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Università Cattolica: il Dies Academicus apre le celebrazioni per il 40° dell’Ateneo a Cremona

Mercoledì 20 marzo, a partire dalle 11, il campus di Cremona dell’Università Cattolica del Sacro Cuore inaugurerà l’anno accademico 2023/24 con l’intervento di Ettore Bologna, responsabile attività mediche e socio-assistenziali della Fondazione Piera, Pietro e Giovanni Ferrero onlus. La cerimonia del Dies Academicus sarà preceduta, alle 10, dalla celebrazione della Messa presieduta dal vescovo Antonio Napolioni.

Alle 11, nell’Aula Magna del campus di Santa Monica, il rettore dell’Università Cattolica professor Franco Anelli pronuncerà il discorso introduttivo, cui faranno seguito il saluto del sindaco di Cremona Gianluca Galimberti. L’inaugurazione si concluderà con la prolusione di Lorenzo Morelli, professore di Microbiologia agraria, sul tema “Studiare l’invisibile per la salute: dalla microflora al microbiota”; a seguire la lectio di Ettore Bologna dal titolo “Active and Healthy Aging: 40 anni di esperienza della Fondazione Ferrero”.

La cerimonia segnerà l’avvio delle celebrazioni per il 40o anniversario della presenza dell’Ateneo a Cremona.




“Primavera Organistica Cremonese”, domenica nel Duomo di Casalmaggiore Paolo Bottini suonerà in concerto l’organo “Bossi/Giani”

Domenica 28 aprile alle ore 16 nel Duomo di Casalmaggiore l’organista cremonese Paolo Bottini suonerà in concerto l’organo “Bossi/Giani” (1862/2010) per presentare il suo doppio cd monografico dedicato alla musica originale per organo del grande operista Giacomo Puccini nell’ambito della rassegna concertistica “Primavera Organistica Cremonese” promossa dall’Accademia Maestro Raro.

 




“Di cosa è fatta la speranza”, il 3 maggio all’Ospedale di Cremona

Si terrà presso nel pomeriggio di venerdì 3 maggio, alle 18, presso l’aula magna dell’Ospedale di Cremona, l’evento di presentazione del libro “Di cosa è fatta la speranza” (2023, edizioni Bompiani), romanzo biografico dedicato alla vita di Cicely Saunders, la donna che inventò le cure palliative. L’evento è promosso dal Centro culturale Sant’Omobono di Cremona, in collaborazione con l’Azienda socio-sanitaria territoriale di Cremona, l’ufficio della Pastorale della salute della Diocesi di Cremona e l’Associazione cremonese per la cura del dolore.

Oltre all’autore, Emmanuel Exitu, all’incontro interverranno anche Alessio Faliva, direttore dell’unità operativa di Terapie del dolore e Cure palliative dell’ospedale, don Maurizio Lucini, assistente spirituale dell’Hospice, e Antonio Auricchio, presidente dell’Associazione cremonese per la cura del dolore.

Infermiera, assistente sociale e poi medico, Cicely Saunders ha lottato tutta la vita per restituire dignità ai malati terminali, che fino agli anni 70 del Novecento erano abbandonati dai medici perché “non c’è più niente da fare”. Per lei, invece, c’era ancora molto da fare. E, contro la medicina ufficiale di allora, guidata dalla fede e dal suo spirito scientifico, lo fece: realizzò il miracolo bilanciato di unire l’amore per l’uomo e la passione per la medicina fondando nel 1967 a Londra il primo hospice moderno.

Cristiano Guarneri, presidente del Centro culturale Sant’Omobono, nello spiegare le ragioni di questa proposta, evidenzia come «Attraverso questa grande storia, scritta magistralmente da Exitu, si capisce come la sofferenza umana possa essere accompagna da empatia, ascolto e osservazione. Sono “medicinali” potenti quanto i farmaci. C’è bisogno di qualcuno che li renda concreti. La speranza, infatti, ha bisogno di noi, «è fatta di cose che hanno bisogno di qualcuno che le faccia accadere».

