1

Dopo la Visita pastorale a Soncino è tempo di “Missione Adolescenti”

Parte a Soncino la “Missione Adolescenti”, due settimane di incontri, testimonianze ed eventi pensati dalla Parrocchia per avvicinare il mondo adolescenziale. Non è un compito facile quello affidato dal parroco don Giuseppe Nevi e dai suoi collaboratori ai missionari Passionisti, che inizialmente saranno cinque per poi continuare in due.

«Questa Missione Adolescenti – spiega don Giuseppe Nevi – si divide in due momenti. Uno mirato a raggiungere i ragazzi e le loro famiglie, cui saranno proposti laboratori e incontri, incentrati sull’ascolto e con testimonianze di personaggi che provengono da settori quali la scuola, la musica e gli spettacoli o lo sport, più vicini all’universo adolescenziale. La conclusione è fissata per domenica 24, Domenica delle Palme, con la processione mattutina alla Pieve e la Messa, cui farà seguito un pranzo condiviso in oratorio».

Il programma è davvero nutrito. Tra gli appuntamenti la serata di festa con i Lucky Fella che sabato 23 marzo, alle 21, nell’ex filanda, porteranno in scena lo spettacolo Parlami d’amore, ma anche la Via Crucis di venerdì 22 marzo, con partenza dalla Rocca sforzesca alle 20.30, tappe di preghiera in via Manzoni e nelle piazze Fondulo e Garibaldi e conclusione nella chiesa di San Giacomo.

«Lo scopo – continua il parroco – è avvicinare gli adolescenti e le loro famiglie alla vita della parrocchia e porre loro il problema del rapporto con la religione. Quello adolescenziale non solo è un mondo sostanzialmente estraneo alla vita della parrocchia, ma è anche un mondo nel quale vi è opposizione alla figura stessa della parrocchia. Non a caso abbiamo già sperimentato dei rifiuti da parte di alcune famiglie». E aggiunge: «Saranno quindici giorni molto impegnativi. Comunque noi a instaurare un dialogo ci proviamo. Del resto anche questo è un tentativo di fare la cosiddetta “Chiesa in uscita”».

Nel calendario della Missione Adolescenti anche una giornata per ragazzi e genitori alla comunità Shalom di Palazzolo sull’Oglio domenica 17 marzo e l’incontro di lunedì 18, alle 20.30 in oratorio, con Pietro Calore, giovane docente di storia e filosofia che lo scorso anno ha debuttato come scrittore firmando il libro Fantascienza Cattolica & Metafisica. Racconti oltre i confini del Cielo e della Terra.




A Scandolara Ravara festa per il ritorno del “San Gregorio Magno” rubato nel 2000

Quella del 20 marzo è stata una giornata di particolare significato per la comunità di Scandolara Ravara che ha visto tornare a casa un’opera trafugata il 9 maggio 2000 proprio dalla chiesa parrocchiale. Il dipinto, olio su tela risalente al XVIII secolo, raffigurante San Gregorio Magno è stato riconsegnato al parroco don Ettore Conti dal tenente colonnello Giuseppe Marsiglia, comandante del Gruppo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Monza.

La riconsegna è avvenuta proprio davanti alla chiesa parrocchiale, in una piazza gremita dai bambini della scuola elementare del paese che hanno partecipato all’evento sventolando bandierine dell’Italia. Presente anche don Gianluca Gaiardi, incaricato diocesano per i Beni culturali ecclesiastici, alla presenza anche del collaboratore parrocchiale don Luigi Carrai, dei militari che hanno reso possibile il ritrovamento dell’opera e i Carabinieri della locale stazione.

L’indagine condotta dal Nucleo Carabinieri TPC di Genova, coordinato dalla Procura della Repubblica di Bergamo, ha avuto origine nel luglio 2022 quando l’opera d’arte è stata localizzata su un catalogo di una casa d’asta del capoluogo ligure. L’individuazione del bene all’interno della “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, gestita dal Comando TPC, la più grande banca dati di settore esistente al mondo per il volume di immagini e dati informatizzati in essa contenuti, ha dato avvio all’attività investigativa finalizzata al rintraccio della tela trafugata.

