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Una settimana di vita comunitaria per gli adolescenti di Agnadello

Guarda il servizio di Giorno del Signore, il notiziario settimanale della Diocesi di Cremona 

L’inizio del mese di marzo ha visto numerosi adolescenti dell’oratorio di Agnadello coinvolti in una intensa settimana comunitaria che è stata occasione per sperimentare giornate all’insegna della collaborazione, della preghiera e dell’aiuto reciproco. Il Centro di spiritualità in via Medaglie d’oro, a Crema, è stato scelto come location di questa esperienza durante la quale le giornate sono state scandite la sveglia alle 6 del mattino, in modo da vivere insieme un momento di preghiera prima di essere accompagnati a scuola dagli educatori. Poi di nuovo tutti insieme dalle prime ore del pomeriggio, tra studio e momenti di gioco e amicizia, fino a sera.

L’esperienza ha dato seguito a quanto l’oratorio di Agnadello aveva già sperimentato lo scorso anno presso il santuario della Madonna dei Campi di Brignano Gera d’Adda e che è diventato l’inizio di una tradizione che sembra volersi consolidare negli anni. Una formula diversa rispetto alle giornate in oratorio, in cui educare i razzi attraverso la sperimentazione di una convivenza fatta di reciprocità e collaborazione.

«Dopo la pandemia – spiega Diego Palmas, educatore in oratorio grazie al progetto GiovaniINsieme di Odielle e Regione Lombardia – ho sentito il bisogno di impegnarmi in un modo differente in oratorio rispetto al passato e si è aperta la possibilità di aderire al progetto GiovaniINcammino. La presenza di linee guida nell’oratorio è sicuramente una fonte di slancio e di rilancio per la crescita collettiva, si cerca di creare figure educative che possano ricoprire alcune realtà delle parrocchie che sono fondamentali nella vita dei ragazzi».

Sono 150 i progetti complessivamente portati avanti quest’anno negli oratori lombardi grazie al bando GiovaniINcammino, proposto anche sul territorio diocesano da Odielle (Oratori Diocesi Lombarde) e Regione Lombardia (Assessorato allo Sviluppo Città metropolitana, Giovani e Comunicazione) per stimolare l’aggregazione giovanile attraverso la tradizionale presenza educativa degli oratori, in un territorio come quello lombardo che ne conta oltre 2.300, il 40% di tutta Italia.

L’obiettivo di Giovani IN cammino è di ripensare il sistema educativo delle parrocchie con discernimento pastorale e creatività, ponendosi in ascolto dei giovani che più di altri hanno sofferto l’isolamento dei due anni di pandemia e valorizzando le loro risorse. In questo contesto gli oratori rappresentano più che mai un ponte fra la strada e la Chiesa, uno strumento pastorale rivolto a tutti i giovani chiamato a conoscere ed approfondire vecchie e nuove forme di disagio.

In questo contesto si colloca anche la presenza di un educatore professionale nell’attività ordinaria dell’oratorio di Agnadello, quale ulteriore sostegno alla dinamica relazionale nella fascia preadolescenziale attraverso attività che coinvolgano i ragazzi in prima persona, come in questa settimana residenziale. Al di là delle attività educative, aggregative, ricreative e di socializzazione proposte durante il periodo estivo, rispondendo anche ai bisogni conciliativi delle famiglie, il progetto GiovaniINsieme mira proprio alla creazione e alla gestione di momenti e spazi aggregativi per adolescenti in cui possano sperimentare occasioni di relazione e condivisione di esperienze. Che per l’oratorio di Agnadello anche l’annuale settimana di vita comunitaria può offrire.




Anche Diana Afman a Roma all’assemblea nazionale dei referenti diocesani del Cammino sinodale

Oltre 250 referenti del Cammino sinodale in rappresentanza di 147 Diocesi si sono ritrovati l’11 e il 12 marzo, a Roma, per confrontarsi sull’esperienza in atto e proseguire con rinnovato slancio nel percorso avviato. Al termine dell’incontro, cui ha preso parte in rappresentanza della Diocesi di Cremona Diana Afman, i partecipanti hanno pregato insieme per Papa Francesco alla vigilia del decimo anniversario della sua elezione.