Il romanzo offre molteplici spunti per mettere a tema domande radicali che interessano ogni persona: «La morte e il dolore fanno parte della vita – dice Guarneri – è possibile attraversarli fino in fondo? Dove nasce la speranza che sostiene nel dolore e rende la vita possibile e degna di essere vissuta fino all’ultimo? La persona malata può scoprire una utilità e un bene nel vivere anche la fase terminale della sua vita? Perché le cure palliative sono così importanti? Quale deve essere il ruolo della medicina nella cura dei malati non guaribili?».

Cicely Saunders lavorò per la diffusione delle cure palliative. Spiega l’importanza di queste terapie il dottor Alessio Faliva, che sottolinea come «affrontare una malattia grave e la sua progressione rappresenta una sfida immensa, non solo per il paziente, ma anche per i suoi cari. In questo contesto, le cure palliative assumono un ruolo fondamentale, offrendo un supporto olistico che va oltre la mera gestione dei sintomi fisici. Si tratta di un approccio che mira a migliorare la qualità della vita residua, garantendo benessere e dignità al paziente e ai suoi familiari. Ogni istante assume un valore inestimabile, spingendo a trarre il massimo dalle esperienze e dai rapporti con le persone care. Le cure palliative non solo alleviano la sofferenza, ma offrono anche l’opportunità di riconciliarsi con sé stessi e con i propri cari. È un tempo prezioso per riflettere sulla propria esistenza, esprimere emozioni e dare voce a desideri spesso inespressi. Le cure palliative ci insegnano che la vita è un dono prezioso, da vivere con intensità e consapevolezza, anche di fronte alla malattia e alla morte».

Secondo don Maurizio Lucini in gioco non vi è soltanto la scelta tra un approccio medico piuttosto che un altro, ma il coraggio di uno sguardo diverso nei confronti della sofferenza: «il dolore e il processo del morire», «ma anche ogni limite e fragilità – sostiene don Lucini – sono un appello di cura, di attenzione e di amore che coinvolge una comunità. La vera domanda allora è: siamo disposti ad essere compagni di viaggio di coloro che stanno attraversando la valle della sofferenza? Le risposte che daremo come singoli o società determineranno le modalità dei nostri compagni di viaggio nell’affrontare il loro percorso esistenziale. In hospice ho incontrato persone che appena arrivate chiedevano di morire, poi si sono sentite amate, il dolore è stato alleviato, e hanno sperato di vivere».

Locandina dell’evento




Consegnate 29 borse di studio della Fondazione Invernizzi al Campus Santa Monica di Cremona

 

Nell’Aula Magna del Campus Santa Monica, nella sede cremonese dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, si è tenuta la cerimonia di consegna della borse di studio della Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi. Sono stati 29 gli studenti che frequentano i corsi di laurea triennali e magistrali premiati da Marco Trevisan, preside della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, e da Giuseppe Bertoni, presidente della Fondazione Invernizzi.

«Sono borse di studio che durano due o tre anni a seconda se lo studente frequenta la laurea triennale o magistrale – spiega Marco Trevisan – si tratta di un contributo sostanzioso che consente di pagare buona parte delle tasse universitarie. La Fondazione Invernizzi ha in questo sostegno un ruolo fondamentale, dimostrandosi vicina agli studenti di oggi».

Ma oltre a un supporto economico, le borse di studio della Fondazione Invernizzi sono viste come uno sprone all’impegno per gli stessi studenti. «Lo sono, uno sprone, perché si basano fondamentalmente sul merito e parzialmente sul reddito» afferma Trevisan. In sintesi, dice il preside: «Premiamo i migliori».