L’indagine ha portato al sequestro del significativo dipinto, rintracciato in provincia di Bergamo, e ha permesso di identificare, in tre soggetti del luogo, i responsabili della commercializzazione dello stesso.

Il dettagliato quadro probatorio fornito all’Autorità Giudiziaria Bergamasca ha determinato l’emissione del provvedimento di dissequestro e restituzione dell’opera d’arte alla sua comunità parrocchiale.

Il lavoro non è però finito. Ora sarà necessario analizzare l’opera per capirne la derivazione e le origini. A una prima analisi non sembrano essere stati fatti interventi di restauro moderni sulla tela.

«Gregorio Magno è uno dei quattro padri della Chiesa e sicuramente in passato questa opera era posta vicino alle altre tre oggi conservate nella sagrestia, e dove ora anche questa tela farà ritorno».




A Soncino e Antegnate le reliquie di Santa Teresa di Lisieux e dei suoi genitori, testimoni di santità famigliare

 

Hanno lasciato Soncino nella serata di venerdì 12 aprile le reliquie di Santa Teresa di Lisieux e dei suoi genitori, i Santi Luigi e Zelia Martin. Le urne sono partita poco dopo le 20.30 alla volta della parrocchia di San Michele Arcangelo di Antegnate dove rimarrà sino a domenica 21 aprile. A benedirle, prima che fossero caricate sul furgone che l’ha trasportata in Bassa Bergamasca, è stato il vescovo Antonio Napolioni, sul sagrato della Pieve.

A seguire, la Messa solenne nella maestosa chiesa dedicata a Santa Maria Assunta presieduta dal vescovo e concelebrata dal parroco di Soncino don Giuseppe Nevi, il vicario parrocchiale don Gabriele Barbieri, il parroco di Gallignano don Paolo Tomasi, l’ex parroco di Antegnate, il gallignanese don Rinaldo Salerno e il segretario del vescovo don Matteo Bottesini.

«Vogliamo ringraziare il Signore – ha detto don Nevi prima della benedizione delle reliquie – perché ha portato un po’ di cielo sulla nostra parrocchia. Questi giorni sono stati una preziosa esperienza di ascolto della parola di Dio che si è incarnata nella vita di queste persone». «Le reliquie sono partite verso Antegnate e adesso tocca a noi essere reliquie dei santi», ha quindi introdotto la celebrazione il vescovo Antonio Napolioni che nell’omelia ha presentato un bellissimo ritratto di Teresa di Lisieux e dei suoi genitori, raccontando alcuni momenti della vita di questa famiglia Santa. Solo per citarne alcuni, la morte di Zelia, avvenuta quando la piccola Teresa (che il vescovo ha definito «il capolavoro educativo di questa coppia») aveva solo 4 anni, la fede in Dio, incrollabile fino alla commozione, di Luigi, ma anche le sofferenze fisiche derivanti dalla malattia che lo colpì nella parte finale della sua vita. E ancora l’ingresso di Teresa in monastero e le parole che Luigi Martin scrisse nella sua ultima lettera alle figlie, nella quale descriveva la loro come «una famiglia umilissima, ma che ha avuto l’onore di essere nel novero delle famiglie privilegiate dal nostro adorato Creatore».

«Allora – ha detto mons. Napolioni – questi giorni, questa Eucaristia, questo nostro trovarci ci facciano pregare così, per la nostra famiglia e per tutte le famiglie; non ci dobbiamo sentire giudicati e schiacciati da una famiglia così eccelsa, perché in realtà una famiglia santa è il primato della piccolezza, della fiducia, della confidenza infantile: questo miracolo si rinnovi, specie per le famiglie più provate e più divise, grazie alla nostra preghiera e all’intercessione dei Santi».

Ascolta l’omelia del vescovo Antonio Napolioni

Al termine della Messa don Nevi ha ripreso la parola per una considerazione e un auspicio finale: «Grazie al nostro vescovo per il bellissimo ed efficacissimo ritratto di questi tre santi. Nel ritratto che si fa di una persona è importante saperne cogliere qualcosa e noi, della figura di Teresa e dei suoi genitori, dobbiamo cogliere quegli aspetti che ci spingono ad andare avanti con un sempre maggior fervore».