L’Assemblea è stata occasione per presentare una prima fotografia sui Cantieri di Betania, il cui scopo in questo secondo anno di Cammino, come ha precisato mons. Erio Castellucci, presidente del Comitato nazionale, è quello di “creare uno stile, gettando ponti verso i diversi mondi, e non quello di proporre delle esperienze che poi vengano archiviate”.

Alla data del 31 gennaio, sono stati attivati 377 Cantieri. Di questi: 101 della “strada e del villaggio”, 99 dell’“ospitalità e della casa”, 93 delle “diaconie e della formazione spirituale” e 84 scelti dalle Diocesi. Per quanto riguarda i temi, i primi affrontano questioni relative ai giovani, alle famiglie, all’iniziazione cristiana, alla carità, al volontariato, all’ambito socio-politico, ai linguaggi, alle fragilità, al lavoro e al Creato. I secondi si concentrano sugli Organismi di partecipazione (Consigli presbiterali, Consigli pastorali e degli Affari economici…), sulla corresponsabilità, sulla fraternità, sui sacerdoti e sul rapporto tra consacrati e laici e con la comunità, sulla leadership e sulla gestione di beni e strutture. I terzi focalizzano l’attenzione sulle strutture ecclesiali, sulla centralità e riscoperta della Parola, sulla formazione, sui ministeri, sul ruolo delle donne, sui passaggi di vita.

Gli 84 Cantieri individuati da ogni Chiesa locale sulla base delle priorità emergenti riguardano soprattutto l’iniziazione cristiana, le relazioni tra le generazioni, la liturgia, le donne e i ministeri, le forme di vita pastorale (unità o comunità pastorale), gli Organismi di partecipazione, l’organizzazione delle strutture ecclesiali, l’autorità e la corresponsabilità, la pietà popolare. Spiccano alcuni Cantieri centrati su temi “originali” e prettamente legati al territorio, come quello sulle solitudini (Rieti), lo spopolamento (Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela), l’impegno sociale e politico (Anagni-Alatri), la giustizia e legalità (Foggia-Bovino, Oppido Mamertina-Palmi), la cura del creato (Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo), l’ecumenismo (Pinerolo), le culture diverse (Bolzano-Bressanone), i giovani, la famiglia e l’accoglienza turistica (Tempio-Ampurias), i mondi “altri” (Napoli), l’ascolto dei sacerdoti da parte dei Vescovi (Pozzuoli).

Ai Cantieri, durante l’Assemblea, è stato dedicato il lavoro dei tavoli sinodali che, dopo una lettura di quanto sta accadendo a livello territoriale, hanno evidenziato la bellezza e l’efficacia del metodo: l’ascolto e la conversazione spirituale hanno permesso infatti di prestare attenzione alle relazioni, alla formazione e alla verifica, di ascoltare i diversi mondi e il territorio, di favorire la corresponsabilità, di valorizzare i laici e la rete dei referenti, di rimettere al centro la Parola di Dio, l’Eucaristia e la comunità, di rimotivare gli Organismi di partecipazione e gli Uffici di Curia, di riscoprirsi parte di una Chiesa più grande.

