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“Di cosa è fatta la speranza”, il 3 maggio all’Ospedale di Cremona

Si terrà presso nel pomeriggio di venerdì 3 maggio, alle 18, presso l’aula magna dell’Ospedale di Cremona, l’evento di presentazione del libro “Di cosa è fatta la speranza” (2023, edizioni Bompiani), romanzo biografico dedicato alla vita di Cicely Saunders, la donna che inventò le cure palliative. L’evento è promosso dal Centro culturale Sant’Omobono di Cremona, in collaborazione con l’Azienda socio-sanitaria territoriale di Cremona, l’ufficio della Pastorale della salute della Diocesi di Cremona e l’Associazione cremonese per la cura del dolore.

Oltre all’autore, Emmanuel Exitu, all’incontro interverranno anche Alessio Faliva, direttore dell’unità operativa di Terapie del dolore e Cure palliative dell’ospedale, don Maurizio Lucini, assistente spirituale dell’Hospice, e Antonio Auricchio, presidente dell’Associazione cremonese per la cura del dolore.

Infermiera, assistente sociale e poi medico, Cicely Saunders ha lottato tutta la vita per restituire dignità ai malati terminali, che fino agli anni 70 del Novecento erano abbandonati dai medici perché “non c’è più niente da fare”. Per lei, invece, c’era ancora molto da fare. E, contro la medicina ufficiale di allora, guidata dalla fede e dal suo spirito scientifico, lo fece: realizzò il miracolo bilanciato di unire l’amore per l’uomo e la passione per la medicina fondando nel 1967 a Londra il primo hospice moderno.

Cristiano Guarneri, presidente del Centro culturale Sant’Omobono, nello spiegare le ragioni di questa proposta, evidenzia come «Attraverso questa grande storia, scritta magistralmente da Exitu, si capisce come la sofferenza umana possa essere accompagna da empatia, ascolto e osservazione. Sono “medicinali” potenti quanto i farmaci. C’è bisogno di qualcuno che li renda concreti. La speranza, infatti, ha bisogno di noi, «è fatta di cose che hanno bisogno di qualcuno che le faccia accadere».

Il romanzo offre molteplici spunti per mettere a tema domande radicali che interessano ogni persona: «La morte e il dolore fanno parte della vita – dice Guarneri – è possibile attraversarli fino in fondo? Dove nasce la speranza che sostiene nel dolore e rende la vita possibile e degna di essere vissuta fino all’ultimo? La persona malata può scoprire una utilità e un bene nel vivere anche la fase terminale della sua vita? Perché le cure palliative sono così importanti? Quale deve essere il ruolo della medicina nella cura dei malati non guaribili?».

Cicely Saunders lavorò per la diffusione delle cure palliative. Spiega l’importanza di queste terapie il dottor Alessio Faliva, che sottolinea come «affrontare una malattia grave e la sua progressione rappresenta una sfida immensa, non solo per il paziente, ma anche per i suoi cari. In questo contesto, le cure palliative assumono un ruolo fondamentale, offrendo un supporto olistico che va oltre la mera gestione dei sintomi fisici. Si tratta di un approccio che mira a migliorare la qualità della vita residua, garantendo benessere e dignità al paziente e ai suoi familiari. Ogni istante assume un valore inestimabile, spingendo a trarre il massimo dalle esperienze e dai rapporti con le persone care. Le cure palliative non solo alleviano la sofferenza, ma offrono anche l’opportunità di riconciliarsi con sé stessi e con i propri cari. È un tempo prezioso per riflettere sulla propria esistenza, esprimere emozioni e dare voce a desideri spesso inespressi. Le cure palliative ci insegnano che la vita è un dono prezioso, da vivere con intensità e consapevolezza, anche di fronte alla malattia e alla morte».

