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Scout per sempre: festa a San Bernardo per i 50 anni del gruppo Cremona 3

 

Essere scout è una sfida che dura per tutta la vita. Lo dimostra la partecipazione entusiasta dei tanti scout adulti che venerdì 2 giugno si sono ritrovati presso la scuola elementare Antonio Stradivari del quartiere San Bernardo, per un pomeriggio all’insegna delle vecchie abitudini rivolto a tutti quelli che in gioventù hanno indossato la divisa e legato il fazzolettone al collo.

Un pomeriggio che ha rappresentato uno dei momenti delle celebrazioni iniziate per i 50 anni dalla fondazione del gruppo scout Cremona 3, avvenuta nel 1973, e raccontata fra le pagine del libro “Passo dopo passo”, una raccolta di testimonianze dei vari personaggi che hanno caratterizzato un mezzo secolo di attività.

Le celebrazioni, aperte nella serata di giovedì 1° giugno con i saluti iniziali, il rito dell’alzabandiera e la Messa comunitaria, sono proseguite venerdì con l’intervento del pedagogista Giorgio Prada che ha dato il via alle attività del pomeriggio animando un momento di confronto e aggiornamento sull’essere educatori e genitori scout: «Un’impresa educativa che non sia istituzionale, ma 50 anni di fatica di pensiero e di azione presso i problemi e la vita dei ragazzi – ha osservato il pedagogista – I capi si impegnano nel tempo libero, vengono formati e si spendono per i ragazzi. Bisogna confrontarsi: essere genitore è molto complesso, le ansie pesano sui comportamenti dei figli, la cosa importante non è dare l’esempio, ma vivere una vita familiare. Sono i comportamenti quotidiani che fanno crescere davvero i figli». Prada ha poi aggiunto che «la sfida genitoriale non si può vincere da soli, servono alleanze. Gli scout sono una di queste. Secondo i propri piani e i propri modelli di vita bisogna selezionare l’attività di confronto più coerente per la propria situazione».

A sorpresa, poi, il vescovo di Cremona Antonio Napolioni ha fatto visita al ritrovo, della comunità di Cremona 3. Come ha ribadito in molte occasioni monsignor Napolioni, da sempre molto legato all’esperienza Scout, «non si smette mai di essere scout». Uno stile che ha ricordato in alcuni dei suoi tratti caratteristici: «Non bisogna mai essere tristi, ma bisogna cantare e sorridere».

E con il calare della notte è iniziata la serata scout. Davanti al fuoco del bivacco la cena trapper, la legna che arde e le braci han permesso ai marshmallow di abbrustolirsi infilzati in un rametto. Non solo dolci, ma anche cla cena è stata cucinata sul fuoco del bivacco. Canti tipici scout, giochi battute e risate hanno fatto da contorno alla serata fino a quando tutti si sono diretti nelle proprie tende all’interno del plesso scolastico per passare la notte nel pieno stile degli scout di Cremona 3 che continuano la festa per celebrare il mezzo secolo di amicizia e di imegno.

Sabato 3 giugno, alle 16, è infatti in programma il torneo del caratteristico “pallascout”. Alle 19, l’apertura della cucina dell’oratorio per la cena, aperta a tutti: un momento comunitario significativo per i ragazzi del gruppo, per i loro genitori, per gli scout di un tempo e per la comunità dell’oratorio. Alle 21.30 la serata sarà chiusa dall’esibizione della Pattuglia nazionale, gruppo musicale di Agesci che eseguirà un repertorio di canzoni della tradizione.

Il 4 giugno sarà dedicato esclusivamente ai ragazzi e ai genitori del gruppo “Cremona 3”. Alle 10 il ritrovo per le branche a San Bernardo, con la Messa alle 10.30 nella chiesa parrocchiale. Alle 12 il grande gioco, seguito, alle 13.30, dal pranzo condiviso. Alle 14.30 i saluti e l’ammainabandiera, che sancirà la conclusione dell’evento e dell’anno scoutistico.