Da parte del vescovo, che ha voluto rivolgere un pensiero alla giovane brignanese Debora Nisoli, morta in un incidente stradale avvenuto a Soncino nei giorni scorsi, l’esortazione ai presenti a fare l’abitudine non al male ma al bene.

 

 

Le urne intanto venivano accolte all’oratorio di Antegnate, da dove è partita la fiaccolata che le ha accompagnate in chiesa parrocchiale per la celebrazione solenne presieduta dell’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, l’agnadellese Gian Carlo Perego. Anche nel paese della Bassa Bergamasca le reliquie rimarranno una decina di giorni, densi di appuntamenti in chiesa parrocchiale animati anche dalle parrocchie di Covo (la celebrazione eucaristica di lunedì 15 alle 20.30), di Fontanella, Barbata e Isso (la celebrazione eucaristica di martedì 16, alle 20.30) e di Calcio (la celebrazione eucaristica di giovedì 18, alle 20.30). Da segnalare anche l’incontro di venerdì 19, alle 20.30, con i coniugi Schillirò, genitori di Pietro, il bambino guarito grazie all’intercessione dei santi Luigi e Zelia Martin. Domenica 21 aprile, alle 10.30, si celebra la messa di saluto alle reliquie che partiranno per la parrocchia di Santo Spirito in Pignolo, sempre nella Bergamasca.

Le reliquie faranno quindi ritorno in diocesi di Cremona a fine mese, il 28 aprile, presso l’unità pastorale “Mons. Antonio Barosi” di Casteldidone, San Giovanni in Croce, Voltido, San Lorenzo Aroldo e Solarolo Rainerio dove rimarranno sino al 1° maggio.




Visita pastorale, nel fine settimana il Vescovo a Caravaggio e Vidalengo

Le parrocchie di Caravaggio e di Vidalengo accolgono da venerdì 8 a domenica 10 marzo il vescovo Antonio Napolioni per la visita pastorale. Caravaggio e Vidalengo: due parrocchie nella provincia di Bergamo, un solo Comune, un unico parroco, monsignor Giansante Fusar Imperatore, che da un anno ha la responsabilità di entrambe le comunità.

«Quella di Vidalengo – spiega il parroco – essendo più piccola è caratterizzata da un forte senso d’appartenenza. Un gruppo di volontari porta avanti le attività, seppur con numeri ridotti. Caravaggio è una realtà molto vivace dal punto di vista delle attività cittadine, mentre la parrocchia vive il suo momento di maggior partecipazione con il Grest. Il percorso catechistico è partecipato, ma non da tutti e fra coloro che non vi aderiscono ci sono anche dei bambini italiani».

Nella visita il vescovo avrà modo di vedere di persona lo stato del nuovo oratorio. Proprio nelle scorse settimane sui canali social della parrocchia caravaggina è stato postato un video che annuncia la conclusione dei lavori di riqualificazione del complesso intitolato a san Luigi Gonzaga. Monsignor Giansante fa il punto della situazione: «La parte strutturale è quasi del tutto finita. Resta da concludere qualcosa sull’impiantistica e si attendono le autorizzazioni dei vigili del fuoco. Auspichiamo di poterlo inaugurare in occasione del Grest. Comunque il rinfresco finale, dopo la messa di domenica mattina, si terrà proprio nel cortile dell’oratorio». La sua realizzazione è iniziata nel 2018 con la posa della prima pietra, ma se ne parlava già dal 2014.

Non sorride, il parroco, quando gli si chiede della frequenza alle Messe, nota dolente a Caravaggio e Vidalengo come dappertutto. «I ragazzi vengono a Messa – continua il sacerdote – se sono coinvolti in qualche attività, come il catechismo della domenica mattina, altrimenti in chiesa non li si vede. C’è un gruppo di giovani che il vicario, don Andrea Piana, cura con molta attenzione e abbiamo un gruppo scout molto attivo. Elementi che orbitano attorno all’oratorio ci sono, ma per vederli partecipare, come ho detto, devono essere coinvolti in qualche attività».