Secondo don Maurizio Lucini in gioco non vi è soltanto la scelta tra un approccio medico piuttosto che un altro, ma il coraggio di uno sguardo diverso nei confronti della sofferenza: «il dolore e il processo del morire», «ma anche ogni limite e fragilità – sostiene don Lucini – sono un appello di cura, di attenzione e di amore che coinvolge una comunità. La vera domanda allora è: siamo disposti ad essere compagni di viaggio di coloro che stanno attraversando la valle della sofferenza? Le risposte che daremo come singoli o società determineranno le modalità dei nostri compagni di viaggio nell’affrontare il loro percorso esistenziale. In hospice ho incontrato persone che appena arrivate chiedevano di morire, poi si sono sentite amate, il dolore è stato alleviato, e hanno sperato di vivere».

Locandina dell’evento




Scout Agesci e Cngei, il 17 maggio intervista ai candidati sindaco di Cremona

I gruppi scout di Cremona intervistano i candidati sindaco della città. È l’iniziativa in programma nella serata di venerdì 17 maggio, alle 21, al Teatro Monteverdi: un incontro pubblico organizzato dai ragazzi per i ragazzi della città.

L’evento, in vista delle elezioni amministrative di inizio giugno a Cremona, è promosso dagli scout Agesci del Clan Vecchio Argine del Cremona2 e del Clan de la bisa del Cremona 3 insieme alla Compagnia Acquile Randagie degli scout Cngei di Cremona.

«Il mondo che ci circonda, oggi più che mai, ci chiama e ci spinge a nuove e più chiare responsabilità – sottolineano gli organizzatori –. Come scout, rover e scolte, come giovani cittadini ci sentiamo chiamati fortemente a compiere delle scelte chiare, responsabili e soprattutto consapevoli. Pensiamo che solo informandoci e partecipando attivamente come protagonisti della vita cittadina possiamo diventare promotori del cambiamento».

Da qui l’idea, nel percorso di avvicinamento alle prossime elezioni amministrative che si terranno l’8 e il 9 giugno anche a Cremona, di organizzare un incontro pubblico per conoscere le proposte delle persone che hanno deciso di candidarsi a sindaco. L’incontro sarà aperto al pubblico fino a esaurimento dei posti in sala.

 

Scarica la locandina




Castelverde, le Medie dell’Istituto Comprensivo “Ubaldo Ferrari” protagoniste all’Opera Pia

Dopo il grande successo ottenuto dal progetto “Volontaria…mente”, che ha visto protagonisti i ragazzi di terza media dell’Istituto Comprensivo “Ubaldo Ferrari” di Castelverde insieme agli ospiti della RSA di Fondazione Redentore, prosegue la collaborazione tra scuola e Opera Pia con un nuovo percorso dal titolo suggestivo “Il mondo che sarà” che avrà come protagonisti anche i ragazzi di Casa San Giuseppe, la residenza che accoglie 60 disabili.

«Il progetto – spiega Licia Pini, coordinatrice degli educatori della RSD – muove dall’intenzionalità pedagogica di investire risorse intellettuali sulle giovani generazioni al fine contrastare l’individualismo imperante, la crisi delle grandi narrazioni, il silenzio intergenerazionale e di promuovere l’abbattimento delle barriere psicologiche e gli stereotipi nei confronti della “diversità”».

Nella mattinata di mercoledì 13 marzo, gli studenti di 1a B accompagnati dalle loro insegnanti, entreranno in RSA per prendere parte a un laboratorio di cucina che vedrà alcune ospiti riconquistare il ruolo educativo che da sempre gli anziani rivestano nella società, conducendo i giovanissimi nella preparazione dei “Bombonini”, dei gustosi biscotti di frolla. I dolciumi saranno poi consumati dai residenti durante un momento di festa, a base di musica dal vivo, che si terrà nel pomeriggio di quello stesso giorno.

Nei pomeriggi del 13 e del 20 marzo, invece, prenderà avvio l’attività di coro “Il mio canto libero” che unirà persone con disabilità e ragazzi provenienti dalle varie classi delle medie che spontaneamente hanno scelto di aderire all’iniziativa. Il repertorio proposto consta di un tributo a Lucio Battisti, i cui brani risuonano attuali di generazione in generazione, quasi fossero canzoni senza tempo. «L’auspicio – commenta Licia Pini – è che la musica unisca ciò che il paradigma della segregazione, di cui ancor oggi sono vittime le persone con disabilità, disunisce».