Non è mancata la sottolineatura delle fatiche, legate a un calo di entusiasmo e alla problematicità nell’interessare più persone nel Cammino. Dai tavoli è emersa una certa lentezza a integrare lo stile sinodale nella pastorale ordinaria e a incarnare la “Chiesa in uscita”, così come la scarsa formazione alla sinodalità di sacerdoti e laici, il mancato coinvolgimento dei seminaristi, la pesantezza delle strutture, l’utilizzo di un linguaggio non adeguato al nostro tempo, la difficoltà dei presbiteri rispetto al processo sinodale e alla relazione con i laici, la complessità dei passaggi e degli obiettivi del Cammino. La sfida è ora quella di imparare da tali difficoltà per trasformarle in opportunità o superarle, con quella “sapienza che è la bussola nei percorsi della vita”, ha detto don Dionisio Candido, responsabile del Settore dell’apostolato biblico dell’Ufficio Catechistico Nazionale. “Dobbiamo porci in un atteggiamento di ascolto profondo, non funzionale a una risposta immediata, ma che si lascia raggiungere ed eventualmente provocare e ferire dalla domanda. Lo Spirito ci parla così”, ha aggiunto mons. Castellucci.

“La metodologia non è solo tecnica ma può favorire un’autentica esperienza di Chiesa”, ha ricordato mons. Antonio Mura, vescovo di Nuoro e di Lanusei e membro del Comitato Nazionale, che ha ribadito “l’importanza di dare sempre più spazio nelle comunità alla Parola, all’Eucaristia e al silenzio” e “la necessità di una Chiesa che in ogni parte d’Europa sia accogliente ed includente verso tutti” con la “consapevolezza di essere soggetti ecclesiali, parte del tutto e mai da mettere da parte”.

Nel corso dell’Assemblea è stato presentato l’Organigramma del Cammino sinodale (apri il pdf).




La festa della donna riletta attraverso gli archivi del Cif di Cremona

In occasione della Giornata internazionale della donna dell’8 marzo presso il C.I.F. (Centro Italiano Femminile) provinciale di Cremona Ernestina Contardi ha esposto una ricerca che recupera il percorso storico dal 1948 al 2017 utilizzando i documenti dell’archivio, riordinato nel 2014 da Giulia Lodigiani e ormai sistemato e custodito nella attuale sede della Casa di Nostra Signora, in via Ettore Sacchi 15, a Cremona.

L’analisi dei verbali e di altri documenti ha evidenziato le riflessioni e le posizioni assunte dalle presidenti e dalle consigliere di una associazione di ispirazione cristiana nell’affrontare il tema del femminile.

Fino alla proclamazione dell’Onu, avvenuta nel 1977, infatti, i cattolici partecipavano alla Giornata mondiale della donna cristiana, molto sponsorizzata a Cremona dalle Acli, tenendosi smarcati  da movimenti laici di lotta e di rivendicazione di area comunista e di sinistra in generale.

Alla fine degli anni ’70 i cattolici aderiscono più convintamente alla Giornata internazionale della donna e collaborano anche per mostrarsi uniti e raggiungere molte donne e diffondere e veicolare i valori propri del cristianesimo in armonia con la Chiesa. Occorre ricordare l’impegno profuso, In questa fase, dalle Oblate di Nostra Signora per organizzare incontri anche con personalità e responsabili in campo socio-politico.

Nel tempo la riflessione sul senso di questa giornata ha portato il C.I.F. ad assumere posizioni più autonome e. dopo la diffusione della lettera apostolica “!Mulieris dignitatem” di Papa Giovanni Paolo II nel 1988, arriva a maturare la convinzione che sia necessario sostenere il discorso sul femminile passando a corsi di formazione con contenuti anche culturali per educare alla differenza. I corsi, alcuni in collaborazione con l’Università Cattolica di Piacenza, hanno inteso incentivare il dovere di affrontare in modo serio e con il tempo necessario il problema dell’identità, ma anche dell’educazione alla relazione.

Oggi assistiamo a grandi cambiamenti nel nostro Paese e nel mondo: questa giornata mondiale obbliga a gettare lo sguardo su altre realtà e metterle a confronto, ma obbliga anche ad affrontare temi e problemi nuovi con coraggio, intelligenza e sapienza come il C.I.F. ha saputo fare in questi primi settanta anni. La ricerca d’archivio ha onorato il valore di molte donne che dal dopoguerra hanno saputo camminare con i tempi ed aprirsi a nuove sfide.