Per quel che riguarda le realtà parrocchiali sia a Caravaggio che a Vidalengo c’è l’Azione Cattolica. Da segnalare anche le Acli, con i servizi di patronato, un gruppo che si ritrova una volta la settimana per la recita del Rosario in parrocchia, un gruppo che frequenta il santuario di Santa Maria del Fonte e una decina di ministri straordinari della Comunione.

La parrocchia può contare anche sulle celebrazioni trasmesse in diretta radiofonica su RCN – Radio Cittanova In Blu, in fm e in streaming, che trasmette anche alcuni programmi di intrattenimento e spiritualità a cura di un gruppo di volontari della comunità che mantengono viva l’eredità dell’ex Radio Magnolia.

Nella sua visita il Vescovo avrà modo di incontrare queste ed altre realtà locali: nella giornata di venerdì i bambini della scuola paritaria Conventino-La Sorgente (alle 11.30), gli insegnanti (alle 16.30) ed il mondo del volontariato (alle 18.30); sabato gli educatori (alle 9.30), i cresimati del 2023 (alle 10.30), l’Amministrazione comunale (alle 11.30), i ragazzi ed i genitori di Vidalengo (alle 16.30) e gli adolescenti ed i giovani (alle 20.30).

Non mancheranno le visite agli ammalati e sono previsti incontri sia con le realtà produttive del territorio sia con un’associazione di promozione sociale che, grazie ad un progetto inclusivo, organizza momenti d’accoglienza ai visitatori della chiesa di San Bernardino.

Gli ultimi appuntamenti domenica 10 marzo: alle 9.30 il Vescovo incontrerà i ragazzi e i genitori di Caravaggio, quindi alle 11 la Messa nella chiesa parrocchiale dei Santi Fermo e Rustico trasmessa in diretta tv su Cremona1 e i canali web e social della Diocesi.




Madonna della Misericordia, l’11 maggio il ricordo delle Apparizioni con la Messa del Vescovo

Per la comunità di Castelleone e per quelle dei paesi vicini il mese di maggio, da oltre cinquecento anni, riveste un ruolo particolare e importante. Infatti è il mese dedicato a onorare la madre di Gesù con le feste anniversarie delle apparizioni di Maria, Madre di Misericordia, alla veggente Domenica Zanenga avvenute a Castelleone nei giorni 11,12, 13 e 14 maggio del 1511, chiedendo che si digiunasse per alcuni giorni, che si facesse penitenza dei peccati, che si pregasse Dio, chiedendo perdono del male compiuto, che si rispettasse il riposo festivo e che si costruisse una chiesa chiamandola S. Maria della Misericordia.

Per prepararsi al 513° anniversario delle apparizioni della Madonna della Misericordia, ricorrenza che cadrà sabato 11 maggio, si stanno svolgendo diverse manifestazioni religiose: giovedì 2 maggio è iniziata la novena mattutina e serale con la celebrazione della Messa e con la recita quotidiana del Rosario alle 16.30, così come sono iniziati i pellegrinaggi delle comunità circostanti.

Anche quest’anno, per coinvolgere in modo attivo i bambini e i ragazzi nelle celebrazioni dell’anniversario delle apparizioni e nella devozione a Maria, ogni gruppo catecumenale si preparerà per l’11 maggio con una precisa e costante modalità: ritrovo al Santuario, alle 19, preparazione della Messa con attività di racconto sulle apparizioni e sul santuario, cena al sacco e poi un tempo di gioco e ricreazione, concludendo alle 21 con la partecipazione alla Messa della Novena.

La processione che nel mattino di sabato 11 maggio, partendo dalla chiesa parrocchiale di Castelleone, dopo un momento di preghiera, guidata dal vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, raggiungerà il Santuario, segnerà il culmine delle feste anniversarie. Nella chiesa voluta da Maria, segno fedele di affidamento alla Vergine, il vescovo presiederà la Messa solenne delle ore 11 (trasmessa in diretta tv su Cremona 2 e in streaming sui canali web e social della Diocesi), mentre nel pomeriggio si terranno il Rosario, i Vespri, la benedizione eucaristica e la Messa solenne delle 19, celebrata dal parroco di Castelleone, don Giambattista Piacentini.