«La Fondazione Invernizzi – spiega Bertoni – ha sempre avuto da un lato lo scopo di supportare la ricerca nel campo dell’economia, dell’alimentazione e della salute dell’uomo, come codificato dal suo statuto. Non può però esistere ricerca che non sia associata alla formazione e all’educazione delle giovani generazioni. Pertanto è altamente positivo il fatto che vi sia la possibilità, da parte della fondazione, di fornire un aiuto anche con un riguardo al merito delle persone e non solo ai bisogni economici delle famiglie».

Proprio sul merito si sofferma Bertoni. «Interpreto il concetto di merito nella logica donativa di noi cristiani – dice – sappiamo che nel Vangelo sta scritto “gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”, pertanto si dovrebbe sentire il dovere di restituire quello che si riceve con senso di servizio». «Quello che ricevete non lo ricevete solo per voi – dice rivolto agli studenti – ma anche per la società in cui siete inseriti».

 

Uno a uno gli studenti hanno ricevuto dalle mani di Trevisan e Bertoni il riconoscimento di 4.000 euro (un po’ più alto per gli studenti internazionali), mostrando la consapevolezza di cosa questo significhi.

Luca Anelli, 19 anni, al primo anno di Scienze e tecnologie alimentari definisce un grande aiuto quello che arriva dalla Fondazione Invernizzi. «Buona parte della retta è pagata con la borsa di studio, ma soprattutto siamo invogliati a fare sempre meglio. Il fatto che tramite il merito la borsa di studio possa essere rinnovata anche negli anni successivi è per noi molto importante. Una grande opportunità da cogliere».

Letizia Cislaghi, 19 anni, frequenta lo stesso corso. «È un bel viatico iniziare l’università con questa borsa – afferma – aiuterà i miei genitori a coprire parte delle spese». Camilla Artico frequenta invece il primo anno della laurea magistrale in Consumer Behaviour. «C’è grande soddisfazione per avere ottenuto questo contributo – dice – mi fa molto piacere che vi siano queste iniziative. È una spinta per vivere al meglio la città di Cremona, dove mi sono trasferita da Parabiago, ma anche il mondo universitario, cercando di sfruttare al meglio tutte le occasioni che ci sono date dall’Università Cattolica, come in questo caso grazie alle borse della Fondazione Invernizzi, che ringrazio».

Di seguito gli studenti che hanno vinto la borsa di studio:

  • Corso di laurea triennale: Luca Anelli, Lorenzo Balestreri, Letizia Cislaghi, Federico Cossetto, Matteo Coti Zelati, Nicola Ferrari, Gaia Lusetti, Filippo Parmini, Ottavia Perni.
  • Corso di laurea magistrale: Raffaele Antoci, Camilla Artico, Elena Biasoni, Stefano Calderoni, Morgan Cima, Alessandro Corsini, Federico Galfredi, Vilio Giommo, Chiara Gorga, Edoardo Martinello, Giusy Mataluna, Marta Messmer, Chiara Pistillo, Simona Rafeli, Elisa Re’, Teresa Sacchi, Filippo Sbordi, Stefania Zacchi.
  • Studenti internazionali: Gerogios Tatsios, Yağmur Topçu

 




Castelverde, il 4 e il 5 maggio la “Festa del Volontariato” negli spazi della Fondazione “Opera Pia Ss. Redentore”

Tutto pronto a Castelverde per la seconda edizione della “Festa del Volontariato” che si terrà sabato 4 e domenica 5 maggio nella cornice del parco della Fondazione “Opera Pia Ss. Redentore” in via Gardinali 15. La manifestazione è promossa da tutte le associazioni di volontariato del paese – Pro Loco, Avis, Aido, Auser, San Vincenzo – con la collaborazione del Comune, dell’unità pastorale “Madonna della Speranza” e il supporto tecnico e logistico dell’Opera Pia.

La kermesse avrà inizio sabato 4 maggio nella sala conferenze della RSA con un incontro di riflessione e confronto su come è cambiato il volontariato in questi anni e sulle prospettive future.
A guidare la riflessione sarà il sacerdote cremonese don Pier Codazzi, direttore della Caritas diocesana. Seguirà un confronto tra i presenti.