La visita pastorale si sposta nella Bergamasca: da venerdì tappa a Fornovo

Inizierà la mattina di venerdì 10 marzo, con l’incontro con i bambini, le maestre ed il consiglio d’amministrazione della scuola materna paritaria Don Arturo Bietti, la visita pastorale del vescovo Antonio Napolioni alla parrocchia di Fornovo San Giovanni, nella Bergamasca. Saranno tre giorni intensi, fino a domenica mattina.

Nel pomeriggio il vescovo incontrerà anche i ragazzi di Fornovo, cresimandi compresi (alle 16.30 in chiesa parrocchiale), celebrerà la Messa alle 18 e alle 20.45, sempre in chiesa, guiderà la meditazione sulla Parola di Dio. Sarà una serata aperta a tutti, ma in particolare rivolta a chi, a vario titolo, ha un ruolo di impegno e di collaborazione in parrocchia.

La giornata di sabato inizierà alle 10.15 con l’incontro del vescovo con gli anziani in chiesa parrocchiale, cui farà seguito quello con il sindaco Fabio Carminati e l’Amministrazione comunale, alle 11 in Municipio. Alle 17.30, dopo la visita agli ammalati in famiglia, monsignor Napolioni incontrerà i genitori dell’Iniziazione cristiana. Alle 20 celebrerà la Messa e alle 21 in oratorio incontrerà adolescenti e giovani.

Domenica, dalle 10 alle 10.45, i parrocchiani potranno dialogare a tu per tu con il vescovo in un angolo riservato della chiesa, dove alle 11 si svolgerà la solenne celebrazione di chiusura della visita pastorale, presieduta dal vescovo e trasmessa in diretta tv su Cremona1 e i canali web e social della Diocesi.

«La parrocchia di Fornovo, che guido da undici anni – spiega il parroco don Angelo Storari – è ancora legata agli appuntamenti tradizionali della vita religiosa. È una parrocchia che ha conosciuto il boom demografico a seguito del quale il paese è passato dai 1.800 abitanti degli anni Ottanta agli attuali 3.400, per cui vive il classico problema delle due parrocchie in una: quella che richiama la vecchia Fornovo e quella derivante dalla nuova Fornovo. Non sempre è facile farle diventare una cosa sola».

Una parrocchia, quella di San Giovanni Battista, dove il volontariato non manca e che non ha in previsione opere di una certa entità essendo già stato rifatto il tetto della chiesa, poi restaurata anche al suo interno.

La parrocchia ha saputo affrontare la pandemia da Covid-19 e reagire allo tsunami che ha provocato. «Fra marzo 202 ed aprile 2021 – racconta don Storari – ho accompagnato al cimitero ventuno fornovesi. La pandemia, anche qui da noi, ha avuto un impatto tremendo, dal quale piano piano però ci siamo ripresi. La parrocchia ha avuto la capacità di assorbirla e il paese ha rialzato la testa. Sabato 18 marzo, al cimitero, con una messa di suffragio, ricorderemo chi per colpa del coronavirus ci ha lasciato».




Ucipem, il 14 aprile al via il percorso per chi ha un familiare in Rsa

Prendersi cura di chi si prende cura. È lo slogan del percorso promosso dal consultorio Ucipem di Cremona come occasione di confronto tra persone che hanno un famigliare residente in RSA e che vivono situazioni ed emozioni simili. L’iniziativa vuole essere uno spazio in cui poter dialogare, raccontare, chiedere o anche solo ascoltare, un momento di riposo per ritemprarsi e trovare nuova forza per se stessi e il proprio caro anziano.

Gli incontri, guidati da una psicoterapeuta e da una psicologa esperti in materia, sono gratuiti e si terranno attraverso la piattaforma Google Meet. Il primo incontro si terrà in presenza venerdì 14 aprile ore 18 presso i locali della RSA della Fondazione La Pace, in via Massarotti 49 a Cremona

L’iniziativa è realizzato con il contributo di Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona, nell’ambito del progetto del Consultorio SPAZI NUOVI.