Il progetto “Il mondo che sarà”, proseguirà nei prossimi mesi coinvolgendo sempre le classi prima e seconda medie in laboratori dialettale e artistici e con un cineforum.

Gli alunni di terza media, invece, protagonisti del percorso “Volontaria…mente”, stanno preparando un elaborato, alla luce di quanto vissuto negli incontri teorici e pratici, sul tema del dono, della gratuità e dal volontariato. I tre elaborati più significativi saranno premiati durante la festa del volontariato che si terrà all’inizio di maggio nel parco dell’Opera Pia.

Tutti questi appuntamenti sono immortalati da Paolo Calza di Casalbuttano: le sue foto confluiranno nel calendario della Fondazione per l’anno 2025 che sarà presentato durante la Festa dell’Opera Pia di metà dicembre 2024.




Università Cattolica, il 15 maggio l’Open Day nel campus di Santa Monica

L’Università Cattolica apre le porte con Open Day Unicatt ed è attesissima la tappa di Cremona. Mercoledì 15 maggio sarà infatti il campus di Santa Monica (via Bissolati, 74) a inaugurare il ciclo di appuntamenti che si svilupperà in tutti i campus dell’ateneo. Verranno presentati i corsi di laurea triennali e a ciclo unico delle Facoltà presenti a Cremona.

Si inizia alle 14.45 con la consegna dei welcome kit. Per la Facoltà di Economia e Giurisprudenza alle 15 in Aula Magna si terrà la lezione aperta “Influencer…tra opportunità e regole”. Alle 16, nell’Aula A001, sarà presentata la laurea triennale in Economia aziendale.

Per la Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali, invece, alle ore 15 nell’Aula A002 si terrà la lezione aperta “Food tech fra tradizione e nuove sfide”. Alle 16, nella stessa aula, verrà presentata la laurea triennale in Scienze e tecnologie alimentari.

Per tutti, alle 17, nell’Aula A001, si terrà l’incontro “Genitori in Ateneo: come accompagnare i propri figli nella scelta universitaria” mentre inizierà alle 17.30 l’Aperitivo in Campus con Dj set, per orientarsi con gusto.

Numerose le opportunità durante tutto il pomeriggio, tra cui: i desk dei corsi di laurea, per confrontarsi con i tutor e gli studenti, approfondire i contenuti di ciascun corso e avere informazioni sulla vita universitaria; i desk informativi per scoprire le opportunità e i servizi offerti dall’ateneo, come Cattolica International, l’Ente per il diritto allo studio universitario (EDUCatt) e i Servizi per l’inclusione; le visite guidate per conoscere gli ambienti universitari e le strutture del meraviglioso campus di Santa Monica.

Questo è il link per registrarsi: https://txunicatt.my.salesforce-sites.com/events/targetX_eventsb__events#/esr?eid=a12Tj000000O3zFIAS&tfa_446=tfa_449




Castelverde, il 4 e il 5 maggio la “Festa del Volontariato” negli spazi della Fondazione “Opera Pia Ss. Redentore”

Tutto pronto a Castelverde per la seconda edizione della “Festa del Volontariato” che si terrà sabato 4 e domenica 5 maggio nella cornice del parco della Fondazione “Opera Pia Ss. Redentore” in via Gardinali 15. La manifestazione è promossa da tutte le associazioni di volontariato del paese – Pro Loco, Avis, Aido, Auser, San Vincenzo – con la collaborazione del Comune, dell’unità pastorale “Madonna della Speranza” e il supporto tecnico e logistico dell’Opera Pia.

La kermesse avrà inizio sabato 4 maggio nella sala conferenze della RSA con un incontro di riflessione e confronto su come è cambiato il volontariato in questi anni e sulle prospettive future.
A guidare la riflessione sarà il sacerdote cremonese don Pier Codazzi, direttore della Caritas diocesana. Seguirà un confronto tra i presenti.