Alle 16.30, nel parco, si terrà un concerto dell’orchestra giovanile Mousikè di Cremona, diretta dal maestro Gianluigi Bencivenga. Questo progetto musicale, nato nel 2006, coinvolge decine di giovani dagli 8 ai 18 anni e ha all’attivo numerosi concerti di grande successo. In caso di pioggia il concerto si terrà nella chiesa parrocchiale di Sant’Archelao.

Alle 18 saranno quindi protagonisti gli alunni e i docenti dell’Istituto comprensivo “Ubaldo Ferrari”. Pro Loco e Fondazione Redentore premieranno le scuole che nel corso dell’anno hanno partecipato alla raccolta dei tappi di plastica: i soldi ricavati saranno utilizzati per l’acquisto di sedie a rotelle per gli ospiti dell’Opera Pia. Verranno anche premiati gli alunni di terza media che hanno partecipato al percorso “Volontaria… mente” promosso dalla Fondazione Redentore e dall’Istituto comprensivo. Questo progetto formativo ha visto i ragazzi interagire con gli ospiti della struttura di via Gardinali attraverso dei laboratori creativi: l’esperienza è sfociata poi nella stesura di un elaborato sul tema del dono gratuito di se stessi e del proprio tempo. Il pomeriggio terminerà con un aperitivo preparato dalla San Vincenzo parrocchiale, presieduta da Iole Nava.

Domenica 5, alle 10.30, sarà celebrata la Messa presso l’Angolo di Maria, animata dal coro giovanile dell’unità pastorale “Madonna della Speranza”. A seguire, la Fondazione Redentore consegnerà il premio “Valerio Farina” a una persona che si è particolarmente distinta nel campo del volontariato. Valerio Farina, prematuramente scomparso a 43 anni nel 1991, oltre ad essere stato indimenticato presidente dell’Opera Pia (1988-1991) ha ricoperto molti incarichi a livello ecclesiale e civile. Cultore di storia locale ha lasciato un segno indelebile nella comunità castelverdese.

Alle 12.00, davanti all’ingresso della RSA, sarà benedetto un nuovo pulmino dell’Opera Pia acquistato grazie alla generosità della signora Bianca Sambussetti, amministratore unico dell’industria Cavel di Cremona, in ricordo del fratello Antonio e della Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona.

Alle 12.30, la Pro Loco, guidata dal presidente Giuseppe Scalisi, proporrà un pranzo all’aperto partecipato anche dagli ospiti della Fondazione Redentore. Nel pomeriggio il parco si animerà con il mercatino dell’hobbistica, i gonfiabili per i bambini e i ragazzi, un laboratorio per elementari e medie promosso dall’agriturismo Ca’ Bianca di Ossalengo, dal titolo “Naturalmente argilla” –  offerto dall’Avis castelverdese, presieduta da Massimo Aimo e dal vice Danio Milanesi –, gli stand delle varie associazioni e un’area ristoro gestita dagli oratori dell’unità pastorale. Attivo anche un caratteristico carretto con i gelati di Gelatosità di Castelverde. Novità di quest’anno sarà la corsa campestre “Corri con noi” promossa dall’Aido intercomunale, presieduta da Renato Bodini. A questa competizione, che si svolgerà nei prati dell’Opera Pia, potranno partecipare i bambini della scuola dell’infanzia e primaria: ogni piccolo concorrente sarà abbinato ad un ospite della Fondazione.

Alle 15.45, nell’atrio della RSA, la giovane artista cremonese Carlotta Porcari illustrerà la sua mostra di quadri che saranno esposti presso l’atrio d’ingresso, insieme ai modellini di aeromobili e automobili di Mimmo Praticò, per tutta la durata della manifestazione. Alle 16.30, sempre nel parco della Fondazione, l’Avis comunale di Castelverde offrirà il concerto della Demeband, capitanata da Demetrio Soldi di Casalbuttano. La simpatica compagine offrirà dei brani famosi ma in vernacolo cremonese.