I Grest di Cremona “a caccia di opere buone”

“A caccia di opere buone”. È stata questa la proposta che gli Oratori della Città di Cremona, in sinergia con CrArT – Cremona arte e turismo aps, hanno proposto nella mattinata di venerdì 16 giugno ai ragazzi delle Medie dei Grest cittadini, che hanno percorso le strade del centro storico per scoprire che il “prendersi cura” può essere declinato in tanti modi diversi.

Punto di partenza per tutti gli oratori è stato piazza Stradivari, dove i preadolescenti  hanno ricevuto il primo indizio per spostarsi a gruppi in quattro tappe, ciascuna delle quali prevedeva il racconto di una storia e una prova di abilità.

Nel cortile Federico II i ragazzi hanno conosciuto la figura di Giovanni Baldesio, famoso personaggio della tradizione locale che ha declinato il tema della cura come “mettere a disposizione le proprie capacità e i propri talenti per proteggere la comunità”. In questa tappa, a colpi di musica rap, le squadre dei Grest hanno proposto canzoni a memoria delle imprese del valoroso soldato di Cremona.

La Cattedrale, invece, è stato scenario per conoscere la storia di sant’Imerio, primo patrono della città di Cremona, primo santo che ufficialmente diventa protettore dei cittadini. Molte sono le opere d’arte e gli arredi sacri che mostrano il volto di Imerio e raccontano le sue imprese di carità. La sfida proposta ai ragazzi è stata quella di indicare, sulla mappa del Duomo, le otto immagini che raffigurano il santo.

Piazza Giovanni XXIII è stato il luogo scelto per raccontare il “prendersi cura” del corpo e dello spirito. Il parco ospedaliero che si affaccia sulla piazza e l’ex chiesa di San Facio (conosciuta da tutti come il Foppone) sono stati oggetto della terza tappa insieme alla figura del beato veronese: Facio si prese cura dei cittadini cremonesi donando tempo, risorse economiche e aiuti concreti alle tante realtà ospedaliere e strutture di accoglienza della città. In questa tappa i ragazzi hanno vestito i panni di giornalisti e hanno raccontato con post, reel e articoli di giornali la grande impresa benefica del beato Facio.

La quarta tappa della giornata è stata il museo degli alberi nel parco del Vecchio passeggio. Il Museo degli alberi nasce nel 2022 all’interno del progetto “Intrecci urbani” grazie alla collaborazione tra le associazioni Anffas Cremona onlus, Gli Amici di Robi, Città rurale e Didiapsi, in collaborazione con il Comune di Cremona, il Centro quartieri e beni comuni, il CSV Lombardia Sud e il Museo di storia naturale di Cremona. I ragazzi hanno appreso che Anffas si prende cura del parco non solo preservando e monitorando alberi e natura all’interno dell’area verde, ma ha realizzato schede, mappe e spiegazioni di ogni singola pianta per raccontare e promuovere uno spazio comune e un bene pubblico. In questa tappa i Grest si sono sfidati per ricostruire la mappa del museo a cielo aperto e conoscere gli elementi che qui sono custoditi.

Al termine della giornata la premiazione degli oratori partecipanti: al primo posto Cristo Re con 35 punti, al secondo posto l’unità pastorale Madre di Speranza con 34 punti, al terzo l’unità pastorale Sant’Omobono, seguita da Sant’Abbondio e San Sebastiano.




Con Riflessi Magazine il 28 giugno una serata di musica e spettacolo nel cortile di Palazzo vescovile

Una serata di musica e spettacolo nella inedita cornice del palazzo vescovile di Cremona. È l’evento, con ingresso libero e gratuito, promosso mercoledì 28 giugno, alle 21.15, da Riflessi Magazine. Come ormai consueto, il mensile digitale della Diocesi di Cremona si prende una pausa nei mesi estivi. Ma quest’anno lo fa salutando i propri lettori con “La leggenda di un pianista”, una serata culturale ispirata a “Novecento” di Alessandro Baricco e con musiche di Ennio Morricone tratte dal film di Giuseppe Tornatore.

Protagonisti saranno i Lucky Fella, band formata da giovani musicisti. Sotto la regia di Claudio Zanelli, saliranno sul palco l’attore e cantante Gianluca Cavagna, Laura Amodeo al pianoforte, Lorenzo Geroldi alla tromba e Mattia Signaroldi alla chitarra. L’arrangiamento delle musiche e l’adattamento dei testi è di Laura Amodeo; produzione di Elisa Dal Corso. Sound design di Voice Over Production; tecnico del suono Giacomo Uzzani.

