria iniziativa opportuni confronti su temi sociali e iniziative di formazione per suggerire criteri di discernimento in ogni ambito della vita, anche in quello politico e amministrativo.

Si deve valutare l’opportunità che i candidati nelle elezioni amministrative e politiche sospendano incarichi pastorali per evitare di essere motivo di divisione nelle comunità cristiane e per favorire la libertà di tutti sia nel proporsi sia nel votare.

Conclusione

Verranno giorni di pace? Sarà possibile una società più giusta? Sapremo costruire una città, un paese, un’Europa dove sia desiderabile abitare insieme? Noi che andiamo a votare diciamo alla gente di oggi e alle generazioni future: sì, sarà possibile, perché ciascuno di noi, secondo le sue responsabilità, competenze e ruoli mette mano adesso all’impresa di aggiustare il mondo!

+ Mario E. DelpiniArcivescovo di Milano
+ Francesco BeschiVescovo di Bergamo
+ Marco BuscaVescovo di Mantova
Oscar Card. CantoniVescovo di Como
+ Maurizio GervasoniVescovo di Vigevano
+ Daniele GianottiVescovo di Crema
+ Maurizio MalvestitiVescovo di Lodi
+ Antonio NapolioniVescovo di Cremona
+ Corrado SanguinetiVescovo di Pavia
+ Pierantonio TremoladaVescovo di Brescia




«ViaVai», il Grest 2024 è un cammino da fare tutti insieme

Le immagini della presentazione a Mozzanica
QUI la gallery di tutte le serate

ViaVai: è questo il titolo scelto dagli Oratori Diocesi Lombarde per il Grest 2024, che accompagnerà le settimane estive anche nelle parrocchie cremonesi. Uno slogan che rappresenta perfettamente il tema – e la grande sfida educativa – del mettersi in cammino in strade e luoghi della contemporaneità.

«Il camminare era il gesto tipico di Gesù fin dal principio, ed è ciò che propone anche a noi che siamo suoi discepoli» ha così introdotto l’intera proposta don Francesco Fontana, presidente Federazione Oratori Cremonesi e incaricato diocesano per la Pastorale giovanile. Insieme ai collaboratori e volontari della Focr, don Fontana ha spiegato il processo creativo e pedagogico alla base dell’offerta estiva, nel corso di tre serate di presentazione a responsabili e coordinatori.

«Il tema di quest’anno fotografa bene la situazione tipica degli oratori nel corso dell’anno: frenetici e caotici – ha introdotto don Fontana –. In alcuni di essi si corre tanto ma con il rischio di andare a caso e nel caos». Proprio quel viavai di persone e sentieri umani e spirituali in grado di creare confusione. Servono perciò indicazioni chiare, o qualcuno, in grado di «prenderci per mano nelle strade della vita e guidare i nostri passi come Gesù»: ecco dunque il sottotitolo, Mi indicherai il sentiero della vita, tratto dal salmo 16, a chiarire il senso del messaggio educativo di questa edizione del Grest. «Il nostro camminare è innanzitutto espressione umana non solo di un gesto fisico ma nell’incontro con e dentro il mondo» ha ribadito don Fontana.

 

Le immagini della presentazione a Casalmaggiore
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Ed è in questa immagine dell’homo viator, come hanno ricordato gli organizzatori, che emerge la dimensione riflessiva del cammino. «Le domande scandiscono il nostro percorso di vita, scopriamo anche mete che possono non essere definitive» hanno detto i giovani presentatori della Focr. Da qui l’intuizione di organizzare l’intero progetto formativo di ViaVai attorno a dieci domande-guida, declinate nelle sezioni delle attività, storie e preghiere di una giornata tipo del Grest. «In questo modo è possibile costruire un percorso personalizzato sulle singole realtà di comunità e le rispettive esigenze». Un modo di rendere “concreto” il concetto su quale sia la strada da percorrere «per essere testimoni migliori della fede» nelle proprie parrocchie.

Non mancano poi le novità. Tra queste il logo, che esprime in modo astratto «il senso di smarrimento, le domande e il volto di un pellegrino in marcia»; il manuale formativo degli educatori rinnovato nella grafica e nella fruizione in libretti e mappe, «utile a creare una “verifica” sulla preparazione e sulle attività svolte»; e la sigla dedicata al momento della storia nel corso della giornata. E sarà la Divina Commedia di Dante Alighieri, in versione ridotta e adattata per bambini, la proposta narrativa di questa edizione del Grest. Non manca poi l’attenzione del progetto estivo all’inclusività, «con il racconto di figure e del loro impegno nel sociale» anche per i bambini o ragazzi di altre religioni.