Alle 17.30 la Festa del Volontariato avrà l’onore di accogliere Franco Baresi, campione del mondo nel 1982 con la Nazionale italiana di calcio, storico capitano del Milan, e attuale vicepresidente onorario della squadra meneghina. Baresi porterà il suo saluto e una breve testimonianza sul valore dello sport. Sarà lui, poi, a premiare i vincitori della corsa campestre “Corri con noi”.

La due-giorni si concluderà con l’estrazione dei biglietti della lotteria dell’Opera Pia e il volo dimostrativo di un piccolo elicottero a cura di Mimmo Praticò. Un’evento che sarà realizzato grazie all’impegno e all’encomiabile disponibilità di tutte le associazioni di Castelverde e grazie alla generosità degli sponsor: SAMEC – Costruzioni meccaniche, RISINGCOOP, industria CAVEL, RGM – Elettrotecnica Industriale. Dagli organizzatori anche un pensiero riconoscente anche a Fantigrafica, per il costante e generoso supporto.




“Dalla Pasqua all’impegno per la pace pace”, il 12 aprile al Maristella serata nel ricordo di don Mazzolari

In occasione del 65° anniversario della morte di don Primo Mazzolari, nel giorno esatto della conclusione della sua vita terrena, il 12 aprile, Pax Christi e il circolo Acli Oscar Romero organizzano nella chiesa parrocchiale del Maristella, a Cremona, una serata dal titolo “Dalla Pasqua all’impegno per la pace pace”, con inizio alle ore 21.

Saranno letti alcuni brani del sacerdote cremonese con accompagnamento musicale, per trasformare il ricordo di questa insigne figura profetica in stimolo a testimoniare senza timore la propria fede nel Cristo vivente, anche attraverso il coraggio di chiedere pace e invitare i credenti a farsi operatori di pace autentica a tutti i livelli delle relazioni umane.

Una cristianità che s’incanta dietro memorie e che ripete, senza spasimo, gesti e parole divine, e a cui l’alleluia è soltanto un rito e non la trasfigurante irradiazione della fede e della gioia nella vita che vince il male e la morte dell’uomo, come può comunicare i segni della Pasqua?

Le parole di don Primo interrogano anche oggi. Spingono a non aver paura di andare controcorrente in nome del Vangelo della vita e della pace, pronti anche a essere calunniati, emarginati, incompresi per questo. Don Primo, che ha sperimentato la sofferenza per la pace e la giustizia, per la verità e la fede, aiuti in questo frangente storico, così complesso e preoccupante, a non perdere la speranza e a intensificare, come ci chiede Papa Francesco, l’impegno e la preghiera per la pace nel mondo.




“Anima e mente”, giovedì a Cremona convegno in ricordo di Mario Gnocchi e Massimo Marcocchi

Uomini di cultura e di fede, Mario Gnocchi (1934-2023) e Massimo Marcocchi (1931-2020) hanno rappresentato un punto di riferimento per intere generazioni di studenti e ricercatori, lasciando un segno indelebile nella comunità cremonese e non solo. La possibilità di ripercorrerne il cammino attraverso le testimonianze di colleghi e amici, intrecciando ricordi e aneddoti che restituiranno la ricchezza del loro operato e la profondità della loro anima, sarà l’incontro pubblico “Anima e mente: la forza di un’amicizia che continua con noi”, in programma giovedì 18 aprile, alle ore 16, nella Sala dei Quadri di Palazzo Comunale di Cremona (ingresso da piazza Stradivari, 7) promosso dall’Amministrazione comunale in accordo con le rispettive famiglie.

Interverranno il sindaco Gianluca Galimberti, Nadia Ebani (Università di Verona – Dipartimento di Culture e Civiltà), Simone Morandini (Istituto di Studi ecumenici “San Bernardino” di Venezia), Annarosa Dordoni (già docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), e Paola Bignardi (Fondazione “Don Primo Mazzolari”).