Alle 16.30, nel parco, si terrà un concerto dell’orchestra giovanile Mousikè di Cremona, diretta dal maestro Gianluigi Bencivenga. Questo progetto musicale, nato nel 2006, coinvolge decine di giovani dagli 8 ai 18 anni e ha all’attivo numerosi concerti di grande successo. In caso di pioggia il concerto si terrà nella chiesa parrocchiale di Sant’Archelao.

Alle 18 saranno quindi protagonisti gli alunni e i docenti dell’Istituto comprensivo “Ubaldo Ferrari”. Pro Loco e Fondazione Redentore premieranno le scuole che nel corso dell’anno hanno partecipato alla raccolta dei tappi di plastica: i soldi ricavati saranno utilizzati per l’acquisto di sedie a rotelle per gli ospiti dell’Opera Pia. Verranno anche premiati gli alunni di terza media che hanno partecipato al percorso “Volontaria… mente” promosso dalla Fondazione Redentore e dall’Istituto comprensivo. Questo progetto formativo ha visto i ragazzi interagire con gli ospiti della struttura di via Gardinali attraverso dei laboratori creativi: l’esperienza è sfociata poi nella stesura di un elaborato sul tema del dono gratuito di se stessi e del proprio tempo. Il pomeriggio terminerà con un aperitivo preparato dalla San Vincenzo parrocchiale, presieduta da Iole Nava.

Domenica 5, alle 10.30, sarà celebrata la Messa presso l’Angolo di Maria, animata dal coro giovanile dell’unità pastorale “Madonna della Speranza”. A seguire, la Fondazione Redentore consegnerà il premio “Valerio Farina” a una persona che si è particolarmente distinta nel campo del volontariato. Valerio Farina, prematuramente scomparso a 43 anni nel 1991, oltre ad essere stato indimenticato presidente dell’Opera Pia (1988-1991) ha ricoperto molti incarichi a livello ecclesiale e civile. Cultore di storia locale ha lasciato un segno indelebile nella comunità castelverdese.

Alle 12.00, davanti all’ingresso della RSA, sarà benedetto un nuovo pulmino dell’Opera Pia acquistato grazie alla generosità della signora Bianca Sambussetti, amministratore unico dell’industria Cavel di Cremona, in ricordo del fratello Antonio e della Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona.

Alle 12.30, la Pro Loco, guidata dal presidente Giuseppe Scalisi, proporrà un pranzo all’aperto partecipato anche dagli ospiti della Fondazione Redentore. Nel pomeriggio il parco si animerà con il mercatino dell’hobbistica, i gonfiabili per i bambini e i ragazzi, un laboratorio per elementari e medie promosso dall’agriturismo Ca’ Bianca di Ossalengo, dal titolo “Naturalmente argilla” –  offerto dall’Avis castelverdese, presieduta da Massimo Aimo e dal vice Danio Milanesi –, gli stand delle varie associazioni e un’area ristoro gestita dagli oratori dell’unità pastorale. Attivo anche un caratteristico carretto con i gelati di Gelatosità di Castelverde. Novità di quest’anno sarà la corsa campestre “Corri con noi” promossa dall’Aido intercomunale, presieduta da Renato Bodini. A questa competizione, che si svolgerà nei prati dell’Opera Pia, potranno partecipare i bambini della scuola dell’infanzia e primaria: ogni piccolo concorrente sarà abbinato ad un ospite della Fondazione.

Alle 15.45, nell’atrio della RSA, la giovane artista cremonese Carlotta Porcari illustrerà la sua mostra di quadri che saranno esposti presso l’atrio d’ingresso, insieme ai modellini di aeromobili e automobili di Mimmo Praticò, per tutta la durata della manifestazione. Alle 16.30, sempre nel parco della Fondazione, l’Avis comunale di Castelverde offrirà il concerto della Demeband, capitanata da Demetrio Soldi di Casalbuttano. La simpatica compagine offrirà dei brani famosi ma in vernacolo cremonese.

Alle 17.30 la Festa del Volontariato avrà l’onore di accogliere Franco Baresi, campione del mondo nel 1982 con la Nazionale italiana di calcio, storico capitano del Milan, e attuale vicepresidente onorario della squadra meneghina. Baresi porterà il suo saluto e una breve testimonianza sul valore dello sport. Sarà lui, poi, a premiare i vincitori della corsa campestre “Corri con noi”.