Infine, la Pastorale Giovanile offre un pacchetto di proposte artistiche ed espressive tra danza, movimento creativo, teatro e musica a cura di realtà professionali quali Compagnia dei piccoli, Il laboratorio, Il nido dei cuccioli e MagicoBeru. Queste iniziative e il materiale dedicato agli animatori è possibile approfondirle sul sito già attivo www.cregrest.it. Il prossimo appuntamento sarà la giornata dedicata agli animatori il prossimo 20 aprile in Seminario.

 

Le immagini della presentazione a Cremona
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Nelle Veglia di Pasqua otto catecumeni riceveranno i Sacramenti

Otto catecumeni adulti saranno accolti in occasione della Pasqua nella famiglia della Chiesa cremonese. Come ogni anno, infatti, la Veglia presieduta dal vescovo in Cattedrale sarà occasione per il conferimento dei sacramenti di Battesimo, Cresima e Prima Comunione a uomini e donne che entreranno  così a far parte della comunità cristiana. Due donne e sei uomini con origini e storie differenti, da approfondire per valorizzare e mettere in luce un percorso di conversione culminato questa Pasqua.

Armanda Hoti è nata in Albania e da sette anni vive a Casalbellotto, frazione di Casalmaggiore. Appartenente a una famiglia musulmana non praticante, ha iniziato il suo approccio alla fede cristiana grazie alla conoscenza di persone di fede che, in Italia, le hanno offerto sostegno nei momenti del bisogno, accendendo in lei la voglia di approfondire il proprio cammino spirituale. Nella lettera che Armanda ha scritto al vescovo Napolioni in vista dei sacramenti ha scritto: «Grazie a queste amicizie i miei tre figli sono stati introdotti alla dottrina cattolica e hanno ricevuto i sacramenti. Anche io avrei il desiderio di essere battezzata, per far parte della comunità cristiana».

Un’altra storia peculiare è quella di Saturday Ehais Uwafiokun, classe 1987, e Iredia Agho, nata nel 1996, coniugi nigeriani giunti in Italia otto anni fa, ora residenti a Brignano Gera d’Adda, nella Bergamasca. Il loro desiderio di appartenenza alla Chiesa è nato dopo gli incontri al centro d’ascolto Caritas, luogo per loro inizialmente di un aiuto materiale e presto anche di un significativo supporto spirituale. Entrambi di appartenenza pentecostale, hanno rivissuto ieri il Battesimo con rito cattolico, in vista del sacramento del Matrimonio, atteso da tempo.

Uno sguardo al futuro che si evince anche dalla storia di Pasquale Sibona, di origini casertane e residente ad Antegnate, nella Bergamasca. Cresciuto nel contesto della Chiesa evangelica, ha vissuto in giovane età un progressivo allontanamento dalla vita spirituale. «Ho poi conosciuto la mia compagna, che è cattolica – ha raccontato –. Con lei mi sono riavvicinato alla Chiesa e con lei vivo il desiderio di un futuro matrimonio». In questo cammino di discernimento è risultata importante anche la figura del proprio parroco, don Angelo Maffioletti, che lo ha affiancato in questo percorso.

Hanno ricevuto i sacramenti anche altri quattro giovani d’origine nigeriana, tutti della comunità africana anglofona che a Cremona fa riferimento alla parrocchia di San Bernardo. A far loro da padrino è stato, infatti, don Patsilver Okah, sacerdote nigeriano che in diocesi ricopre l’incarico di cappellano della comunità africana anglofona. Si tratta del 34enne David Obinna Nwankwo, Iyere Miracle Aimoshor di 30 anni, Stanley Airiohuodion di 32 anni ancora da compiere e del 29enne Osariemen Omorogieva. La loro è una storia di speranza nata dopo momenti critici e sofferenze. Insieme sono arrivati a Bari dopo aver attraversato il Mediterraneo su una piccola barca nel dicembre 2021. Erano partiti dalla Libia, dopo un paio di anni di permanenza vivendo sulla propria pelle la tragedia di chi deve migrare dal proprio Paese. Sono arrivati a Cremona nel 2022, acconti presso la Casa dell’accoglienza. «Li ho seguiti come un fratello, guida e padre spirituale in questi due anni – racconta don Okah –. Ora vogliono dare tutto a Dio, riconoscenti della sua bontà verso di loro. E sono grati anche allo Stato italiano che ha dato loro l’opportunità di sognare un futuro migliore». E prosegue: «Alla domanda “perché diventate cristiani?” mi hanno risposto che mediante il Battesimo siamo liberati dal peccato e rigenerati come figli di Dio. Il Battesimo ci unisce in modo straordinario a Gesù, tanto da condividere la sua morte e risurrezione».