Un’occasione preziosa per rivivere la memoria di due personalità straordinarie, che hanno arricchito con il loro contributo inestimabile la storia e l’identità della nostra città.




Sabato festa di laurea nel campus di Santa Monica

Nel cuore di Cremona, nella splendida cornice del campus di Santa Monica dell’Università Cattolica, saranno 144 i laureati magistrali e triennali che lanceranno in aria il tocco al termine della Festa di Laurea, che si celebrerà nel pomeriggio di sabato 11 maggio.

La cerimonia prenderà il via alle 16 con la Liturgia della parola presieduta dal vescovo Antonio Napolioni, cui faranno seguito, dalle 16.30, gli interventi della professoressa Anna Maria Fellegara, preside della facoltà di Economia e Giurisprudenza e del professor Marco Trevisan, preside della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali.

La parola passerà poi a due neolaureati che porteranno la loro testimonianza di fronte alla platea composta da docenti, colleghi, amici e famiglie; a seguire, la consegna dei diplomi di laurea e l’immancabile lancio dei tocchi.

Un momento di festa, di condivisione comunitaria e di gratitudine che l’università esprime nei confronti dei suoi giovani laureati, che unisce e rinforza il senso di fratellanza e di appartenenza all’ateneo.




Castelverde, le Medie dell’Istituto Comprensivo “Ubaldo Ferrari” protagoniste all’Opera Pia

Dopo il grande successo ottenuto dal progetto “Volontaria…mente”, che ha visto protagonisti i ragazzi di terza media dell’Istituto Comprensivo “Ubaldo Ferrari” di Castelverde insieme agli ospiti della RSA di Fondazione Redentore, prosegue la collaborazione tra scuola e Opera Pia con un nuovo percorso dal titolo suggestivo “Il mondo che sarà” che avrà come protagonisti anche i ragazzi di Casa San Giuseppe, la residenza che accoglie 60 disabili.

«Il progetto – spiega Licia Pini, coordinatrice degli educatori della RSD – muove dall’intenzionalità pedagogica di investire risorse intellettuali sulle giovani generazioni al fine contrastare l’individualismo imperante, la crisi delle grandi narrazioni, il silenzio intergenerazionale e di promuovere l’abbattimento delle barriere psicologiche e gli stereotipi nei confronti della “diversità”».

Nella mattinata di mercoledì 13 marzo, gli studenti di 1a B accompagnati dalle loro insegnanti, entreranno in RSA per prendere parte a un laboratorio di cucina che vedrà alcune ospiti riconquistare il ruolo educativo che da sempre gli anziani rivestano nella società, conducendo i giovanissimi nella preparazione dei “Bombonini”, dei gustosi biscotti di frolla. I dolciumi saranno poi consumati dai residenti durante un momento di festa, a base di musica dal vivo, che si terrà nel pomeriggio di quello stesso giorno.

Nei pomeriggi del 13 e del 20 marzo, invece, prenderà avvio l’attività di coro “Il mio canto libero” che unirà persone con disabilità e ragazzi provenienti dalle varie classi delle medie che spontaneamente hanno scelto di aderire all’iniziativa. Il repertorio proposto consta di un tributo a Lucio Battisti, i cui brani risuonano attuali di generazione in generazione, quasi fossero canzoni senza tempo. «L’auspicio – commenta Licia Pini – è che la musica unisca ciò che il paradigma della segregazione, di cui ancor oggi sono vittime le persone con disabilità, disunisce».

Il progetto “Il mondo che sarà”, proseguirà nei prossimi mesi coinvolgendo sempre le classi prima e seconda medie in laboratori dialettale e artistici e con un cineforum.

Gli alunni di terza media, invece, protagonisti del percorso “Volontaria…mente”, stanno preparando un elaborato, alla luce di quanto vissuto negli incontri teorici e pratici, sul tema del dono, della gratuità e dal volontariato. I tre elaborati più significativi saranno premiati durante la festa del volontariato che si terrà all’inizio di maggio nel parco dell’Opera Pia.