Filo conduttore della serata saranno, infatti, le note di Morricone nel film La leggenda del pianista sull’oceano è un film di Tornatore del 1998: attraverso le parole di un trombettista jazz assunto per suonare sul piroscafo “Virginian” si viene a conoscenza del magico personaggio di Novecento, nato e cresciuto a bordo e mai sceso a terra, prodigio del pianoforte e lettore di anime. Durante gli anni di lavoro insieme nella band del piroscafo si stringe un’amicizia speciale, costellata di colpi di scena, domande esistenziali e momenti musicali di grande intensità, nei quali il protagonista impara a conoscere l’intima e unica personalità del pianista e a conquistarne la fiducia.

La band dal vivo si interseca con la recitazione prendendone posto quando le parole non bastano più e sostenendola nei momenti in cui il monologo diventa evocativo, interpretando la colonna sonora originale del maestro Ennio Morricone che accompagna il film di Giuseppe Tornatore e che spazia dal jazz, alla musica classica al folk.

Attraverso l’uso di tre pannelli e di particolari immagini che compaiono poco alla volta durante lo spettacolo, il narratore farà crescere e sviluppare la storia, fino ad arrivare a un colpo di scena visivo finale.

“La leggenda di un pianista” è un racconto che tramite l’emozionante unione tra parola e musica fa riflettere sul dono della vita, sul significato dell’ambizione personale e sulle diverse strade che ogni essere umano adotta per fare fronte al dolore e alla paura dell’ignoto, uscendone a suo modo vincitore.

La serata, aperta a tutti con ingresso libero, sarà un’occasione speciale in particolare per la redazione e i collaboratori di Riflessi che nel pomeriggio si ritroveranno per iniziare a progettare la nuova annata che sarà segnata anche da un restyling del sito internet riflessimag.it.

 

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Canta e cammina… le famiglie della Zona 4 in pellegrinaggio tra i luoghi del territorio

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“Canta e cammina…!”. Questo l’invito che la Commissione per la Pastorale familiare della Zona IV, guidata da don Alessandro Bertoni, in occasione della “Giornata della famiglia” ha rivolto a tutti coloro che avrebbero desiderato vivere un momento di spiritualità, amicizia, testimonianza. E così è stato. Nell’assolato pomeriggio di sabato 24 giugno una cinquantina di persone si è ritrovata a Vighizzolo, nella parrocchia di Cappella de’ Picenardi, e si è incamminata per un breve pellegrinaggio.

Iniziato con la preghiera e con il canto, che ha accompagnato tutti i momenti, il gruppo ha percorso le suggestive strade della rigogliosa campagna cremonese, sostenuti anche da una provvidenziale brezza.

Intensa, in questo primo tratto di cammino, la recita del Rosario, nel quale sono state affidate a Maria le intenzioni che maggiormente stanno a cuore, e in particolare quanto le famiglie oggi si trovano a vivere e ad affidare.

E corale è stata la preghiera che è stata elevata una volta arrivati al Santuario “Maria Madre della Parola Divina” di Derovere, dove Chiara e Greta Nardi – madre e figlia – hanno donato ai presenti le motivazioni, le emozioni, i valori della loro esperienza di pellegrine a Santiago de Compostela.

A loro ha fatto eco il diacono Gianmario Anselmi, che ha offerto una dettagliata riflessione sulla storia, sulla spiritualità e sulla vita del Santuario, meta amata da tanti nel periodo di apertura, tra il 25 marzo e l’ultima domenica di ottobre di ogni anno.

Dopo la benedizione, il gruppo si è incamminato verso la Cascina Mottaiola, dove i gentilissimi proprietari avevano preparato la sorpresa di un gradito rinfresco per tutti.

Una volta rientrati a Vighizzolo, i pellegrini hanno potuto gustare anche le testimonianze – ricche di forte convinzione e di credibile esperienza – dei coniugi Fabio e Anna Cristofolini e Giordano e Luciana Storti, prima di condividere la cena, in gioiosa cordialità.