Adolescenti a Roma. La carica dei 400 sulle orme degli apostoli: il primo giorno tra pioggia, giochi e preghiera

Photogallery completa del primo giorno di pellegrinaggio

 

Nonostante il maltempo fin dalle prime luci dell’alba, sono quattrocento circa i ragazzi e le ragazze partiti nella mattinata di lunedì 1° aprile da tutta la Diocesi verso Roma per il pellegrinaggio conclusivo del loro percorso di mistagogia.

«Siamo qui per concludere il loro percorso iniziato con il Battesimo con un gesto importante: la professione della nostra fede sulla tomba degli apostoli» ha ricordato don Francesco Fontana, incaricato diocesano per la Pastorale giovanile e per la Pastorale vocazionale. «Il senso di questi giorni è quello di metterci in movimento e in cammino per le strade della capitale e della città che ha visto la testimonianza dei santi e martiri che hanno annunciato la loro fede. L’idea è aiutare questi ragazzi a far germogliare la propria fede per diventare poi nella chiesa delle piante che portano dei frutti maturi». Un percorso animato anche grazie ai volontari della Federazione Oratori Cremonesi, con una serie di attività tra divertimento e spiritualità che culmineranno con l’udienza con il papa in Vaticano.

Nel lunedì di Pasquetta i giovani partecipanti sono così partiti in treno dalle stazioni di Parma, Fidenza e Milano negli orari comunicati ai vari gruppi. Le immancabili occhiaie della leva mattutina, le ultime raccomandazioni dei genitori e poi via, in viaggio verso la capitale, in un clima comunque elettrizzante per molti di loro. «Per me si tratta della prima volta a Roma – racconta ad esempio Alma di Viadana –. Me la immagino piena di cose stimolanti. Il pellegrinaggio sarà un’esperienza che potrà arricchire ognuno di noi». 

Dopo i primi arrivi e le sistemazioni nei rispettivi alloggi, i pellegrini si sono dati appuntamento ai piedi della scalinata della basilica di Santa Maria in Ara Coeli per celebrare l’Eucarestia, prima tappa che ha dato inizio ufficialmente al cammino di fede nella Città Eterna. Nonostante il maltempo abbia seguito il gruppo fin da Cremona, l’entusiasmo degli adolescenti non è venuto meno, grazie al primo grande gioco di benvenuto proposto dagli animatori Focr di salire i suoi 124 scalini a suon di domande e risposte verso l’antichissima chiesa. 

«Non dobbiamo tenere Gesù a distanza» ha detto poi don Andrea Bani, vicario dell’unità pastorale di Viadana e il sacerdote più giovane degli accompagnatori a Roma, nel corso della breve omelia nello splendido presbiterio della basilica e davanti ai giovani pellegrini inzuppati. «La gioia e il timore, letti nel Vangelo di oggi, possono essere due sentimenti che sono parte della nostra vita: l’entusiasmo di iniziare un’avventura nuova ma allo stesso tempo esserci qualcosa in noi che paralizza. Anche noi di fronte di ad un’avventura nuova, quando ci viene chiesto di fare un passo in più verso il Signore e gli altri, possiamo avere paura di non sapere cosa ci sta chiedendo, dove ci sta conducendo, cosa possiamo trovare negli altri». L’incontro gioioso con il Signore e muoversi in direzione del prossimo sono il modo migliore di vivere la relazione di fede con lui, come avvenne per le donne di ritorno di corsa dal sepolcro. «Il Vangelo ci suggerisce che per fare esperienza di lui, bisogna andare incontro agli altri – ha ribadito don Andrea – non fuggire da loro o ripiegarsi nelle proprie sicurezze. Tante volte crediamo di coltivare una fede intimistica; è importante certo coltivare una fede propria, tuttavia non dobbiamo restare indifferenti all’esterno perché le donne e i discepoli, quando Egli appare loro, lo abbracciano. Vogliamo avere quindi questo desiderio di ascoltare Gesù e incontrarlo e non rimanere a distanza, di coltivare questa relazione grazie agli altri con lui che ci dice “non temere”». Senza ignorare gli ostacoli della falsità e dell’inganno verso la buona notizia, «dobbiamo avere il desiderio di conoscere Gesù perché Lui è vivo, fai il tifo per noi e vuole donarci tutta la sua amicizia in numerosi occasioni della nostra vita, lasciandoci coinvolgere da lui e dal suo amore».