Iscrizioni on line su www.ucipemcremona.it oppure contattando il consultorio Ucipem ai numeri 0372-20751 o 0372-34402 (da lunedì a venerdì dalle 9 alle 12; il lunedì, martedì e mercoledì anche dalle 15 alle 17.30) o scrivendo a formazione@ucipemcremona.it.




Visita pastorale a Fornovo, don Storari: «Sono stati tre giorni intensi per riscoprire la bellezza del vivere in comunità e la gioia dell’essere Chiesa»

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“Tre giorni intensi per riscoprire la bellezza del vivere in comunità e la gioia dell’essere Chiesa”. Così il parroco don Angelo Storari, ha definito la visita pastorale del vescovo Antonio Napolioni alla parrocchia di Fornovo San Giovanni, nella Bergamasca, al termine della Messa di chiusura, nella mattinata di domenica 12 marzo.

Una visita iniziata venerdì in marzo, al mattino, con l’incontro alla scuola materna paritaria Don Bietti, dove Napolioni, accolto dalla presidente del Consiglio d’amministrazione Virginia Recanati, ha animato la mattinata cantando e pregando con i bambini, il personale e i vertici della struttura. Presenti anche il vicesindaco Sabina Danesi e l’assessore Alice Aresi. «Voi siete speciali – ha detto il presule rivolgendosi ai piccoli alunni del Bietti, felicissimi della sua presenza – e anche Gesù lo sa perché proprio Lui disse la frase lasciate che i bambini vengano a me perché loro sanno come essere felici».

Sempre venerdì, nel pomeriggio in chiesa parrocchiale, il vescovo ha incontrato i ragazzi, fra cui i cresimandi; mentre in serata ha guidato la meditazione sulla Parola di Dio. Un momento incentrato sul Vangelo della domenica attraverso l’iniziativa diocesana del Giorno dell’ascolto, ormai diventata appuntamento fisso a Fornovo.

Sabato mattina l’incontro con l’Amministrazione comunale e le associazioni di volontariato nella sala consiliare del Municipio. Accompagnato dal parroco don Angelo Storari, il vescovo è stato accolto dal sindaco Fabio Carminati. Il primo cittadino ha parlato al vescovo dei progetti relativi alla comunità, in particolare di quello che riguarda la costruzione del nuovo polo scolastico, dove sarà spostata anche la materna Don Bietti, per poi lasciare spazio ai rappresentanti delle singole realtà di volontariato locali che si sono a loro presentati.

Alle 21, l’incontro con gli adolescenti in oratorio. Con i giovani Napolioni ha parlato a ruota libera, rispondendo ad alcune domande che gli sono state poste.

Particolarmente toccante l’incontro, in chiesa parrocchiale, con gli anziani del paese, con i quali è stato recitato e meditato il rosario. «Non abbiate paura – ha detto loro il vescovo –, i vostri nipoti hanno bisogno di vedere che voi affrontate la vita con fiducia. Avete dato molto ma potete dare ancora molto testimoniando la gioia del vivere».

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Nella mattinata di domenica 12 marzo, in chiesa parrocchiale, la Messa di chiusura, seguita da un momento di festa sul sagrato con la banda e poi in oratorio. Nell’omelia il vescovo ha fatto riferimento al brano di Vangelo che narra dell’incontro, al pozzo, fra Gesù assetato e la donna samaritana. «Avete la fortuna – ha detto rivolgendosi ai parrocchiani – di essere una comunità non così invecchiata e spopolata come altre, ma anche in voi fornovesi c’è sete: la sete di gioia dei bambini, la sete di crescere degli adolescenti, la sete di fare scelte nei giovani, la sete di essere dei buoni genitori e poi la sete di pace e di serenità degli anziani. Una sete che può essere placata dall’acqua che dà il Signore; acqua che zampilla per l’eternità».