Tutti questi appuntamenti sono immortalati da Paolo Calza di Casalbuttano: le sue foto confluiranno nel calendario della Fondazione per l’anno 2025 che sarà presentato durante la Festa dell’Opera Pia di metà dicembre 2024.




La giustizia riparativa arriva nelle scuole: lunedì 18 marzo convegno in Seminario

Quattro scuole del territorio: liceo Vida e scuola secondaria di primo grado Virgilio di Cremona e Istituto Santa Chiara e Polo Romani di Casalmaggiore. Un progetto nazionale sulla giustizia riparativa, intesa come prassi metodologica per l’approccio ai minori coinvolti in procedimenti penali e alle loro famiglie, selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Due cooperative, Cosper e Nazareth, protagoniste delle strategie e delle azioni per il territorio cremonese.

Lunedì 18 marzo nel salone Bonomelli del Seminario vescovile di Cremona, dalle 14.30 alle 18, ci sarà il seminario territoriale del progetto “Tra Zenit e Nadir: rotte educative in mare aperto”, capofila l’Istituto Don Calabria in partnership con Cnca (Coordinamento nazionale comunità di accoglienza), che ha l’obiettivo di promuovere e facilitare l’adozione del paradigma della giustizia riparativa, riducendo nel tempo il rischio di recidiva tra i minori autori di reato che sono sotto l’attenzione degli Ussm, gli Uffici dei Servizi sociali per minorenni del Ministero della Giustizia.

Focus del seminario: il ruolo delle comunità territoriali nella giustizia riparativa e la sfida della pratica riparativa a scuola.

Le Cooperative Cosper e Nazareth, infatti, oltre alle azioni in corso con i minori autori di reato e con le loro famiglie all’interno del progetto “Outsiders”, hanno scelto di proporre dei percorsi nelle scuole del territorio, in particolare secondarie di primo e secondo grado con l’intento, per le prime, di sviluppare capacità nell’affrontare collettivamente i problemi e di rendere i ragazzi consapevoli, corresponsabili e compartecipi del processo educativo, per le seconde, di attivare laboratori sulla legalità e riflessioni sugli aspetti legati al Dpr 448/88 contenente “Disposizioni sul processo penale a carico di imputati minorenni”.

Il Seminario si aprirà con i saluti di Paola Merlini, presidente della Cooperativa Cosper e referente locale di progetto. A seguire, l’intervento di Anna Tantini, mediatrice penale presso la Fondazione Don Calabria di Verona, sulla sfida della pratica riparativa a scuola, e del Settore politiche Sociali del Comune di Cremona. Dalle 15.30, voce alle esperienze con i contributi da parte di alunni e docenti delle scuole coinvolte sui laboratori socio-educativi con le classi con particolari difficoltà relazionali, sulle attività educative con gruppi di alunni che hanno ricevuto provvedimenti disciplinari, sui percorsi formativi con i docenti, sulle attività di orientamento con i genitori, sugli incontri sul tema del conflitto.

Al liceo Vida di Cremona, in particolare, studenti e professori porteranno la loro testimonianza sull’azione intrapresa di riscrittura del regolamento scolastico dell’istituto secondo i temi della giustizia riparativa.

Concluse le testimonianze, prenderanno la parola gli educatori delle cooperative Cosper e Nazareth che approfondiranno il ruolo dell’equipe educativa nella pratica riparativa a scuola. Conclusioni, a cura di Anna Tantini.

Il convegno è gratuito, previa registrazione al seguente form: https://forms.gle/SsTYb6SZeQEayYVm9. Un evento importante sul tema chiave, per i protagonisti e per tutta la comunità educante, della Giustizia Riparativa. Un’occasione per rinsaldare alleanze territoriali e per la sperimentazione e la narrazione di prassi innovative.