La due-giorni si concluderà con l’estrazione dei biglietti della lotteria dell’Opera Pia e il volo dimostrativo di un piccolo elicottero a cura di Mimmo Praticò. Un’evento che sarà realizzato grazie all’impegno e all’encomiabile disponibilità di tutte le associazioni di Castelverde e grazie alla generosità degli sponsor: SAMEC – Costruzioni meccaniche, RISINGCOOP, industria CAVEL, RGM – Elettrotecnica Industriale. Dagli organizzatori anche un pensiero riconoscente anche a Fantigrafica, per il costante e generoso supporto.




“Desideri – Giovani immigrati nella società. Tra lavoro, legalità e cittadinanza”, mostra fotografica all’oratorio del Maristella

Nell’ambito della “Trama dei Diritti”, lo spazio culturale promosso da CSV Lombardia Sud aperto a tutte le organizzazioni impegnate nella costruzione della cultura dei diritti, e concorre a raggiungere l’obiettivo n°  8 dell’Agenda 2030 (Lavoro dignitoso e crescita economica), dal 20 al 28 aprile a Cremona, presso l’oratorio del Maristella, sarà esposta la mostra  “Desideri – Giovani immigrati nella società. Tra lavoro, legalità e cittadinanza”.

L’esposizione è realizzata a partire dalle storie di giovani immigrati del Cremonese e del Casalasco pubblicate nel libro “Per un lavoro dignitoso”. Sono storie che raccontano le fatiche e la sofferenza di giovani che vivono nelle nostre comunità, spesso invisibili e senza voce, ma con forti DESIDERI di dignità, diritti e cittadinanza. Tutti nutrono la speranza in un futuro migliore.

Le immagini suggestive dei 19 pannelli della mostra, commentate dai giovani, offrono spunti di riflessione, di approfondimento e dibattito per giovani e adulti. Ma soprattutto sollecitano, ai vari livelli di responsabilità, iniziative adeguate a contrastare la “realtà diffusa” dello sfruttamento lavorativo che penalizza maggiormente gli stranieri.

La mostra, visitabile dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 19 con ingresso gratuito, è organizzata da AUP Centro Pinoni, Comunità Laudato si’ Cremona e Oglio Po e ARCI Cremona in collaborazione con CSV Lombardia Sud ETS e Parrocchia dell’Immacolata Concezione.




Università Cattolica, successo per l’Open Day nel campus di Santa Monica

È arrivato il 15 maggio a Cremona Open Day Unicatt, il ciclo di appuntamenti nei quali l’Università Cattolica apre le porte dei campus. Ed è stata un grande successo la tappa cremonese, nella quale il campus di Santa Monica ha accolto in tutta la sua bellezza le presentazioni dei corsi di laurea triennali e a ciclo unico delle Facoltà di Economia e Giurisprudenza e di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali.

Per quest’ultima, la lezione aperta “Food tech fra tradizione e nuove sfide” ha anticipato la presentazione del corso di laurea triennale in Scienze e tecnologie alimentari. «Questo corso si distingue per la cura dello studente, dall’affiancamento durante il percorso di studi al supporto nell’orientamento in uscita, e per lo stretto legame con le realtà aziendali» spiega Roberta Dordoni, docente di Scienze e tecnologie alimentari. «Ciò, unito alla forte interazione tra l’attività didattica e la ricerca, permette di dare ai futuri esperti del settore Food tutte le competenze, anche pratiche, necessarie per affrontare nuove sfide e nuove esigenze».

Per la Facoltà di Economia e Giurisprudenza, dopo la lezione aperta “Influencer…tra opportunità e regole”, è stata presentata la laurea triennale in Economia aziendale. «Il corso ha l’obiettivo di fornire una solida preparazione nelle discipline aziendali, in particolare nel management delle diverse tipologie di imprese, e di favorire l’acquisizione di conoscenze e lo sviluppo di competenze utili nella gestione aziendale» racconta Franca Cantoni, docente di Organizzazione aziendale. «I servizi offerti dall’Università Cattolica, come Stage & Placement e le opportunità di internazionalizzazione, potenziano in modo straordinario il percorso formativo. Questi elementi non solo rendono l’esperienza educativa coinvolgente, ma trasformano i nostri studenti in candidati altamente competitivi e ricercati nel mercato del lavoro».

