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Corpus Domini, giovedì sera Messa in Cattedrale e processione cittadina

Domenica 11 giugno ricorre la solennità del Corpus Domini. Il giovedì precedente (8 giugno), come consuetudine, il vescovo Antonio Napolioni presiederà l’Eucaristia in Cattedrale. La celebrazione, cui sono invitati in particolar modo i sacerdoti e i fedeli della città di Cremona, avrà inizio alle ore 21.

Al termine dell’Eucaristia partirà la processione con il Santissimo Sacramento. Dietro la Croce, si disporranno i fedeli; seguiranno i religiosi, i ministranti, i sacerdoti concelebranti e, sotto il baldacchino, il Vescovo che reggerà l’ostensorio. Infine le autorità cittadine con il Gonfalone della città.

Il corteo, attraversata piazza del Comune, percorrerà per largo Boccaccino proseguendo poi in via Mercatello, corso Mazzini, piazza Roma (lato sud), via Gramsci, piazza Stradivari e via Baldesio, facendo quindi ritorno in piazza del Comune per accedere nuovamente in Duomo. Dagli altoparlanti disseminati lungo il percorso i fedeli potranno unirsi alle preghiere e ai canti proposti dal Coro della Cattedrale diretto da don Graziano Ghisolfi.

La processione si concluderà nuovamente in Cattedrale dove il vescovo impartirà la solenne benedizione eucaristica.




Ocrim, Paglierini e Ghigi 1870 per l’Emilia-Romagna: donate alla Caritas 5 tonnellate di pasta per le comunità in difficoltà

Ocrim spa, insieme ai partner di filiera Paglierani e il pastificio Ghigi 1870, ha voluto compiere un gesto concreto per le popolazioni delle zone alluvionate dell’Emilia-Romagna donando circa 5 tonnellate di pasta. La scorsa settimana nella sede aziendale di via Massarotti, a Cremona, si sono incontrati don Pierluigi Codazzi e Damiano Cagna, rispettivamente direttore della Caritas diocesana e il direttore del personale di Ocrim, in rappresentanza dell’Ad Alberto Antolini.

Don Codazzi, nel ringraziare Ocrim per la donazione, ha descritto la difficile situazione nella quale versano molte comunità romagnole e la complessità degli interventi che devono essere compiuti a sostegno delle migliaia di persone che nell’alluvione hanno perso tutto.

La pasta sarà consegnata in un centro logistico approntato per l’occasione e sarà fatta affluire nelle zone più colpite sulla base delle necessità attraverso i volontari delle Caritas romagnole.




Al Grest di Agnadello parola d’ordine inclusività

 

L’inclusività. Un tema di cui si parla tanto, oggi. Un tema che al Grest dell’oratorio San Giovanni Bosco di Agnadello conoscono bene e traducono nella pratica. E non da adesso, che l’evento è in corso di svolgimento, ma sin dalle fasi preparatorie.

«All’edizione 2023 del Grest – spiega Diego Palmas, responsabile delle attività assieme a Davide Degradi – si è voluto dare un’impronta di inclusività. Lo abbiamo fatto sin dal momento della formazione degli animatori, puntando sul concetto che ogni bambino che avrebbe partecipato al Grest 2023 dell’oratorio di Agnadello avrebbe avuto le proprie potenzialità, da cogliere e da sviluppare da parte nostra».

Un concetto che viene continuamente ribadito anche durante il Grest. «Nelle riunioni con gli animatori al termine della giornata – prosegue Palmas – dedichiamo uno spazio alla discussione di quei casi per i quali l’inclusione è fondamentale, cercando di strutturare le attività nel modo migliore. Come se non bastasse, c’è la consulenza di una psicologa per la quale ci fa da tramite Marta Tagliaferro (presidente della locale associazione “Amici per la scuola”).

«Ho chiesto il supporto da remoto di una psicologa, la dottoressa Olga Capone, che lavora al consultorio di Cremona – sottolinea la Tagliaferro – che sta dando un aiuto importante al Grest. Per telefono parliamo dei casi che hanno bisogno di maggiore attenzione e lei ci suggerisce le strategie da usare, che vengono poi condivise con gli animatori. Si prendono in esame le varie necessità e si cerca di agire di conseguenza».