Le celebrazioni anniversarie continueranno anche nei giorni successivi: domenica 12 maggio, alle 16, “Merenda con Gesù e Maria” per bambini fino a 6 anni; alle 17.30 Messa con gli anniversari di matrimonio. Lunedì 13 maggio, nel pomeriggio, alle 17.30, si celebrerà Messa di consolazione per anziani e ammalati. Martedì 14 maggio, alle 16.15, preghiera con bambini e ragazzi; mentre, alle 21, si svolgerà la celebrazione conclusiva con processione da piazza Fondulo al Santuario con canto del Te Deum.

Per tutto il mese di maggio, inoltre, si reciterà il Rosario nei quartieri e nelle frazioni di Castelleone.

 

Scarica e condividi il post social




Il Vescovo in visita nelle comunità di Soncino e Casaletto

Al via nella serata di giovedì 29 febbraio, alle 20.30, con una preghiera in San Giacomo con i collaboratori e i volontari della parrocchia, la visita pastorale del vescovo Antonio alle parrocchia di Soncino e Isengo, insieme anche a quelle di di Casaletto di Sopra e di Melotta.

Una realtà importante quella soncinese, formata dalle parrocchie di Santa Maria Assunta e San Giacomo apostolo (Pieve), dalla quella di San Pietro apostolo e quella della piccola frazione di Isengo intitolata a San Bartolomeo apostolo. «Proprietà – spiega il parroco don Giuseppe Nevi – la parrocchia ne ha in abbondanza, dalle chiese alla scuola materna e all’oratori. Ciò, dal punto di vista amministrativo, richiede parecchio impegno. A proposito di immobili, in questi anni abbiamo sistemato tante cose. Il prossimo obiettivo è la ristrutturazione dell’oratorio che ha bisogno di spazi. Proprio perché si tratta di un ex monastero, fondato dalla beata Stefana Quinzani, gli spazi a disposizione sono abbastanza piccoli per le esigenze odierne. C’è anche un teatro dismesso che vorremmo sistemare, ma il desiderio è di realizzare anche un nuovo salone. Non è un caso che l’oratorio risenta parecchio, in inverno, di questa situazione. Diciamo che in primavera, con la possibilità di sfruttare l’area all’aperto, rinasce quanto ad attività».

Dal punto di vista religioso anche Soncino – che può contare sulla presenza di un vicario parrocchiale, don Gabriele Barbieri – non è immune dal calo di presenze che ovunque gli eventi liturgici fanno registrare, soprattutto dopo la pandemia da Covid-19. «Abbiamo puntato molto – continua don Nevi – sulla liturgia, intesa come riscoperta dell’incontro domenicale, e anche feriale per certi aspetti, che è sempre preparata nei particolari così come curiamo il canto, affidato a una piccola schola cantorum». «Purtroppo c’è l’assenza totale, domenicale, non solo di adolescenti e giovani, ma anche dalle fasce d’età che arrivano ai 45-50 anni. Proprio per questo, dopo la visita pastorale sarà conferito un mandato ai missionari Passionisti per tenere una serie di incontri e di visite alle famiglie nel tentativo di riavvicinarle alla liturgia. L’appuntamento sarà dal 10 al 24 marzo prossimi. Il loro mandato continuerà anche il prossimo anno, puntando sulle giovani famiglie per concludersi poi con una missione popolare rivolta a tutti i parrocchiani».

Quanto al programma della visita pastorale, sia la giornata di venerdì che quella di sabato saranno fitte di appuntamenti per il vescovo, che concluderà ufficialmente la sua presenza a Soncino domenica mattina, con la messa solenne delle 11 nella chiesa della Pieve trasmessa in diretta tv su Cremona1 e i canali web e social della Diocesi.