Terminata la Messa, la pioggia ha concesso tregua ai giovanissimi partecipanti per godersi il fascino di Roma di notte. Ad aiutare i vari gruppi oratoriani della diocesi a camminare per le strade del centro storico sono stati gli animatori Focr, i quali hanno dato appuntamento in luoghi carichi di bellezza quali Piazza di Spagna, Piazza Navona, il Pantheon e il Campidoglio per svolgere qualche attività all’insegna del movimento e della cultura. Poi il rientro ai propri soggiorni per il riposo in vista delle importanti visite della seconda giornata romana. 




Università Cattolica, 71 borse di studio per gli studenti della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali

Sono ben 71 le borse di studio disponibili per i migliori studenti dei corsi di laurea triennale e magistrale della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, nella Sede di Piacenza-Cremona dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Le prime 21 borse di studio, del valore di 4mila euro ciascuna, sono destinate agli studenti immatricolati al primo anno di uno dei corsi di laurea triennale della Facoltà, sette per ogni corso, rinnovabili per due anni accademici. Per partecipare al bando è necessario inviare via e-mail la domanda di ammissione all’indirizzo borsedistudio-pc@unicatt.it, a partire da lunedì 15 aprile ed entro lunedì 17 giugno 2024, presentando, oltre alla domanda di partecipazione, la copia della pagella del penultimo anno della scuola secondaria di secondo grado e quella dell’attestazione ISEE 2024 del nucleo famigliare di appartenenza.

A queste, si aggiungono altre 50 borse di studio dello stesso importo, dedicate agli studenti dei corsi di laurea magistrali, dieci per ogni corso, rinnovabili per un anno accademico. Le borse saranno attribuite agli studenti immatricolati al primo anno di uno dei corsi di laurea magistrale della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali. Le domande di ammissione al concorso, in questo caso, dovranno pervenire all’indirizzo borsedistudio-pc@unicatt.it a partire da lunedì 15 aprile ed entro venerdì 19 luglio 2024. I candidati dovranno presentare, oltre alla domanda di partecipazione, l’autocertificazione degli esami sostenuti nel corso di laurea triennale e la copia della attestazione ISEE 2024 del nucleo familiare di appartenenza.

«Insieme al generoso contributo della Fondazione Invernizzi intendiamo lanciare un segnale di attenzione per le famiglie dei nostri studenti, in questo momento di congiuntura economica sfavorevole» ha affermato Marco Trevisan, Preside della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali.

«Il settore dell’agro-alimentare è al centro di una vera e propria rivoluzione scientifica e tecnologica» ha aggiunto Trevisan. «In linea con le esigenze del settore, la nostra Facoltà ha rinnovato costantemente i contenuti della propria attività scientifica e didattica. Lo ha fatto, in particolare, migliorando l’azienda agro-zootecnica sperimentale, e dotandosi tra le altre cose di un laboratorio di analisi sensoriale, una cantina, un mini-caseificio, un noccioleto e un vigneto sperimentali».




Salvador de Bahia, la festa patronale che segue la Pasqua arricchita dal battesimo di giovane della parrocchia

Dopo la festa di Pasqua la tradizione vuole che nella parrocchia Jesus Cristo Ressuscitado di Salvador de Bahia, dove operano i fidei donum cremonesi don Davide Ferretti e Gloria Manfredini, si celebri la festa patronale.

In una settimana di preparazione la comunità è stata guidata dai sacerdoti della Forania (zona pastorale) a riflettere sulla Pasqua.

Domenica, dopo la processione nelle vie del bairo, la Messa è stata presieduta dal vescovo ausiliare di Salvador de Bahia, dom Marco Eugênio Galrão Leite de Almeida, che ha invitato la comunità a vivere il Vangelo nella gioia del Signore risorto.