A proposito di animatori, anche fra questi ragazzi il tema dell’inclusività assume una fisionomia ben precisa visto che due di loro provengono dalla comunità di Campisico. Il parroco don Marco Leggio non nasconde la sua soddisfazione per il lavoro che si sta facendo in oratorio. «L’attenzione a queste situazioni ed il desiderio di mettere in pratica il tema dell’inclusività rappresentano un valore aggiunto. Cose del genere fanno bene a noi; sono una risorsa per noi, che in questo modo facciamo del bene a noi stessi».

Al Grest dell’oratorio San Giovanni Bosco partecipano 226 bambini e una sessantina di animatori.




Soresina, dopo il restauro in un libro la storia del Serassi-Balbiani e dell’organaria sul territorio

Ci sono voluti 5 anni, ma il prossimo 4 giugno, nel contesto del concerto in programma alle 21 nella parrocchiale di San Siro, sarà presentato il libro dedicato al grande organo della parrocchiale di San Siro e alla storia organaria della città. L’esecuzione è affidata ai maestri Alessandro Manara e Marco Granata all’organo Serassi-Balbiani, insieme a Coro Polifonico Cremonese, Voci Virili di Cremona e Coro Psallentes diretti dal maestro Federico Mantovani. Sarà proposta la Messa a due cori e due organi di Charles-Marie Widor (musiche di Concesa, Fauré e Saint-Saëns).

In occasione dei lavori di restauro del grande organo Serassi-Balbiani (completati nel 2018 e festeggiati con un concerto inaugurale) hanno preso il via a due cantieri: uno fisico, affidato ai restauratori Luigi Rizzi e Federica Cattadori; e uno intellettuale, coordinato dal Gruppo Culturale San Siro e dalla sua coordinatrice Adele Emilia Cominetti, che si è preoccupato di documentare i lavori e le scoperte, ma anche di approfondire la storia organaria soresinese con ricerche locali e oltre confine.

Il risultato è un tomo di 340 pagine corredato da numerose e inedite fotografie, con documenti d’archivio il cui contenuto va oltre il Serassi-Balbiani, perché è abbracciata la storia di tutti gli organi presenti nelle chiese soresinesi, anche quelle cosiddette “perdute” perché demolite. E ancora il libro tratta degli organisti, dei maestri di cappella, dei cori e delle vicende locali religiose, sociali e culturali di diverse epoche sapientemente contestualizzate in eventi storici dal respiro transnazionale: il tutto a partire dal XVI secolo.

Il lavoro di studio è partito dai documenti presenti negli archivi della Parrocchia, del Comune di Soresina, del Monastero della Visitazione, della Diocesi di Cremona e di Stato di Milano. Alcune inedite notizie le ha rivelate direttamente il Serassi-Balbiani smontato per la ripulitura ed il restauro. Tanto inaspettato materiale ha richiesto approfondimenti e verifiche e ha anche fatto crescere il progetto fino al raggiungimento delle dimensioni con cui oggi si propone il libro ai lettori.

Tanti gli autori che hanno collaborato alla stesura dei vari capitoli, tutti coordinati con pazienza e precisione da Adele Emilia Cominetti, coordinatrice del Gruppo Culturale San Siro e archivista parrocchiale.

Il libro, stampato dalla tipografia G&G di F.A. Rossi, è stato realizzato con il contributo di Comune di Soresina, Pro Loco Soresina, Avis Comunale di Soresina, Rotary Club Soresina, Latteria Soresina, Credito Padano Banca di Credito Cooperativo, Azzini Unlimited Tanks, Farmacia Nicoletta Tirloni Capergnanica, Studio Notarile Fiorella Allegri Soresina.

La presentazione del libro ala sera del 4 giugno con la Messa a due cori e due organi di Charles-Marie Widor.




L’8 giugno un minuto di preghiera per la fine delle guerre nel mondo

Un nuovo invito a pregare per la pace nel mondo. Francesco lo rivolge nella mattinata di mercoledì 7 giugno prima di concludere l’udienza generale in piazza San Pietro, chiedendo a tutti di invocare l’armonia fra i popoli. Il Papa domanda preghiere in particolare per l’Ucraina, dove ieri si è conclusa la missione del cardinale Matteo Zuppi, inviato ad “ascoltare in modo approfondito le autorità ucraine circa le possibili vie per raggiungere una giusta pace e sostenere gesti di umanità che contribuiscano ad allentare le tensioni”, come ha spiegato un comunicato della Santa Sede.