A fine celebrazione il saluto del parroco. «Ringrazio il vescovo Antonio –ha detto don Storari – per il tratto di umanità e di semplicità che di questa visita pastorale. Da questi incontri mi pare di leggere un invito a sentirci una comunità in cammino, una comunità che debba avere capacità di ascoltare e di dialogare e questo sarà il nostro impegno per il futuro».

 

Il video integrale della Messa domenicale




Ti racconto… l’autismo: istallazioni e narrazioni all’oratorio di Rivolta d’Adda

Sabato 1° aprile all’oratorio Sant’Alberto di Rivolta d’Adda, in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, è stata inaugurata la mostra frutto di un lungo lavoro di sinergia che tra l’associazione Camminiamo Insieme odv, Casa Famiglia Spinelli, la Fondazione Scuola Materna, l’Istituto comprensivo E. Calvi di Rivolta d’Adda e l’Oratorio stesso. Nonostante questa giornata sia dedicata a una forma specifica di (dis)abilità, è stata colta l’opportunità per rilanciare il tema dell’inclusività ad ampio raggio.

Alcune immagini e tradizioni del paese raccontate con il linguaggio CAA, magnifiche opere in ceramica e su tela realizzate dagli ospiti delle strutture presenti sul territorio e racconti e pagine di vangelo tradotti con linguaggio della comunicazione aumentativa riempiranno l’oratorio fino al prossimo 16 aprile.

Nel corso dell’inaugurazione hanno presentato l’iniziativa i responsabili e portavoce delle singole associazioni, nonché i ragazzi della scuola primaria autori di alcuni progetti, i responsabili del Tavolo Comunale per le politiche sociali per persone con disabilità e il sindaco di Rivolta d’Adda, Giovanni Sgroi.

La consapevolezza dell’inclusione dei ragazzi diversamente abili nella società e nell’impiego lavorativo sono stati i temi declinati da tutti e raccolti dal vicario don Michele Martinelli, che ha anche voluto condividere l’augurio di imparare a “cambiare paese” per accogliere la ricchezza della disabilità. Abbandonare i propri schemi e le proprie abitudini per poter abitare altri modi di ragionare e di amare, diversi dai propri. Sempre con verità e semplicità. All’intervento di don Martinelli si è ricollegata la portavoce dell’I.C. Eugenio Calvi, invitando a porsi l’obiettivo di un’accoglienza incondizionata da parte della società, sfruttando la collaborazione come strategia vincente.

I bambini del quinto anno della scuola primaria hanno collaborato con la Residenza Sanitaria Casa Famiglia, gestita dalle suore Adoratrici, che attraverso la voce di suor Maria Grazia ha voluto sottolineare la bellezza di ciò che insieme sono riusciti a realizzare. Tra gli altri, dei racconti con il linguaggio della comunicazione aumentativa alternativa.

Sempre nell’ottica del coinvolgimento dei più piccoli, i bambini della scuola materna hanno svolto delle attività con l’Associazione Camminiamo Insieme, che durante il proprio intervento si è presentata con l’équipe al completo per mostrarsi come famiglia, obiettivo che anima il loro impegno con persone diversamente abili. All’inaugurazione hanno preso parte anche le associazioni di Crema “Mai Stati Sulla Luna”, impegnata nell’accoglienza di ragazzi autistici e “Crema Zero Barriere”, occupata nella lotta alle barriere architettoniche e culturali, e l’ABF Treviglio che ha fornito il servizio di catering gestito da ragazzi autistici accompagnati da alcuni educatori.




Il 22 aprile a S. Agata il concerto del coro francese Amatys

Il coro Amatys (in foto), della città francese di Yutz, si esibirà sabato 22 aprile, alle ore 21, a Cremona, presso la chiesa di Sant’Agata, con la partecipazione straordinaria del coro Ponchielli Vertova, diretto dal maestro Patrizia Bernelich, con il maestro Paolo Bottini all’organo e i solisti Mina Rossetti, soprano, Cristiano Binotto, tenore e Giuseppe Tomasoni, Baritono.