«Una esperienza davvero positiva – ha sottolineato il delegato zonale don Alessandro Bertoni – caratterizzata da un clima di amicizia, di generoso e libero scambio di storie e prospettive, di desiderio di ritrovarsi ancora, perché la presenza di ognuno è stata colta e valorizzata come autentica ricchezza per tutti». «Certamente – ha concluso don Bertoni – la preghiera che è stata elevata è stata raccolta ed elevata da Maria, sui cui passi, anche in questa occasione abbiamo voluto metterci, insieme».




Società e lavoro, guarda alla festa dei lavoratori la nuova puntata di Chiesa di casa

Lavoro e lavoratori. Questo il centro della festa del Primo Maggio, che pone l’attenzione sulle dinamiche interne al mondo del lavoro, con lo sguardo sempre rivolto al futuro. Nata a Chicago come rivolta operaia nel 1886, la Festa dei lavoratori si è poi trasformata in un simbolo della lotta per i diritti, e viene celebrata ogni anno con manifestazioni, discorsi e attività culturali. In questo senso guarda al domani: il Primo Maggio non nasce semplicemente per ricordare le conquiste e le necessità dei lavoratori, ma si pone l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le singole coscienze sul valore del lavoro, sulle sue condizioni e sulla valorizzazione che esso merita.

Proprio per questo motivo la nuova puntata di Chiesa di casa, il talk settimanale che la Diocesi di Cremona dedica agli approfondimenti sulla vita della comunità, ha visto la presenza di Eugenio Bignardi, responsabile dell’ufficio diocesano di pastorale sociale e del lavoro, e Michele Fusari, presidente del Movimento cristiano lavoratori di Cremona, Crema e Lodi.

«Per la Chiesa è importante parlare di lavoro – ha sottolineato Bignardi – perché rappresenta una parte consistente della vita di ciascuno. Sul lavoro si vivono relazioni, incontri e dinamiche che coinvolgono in modo consistente le persone, sia nei rapporti tra loro, sia con le istituzioni. L’ufficio di pastorale sociale cerca proprio di inserirsi in questo continuo dialogo per portare lo stile del Vangelo nel quotidiano della vita di ciascuno».

Oltre ad una presenza istituzionale, però, quella della Chiesa è anche una vicinanza concreta ai singoli lavoratori. «Noi come Movimento cristiano lavoratori – ha spiegato Fusari – cerchiamo di farci prossimi alle persone che incontriamo, occupandoci di formazione, accompagnamento e sostegno. Di fatto, ciò che ci sta maggiormente a cuore, è il bene della persona, che spesso passa anche dal suo modo di vivere il lavoro».

Di nuovo, lavoro e lavoratori. Cura del mondo sociale, ma, soprattutto, dei singoli. E a fare la differenza, secondo Bignardi, «è la capacità di sensibilizzare i lavoratori, stimolando, da parte loro, una vera e propria partecipazione attiva alla vita della società».

Lo stesso magistero della Chiesa prevede un coinvolgimento della comunità cristiana nelle dinamiche istituzionali e sociali di ogni tempo. «Mi piace pensare che ci sia chiesto di comprometterci con la realtà che ci circonda – ha scherzato il presidente di Movimento cristiano lavoratori – ovvero di non fermarci a guardare ciò che accade come spettatori. L’idea che ci guida è quella di entrare nel mondo per abitarlo davvero».

Il riferimento alle questioni salienti del nostro tempo è chiaro: crisi socio-economica, attenzione all’ambiente, ricerca di condizioni di lavoro eque… Per Bignardi «noi cristiani siamo invitati caldamente a dire la nostra, a interrogarci, a trovare e proporre strade e soluzioni utili al bene di tutti. Ecco perché il Primo Maggio è, una volta di più, occasione utile per fermarci a pensare al contributo che ciascuno di noi può dare alla realtà in cui vive».