Francesco esterna il suo pensiero per il Paese dell’Est Europa da oltre un anno provato dalla guerra anche nelle parole pronunciate per i fedeli di lingua polacca, ai quali raccomanda, ancora una volta, di perseverare “nella carità cristiana e nel sostegno nei confronti degli ucraini”, poi, terminando il suo saluto ai pellegrini italiani, indirizzandosi ai credenti delle diverse fedi e confessioni religiose, esorta ad aderire, domani, 8 giugno, all’iniziativa dell’Azione Cattolica Internazionale “Un minuto per la pace” per l’Ucraina, la Terra Santa e tutto il mondo.

Domani, alle ore 13, l’Azione Cattolica Internazionale suggerisce ai credenti delle varie confessioni e religioni di raccogliersi in preghiera, dedicando “Un minuto per la pace”. Accogliamo questo invito, pregando per la fine delle guerre nel mondo e specialmente per la cara e martoriata Ucraina.

L’invito del Forum Internazionale di Azione Cattolica

Si tratta di “una iniziativa semplice”, spiega il Forum Internazionale di Azione Cattolica, raccomandando a tutti di diffonderla “in famiglia, tra gli amici”, nelle associazioni, “nei luoghi di studio e di lavoro”. La proposta è di “fermarsi un minuto per pregare o per dedicare un pensiero per la pace”, domani, alle ore 13 del proprio Paese, dovunque ci si trovi.

L’iniziativa lanciata per la prima volta nel 2014

“Un minuto per la pace” è stato lanciato per la prima volta il 6 giugno del 2014, a sostegno dell’“Invocazione per la pace”, promossa da Papa Francesco, che si sarebbe svolta due giorni dopo nei Giardini Vaticani con l’allora presidente israeliano Simon Peres e il presidente dell’Autorità Palestinese Maḥmūd ʿAbbās, e alla quale prese parte anche il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I. Per promuovere l’iniziativa di preghiera il Forum Internazionale di Azione Cattolica ha lanciato sui social l’hashtag #unminutoporlapaz e ha messo a disposizione sul proprio sito web una serie di risorse e una piccola guida per raccogliersi e pregare e il 10 giugno invita a un breve incontro di preghiera on line “con alcuni amici di paesi in conflitto”.

Tiziana Campisi (VaticanNews)




“Cuore di Padre”, il 16 luglio all’Arena Giardino il docu-film su san Giuseppe

Arriva anche a Cremona “Cuore di Padre. La silenziosa potenza di san Giuseppe” il docu-film prodotto nel 2022 dalla Goya Producciones: un viaggio alla ricerca delle orme di san Giuseppe. La pellicola sarà proposta la sera di domenica 16 luglio, alle 21.30, presso l’Arena Giardino di Parco Ugo Tognazzi (viale Po).

Un film ricco di testimonianze attuali e straordinarie di persone semplici segnate dall’azione del santo, raccolte in un anno di ricerche. Un itinerario che ha portato in luoghi poco conosciuti, come Cotignac in Francia o Tuscania in Italia, dove san Giuseppe è apparso in passato, così come in Spagna, dove è stata scoperta la presenza speciale di san Giuseppe a Toledo, ad Avila e a Barcellona, dove sono state girate scene sia nella chiesa della Sagrada Familia che nel Santuario di San José de la Montaña.

Il viaggio del regista e produttore Andrés Garrigó porta in diversi continenti. Negli Stati Uniti con l’intervista a Donald Calloway, passato da una giovinezza turbolenta con pene detentive a una fulminea conversione culminata con il sacerdozio e la diffusione dell’amore per il Patriarca. In Perù le telecamere che hanno seguito le colorate processioni di san Giuseppe nelle strade di Cusco, mentre nelle Filippine si sono soffermate sul grande Santuario nazionale di San Giuseppe sull’isola di Cebú, illustrato da uno dei suoi ex parrocchiani, mons. Bernardito Auza, ora Nunzio Apostolico in Spagna.

“Cuore di Padre” mette in evidenza la particolare “attività” di san Giuseppe oggi. Una figura, quella di san Giuseppe, promossa dai recenti Papi: partendo da Pio IX, che lo nominò patrono della Chiesa, arrivando sino a Francesco, che ha indetto nel 2021 l’Anno Giubilare in onore di san Giuseppe e che ha confidato di mettere sotto la statua dormiente del santo dei foglietti con le intenzioni che gli affida.