Venerdì 1 marzo Napolioni inizierà la giornata incontrando i bambini dell’asilo Santa Cerioli (alle 9) e proseguirà con la visita ad alcune realtà lavorative del borgo (che avrà una coda martedì 5 marzo con la visita alla Cieffe Milano). Alle 12.30 incontrerà ragazzi e docenti del Cfp della cooperativa InChiostro, mentre alle 15 sarà all’asilo San Martino. A seguire, presiederà nella chiesa di San Giacomo la Via crucis con i bambini e i ragazzi della catechesi e poi incontrerà, alle 17,30 i bambini della scuola dell’infanzia in oratorio.

Sabato il vescovo celebrerà la Messa alle 9 a Isengo, dopodiché sarà alla Fondazione Soncino Onlus e, alle 11.30 nella sala consiliare del Municipio per l’incontro con gli amministratori comunali. Nel pomeriggio, alle 18.30 in oratorio guiderà la preghiera con i ragazzi delle scuole superiori e il conferimento del mandato ai missionari della missione adolescenti. In serata, alle 20.30, ancora in oratorio, incontrerà i genitori dei ragazzi delle scuole superiori.

Ma la visita pastorale toccherà anche le parrocchie di Casaletto di Sopra e di Melotta. Qui il vescovo vivrà sabato pomeriggio, alle 15.30, nella sala Fantasy di Casaletto di Sopra, un incontro coi parrocchiani, cui farà seguito la celebrazione della Messa alle 17 in chiesa parrocchiale. «Siamo una comunità piccola – afferma don Massimo Cortellazzi, che dopo essere stato collaboratore parrocchiale, da settembre è diventato parroco insieme a anche Romanengo –. Sommando Casaletto e Melotta arriva forse a 600 abitanti, alcuni dei quali non originari del posto. La visita del nostro vescovo, per noi figura essenziale e punto di riferimento, è un evento che ci siamo preparati a celebrare degnamente».




«Siamo piccoli, ma con tanta voglia di futuro». Le parrocchie di Malagnino si preparano ad accogliere il Vescovo

La presenza del Vescovo come punto di partenza per (ri)creare un senso di comunità ecclesiale e civile. Questo è l’auspicio con il quale don Paolo Fusar Imperatore, parroco dell’Unità Pastorale di Malagnino, presenta il programma della Visita Pastorale di monsignor Antonio Napolioni che dal 15 al 17 marzo incontrerà le parrocchie di San Michele Sette Pozzi e di San Giacomo Lovara. «La nostra è una realtà molto piccola, giovane sia come comune sia come parrocchia, eppure con possibilità da scoprire» racconta don Paolo.

Il sacerdote, arrivato nel settembre del 2022, ha sottolineato come questi tre giorni in compagnia del vescovo saranno utili per conoscere meglio la realtà e le sue potenzialità. «All’interno della parrocchia c’è tanta cultura ma anche tante isole; essendo paese da neanche 25 anni c’è uno sforzo comune di provare a renderlo vivo e abitabile e non un semplice “dormitorio”» spiega il parroco. La vicinanza di Cremona influisce sulle relazioni che ci sono tra gli abitanti e sulle loro scelte di vita, «perché comunque ci sono persone che escono la mattina e tornano la sera e non hanno tempo di vivere effettivamente la comunità». 

La sfida, dunque, è provare a far emergere quale potrebbe essere la direzione che il paese potrebbe prendere per il proprio futuro e dare risalto alle sue qualità e sondare le potenzialità di aggregazione. «L’incontro con tutte le associazioni del paese sarà appunto l’occasione di creare una rete di collegamento reciproco e cercare una spinta alla collaborazione anche grazie al vescovo» ha detto don Paolo. I segnali sembrano essere positivi. «La macchina organizzativa si sta muovendo in maniera frenetica; si vede la voglia e la gioia di questo momento negli sforzi che si stanno facendo per preparare tutto al meglio» afferma il parroco.

Un passaggio ripreso anche nella lettera di don Paolo nella presentazione della visita pastorale: «Così andremo avanti più speditamente, consapevoli dell’esperienza vissuta e dell’Altro che resta, diverso dalle solite cose che accompagnano la routine della nostra vita, da accogliere, da custodire, capace di cambiarci il cuore e non soltanto la superficie».