Festa dei lavoratori, dunque, che non fa rima esclusivamente con il lavoro inteso in senso stretto. Secondo Michele Fusari, infatti, «è difficile pensare ad un agire umano, cristiano, che non abbia alla base un percorso di formazione spirituale. Ciò significa che a fare la differenza non sono semplicemente le nostre azioni, bensì ciò che le guida. Per questo la pastorale sociale e del lavoro è molto spesso un’esperienza di carità: non si limita a tentare di risolvere problemi, ma si preoccupa di farsi carico, a tutto tondo, della vita delle persone».

Lavoro e lavoratori. Ma non solo. Persone, si potrebbe dire, sintetizzando il pensiero della Chiesa, espresso da Eugenio Bignardi e Michele Fusari.

Il Primo Maggio, caratterizzato ancora oggi dalle battaglie per i diritti, portebbe essere l’occasione per portare alla luce l’interrogativo vero quello più autentico e personale, che ciascuno può rivolgere a se stesso: come portare l’umanità, il Vangelo, nel quotidiano? E anche un momento per celebrare i progressi fatti in questo campo e per guardare al futuro con speranza.




“Dona la spesa”, grazie a Conad raccolti in provincia oltre 4.300 kg di alimenti

Oltre 4.300 Kg di alimenti raccolti e donati grazie a 10 organizzazioni di volontariato e 106 volontari in provincia di Cremona in occasione dell’iniziativa “Dona una spesa” lanciata dai punti vendita di Conad nei giorni scorsi. Nello specifico a Cremona sono stati 455,35 i chilogrammi racconti con il coinvolgimento dell’associazione No Spreco e di una ventina di volontari, tra cui quelli della Parrocchia di Cristo Re, della Società San Vincenzo e degli scout Agesci e Masci. Altri 2.692 Kg sono stati raccolti nel Cremasco e 1.231 Kg sono nell’Oglio Po con il coinvolgimento di una trentina di volontari e Protezione Civile Oglio Po, Le Aquile, Associazione la Luce Al Nour e New Tabor.

Nei punti vendita Conad aderenti all’iniziativa erano presenti i volontari delle associazioni del territorio che hanno consegnato ai clienti un sacchetto da riempire con generi non deperibili necessari nella dispensa di migliaia di famiglie in situazione di difficoltà: olio, tonno, legumi, carne in scatola, pasta, farina, biscotti, merendine, zucchero, alimenti per bambini ma anche prodotti per l’igiene personale. Ogni cittadino ha potuto fare qualcosa per aiutarle, trasformando un gesto quotidiano come la spesa in un gesto di solidarietà: i prodotti raccolti saranno messi a disposizione delle famiglie lombarde tramite i servizi attivati dalle associazioni che anche quest’anno hanno scelto di aderire all’iniziative e che quotidianamente operano a fianco di chi si trova in difficoltà.

«Ringraziamo come sempre il Centro servizi per il volontariato per la preziosa collaborazione e tutti i volontari che ci hanno aiutato a raccogliere prodotti di prima necessità per i più fragili. Siamo partiti dieci anni fa da Parma per poi estendere questo modello virtuoso a tutto il nostro territorio tra Emilia e Lombardia raccogliendo 518 tonnellate di prodotti, ne siamo orgogliosi», afferma Nicola Rotasperti, membro del Cda di Conad Centro Nord. E continua: «Quest’anno celebriamo i nostri 60 anni e vogliamo ringraziare la nostra comunità contribuendo concretamente con una donazione alle associazioni coinvolte nella raccolta in tutto il nostro territorio».

Conad Centro Nord fornirà infatti un ulteriore prezioso contributo, che amplierà non poco la portata dell’iniziativa: in occasione dei 60 anni dalla nascita donerà 60mila euro in totale a tutte le associazioni del territorio coinvolte nella raccolta alimentare per l’acquisto di beni di prima necessità per celebrare la ricorrenza, mettendo mille euro per anno a disposizione. Il contributo sarà erogato sotto forma di carte prepagate che verranno suddivise in percentuali corrispondenti a quanto i clienti doneranno in ogni provincia, un incentivo in più ad essere generosi perché il nostro territorio possa ricevere maggiori contributi.

Complessivamente, nelle province di Cremona, Lodi, Mantova e Pavia sono stati 11.013,49 i kg di alimenti raccolti da 357 volontari e 42 organizzazioni di volontariato in 24 punti vendita di Conad.