Il concerto – a ingresso libero sino a esaurimento posti – è organizzato nell’ambito del progetto Masterclass, promosso dalla Camera di Commercio, con il contributo di Regione Lombardia, in collaborazione con il Comune di Cremona e il Comune di Crema, le Invasioni Botaniche, il Consorzio Liutai “Antonio Stradivari” Cremona  e il tour operator olandese IC Productions.

I due cori si esibiranno in un programma musicale, per il coro francese Amatys, con opere di J. P. Bocanegra, J. Leavitt, O. Gjeilo, B. Joel, D. Tiomkin, A. Dona, C. Aznavour, H. Mancini, A. L. Webber, e per il Coro Ponchielli Vertova il programma prevede opere di A. Vivaldi, G. Rossini, M. Frisina, J. Busto, P. Bernelich, W. A. Mozart, A. Ponchielli.

Il concerto si concluderà con l’esibizione di entrambi i cori sulle note dei celebri brani di G. Fauré, in “Le cantique de Jean Racine”, e di G. Verdi, in “Va Pensiero”.

 

Il CORO AMATYS è un coro amatoriale di adulti, diretto dal maestro Willy Fontanel e accompagnato dal pianista Mathieu Regnault, che vede impegnati circa 65 cantanti. La storia del Coro Amatys ha avuto inizio nel settembre 1997. Molto rapidamente ha dimostrato originalità e bravura. Il coro Amatys è costantemente alla ricerca di esperienze che siano varie ed arricchenti. Molto attivo nella città francese di Yutz, si impegna nella creazione di eventi musicali su larga scala, si esibisce regolarmente in concerti in Francia e, oltre i confini, in un’atmosfera varia con repertori colorati, distinguendosi ogni volta per il dinamismo e per la precisione delle interpretazioni.

 

Il CORO LIRICO PONCHIELLI VERTOVA di Cremona rappresenta una ben radicata tradizione corale nel territorio, sviluppatasi principalmente nell’ambito del repertorio operistico, e recentemente, anche in quello sacro e sinfonico. Svolge attività di divulgazione del patrimonio lirico a tutela della tradizione belcantistica italiana. Nel repertorio sacro opere di Fauré, Mozart, Verdi, Saint-Saens, Vivaldi e Mascagni. Nel repertorio sinfonico opere di Beethoven (IX sinfonia) e Orff (Carmina Burana). Alcune tappe significative del percorso musicale: nel 2012 il Coro ha eseguito presso la Cattedrale di Cremona e in quella di Pavia la grandiosa Messa di Requiem di G. Verdi; nel 2015 sempre in Cattedrale a Cremona e a Piacenza l’esecuzione della IX Sinfonia di L. Van Beethoven. Il coro Ponchielli Vertova è diretto dal 2004 dal maestro Patrizia Bernelich.

 




Dieci anni di pontificato, a Papa Francesco gli auguri del vescovo Antonio e della Chiesa cremonese

Dieci anni fa il conclave eleggeva Papa Francesco, e oggi tutta la Chiesa loda il Signore per questo dono, e per i semi e i frutti che ne sono scaturiti già in questo decennio.

Anche io, a nome della Chiesa di Cremona che lui stesso mi ha voluto affidare più di sette anni fa, senza alcuna retorica o piaggeria, desidero esprimere la gioia mia e dei credenti cremonesi per quanto stiamo ricevendo da lui, dal suo sì a tale impegnativa ed altissima chiamata: confermare i fratelli nella fede ed essere segno di unità nella Chiesa.

Non posso dimenticare i miei personali incontri con lui, padre del mio ministero episcopale. In particolare, voglio ricordare con tutta la nostra comunità diocesana il dono della visita fatta a Bozzolo, il 20 giugno 2017, alla tomba del servo di Dio don Primo Mazzolari, dove ci indicò l’attualità del messaggio evangelico e pastorale incarnato dalla “tromba dello Spirito Santo in terra mantovana”.

