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Author: Luca Marca

“Mi sacrifico … ma anche no!”, sabato ad Arzago Claudia Koll apre il percorso quaresimale

Un ciclo di incontri quaresimali sul tema del sacrificio. È la proposta che accompagnerà, nel cammino in preparazione alla Pasqua, le comunità di Arzago d’Adda e Casirate d’Adda, guidate da don Matteo Pini. Una serie di occasione di condivisione e riflessione che sarà aperta, nella serata di sabato 4 marzo alle 21 nella chiesa di Arzago dalla testimonianza dell’attrice Claudia Koll. Tutti i successivi incontri si svolgeranno nei martedì sera successivi in oratorio, sempre alle ore 21. Ecco il programma degli incontri. Continue reading »

In Cattolica con il rabbino Rav David Elia Sciunnach una viaggio nella tradizione kosher

L’importanza simbolica del cibo è una caratteristica che accomuna tutte le religioni, ma ognuna di esse esprime il suo valore spirituale attraverso tradizioni e riti molto differenti. Per scoprire ed analizzare le abitudini alimentari delle varie confessioni, il Centro pastorale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Cremona ha dato inizio giovedì 23 febbraio al percorso “Le religioni a tavola”, nel quale durante il tempo quaresimale esponenti delle diverse religioni (ebraica, islamica, hinduista e cristiana) mostreranno come la propria tradizione spirituale interpreta e valorizza gli alimenti. Continue reading »

Per i fedeli della parrocchia di Cristo Re, nel quartiere Po di Cremona, quella del 5 febbraio è stata una mattina carica di emozioni e gioia per una notizia che da qualche giorno ha cambiato la vita di don Enrico Trevisi, l’elezione a vescovo della diocesi di Trieste. Quella di domenica è stata la sua prima celebrazione festiva in parrocchia dopo la notizia della nomina e i festeggiamenti non sono certo mancati. Continue reading »

Nell’unità pastorale Santa Maria della Pace la visita del Vescovo, don Conti: «Quando nella Chiesa sappiamo che il nostro pastore ci guida, questo ci permette di prendere coraggio»

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«La nostra comunità vuole ringraziare il Vescovo per aver fatto un cammino insieme a noi, per averci donato parte del suo tempo, ma soprattutto per averci consolati e stimolati a fare un cammino insieme. Quando nella Chiesa sappiamo che il nostro pastore ci guida, questo ci permette di prendere coraggio». Con queste parole don Ettore Conti, affiancato dai collaboratori pastorali don Luigi Carrai e don Paolo Tonghini, al termine della celebrazione che domenica 29 gennaio a Scandolara Ravara ha concluso i tre giorni la visita pastorale del vescovo Antonio Napolioni nell’unità pastorale “Santa Maria della Pace”, formata dalle parrocchie di Ca’ de’ Soresini, Castelponzone, Cingia de’ Botti, Motta Baluffi, San Martino del Lago, Scandolara Ravara, Solarolo Monasterolo e Vidiceto. Continue reading »

Puntuale alle 17 di sabato pomeriggio la “Luce della pace di Betlemme” ha fatto il suo ingresso in piazza del Comune, a Cremona, sotto la Bertazzola della Cattedrale, accompagnata dai fedeli e dagli incaricati delle comunità scout Masci di Cremona che con costanza e dedizione si sono impegnati e si impegnano tuttora a portare la fiamma che da secoli arde a Betlemme alla cittadinanza cremonese. Continue reading »

In preparazione alla Dedicazione della Cattedrale, nel pomeriggio di giovedì 3 novembre alle 17.30 nel salone degli Alabardieri di Palazzo Comunale avrà luogo la presentazione pubblica alla cittadinanza dell’adeguamento liturgico della Cattedrale, seguita due giorni dopo, nel pomeriggio di sabato 5 ottobre alle 17, in Battistero, dal canto dei Primi Vespri con la preghiera intorno alle reliquie dei santi e dei beati che saranno poste nel sepolcreto ricavato al di sotto della mensa durante il rito della Dedicazione dell’altare della Cattedrale.

Un momento particolare in cui la Chiesa cremonese potrà pregare sulle spoglie dei santi espressione della devozione e della spiritualità del nostro territorio. Una preghiera già iniziata nei giorni scorsi nel monastero di San Sigismondo dove le monache domenicane hanno custodito la preziosa urna, accompagnandola con una novena di preghiera.