Preghiera, gioco e amicizia alla festa dei ministranti in Seminario

La gallery completa con le foto di tutti i gruppi presenti

Anche quest’anno il 2 giugno si è svolta in Seminario la giornata dei ministranti diocesana, dal titolo “Fate questo in memoria di me”. È stato un pomeriggio denso di attività e di relazioni: per prima cosa i chierichetti si sono radunati tutti nel salone, per vestirsi per il momento della preghiera e anche per imparare il ritornello dell’inno di quest’anno a sfondo eucaristico, “Li amò sino alla fine”. Successivamente, in una lunga e variegata processione, si sono diretti verso la chiesa al centro del cortile del seminario, accompagnati dal vescovo Antonio Napolioni e dai futuri quattro preti novelli, don Alex, don Andrea, don Claudio e don Jacopo. In chiesa si è poi svolto il momento di preghiera, ispirato dalla lettura del brano evangelico dell’Ultima cena e dei due discepoli di Emmaus, e dalla pagina scritta da  San Giustino martire sull’importanza della domenica come ritrovo ecclesiale per la celebrazione eucaristica. 

Il vescovo ha quindi proposto una riflessione, in cui ha sottolineato che i primi volti che incontra in una parrocchia siano proprio quelli dei ministranti, sempre allegri e disposti a prendersi l’impegno di servire messa ogni domenica. 

Al termine del momento di preghiera, è iniziato il grande gioco organizzato nei grandi spazi del seminario: incentrato sulle figure dei dodici apostoli, era costituito da 11 tappe con vari giochi all’aperto o al chiuso, in cui i ragazzi, divisi su tre fasce d’età, hanno potuto sperimentare un’abilità specifica di ciascun Apostolo e ottenere così un oggetto per apparecchiare una tavola. La tappa finale ha condotto i partecipanti a incontrare la figura di Pietro, celato dietro una porta di cui si doveva trovare la chiave esatta, che celava il premio del gioco: del pane e del vino, segni dell’Amore di Dio che celebriamo in ogni Eucarestia.

È stato poi il momento tanto atteso della merenda, preparata da dipendenti e volontari del seminario, dove ministranti e accompagnatori delle varie parrocchie hanno potuto conoscersi tra loro. Infine c’è stato lo spettacolo portato in scena dal Magico Beru, con l’accompagnamento musicale a cura di don Jacopo, sul tema degli oggetti liturgici attuali e antichi: un bel momento di riposo divertente e allo stesso tempo educante per i ragazzi, che così hanno concluso anche questa esperienza annuale, con l’augurio di rivedersi anche l’anno prossimo, ancora più numerosi.




Gmg, il programma ufficiale del viaggio di Papa Francesco in Portogallo

Diffuso il programma ufficiale del viaggio del Papa in Portogallo, che comprende la Giornata mondiale della Gioventù e la visita al Santuario di Fatima. L’aereo con a bordo Francesco partirà mercoledì 2 agosto, alle 7.50, dall’aeroporto di Fiumicino, per atterrare alle 10 alla Base Aerea di Figo Maduro a Lisbona. Alle 10.45 la cerimonia di benvenuto all’ingresso principale del “Palácio Nacional de Belém”, seguita mezz’ora dopo dalla visita di cortesia al Presidente della Repubblica, nel “Palácio Nacional de Belém”. Alle 12.15 l’incontro con le autorità, la società civile e il Corpo diplomatico, nel Centro culturale di Belém, occasione del primo discorso del Papa in terra portoghese. Nel pomeriggio, alle 16.45, l’incontro con il Primo ministro nella nunziatura apostolica, cui faranno seguito, alle 17.30, i Vespri con i vescovi, i sacerdoti, i diaconi, i consacrati, le consacrate, i seminaristi e gli operatori pastorali nel “Mosteiro dos Jerónimos”, con l’omelia del Santo Padre.

Giovedì 3 agosto, alle 9, ci sarà l’incontro con i giovani universitari presso la “Universidade Católica Portugesa”, dove il Papa pronuncerà un discorso. Poi il trasferimento a Cascais, per il saluto – alle 10.40 – con i giovani di Scholas Occurerentes, nella loro sede locale. Alle 17.45 la Cerimonia di accoglienza nel “Parque Eduardo VII”, con un discorso del Papa.