L’incontro “Genitori in Ateneo: come accompagnare i propri figli nella scelta universitaria” ha preceduto l’Aperitivo in Campus, per orientarsi con gusto, a ritmo di Dj set, nell’ex monastero di Santa Monica. Durante tutto il pomeriggio, sono state numerose le opportunità di confronto con i tutor e gli studenti, e di approfondimento dei contenuti di ciascun corso. Anche per avere informazioni sulla vita universitaria e sulle opportunità e i servizi offerti dall’ateneo, come Cattolica International, l’Ente per il diritto allo studio universitario (EDUCatt) e i Servizi per l’inclusione. Hanno concluso l’esperienza le visite guidate per conoscere gli ambienti universitari e le strutture del meraviglioso campus di Santa Monica. Quel luogo che l’esercito di Napoleone trasformò in caserma, e che ora è fucina di futuro.




La giustizia riparativa arriva nelle scuole: lunedì 18 marzo convegno in Seminario

Quattro scuole del territorio: liceo Vida e scuola secondaria di primo grado Virgilio di Cremona e Istituto Santa Chiara e Polo Romani di Casalmaggiore. Un progetto nazionale sulla giustizia riparativa, intesa come prassi metodologica per l’approccio ai minori coinvolti in procedimenti penali e alle loro famiglie, selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Due cooperative, Cosper e Nazareth, protagoniste delle strategie e delle azioni per il territorio cremonese.

Lunedì 18 marzo nel salone Bonomelli del Seminario vescovile di Cremona, dalle 14.30 alle 18, ci sarà il seminario territoriale del progetto “Tra Zenit e Nadir: rotte educative in mare aperto”, capofila l’Istituto Don Calabria in partnership con Cnca (Coordinamento nazionale comunità di accoglienza), che ha l’obiettivo di promuovere e facilitare l’adozione del paradigma della giustizia riparativa, riducendo nel tempo il rischio di recidiva tra i minori autori di reato che sono sotto l’attenzione degli Ussm, gli Uffici dei Servizi sociali per minorenni del Ministero della Giustizia.

Focus del seminario: il ruolo delle comunità territoriali nella giustizia riparativa e la sfida della pratica riparativa a scuola.

Le Cooperative Cosper e Nazareth, infatti, oltre alle azioni in corso con i minori autori di reato e con le loro famiglie all’interno del progetto “Outsiders”, hanno scelto di proporre dei percorsi nelle scuole del territorio, in particolare secondarie di primo e secondo grado con l’intento, per le prime, di sviluppare capacità nell’affrontare collettivamente i problemi e di rendere i ragazzi consapevoli, corresponsabili e compartecipi del processo educativo, per le seconde, di attivare laboratori sulla legalità e riflessioni sugli aspetti legati al Dpr 448/88 contenente “Disposizioni sul processo penale a carico di imputati minorenni”.

Il Seminario si aprirà con i saluti di Paola Merlini, presidente della Cooperativa Cosper e referente locale di progetto. A seguire, l’intervento di Anna Tantini, mediatrice penale presso la Fondazione Don Calabria di Verona, sulla sfida della pratica riparativa a scuola, e del Settore politiche Sociali del Comune di Cremona. Dalle 15.30, voce alle esperienze con i contributi da parte di alunni e docenti delle scuole coinvolte sui laboratori socio-educativi con le classi con particolari difficoltà relazionali, sulle attività educative con gruppi di alunni che hanno ricevuto provvedimenti disciplinari, sui percorsi formativi con i docenti, sulle attività di orientamento con i genitori, sugli incontri sul tema del conflitto.