I tempi di cambiamento epocale, di diffusa fragilità e drammatici conflitti, che con lui stiamo attraversando, ci interpellano a crescere nella fede, a perseverare nella speranza, ad osare scelte e gesti di carità.

In tutto ciò egli ci è maestro, come lo sono stati i suoi predecessori, provvidenziale sentiero di fedeltà a Cristo per la Chiesa del XX e XXI secolo.

Francesco ci chiede sempre di pregare per lui: facciamolo oggi con speciale intensità di amore e gratitudine, affidandolo a Maria, madre di Gesù e della Chiesa, madre di tenerezza, come è drammaticamente invocata da cristiani russi ed ucraini, per i quali invochiamo – con il Papa – l’urgente svolta verso la pace.

Dio ti benedica, papa Francesco, e la Chiesa ti segua, umile ed unita, senza timore.

+Antonio, vescovo

 

 

Il messaggio della Cei per il decimo anniversario dell’elezione di Papa Francesco




Papa Francesco in ospedale: vicinanza e preghiera della Chiesa italiana

La Presidenza della CEI, a nome dei Vescovi italiani, esprime vicinanza a Papa Francesco, dal pomeriggio di mercoledì 29 marzo al Policlinico Universitario Agostino Gemelli, assicurando la preghiera corale delle Chiese in Italia.

Nell’augurare al Santo Padre una rapida ripresa, la Presidenza affida al Signore i medici e il personale sanitario che, con professionalità e dedizione, si prendono cura di Lui e di tutti i pazienti.

Dopo aver trascorso la prima notte serena nel nosocomio che già lo aveva ospitato nel luglio 2021 per l’operazione al colon, è il Papa stesso a “far sentire” virtualmente la sua voce tramite l’account Twitter @Pontifex che raggiunge contemporaneamente milioni di persone in nove lingue.

“Sono toccato dai tanti messaggi ricevuti in queste ore ed esprimo a tutti la mia gratitudine per la vicinanza e la preghiera”.

 

Occhi puntati al decimo piano

Nell’ospedale romano, quello che Giovanni Paolo II aveva ribattezzato il “Vaticano III” a motivo dei continui ricoveri, in mezzo al tran-tran di barelle e ambulanze, pazienti in carrozzina, al telefono o con fogli in mano, gli occhi della gente radunata nel piazzale dove si erge la statua proprio di Wojtyla sono puntati alle finestre del decimo piano, come pure le telecamere e gli obiettivi di fotografi e cameramen di testate internazionali.

 

Preghiere nel mondo

Una delle tende bianche che ricoprono le finestre, la seconda a sinistra, viene tirata leggermente su a metà mattina e una donna frena con la sua Smart. Scende in attesa di cogliere un qualsiasi movimento: “Lì ci sta il Papa!”, dice puntando il dito. Una famiglia dalla Campania, venuta a Roma per l’operazione della figlia, racconta di essersi fermata per diversi minuti nella cappella dell’ospedale per pregare per la loro bambina ma anche “per il nostro amato Papa” che “merita qualsiasi bene”. Prega pure un sacerdote, con la coroncina in mano all’ombra della statua realizzata dallo scultore toscano Stefano Pierotti, dicendosi “rassicurato” dagli ultimi aggiornamenti e “certo che il Santo Padre si riprenderà”: “È forte, lo ha già dimostrato due anni fa”.

 

Il pensiero di Mattarella

Gli auguri di una pronta guarigione si moltiplicano poi sui social network tra personaggi del mondo ecclesiale, politico e anche dello spettacolo. Non è mancato infine il pensiero del presidente italiano Sergio Mattarella che, ad una manifestazione della Lega del Filo d’Oro, ha detto: “Questo è un luogo in cui il disagio viene trasformato in opportunità e la sofferenza viene trasformata in solidarietà. Quindi è il luogo migliore per inviare, questa mattina, gli auguri più intensi e affettuosi a Papa Francesco, con l’augurio di un pieno ristabilimento in salute”.