La giornata di venerdì 4 agosto comincerà, a Lisbona, alle 9, con la confessione di alcuni giovani della Gmg a “Praça do Império”. Alle 9.45, nel “Centro Paroquial de Serafina”, l’incontro con i rappresentanti di alcuni centri di assistenza e di carità, a cui Francesco rivolgerà un discorso, per poi, alle 12, pranzare con i giovani nella nunziatura apostolica. Alle 18, nel “Parque Eduardo VII”, si svolgerà la Via Crucis con i giovani, con un discorso del Santo Padre.

Sabato 5 agosto, alle 8 dalla Base Aerea di Figo Maduro a Lisbona, la partenza in elicottero alla volta di Fatima, con atterraggio alle 8.50 allo stadio, dove alle 9.30 è in programma la preghiera del Rosario con i giovani ammalati presso la Cappella delle Apparizioni del Santuario di Nostra Signora di Fatima, luogo del discorso del Santo Padre e della preghiera. Alle 11 la partenza in elicottero dallo stadio di Fatima per Lisbona, con arrivo alle 11.50 alla Base Aerea di Figo Maduro a Lisbona. Nel pomeriggio, alle 18, con l’incontro privato con i membri della Compagnia di Gesù presso il “Colégio de S. João de Brito”. La giornata pubblica del Papa si concluderà alle 20.45, nel “Parque Tejo”, con la Veglia con i giovani a cui indirizzerà un discorso.

Domenica 6 agosto, alle 9, la Messa per la Gmg nel “Parque Tejo”, seguita dall’Angelus. Alle 16.30 l’incontro con i volontari della Gmg presso il “Passeio marítimo” di Algés, con un discorso del Santo Padre. Alle 17.50 la Cerimonia di congedo presso la Base Aerea di Figo Maduro a Lisbona. La partenza dell’aereo papale è prevista alle 18.15, con arrivo alle 22.15 all’aeroporto di Fiumicino.

M. Michela Nicolais (Agensir)

 

A San Sigismondo la veglia di preghiera per le vocazioni guardando alla Gmg insieme ai giovani

Gmg Lisbona, dalla FOCr tre proposte di viaggio




Il 3 maggio alla Cattolica di Cremona la presentazione della nuova edizione del libro “Il Senso Religioso” di don Luigi Giussani

Mercoledì 3 maggio alle 21 presso l’aula magna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Cremona, in via Bissolati, si svolgerà la presentazione della nuova edizione del libro “Il Senso Religioso” di don Luigi Giussani, con prefazione dell’allora card. Jorge Mario Bergoglio. Sarà trasmesso il video della presentazione effettuata la sera del 2 maggio al Teatro Dal Verme di Milano da don Javier Prades, rettore dell’Università Ecclesiastica “San Damaso” di Madrid e professore ordinario di Teologia dogmatica. Interverrà anche Davide Prosperi, presidente Fraternità di Comunione e Liberazione e l’incontro sarà moderato dalla giornalista, Irene Elisei. L’iniziativa, che vedrà la presenza anche del vescovo Antonio Napolioni, è organizzata da Comunione e Liberazione. Il volume – che sarà oggetto del lavoro della Scuola di comunità di Comunione e Liberazione – riassume il pensiero di don Giussani, permette soprattutto di scoprire l’immenso valore delle nostre domande sul significato della vita e di ciò che accade, usando la ragione come apertura a tutta la realtà.

 

IL SENSO RELIGIOSO

Il senso religioso è il primo volume del PerCorso, nel quale Giussani riassume il suo itinerario di pensiero e di esperienza. Il libro identifica nel senso religioso l’essenza stessa della razionalità e la radice della coscienza umana. Il senso religioso si colloca secondo l’Autore a livello dell’esperienza elementare di ciascun uomo, là dove l’io si pone domande sul significato della vita, della realtà, di tutto ciò che accade. È la realtà, infatti, che mette in moto gli interrogativi ultimi sul significato esauriente dell’esistenza. Il contenuto del senso religioso coincide con queste domande e con qualunque risposta a queste stesse domande.