Al liceo Vida di Cremona, in particolare, studenti e professori porteranno la loro testimonianza sull’azione intrapresa di riscrittura del regolamento scolastico dell’istituto secondo i temi della giustizia riparativa.

Concluse le testimonianze, prenderanno la parola gli educatori delle cooperative Cosper e Nazareth che approfondiranno il ruolo dell’equipe educativa nella pratica riparativa a scuola. Conclusioni, a cura di Anna Tantini.

Il convegno è gratuito, previa registrazione al seguente form: https://forms.gle/SsTYb6SZeQEayYVm9. Un evento importante sul tema chiave, per i protagonisti e per tutta la comunità educante, della Giustizia Riparativa. Un’occasione per rinsaldare alleanze territoriali e per la sperimentazione e la narrazione di prassi innovative.




Il volo delle rondini: il 16 marzo alla Badia di Torrechiara con l’ensemble cremonese PerIncantamento una serata su santa Chiara

«E prego voi e vi consiglio che viviate sempre nella santissima povertà. Guardatevi molto bene dall’allontanarvi da essa per l’insegnamento o il consiglio di alcuno»: con queste parole Chiara d’Assisi richiamava, nella Regola da lei scritta per le sue consorelle, il mandato di Francesco. Dopo la morte di quest’ultimo (1226), Chiara restò tenacemente fedele nel vivere fino in fondo quella paupertas che nel XIII secolo fu al centro di dissimili interpretazioni e di sguardi riformatori. Che senso può avere riprendere oggi l’esperienza della santa di Assisi?

Senza categoriche risposte prova a dare un cenno l’ensemble cremonese PerIncantamento, attivo da vent’anni con progetti originali. In un tessuto di testi biblici e fonti francescane, tra partiture antiche e brani appositamente composti dal maestro Carlo Piazza, lo spettacolo “Il volo delle rondini. Chiara d’Assisi povera per privilegio” mette in scena gli ultimi giorni della santa (siamo nel 1253), quando ricevette da Innocenzo IV la conferma del “Privilegium paupertatis” già concesso da Gregorio IX nel 1228. Nessuno avrebbe potuto costringere le Clarisse a possedere beni: era questa la perfetta povertà.

Secondo la consueta prassi dell’ensemble, lo spettacolo si presenta come un intreccio performativo di musica e testi, sorretto da gesti evocativi che rendono essenziale e intensa l’ambientazione scenica. Insieme ai musicisti Eddy De Rossi (arpa), Antonio Minelli (viola da gamba, percussioni) e Vittorio Zanibelli (flauti e clarinetto) sono i cantori cremonesi de “Il Discanto”, diretto da Daniele Scolari (che è anche autore di alcuni brani) ad accompagnare e intessere i passaggi narrativi. Quale racconto, dunque? Quello tracciato da Francesco (Walfrido Ricci) e Chiara ragazza (Miriam Ricci Galloni), in dialogo con il piano temporale protagonista, rappresentato in video – una presenza scenica di impatto, firmata da un direttore della fotografia noto a livello internazionale, Filippo Chiesa. La pièce è guidata dalla regia di Paolo Galloni.

Appuntamento alla Badia di Santa Maria della Neve di Torrechiara (non lontano da Langhirano, PR), sabato 16 marzo alle ore 21 (ingresso libero).




“Disarmiamo le guerre, sosteniamo la pace”, l’11 aprile evento al Teatro Leone di Castelleone

“Disarmiamo le guerre, sosteniamo la pace” è il tema dell’incontro pubblico che la sera di giovedì 11 aprile, alle 21, si terrà presso il Teatro Leone di Castelleone, in via Garibaldi. A poca distanza dalle recenti iniziative  messe in campo nel Mese della Pace, l’Azione Cattolica di Castelleone, sempre in rete con la Parrocchia di Castelleone, il gruppo scout Agesci Castelleone2, “Alice nella città”, ArciSolidale, Anpi Castelleone, Fotoclub Elio Fornasa, con il patrocinio del Comune di Castelleone e anche con il supporto di Pax Cristi, promuove un incontro pubblico con Giorgio Beretta, analista del commercio internazionale e nazionale di sistemi militari e di “armi leggere” e dei rapporti tra finanza e armamenti, per riflettere sul tema dell’importanza della legge 185  e soprattutto di entrare nel merito delle modifiche che sono state paventate.