Durante la Messa una festa nella festa: un giovane della parrocchia ha ricevuto i sacramenti dell’iniziazione cristiana.

La festa è poi continuata con un pranzo condiviso e con l’immancabile bingo.




Giornata dell’Università Cattolica del S. Cuore: “I giovani tra disincanto e desiderio”

Domenica 14 aprile si celebra la 100ª Giornata dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Si tratta di un richiamo ai credenti per un attivo impegno nel sostenere e promuovere l’Ateneo, la cui presenza nella società riveste un ruolo di primaria importanza sia nel campo della ricerca e della trasmissione del sapere, sia nell’ambito formativo ed ecclesiale.

Fondata a Milano il 7 dicembre 1921, l’Università Cattolica del Sacro Cuore è tra i più importanti atenei cattolici d’Europa e del mondo e vanta una reale dimensione nazionale grazie ai suoi cinque campus: Milano, Brescia, Cremona, Piacenza e Roma, dove è presente anche il Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS.

Oltre 40mila studenti di dodici facoltà fruiscono di un’offerta formativa composita e multidisciplinare. Alla didattica di riconosciuto prestigio si affiancano servizi di qualità, costante attenzione al territorio, apertura internazionale e un’intensa attività scientifica con circa 5.000 pubblicazioni ogni anno in dieci aree disciplinari.

1.318 docenti in organico in Italia e oltre 40mila gli studenti: 29.302 a Milano, 4.494 e Brescia, 3.578 per Piacenza-Cremona, 9.727 a Roma.

Le Facoltà sono Economia (Milano e Roma), Economia e Giurisprudenza (Piacenza e Cremona), Giurisprudenza(Milano), Lettere e Filosofia (Milano e Brescia), Medicina e Chirurgia (Roma), Psicologia (Milano e Brescia), Scienze agrarie, alimentari e ambientali (Piacenza e Cremona), Scienze bancarie, finanziarie e assicurative (Milano-Brescia), Scienze della formazione (Milano, Brescia e Piacenza). Scienze linguistiche e letterature straniere (Milano e Brescia), Scienze matematiche, fisiche e naturali (Milano-Brescia), Scienze politiche e sociali (Milano e Brescia).

La Giornata 2024 ha come slogan “I giovani tra disincanto e desiderio” e interroga sulla domanda di futuro delle nuove generazioni. A tal proposito si rimanda a quanto scrive per l’occasione l’Arcivescovo Delpini (leggi il testo completo), che con uno stile, arguto e a tratti provocatorio, impegna tutti a una seria riflessione.

 

Locandina della Giornata dell’Università Cattolica 2024

 

Con l’Università Cattolica una risposta alla domanda di futuro dei giovani

Il 14 aprile la Giornata dell’Università Cattolica. Presidenza Cei: “I giovani cercano luoghi in grado di alimentare i loro desideri e che non soffochino la loro speranza”

“Dov’è il sapiente? Le IA tra algoritmi e libertà”. Padre Benanti a Santa Monica il 10 maggio per l’evento promosso da Diocesi, Riflessi e Università Cattolica




Omaggio a don Caifa in musica nella “sua” Cattedrale”

A 21 ani dalla morte, è eseguendo la sua musica nella Cattedrale di Cremona, dove suonò e diresse, che si è voluto ricordare don Dante Caifa: l’occasione è stato il concerto che nella serata di domenica 21 aprile ha visto impegnate diverse compagini musicali. Una personalità, quella di don Caifa, che ha lasciato un segno indelebile con le sue composizioni musicali, e rappresentando per oltre mezzo secolo un vero punto di riferimento per la musica sacra cremonese. Fondatore del Coro Polifonico Cremonese, nel 1992 ha ricostituito la Cappella musicale della Cattedrale di cui è stato direttore sino al 1997.

Per l’evento – che ha visto la partecipazione di un numeroso pubblico – sono stati coinvolti tre cori, accompagnati da maestri d’organo d’eccezione: la Schola Cantorum di Castelverde e la corale di San Bernardino di Soncino, diretti da Giorgio Scolari, il coro “Il Disincanto“ di Cremona, diretto da Daniele Scolari, e il Coro della Cattedrale di Cremona, diretto da don Graziano Ghisolfi.