In questi giorni infatti  l’urna contenente le reliquie di S. Imerio, S. Facio, S. Paola Elisabetta Cerioli, S. Vincenzo Grossi, S. Francesco Spinelli, S. Antonio Maria Zaccaria e dei Beati Enrico Rebuschini e Arsenio da Trigolo è in sosta presso il monastero di clausura in attesa di essere collocata, domenica prossima, nel nuovo altare della Cattedrale.

«Noi monache di clausura sentiamo questa sosta come un privilegio che ci fa amare ancor più la nostra vocazione – spiega la Madre Priora Caterina Aliani -. Domenica prossima noi non saremo presenti in cattedrale, la clausura, infatti, anche nelle normative più recenti emanate da Papa Francesco, esclude la partecipazione fisica a eventi importanti della comunità ecclesiale. La esclude per favorire una più intensa comunione spirituale, invisibile ma reale, in cui crediamo fortemente e che in questo caso ci è dato quasi di toccare con mano. Ci sentiamo membra vive della Diocesi e la dedicazione del nuovo altare non ci lascia indifferenti. A quell’altare della Cattedrale, centro della Chiesa locale, sul quale viene offerto il sacrificio eucaristico noi ci uniamo quotidianamente con la nostra assidua preghiera di lode».

Una preghiera che ha portato e porta nel monastero un gioioso senso di vicinanza con la Cattedrale e con tutta la diocesi: «Avere tra noi le reliquie di alcuni santi cremonesi proprio in questi giorni in cui abbiamo celebrato la festa di tutti i santi e commemorato i defunti è stato un po’ come “avere il Paradiso in casa”: li preghiamo, li onoriamo, ci sentiamo fortificate e protette dalla loro intercessione, la loro vita è per noi esempio nel nostro cammino di santità. Comunitariamente stiamo facendo anche una novena che termineremo proprio sabato, alla vigilia dell’evento».

«Si realizza per noi in questi giorni – prosegue Madre Caterina – un’occasione di grande privilegio per rinsaldare e rendere più consapevole il nostro inserimento in Diocesi. Quindici anni or sono, proprio partendo dalla Cattedrale, è iniziata la nostra presenza a Cremona. Celebravamo allora due giubilei concomitanti: il IX centenario del Duomo e l’VIII centenario di fondazione delle Monache Domenicane. Da allora i cremonesi hanno percepito la nostra presenza silenziosa come una presenza vitale. In tanti ci manifestano stima e affetto. La nostra preghiera quotidiana dà voce alle loro intenzioni di supplica e di lode e si innalza come rendimento di grazie a nome di tutti».

Alla Dedicazione del nuovo altare e all’adeguamento liturgico della nostra Cattedrale le suore domenicane di San Sigismondo si sono preparate con una catechesi tenuta dal Cappellano don Daniele Piazzi, personalmente coinvolto ai lavori in corso quale responsabile dell’Ufficio Liturgico Diocesano, che ha descritto l’iter del progetto e i vari passaggi del rito spiegando alle suore i significati simbolici dei segni liturgici che verranno utilizzati durante la celebrazione. Al termine della conferenza don Piazzi ha firmato con la Madre Priora il verbale della deposizione delle reliquie nell’urna di ottone satinato e argentato, e ha sigillato l’urna con un nastro rosso e con il sigillo di mons. Antonio Napolioni.

Questo il testo del verbale di deposizione delle reliquie nell’urna firmato da don Daniele Piazzi in qualità di e responsabile dell’Ufficio di Pastorale Liturgica e Custode delle Reliquie e come teste dalla reverenda Madre Priora M. Caterina Aliani:

Oggi domenica 30 ottobre 2022 alle ore 16 nella sala capitolare del Monastero domenicano «S. Giuseppe» in Cremona, presso S. Sigismondo, ho deposto le reliquie nell’urna costruita per la dedicazione del nuovo altare della Chiesa Cattedrale di Cremona. Vi ho inserito:

• il cranio di S. Imerio, finora depositato nella cappella delle reliquie, e con autentica del 23 giugno 1927 contrassegnata con il n. 11 nella raccolta delle autentiche della sagrestia capitolare. Togliendo dalla reliquia l’imbottitura di bambagia, ho ritrovato, nascosto all’interno del cranio, un biglietto manoscritto con l’annotazione: «Pro-memoria. 20 Ottobre 1884. Riposto e fermato di nuovo nella presente teca dal sottoscritto cerimoniere e custode delle Ss. Reliquie. Protector noster, adjuva me. Sac. Pandolfi Georgius».
Ho collocato il cranio di S. Facio, anch’esso finora depositato nella cappella delle reliquie, e con autentica del 23 giugno 1927 contrassegnata con il n. 8 nella citata raccolta.

Vi ho anche deposto le seguenti reliquie, donate alla Cattedrale da diverse Congregazioni in occasione della beatificazione o della canonizzazione dei loro Fondatorie non inventariate:
Santa Paola Elisabetta Cerioli (ex ossibus)
San Vincenzo Grossi (ex ossibus)
San Francesco Spinelli (ex ossibus)
Beato Enrico Rebuschini (ex ossibus)
Beato Arsenio da Trigolo (Migliavacca) (ex veste?)
Le suddette reliquie sono conservate in piccole scatole tras
parenti in plexiglass con incisi i nomi dei rispettivi santi o beati e legate con nastro rosso e il sigillo di mons. Antonio Napolioni. L’urna è di ottone satinato e argentato, ha la forma di piccolo sarcofago e misura cm 45 in lunghezza, cm 26 di larghezza e cm 30 in altezza. È legata da due nastri rossi recanti il sigillo di mons. Antonio Napolioni.

L’urna è di ottone satinato e argentato, ha la forma di piccolo sarcofago e misura cm 45 in lunghezza, cm 26 di larghezza e cm 30 in altezza. È legata da due nastri rossi recanti il sigillo di mons. Antonio Napolioni. Sull’urna sono incisi gli stemmi del Santo Padre Francesco, del Vescovo di Cremona, la data MMXXII e l’iscrizione: «UNA CUM HOMOBONO ET ANTONIO MARIA IN CONFESSIONE QUIESCENTIBUS HYMERII FACII PAULA ELISABETHA C. ARSENII M. FRANCISCE S. VINCENTII G. HENRICE R. PRO CREMONENSIUM ECCLESIA ORATE AD DOMINUM DEUM NOSTRUM».


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Domenica 6 novembre, durante la celebrazione, dopo il canto delle litanie dei santi, nel sepolcreto ricavato al di sotto della mensa, sarà deposta l’urna con le reliquie dei santi e beati cremonesi, dediti all’educazione e alla carità. La capsella che contiene le reliquie e che sarà deposta sotto l’altare è stata disegnata da don Gianluca Gaiardi che ha tratto ispirazione dall’arca di pietra che nella cripta del Duomo custodisce le reliquie dei santi Imerio e Archelao. Si tratta di un’urna di ottone argentato, realizzata dal laboratorio di arredi sacri Albrizzi di Vidigulfo (Pavia), delle dimensioni di 45x26x30 cm. Sul frontale dell’urna lo stemma di Papa Francesco, del vescovo Antonio Napolioni e la cifra MMXXII datano il rito di dedicazione e della deposizione dell’urna.

Nell’urna, insieme alle reliquie, è inserito anche l’atto di dedicazione per datare l’altare e attestarne la dedicazione per le generazioni future. Sulla pergamena, realizzata da monsignor Pietro Bonometti, maestro d’arte e canonico del Capitolo della Cattedrale, è scritto un testo latino, di seguito la traduzione:

Il giorno 6 novembre dell’anno del Signore 2022, decimo di pontificato di papa Francesco, nel settimo anno del suo episcopato il Vescovo di Cremona Antonio Napolioni, convocati clero e popolo, dedicò questo altare, secondo il rito del Pontificale Romano. Qui depose il capo di sant’Imerio e di san Facio, le reliquie dei santi Paola Elisabetta Cerioli, Arsenio Migliavacca, Francesco Spinelli, Vincenzo Grossi, Enrico Rebuschini Si è così portato a termine un lungo cammino che dal Concilio Vaticano II ad oggi ha visto la nostra Chiesa riflettere più volte sulla necessità di adeguare il presbiterio della Chiesa Madre ai riti del Messale Romano promulgato dal papa Paolo VI. Questo altare, sotto la direzione degli Uffici Beni Culturali e Liturgico della Conferenza Episcopale Italiana e della Diocesi, è opera di ingegno e di arte realizzata da Massimiliano Valdinoci, Maicher Biagini, Annalisa Petrilli, Francesco Zambon, Carla Zito architetti, Goffredo Boselli liturgista, Gianmaria Potenza artista, Francesca Flores D’Arcais consulente. Questo altare sia veramente immagine di Cristo, mensa festiva, luogo di comunione e del rendimento di grazie, finché Dio, a quanti ora e in futuro qui saranno riuniti, concederà di immolare per sempre il sacrificio di lode sul celeste altare dell’Agnello.

 

L’augurio del Vescovo alla Polizia: «Ognuno di voi si senta un uomo e una donna di successo non solo per gli applausi e le medaglie»

 

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Il 29 settembre, si festeggia l’arcangelo san Michele, proclamato da papa Pio XII nel 1949 patrono della polizia di Stato per la somiglianza della sua missione di protettore del popolo di Dio con quella del poliziotto, chiamato ogni giorno al servizio del cittadino.

In questa circostanza anche quest’anno agenti e dirigenti della Questura si sono ritrovati per la celebrazione che, presieduta dal vescovo Antonio Napolioni, è stata celebrata nella chiesa di San Pietro al Po, sul cui territorio parrocchiale si trovano gli uffici della Questura.

Presenti le massime autorità del territorio: il prefetto Corrado Conforto Galli, il questore Michele Davide Sinigaglia, il comandante provinciale dei carabinieri Giuliano Gerbo, quello della guarda di finanza Massimo Dell’Anna e dei vigili del fuoco Antonio Pugliano. Presenti anche le rappresentanze degli altri corpi di polizia del territorio e le autorità civili, con l’assessore alla sicurezza del Comune di Cremona, Barbara Manfredini. Presenti anche esponenti del mondo economico e sociale, come il cavaliere Giovanni Arvedi.

Accanto al vescovo il parroco don Antonio Bandirali, il cappellano della polizia di stato don Stefano Peretti, il cerimoniere vescovile don Flavio Meani e il diacono permanente Franco Margini

Il Vescovo dopo un primo pensiero rivolto ai giovani e all’importanza della scelta di una via di vita sicura e fruttuosa «guidando la propria canoa e schivando gli scogli» si è rivolto a tutte le forze dell’ordine con un augurio: «La coincidenza fra l’avventura umana di ciascuno di noi e il servizio che un corpo di polizia fa alla comunità mi porta a dire questo augurio: che ognuno di voi si senta un uomo e una donna di successo non per gli applausi, le medaglie e i riconoscimenti, gli scatti di carriera, che pure non guasterebbero, ma per questa intima soddisfazione del dovere compiuto, per questa serenità, per questa forza d’animo che siamo qua ad attingere alla fonte».

Dal brano del profeta Daniele, in cui si legge «ci sarà un tempo d’angoscia», il Vescovo ha rivelato che «mi è venuto da dire “eccoci, siamo noi”. Avvertiamo di essere in un tempo d’angoscia, contagioso nell’angoscia, dai motivi sanitari a quelli economici, dalla guerra allo stress», rallegrandosi però, in quanto «la riga sotto dice “in quel tempo sarà salvato il Tuo popolo”, non c’è tempo di angoscia che agli occhi di Dio e dei credenti non sia anche tempo di salvezza».

Al termine della Messa dopo la preghiera a San Michele – un’orazione di soccorso, aiuto e difesa contro le forze maligne, una richiesta che le persone fanno ogni giorno alle forze di polizia in prima linea per difendere i cittadini – ha preso la parola il questore per un momento di saluto e ringraziamento, nel quale ha sottolineato l’importanza della celebrazione che «ci aiuta a fermarci a riflettere sui valori condivisi che devono ispirare l’impegno che abbiamo assunto quando, entrando in servizio, giurammo di proteggere i cittadini e difendere le istituzioni democratiche, con i valori di onesta, legalità e giustizia, ma anche fratellanza e senso di appartenenza ad una comunità, quella cremonese, che dobbiamo servire e difendere».