Monsignor Giussani guida il lettore alla scoperta di quel senso originale di dipendenza che è l’evidenza più grande e suggestiva per l’uomo di tutti i tempi. Nell’ultimo capitolo del libro Giussani introduce l’ipotesi della rivelazione, che cioè il Mistero ignoto prenda l’iniziativa e si faccia conoscere incontrando l’uomo. Il cristianesimo ha a che fare con il senso religioso proprio perché si propone come risposta imprevedibile, eppure pienamente ragionevole, al desiderio dell’uomo di vivere scoprendo e amando il proprio destino.

 

LA PREFAZIONE DEL PAPA (ALLORA CARD. BERGOGLIO)

La prefazione di questa nuova edizione de Il Senso religioso è il testo dell’intervento dell’allora arcivescovo Bergoglio in occasione della presentazione dell’edizione spagnola de “Il senso religioso” nel 1998 a Buenos Aires. Disse Bergoglio: “Il senso religioso non è un libro a uso esclusivo di coloro che fanno parte del movimento; neppure è solo per i cristiani o per i credenti. È un libro per tutti gli uomini che prendono sul serio la propria umanità. Oso dire che oggi la questione che dobbiamo maggiormente affrontare non è tanto il problema di Dio – l’esistenza di Dio, la conoscenza di Dio –ma il problema dell’uomo, la conoscenza dell’uomo e il trovare nell’uomo stesso l’impronta che Dio vi ha lasciato perché egli possa incontrarsi con Lui”.

 

CHE COS’È LA SCUOLA DI COMUNITÀ?

La Scuola di comunità è lo strumento educativo fondamentale di chi partecipa al movimento di CL. Consiste nella meditazione personale di un testo, cui seguono incontri comunitari. Il lavoro è concepito proprio come una scuola: ha per metodo il paragone tra la proposta cristiana e la vita, per verificare come la fede risponde alle esigenze dell’uomo in ogni aspetto della realtà. La partecipazione è libera e proposta negli ambienti di vita, di studio e di lavoro.




Martedì 2 maggio a Cremona la processione lauretana ad apertura del mese mariano

Si svolgerà nella serata di martedì 2 maggio il tradizionale pellegrinaggio cittadino al Santuario lauretano, presso la chiesa parrocchiale di Sant’Abbondio, ad apertura del mese di mariano. L’appuntamento è fissato per le ore 21 in Cattedrale.

Da qui si snoderà la processione con i flambeaux che percorrerà piazza del Comune, largo Boccaccino, via Mercatello, corso Mazzini, corso Matteotti, vicolo Lauretano e piazza S. Abbondio.

La preghiera mariana sarà guidata dal vescovo Antonio Napolioni e vedrà la presenza del Capitolo della Cattedrale e, insieme alle proprie comunità, i sacerdoti della zona pastorale 3, in veste e cotta e stola bianca (personale da portare).

Ad accogliere vescovo e pellegrini nella chiesa di Sant’Abbondio sarà il parroco don Andrea Foglia. Conclusa la preghiera del Rosario il vescovo terrà l’omelia. Quindi, al canto del Magnificat, accompagnato dai sacerdoti presenti, monsignor Napolioni si recherà all’interno del santuario per l’omaggio alla Madonna Nera.

Al termine della celebrazione anche tutti i fedeli potranno accedere alla Santa Casa e sostarvi in preghiera.

 

L’origine del Santuario

Nel 1625 il Consiglio Generale di Cremona decretò che la città fosse posta sotto la protezione della Vergine Lauretana di S. Abbondio. L’anno precedente, per volere del giureconsulto Gian Pietro Ala, si iniziò la costruzione del santuario riproducendo la Santa Casa custodita a Loreto. Nel 1630 l’effige della Vergine Lauretana fu portata per le vie della città in una grande processione in cui si invocò la sua protezione per la liberazione dalla peste. Risale al 1634 la prima incoronazione della statua; il 17 agosto 1732 si svolse un’altra importante celebrazione quando il Capitolo Vaticano la incluse tra le Madonne riconosciute come “coronate”.