Il vescovo sarà a Malagnino venerdì 15 dalle 15.30, con la partecipazione alla Via Crucis e alla Santa Messa. A seguire, a San Michele, il vespro e condivisione della Parola insieme ai membri del Consiglio Pastorale, i catechisti e tutti i collaboratori parrocchiali. Alla sera, infine, al Centro Ricreativo, l’atteso incontro con le associazioni del territorio. Sabato 16, di nuovo a Malagnino, al mattino monsignor Napolioni incontrerà l’amministrazione comunale e poi tutti i ragazzi del catechismo. Nel pomeriggio farà visita agli ammalati e celebrerà la Messa al Centro Parrocchiale alle 18.30. In serata, invece, cena con adolescenti e giovani e il successivo incontro con i rispettivi genitori. Domenica 17, alle 11 a San Giacomo, la Santa Messa di Chiusura della Visita Pastorale presieduta dal vescovo nella chiesa di San Giacomo Lovara e trasmessa in streaming sui canali ufficiali diocesani (diocesidicremona.it, Youtube e Facebook) e in diretta televisiva su Cremona 1.




Lo stile di Santa Rita da Cascia: ricerca, esperienza, condivisione del primato di Dio

«Santa Rita ci chiama e noi saremo puntuali per riconoscerla, celebrarla e ringraziarla in occasione della sua prossima festa. Anche quest’anno santa Rita ha un suggerimento e un regalo da darci: la verità di Gesù Cristo e la Grazia di Dio! Nella vita di Rita è costante e fermo il primato di Dio. Dio è sempre al primo posto, sia nella gioia che nella sofferenza. Il dolore non scalfisce la sua fede. Ha ferma fiducia nel suo Creatore, e accoglie le vicende della vita tenendo alto lo sguardo. Rita riesce a trasmettere, con la sua vita, questo primato sia al marito che ai figli, successivamente alle Sorelle del Convento, proprio perché la sua fede è convinta. Anche noi se vogliamo trasmettere la fede dobbiamo prima viverla con convinzione. Santa Rita ha tramandato il suo messaggio senza mai scrivere niente, ma usando l’esempio concreto del vivere quotidiano».

Così don Claudio Anselmi, rettore della rettoria delle Sante Margherita e Pelagia di Cremona, in via Trecchi 11, la chiesa da tutti conosciuta come “Santa Rita”, nel 95° anniversario (22 maggio 1929) della devozione di santa Rita a Cremona nella chiesa di via Trecchi.

La tradizionale Festa di Santa Rita, preceduta dalla Novena che dal 13 maggio prevede ogni giorno alle 17 la preghiera del Rosario e alle 17.30 la Messa con supplica a santa Rita, si svolgerà dal 21 al 23 maggio con il seguente programma:

  • martedì 21 maggio – VIGILIA, si celebra il pio transito della Santa: ore 17 Rosario; ore 17.30 Messa
  • mercoledì 22 maggio – FESTA: Messe alle ore 6:00 / 7:30 / 9:00 (S. Messa Solenne) / 11:30 / 17:30 / 19:00
  • giovedì 23 maggio: 17:30 S. Rosario / 18:00 S. Messa di Suffragio per iscritti e benefattori Pia Unione

«Che l’incontro con santa Rita, nella fede e nella preghiera, – è l’auspicio del rettore don Anselmi – rigeneri la Speranza in tutti. La Speranza non delude. È sempre lì: silenziosa, umile, ma forte. Auguro che la festa di santa Rita aiuti a coltivare sogni di fraternità e ad essere segni di speranza. In questo tempo di incertezze, ansie e sofferenze S. Rita aiuterà ancora: avere fede non significa non avere momenti difficili, ma avere la forza di affrontarli, certi che non siamo soli!».

Locandina con il programma delle celebrazioni

 

La benedizione delle rose

Dal pomeriggio di lunedì 20 maggio e fino a martedì 23 maggio, nel cortile della chiesa sarà allestito il consueto spazio per la benedizione e la vendita delle rose e degli oggetti.