Il film è prodotto dalla Goya Producciones che nei suoi 20 anni di vita è diventata un punto di riferimento mondiale nella produzione e distribuzione di contenuti audiovisivi. I suoi ultimi lavori hanno avuto un grande successo di critica e pubblico: “Fatima, l’ultimo
mistero”, “Cuore Ardente” o il film “Terra Santa. L’ultimo pellegrino” sulle conversioni e le testimonianze avvenute nella terra di
Gesù. Con “Petra di San Giusepppe” continua il suo impegno a mostrare sul grande schermo la vita di persone che hanno lasciato un segno profondo, come ha fatto con “Poveda – amico forte di Dio” e “Madre Soledad, al servizio degli infermi”.




Verso la Gmg: in arrivo i giovani brasiliani che dalla favela si uniranno al gruppo cremonese nel viaggio a Lisbona

Il 2 di agosto si avvicina, e in tutto il mondo diocesi, parrocchie e gruppi si stanno organizzando per partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù, evento che non smette di attirare giovani dai quattro angoli del pianeta, accomunati dallo spirito cristiano e dalla chiamata a prendere parte a quella che, dalla sua istituzione per volere di Papa Giovanni Paolo nel 1984, è diventata una delle più grandi ed entusiasmanti feste della fede della Chiesa universale.

Anche nella Diocesi di Cremona, nelle parrocchie comincia a diffondersi il clima di attesa ed entusiasmo per la 37a Giornata mondiale della gioventù, che si terrà a livello internazionale dal 1° al 6 agosto 2023 a Lisbona. Dalla città di Cremona, però, insieme agli oltre trecento ragazzi iscritti con i gruppi parrocchiali, i movimenti e le associazioni, partiranno anche alcuni giovani brasiliani. Si tratta di più di venti ragazzi della parrocchia di Gesù Cristo Risorto, a Salvador de Bahia, che saranno ospitati da famiglie cremonesi, proprio nella settimana precedente la Gmg, per poi raggiungere Lisbona insieme ai coetanei italiani.

Questa è la prima volta in cui i ragazzi brasiliani, invece di ricevere la visita di missionari nel proprio Paese, affronteranno loro stessi un viaggio tanto lungo fuori dalla favela. Sembra riecheggiare, nella loro scelta coraggiosa, sostenuta con generosità dalle comunità in diocesi, il tema contenuto nel messaggio del Santo Padre per questa Gmg: «Maria si alzò e andò in fretta».

Don Ferretti, sacerdote fidei donum a Salvador de Bahia che accompagnerà i giovani brasiliani nel lungo viaggio intercontinentale, spiega che l’idea di aderire alla proposta della Gmg è nata tempo fa, parlando con i ragazzi, che hanno espresso un forte desiderio di partecipare. «Loro vivono nella favela – racconta don Davide – e per loro un viaggio simile è una spesa enorme. Hanno iniziato a preparare dolci, cose da bere, piccoli lavoretti da vendere per racimolare qualche soldo». La preparazione, però, non è solo economica. Il cammino iniziato dai giovani di Salvador de Bahia in vista della Gmg è stato anzitutto un cammino di crescita umana e spirituale, per sé ma anche per i propri familiari: «L’intenzione è quella che anche le famiglie dei ragazzi possano accompagnare nella preghiera questa esperienza».

A raccontare il programma dei parrocchiani della favela è don Umberto Zanaboni, incaricato diocesano per la pastorale missionaria: «L’arrivo in Italia, più precisamente a Milano, è previsto per le 16.30 di lunedì 24, ci si sposterà poi a Cremona, dove i ragazzi saranno divisi fra le famiglie che hanno dato la disponibilità per accoglierli. La mattina seguente si partirà alla volta di Roma per una visita turistica e per l’incontro con il Santo Padre, fissato a mercoledì. Il ritorno a Cremona è previsto per la sera stessa. Giovedì accompagneremo i nostri ospiti a fare un tour di Cremona che si concluderà in un incontro con il Vescovo e con il sindaco. Venerdì 28 li porteremo anche a Milano, dove incontreranno l’Arcivescovo e visiteranno il capoluogo di regione. Dopo la giornata libera di sabato è prevista la partenza da Malpensa per Lisbona, alle 17.30 di domenica 30 luglio».