Un ricco programma musicale che, introdotto dal ricordo del canonico mons. Carlo Rodolfi, si è aperto con il “Nun komm” der Heyden Heyland BWV di Johann Sebastian Bach, un solo di organo eseguito dall’organista titolare della Cattedrale, Fausto Caporali.

Poi cinque esecuzioni di opere scritte proprio da Caifa: il coro della Cattedrale ha proposto la Missa brevis “De Angelis” per assemblea, un esecuzione con coro a tre voci dispari e organo; la Schola cantorum di Castelverde e la corale San Bernardino hanno invece eseguito Al Signore che entrava Santa Chiesa di Dio; a caratterizzare la serata sono stati anche il Victimae Paschali per soprano, coro a quattro voci miste e organo, con l’interpretazione del coro “Il Disincanto” e del Trittico per soprano e organo, con protagonisti l’organista Alberto Pozzaglio e il soprano Ilaria Geroldi. A chiudere il programma due esecuzioni a cori riuniti: la Messa detta “Balossa”, scritta da Caifa per assemblea, coro a tre voci pari e organo, e il Magnificat di Lorenzo Perosi, per coro a quattro voci dispari e organo.

«Don dante ci ha lasciato la sua concezione di musicologo, la sua concezione di esecuzione antica ed elastica», ha ricordato il giornalista Roberto Fiorentini, amico di vecchia data di don Caifa, del quale ha approfondito il tema degli studi sui Salmi di Rodiano Barrera e le Lamentazioni di Marc’Antonio Ingegneri. «Lui aveva quella capacità di rendere la musica come era nel tempo – ha sottolineato – senza perimetri rigidi, ma come si eseguiva nei secoli passati in Cattedrale».

Al termine del concerto ha preso la parola anche il vescovo di Cremona Antonio Napolioni. Ricordando i defunti Mario Gnocchi e Massimo Marcocchi, ha voluto sottolinearne il contributo prezioso dato alla Chiesa cremonese, proprio come fece don Dante Caifa. «Ciascuno secondo il proprio linguaggio – ha sottolineato – ha dato un contributo importante al cammino della nostra Chiesa, sono per me fonti preziose da ascoltare e conoscere». Poi un augurio, perché «tutti i linguaggi della fede possano essere espressi per portare la bellezza del Vangelo ad ogni uomo e ad ogni donna».

 

Profilo di don Caifa

Nato a Vescovato il 22 dicembre 1920, originario di Cicognolo, don Caifa fu ordinato sacerdote nel 1943: l’hanno successivo mons. Cazzani lo assegnò alla Cattedrale come vicario dopo una breve esperienza a Pieve d’Olmi.

Grazie agli studi al liceo musicale pareggiato di Piacenza e poi al conservatorio di Parma conseguì i diplomi di Musica Corale (1949) e Composizione (1951). Il prete musicista ottenne anche il compimento inferiore in Organo.

Nominato maestro di Cappella e organista della Cattedrale di Cremona nel 1964 (sostituì il grande Federico Caudana). Insegnante di musica in Seminario, mons. Caifa ha rappresentato per oltre mezzo secolo il principale punto di riferimento della musica sacra cremonese.

Dopo aver fondato nel 1968 il Coro Polifonico Cremonese, nel 1992 mons. Caifa ha ricostituito la Cappella Musicale della Cattedrale di cui è stato direttore sino al 1997.

Musicista di grande talento, grande improvvisatore, insegnante di Musica in Seminario, ha rappresentato per oltre mezzo secolo il principale punto di riferimento della musica sacra cremonese. A lui si deve la riscoperta a Cremona della polifonia classica (Monteverdi e Ingegneri in particolare) e del grande repertorio corale dopo l’impostazione lirico-romantica di Caudana.

Nel 1986 fondò insieme al cav. Giovanni Arvedi e altri membri del Comitato per l’Organo della Cattedrale la scuola d’organo che ha contribuito a formare decine di organisti diocesani e alla quale l’Associazione Marc’Antonio Ingegneri, emanazione diretta istituita nel 1994 con Caifa presidente, assicura tutt’oggi continuità.