Aumento costi dell’energia: il grido d’allarme delle rsa del territorio
Il rischio di ingenti aumenti delle rette, anche di 10 euro al giorno, tra le ipotesi per scongiurare le chiusure

Il vertiginoso aumento del costo dell’energia è oggi più che mai un argomento complesso e controverso che rischia di segnare in maniera irreparabile numerose realtà italiane e non solo. A far le spese del caro bollette non sono solamente i cittadini comuni, ma anche le imprese e i negozianti, e ancor più in difficoltà ci sono quelle imprese che forniscono servizi essenziali. Tra loro le case di riposo, che hanno visto quadruplicare la spesa di ogni singola bolletta: un ammontare di denaro che vedrebbe le rsa costrette ad aumentare in maniera significativa il contributo della retta richiesto agli ospiti. Continue reading »

Ora che il mondo è a portata di un click e l’aspetto digitale dei servizi ha assunto un ruolo cardinale nel rapporto fra consumatore e produttore si sente sempre più la necessità di portare ad un livello successivo alcuni aspetti della vita che ancora fanno fatica ad evolversi. Questa problematica è stata compresa da quattro ragazzi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Cremona iscritti al corso di laurea magistrale Innovazione e Imprenditorialità Digitale, Matteo Borghesi, Francesco Brogliato, Ilaria Ghidini e Mattia Monte, che nel pomeriggio di martedì 14 giugno hanno presentato la propria start-up STUneeD, nata inizialmente come progetto per la Digital Startup Competition supervisionato dal professor Fabio Antoldi, docente di Strategia Aziendale e Imprenditorialità Digitale.

STUneeD, in uscita sugli store online a luglio, è attualmente supportata dall’aiuto concreto di Fabbricadigitale, ICT company specializzata nella realizzazione di prodotti e servizi digitali, ed è pensata e rivolta agli studenti sotto forma di applicazione mobile e piattaforma web. Il suo obiettivo è quello di andare a facilitare l’incontro tra la domanda e l’offerta nel settore dell’affitto di appartamenti e locali, in maniera tale da poter alleggerire le meccaniche di ricerca e contrattazione durante gli anni di laurea. Ci sarà anche la possibilità di ampliare il servizio fino a permettere la condivisione di testi universitari, conoscere alcuni servizi del territorio, avere informazioni sulle funzionalità dei trasporti e scoprire quali sono eventi cittadini, creando di portare il progetto cremonese anche nel resto dell’Italia.

Ilaria, uno dei membri dello progetto STUneeD, racconta che «passare dallo studio teorico all’applicazione pratica è una cosa sempre difficile, ma il supporto che ci è stato dato dall’Università Cattolica e da Fabbricadigitale ha aiutato senza ombra di dubbio. Veder realizzato il proprio progetto, la propria idea è un emozione molto stimolante che ti spinge ad affrontare, in un futuro magari non così lontano, sfide sempre più grandi ed ambiziose».

Al momento è possibile far parte del progetto iscrivendosi sul sito di Fabbricadigitale facendo click sul link in fondo alla pagina, dove sono stati già censiti 150 appartamenti che verranno pubblicizzati gratuitamente durante il primo anno di attività.

Clicca qui per la pagina di STUneeD

Presentati al Museo Diocesano i cataloghi della collezione Arvedi-Buschini

«Non è usuale il fatto che un museo venga inaugurato e subito ci possa essere una sua parte, una sua collezione, che presenti la possibilità di essere spiegata e raccontata all’interno di un catalogo. Credo, però, che sia importante presentare al pubblico la collezione Arvedi-Buschini, in quanto opere come L’Annunciazione di Boccaccio Boccacino sono un’estrema novità per il museo e forniscono innegabilmente un valore aggiunto alla proposta artistica». Con queste parole don Gianluca Gaiardi, direttore dell’ufficio Beni culturali ecclesiastici della Diocesi di Cremona, ha condiviso l’emozione della pubblicazione dei due volumi della collana “La collezione di Giovanni Arvedi e Luciana Buschini”, editi dalla casa editrice Mandragora, presentati al pubblico nella mattina di venerdì 10 giugno presso la sala proiezioni del Museo Diocesano, dove sono disponibili per l’acquisto. Continue reading »