«È fondamentale – scrivono gli organizzatori – che la società civile conosca questa legge, la sua importanza, non solo per quel che riguarda le esportazioni militari italiane, ma anche per quanto riguarda l’informazione e la trasparenza nel settore di finanziamento bancario e  del  pericolo di una “Terza guerra mondiale a pezzi” come l’ha definita Papa Francesco».

Giorgio Beretta svolge la sua attività di ricerca per l’Osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa (OPAL) di Brescia, osservatorio  che fa parte della Rete italiana pace e disarmo (RiPD), e ha pubblicato diversi studi e contributi sul commercio di armi italiane e sulla diffusione delle armi in Italia. Inoltre, scrive per varie riviste e quotidiani nazionali, oltre che per diversi siti di informazione sociale. Recentemente ha pubblicato il libro “Il Paese delle armi. Falsi miti, zone grigie e lobby nell’Italia armata” (Altreconomia). Scrive per varie riviste tra cui “Il Mulino” e quotidiani nazionali tra cui “Il Manifesto” e “Avvenire”, oltre che sui siti di Unimondo.org e Osservatoriodiritti.it e per la rivista “Missione Oggi”.

«Ogni guerra – affermano gli organizzatori – è un dramma, una tragedia che grava sui popoli; nessuna guerra produce un vincitore e l’umanità intera ne esce sconfitta. Sempre più urgente è la diffusione quindi di una cultura di pace, di disarmo, di nonviolenza. Anche se è difficile dobbiamo agire, insistere e fare ognuno la nostra parte. L’Azione Cattolica, insieme a tante altre associazioni, da sempre ha a cuore il tema della pace, di cruciale importanza che riguarda tutti noi, il futuro del nostro Paese e del mondo intero». E ancora: «In questo momento storico, in cui l’attenzione dovrebbe essere ancor di più rivolta alla costruzione della pace e al benessere collettivo, assistiamo invece a scelte che sembrano andare nella direzione opposta. Non possiamo rimanere inermi di fronte ad un immane spreco di risorse preziose dissipate per un pericoloso riarmo. Ricordiamo che nella nostra Costituzione, all’articolo 11, si fa esplicito riferimento al ripudio della guerra e, coerentemente con un pensiero di pace, civiltà e di applicazione dei principi del nostro ordinamento, siamo chiamati ad opporci ad una rischiosa modifica della legge 185/90». «È sotto gli occhi di tutti – sottolineano gli organizzatori – il dato delle esportazioni di armi nel nostro Paese e la sua vertiginosa ascesa. Infatti negli ultimi quindici anni non solo la vendita si è quintuplicata, ma il fatto grave è che le armi sono state fornite a Paesi in guerra e che non rispettano i diritti umani. Di recente il Senato ha approvato un disegno di legge che modifica significativamente la legge 185/90, ossia indebolisce una normativa fondamentale per il controllo e la trasparenza sull’esportazione di armamenti, compreso l’elenco delle cosiddette “banche armate”. Queste modifiche potrebbero ridurre drasticamente i meccanismi di autorizzazione, controllo parlamentare e di trasparenza su tali operazioni. La Rete Italiana Pace e Disarmo ha lanciato con forza una petizione per chiedere ai deputati di non svuotare la legge 185 del 1990, ma piuttosto di rafforzare i principi che l’hanno ispirata, sia in termini di scopo, sia in termini di efficacia e di trasparenza». E concludono: «Lavoriamo dunque per la pace. Tutti siamo chiamati ad essere “artigiani di pace e di speranza”! Scossi dai tanti, troppi, conflitti in atto nel mondo, non possiamo e non dobbiamo far tacere la domanda di pace che interroga le nostre coscienze e ci spinge ad allargare l’orizzonte della nostra umanità, nella convinzione che la pace è un bene necessario e un dovere inderogabile, senza cui non può esservi alcun progetto credibile sul futuro per nessuno».