 




Corridoi umanitari, sabato sera al Maffei incontro con Alessandro Gnavi (Sant’Egidio) e don Pierluigi Codazzi (Caritas Cremonese)

Una due giorni di riflessione attorno al tema della cura organizzata, sabato 24 e domenica 25 giugno, dalla Tenda di Cristo di Rivarolo del Re e intitolata “Famiglia dei Popoli… I care”.

Nel carisma che anima le varie Tende, fondate a partire dal 1985 dal camilliano padre Francesco Zambotti e ormai diffuse in varie nazioni del mondo, risulta centrale l’I care di don Lorenzo Milani (di cui il maggio scorso è ricorso il centenario dalla nascita) e la capacità di realizzarne concretamente i suoi principi fondativi. Perché questo avvenga occorre rendere protagonisti in azioni di solidarietà e di ascolto dell’altro anche il mondo dei giovani e delle associazioni che operano la loro mission in spazi di umanità e di socialità.

Da questo presupposto nasce un’importante collaborazione che vede quest’anno più che mai molte realtà del territorio casalasco stringersi attorno a Casa Paola (realtà di Tenda di Cristo) nell’organizzazione della “Famiglia dei popoli” 2023.

Si comincia sabato 24 giugno alle ore 21 presso l’auditorium Giovanni Paolo II dell’oratorio Maffei di Casalmaggiore con la tavola rotonda “L’accoglienza è il primo passo per la pace: i corridoi umanitari”. La serata, che sarà condotta da padre Francesco Zambotti, vedrà la partecipazione di Alessandro Gnavi, referente per la Comunità di Sant’Egidio, e di don Pierluigi Codazzi, direttore della Caritas diocesana. La serata avrà al centro il tema dell’accoglienza dei migranti e in particolar modo dei richiedenti asilo attraverso i canale dei corridoi umanitari.

La festa proseguirà domenica 25 giugno per l’intera giornata (dalle 9 alle 18) presso Casa Paola a Rivarolo del Re, con momenti di preghiera (anche interreligiosa), la proiezione del film-intervista “Dai tuoi occhi” delle Acli di Casalmaggiore, il pranzo multietnico a buffet in stile comunitario, le danze dei bambini del Grest di Rivarolo del Re, il cantastorie Daniele Goldoni, la sfilata degli abiti di Spazio Tenda, la musica ucraina con la cantante Illarija e tanto altro ancora. L’intero programma è consultabile sul sito www.latendadicristo.it e sui canali social.




Sabato al Santuario di Caravaggio l’ordinazione presbiterale di due frati cappuccini

Sabato 24 giugno, nella solennità di San Giovanni Battista nella basilica del Santuario di Caravaggio (ore 10.30) il vescovo Antonio Napolioni presiederà la Messa di ordinazione presbiterale di due frati minori cappuccini. Si tratta di fra Luca Savoldelli, 33 anni di Bergamo, e di fra Fabio Burla, 40 anni di Verona, entrambi nell’ordine dei frati minori cappuccini da dieci anni.

La loro provenienza è dal mondo del lavoro. Fra Fabio Burla, infatti, prima di entrare in convento ha lavorato in un’azienda alimentare e nell’agricoltura. Fra Luca Savoldelli ha svolto sempre la professione di metalmeccanico. Poi il Signore si è fatto sentire bussando alla porta dei loro cuori e facendo loro comprendere che voleva loro come operai nella sua vigna. Con coraggio misto a timore e anche trepidazione si sono lasciati condurre e si sono incontrati a Lendinara (RO) per iniziare il postulato, l’anno in cui si ha modo di poter sperimentare la vita religiosa.

Da quel momento in poi, dopo il primo tempo di discernimento vocazionale, concluso con la professione perpetua, hanno iniziato il percorso degli studi teologici che si è concluso un mese fa. Questi ultimi anni di studio li hanno trascorsi nel convento di Venezia, dove lo scorso 5 novembre sono stati ordinati diaconi.

«Siamo entrati nell’ordine francescano perché attratti dalla vita di San Francesco – affermano i due frati che saranno ordinati presbiteri – per come egli ha inteso tradurre nella sua esistenza il Vangelo. Dieci anni fa quando abbiamo lasciato i nostri paesi e le nostre famiglie, ci ha accompagnato anche un po’ di paura, ma abbiamo potuto constatare che il Signore mantiene la promessa e con lui vale la pena di rischiare. Ora andiamo incontro all’ordinazione presbiterale come risposta alla domanda del Signore che ci chiede di consegnarci ulteriormente a servizio della Chiesa. Le nostre famiglie hanno progressivamente compreso questo grande dono del Signore e ora sono contente assieme a noi».