Musicista raffinato e di raro talento, le sue musiche – prevalentemente dedicate alla pratica corale – sono state raccolte e pubblicate, poco prima della morte (avvenuta a Cremona il 5 agosto 2003), in occasione del 60° anniversario di ordinazione sacerdotale (1943-2003) nell’antologia:
 “Messe, mottetti e varie composizioni” a cura di Marco Ruggeri
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Visita pastorale, nel fine settimana il Vescovo a Caravaggio e Vidalengo

Le parrocchie di Caravaggio e di Vidalengo accolgono da venerdì 8 a domenica 10 marzo il vescovo Antonio Napolioni per la visita pastorale. Caravaggio e Vidalengo: due parrocchie nella provincia di Bergamo, un solo Comune, un unico parroco, monsignor Giansante Fusar Imperatore, che da un anno ha la responsabilità di entrambe le comunità.

«Quella di Vidalengo – spiega il parroco – essendo più piccola è caratterizzata da un forte senso d’appartenenza. Un gruppo di volontari porta avanti le attività, seppur con numeri ridotti. Caravaggio è una realtà molto vivace dal punto di vista delle attività cittadine, mentre la parrocchia vive il suo momento di maggior partecipazione con il Grest. Il percorso catechistico è partecipato, ma non da tutti e fra coloro che non vi aderiscono ci sono anche dei bambini italiani».

Nella visita il vescovo avrà modo di vedere di persona lo stato del nuovo oratorio. Proprio nelle scorse settimane sui canali social della parrocchia caravaggina è stato postato un video che annuncia la conclusione dei lavori di riqualificazione del complesso intitolato a san Luigi Gonzaga. Monsignor Giansante fa il punto della situazione: «La parte strutturale è quasi del tutto finita. Resta da concludere qualcosa sull’impiantistica e si attendono le autorizzazioni dei vigili del fuoco. Auspichiamo di poterlo inaugurare in occasione del Grest. Comunque il rinfresco finale, dopo la messa di domenica mattina, si terrà proprio nel cortile dell’oratorio». La sua realizzazione è iniziata nel 2018 con la posa della prima pietra, ma se ne parlava già dal 2014.

Non sorride, il parroco, quando gli si chiede della frequenza alle Messe, nota dolente a Caravaggio e Vidalengo come dappertutto. «I ragazzi vengono a Messa – continua il sacerdote – se sono coinvolti in qualche attività, come il catechismo della domenica mattina, altrimenti in chiesa non li si vede. C’è un gruppo di giovani che il vicario, don Andrea Piana, cura con molta attenzione e abbiamo un gruppo scout molto attivo. Elementi che orbitano attorno all’oratorio ci sono, ma per vederli partecipare, come ho detto, devono essere coinvolti in qualche attività».

Per quel che riguarda le realtà parrocchiali sia a Caravaggio che a Vidalengo c’è l’Azione Cattolica. Da segnalare anche le Acli, con i servizi di patronato, un gruppo che si ritrova una volta la settimana per la recita del Rosario in parrocchia, un gruppo che frequenta il santuario di Santa Maria del Fonte e una decina di ministri straordinari della Comunione.

La parrocchia può contare anche sulle celebrazioni trasmesse in diretta radiofonica su RCN – Radio Cittanova In Blu, in fm e in streaming, che trasmette anche alcuni programmi di intrattenimento e spiritualità a cura di un gruppo di volontari della comunità che mantengono viva l’eredità dell’ex Radio Magnolia.

Nella sua visita il Vescovo avrà modo di incontrare queste ed altre realtà locali: nella giornata di venerdì i bambini della scuola paritaria Conventino-La Sorgente (alle 11.30), gli insegnanti (alle 16.30) ed il mondo del volontariato (alle 18.30); sabato gli educatori (alle 9.30), i cresimati del 2023 (alle 10.30), l’Amministrazione comunale (alle 11.30), i ragazzi ed i genitori di Vidalengo (alle 16.30) e gli adolescenti ed i giovani (alle 20.30).

Non mancheranno le visite agli ammalati e sono previsti incontri sia con le realtà produttive del territorio sia con un’associazione di promozione sociale che, grazie ad un progetto inclusivo, organizza momenti d’accoglienza ai visitatori della chiesa di San Bernardino.

Gli ultimi appuntamenti domenica 10 marzo: alle 9.30 il Vescovo incontrerà i ragazzi e i genitori di Caravaggio, quindi alle 11 la Messa nella chiesa parrocchiale dei Santi Fermo e Rustico trasmessa in diretta tv su Cremona1 e i canali web e social della Diocesi.