Il videomessaggio di Papa Francesco a ragazzi della Giornata mondiale della gioventù

“Alcuni pensano che per via della malattia non posso andare, ma il medico mi ha detto che posso, quindi sarò con voi. Avanti, giovani!”. Nella stessa mattina in cui durante l’udienza alla Roaco ha parlato di un po’ di fastidi derivanti dalla recente operazione di laparotomia, il Papa invia un messaggio a ragazzi e ragazze di ogni continente che dall’1 al 6 agosto prossimi si riuniranno tutti a Lisbona per la Giornata Mondiale della Gioventù e li rassicura sulla sua presenza al grande evento. Mostrando lo zainetto grigio con il kit che verrà distribuito ai pellegrini, afferma:

“Mancano 40 giorni, come una Quaresima, all’incontro di Lisbona. Io sono pronto! Ho già tutto, non vedo l’ora di andare!”.

 

Pregate per quelli che riducono la vita a delle idee

Il Papa parla ai giovani – sia quelli indaffarati nei preparativi per il viaggio, sia coloro che seguiranno l’appuntamento mondiale a distanza – in un videomessaggio registrato oggi, 22 giugno, durante l’udienza in Vaticano al vescovo Américo Manuel Alves Aguiar, ausiliare di Lisbona e presidente della Fondazione Gmg. L’organizzazione della Giornata Mondiale ha diffuso due filmati: uno indirizzato ai partecipanti, l’altro a coloro che sono impiegati ormai da mesi per mettere a punto organizzazione, accoglienza, sistemazione dei pellegrini.

“La Giornata è un punto di attrazione per tutti. In questo momento è il punto a cui dobbiamo guardare. A cui dovete guardare voi giovani”, scandisce il Papa. “Avanti, giovani!”, incoraggia, aggiungendo: “Non ascoltate quelli che riducono la vita a delle idee. Poveri. Hanno perso la gioia della vita e la gioia dell’incontro. Pregate per loro”.

 

I tre linguaggi

Ai ragazzi Francesco chiede ancora una volta, come già in altri incontri con le nuove generazioni, di approcciarsi alla vita con “i tre linguaggi”: “Il linguaggio della testa, quello del cuore e il linguaggio delle mani”.

Il linguaggio della testa per pensare chiaramente a quello che sentiamo e facciamo. Il linguaggio del cuore per sentire bene, profondamente,  quello che pensiamo e facciamo. Il linguaggio delle mani per realizzare quello che sentiamo e pensiamo.

“Avanti, coraggio. Ci vediamo a Lisbona!”, è il suo saluto finale.

 

 

Il grazie ai “lavoratori”

Parlando in un altro videomessaggio ai “trabalhadores“, i “lavoratori” della Gmg, il Papa esprime anzitutto la sua gratitudine: “Grazie. So che state spendendo ore e ore di lavoro per rendere possibile tutto questo. E questa non è la parte peggiore. La più difficile verrà dopo, quando durante la Giornata dovrete mantenere le strutture di ordine, salute, cibo, pulizia, tante cose che sono necessarie. Non apparite come protagonisti della GMG, ma siete voi che la rendete possibile”.

La GMG non può essere realizzata senza il vostro lavoro. Per questo vi dico grazie, grazie per essere semi. Siete come semi, germoglierete dal basso. Non si vede, ma nascerà il frutto.

 

Incoraggiamento

“Grazie per aver aiutato questa organizzazione. Grazie per la vostra generosità.”, ripete il Vescovo di Roma. Infine un’ultima parola di incoraggiamento: “Grazie per non esservi fatti sedurre dal canto delle sirene. L’unica cosa che sanno fare è criticare gli altri e non sono capaci di presentare un progetto valido. Grazie, grazie, grazie!”.

Papa Francesco, come confermato dalla Sala Stampa vaticana, sarà a Lisbona dal 2 al 6 agosto prossimi. Il 5 è prevista una tappa al Santuario mariano di Fatima: un ritorno, dopo il viaggio del 2017 in occasione del centenario delle apparizioni mariane ai tre pastorelli. Di una dei tre, suor Lucia dos Santos, custode del “terzo Segreto”, mortan nel 2005, il Papa ha riconosciuto proprio oggi le virtù eroiche. Diventa quindi venerabile.

Salvatore Cernuzio (Vatican News)