Il rito della benedizione delle rose, sappiamo, ricorda un particolare episodio della Santa. Si dice che, sul letto di morte, Santa Rita abbia chiesto una rosa del giardino dei suoi genitori. Era inverno. Tuttavia una bella rosa fu trovata sull’arbusto indicato dalla santa. Da allora Santa Rita è stata sempre associata alle rose. Il profumo delle rose, associato a Santa Rita, pervade ancora oggi la vita di uomini e donne. Da allora ad oggi, ogni Devoto, porta le proprie rose in chiesa perché siano benedette e poi custodite in casa o offerte a qualche persona malata o sola affinché possa ricevere, per intercessione di Santa Rita, un po’ di un conforto o una particolare grazia.

Le rose benedette sono segno di speranza, consolazione, fortezza, salute, perdono, gioia e pace nell’imitazione di Santa Rita.

 

L’Associazione “Amici di Santa Rita”

La festa sarà anche l’occasione per festeggiare l’Associazione “Amici di Santa Rita ETS” (la nuova Pia Unione). L’associazione non ha scopo di lucro e persegue esclusivamente finalità rivolte alla tutela, promozione e valorizzazione dei beni mobili ed immobili di interesse artistico e storico commissionando direttamente o finanziando interventi riguardanti la chiesa delle “Sante Margherita e Pelagia”, in Cremona nonché il complesso di S. Rita ad essa collegato. Inoltre l’associazione vuole anche:

  • promuovere nella comunità cristiana e nella società civile i valori della famiglia, della pace, del perdono e della riconciliazione, che sono le singolari caratteristiche della testimonianza umana e cristiana di Santa Rita;
  • promuovere la devozione e il culto di Santa Rita nelle modalità e secondo le indicazioni della Chiesa.

All’Associazione è possibile destinare il proprio 5×1000 compilando l’apposita sezione nella dichiarazione dei redditi mettendo il Codice Fiscale 93064540193 e rendendo così la propria dichiarazione dei redditi, da scadenza fiscale a occasione di dono, per aiutare la Chiesa di Santa Rita in Cremona.

 

Il semestrale “La Rosa di S. Rita”

In occasione della festa è uscito il nuovo numero del semestrale “La Rosa di S. Rita”, foglio di informazione e di collegamento, che vuole essere strumento agile che consenta di far conoscere le varie iniziative e alimentare la devozione verso questa Santa.

Con questo numero ha presso il via una nuova rubrica: “VOCE DAL MONASTERO”, una pagina scritta dalle Monache Domenicane in S. Sigismondo a Cremona. Chi meglio di Loro, può aiutare i devoti di S. Rita a capire il valore della Vita consacrata tra silenzio e preghiera che S. Rita ardentemente desiderava e ha compiuto. Le Sorelle, cordiali e premurose, riflettono ciò che l’intera Comunità si augura di poter comunicare: comprensione, stima, ascolto, testimonianza discreta resa all’assoluto di Dio, luce e gioia. In Monastero tutto è orientato alla ricerca del Volto di Dio e la monaca vive raccolta e protesa all’essenziale!

L’ultimo numero del semestrale “La Rosa di S. Rita”

 




“Dire, fare, baciare”, il 21 aprile al Maristella l’incontro con i coniugi Oreglia

È in programma all’oratorio del Maristella, a Cremona, domenica 21 aprile, alle 16.30, “Dire, fare, baciare. Parole e gesti che avvicinano la coppia”, un incontro sulla vita di coppia e sulle bellezze della vita famigliare.

A guidare l’evento, organizzato dall’unità pastorale “Madre di Speranza”, i coniugi Nicoletta Musso e Davide Oreglia, formatori in tutta Italia, «una coppia di sposi – come loro stessi si definiscono – che ama aiutare le persone a far crescere le proprie capacità di relazione».

Il dialogo come tema principale dell’incontro, che da seguito a un percorso già avviato qualche mese fa, «come filo conduttore con il quale il Gruppo Famiglie dell’unità pastorale ha ripreso il suo cammino lo scorso ottobre – spiegano gli organizzatori –. Tanti sono i modi e le situazioni in cui una famiglia è in dialogo: dialogo nella coppia, dialogo con i figli, dialogo con la realtà sociale ed ecclesiale».

L’evento sarà aperto a tutti gratuitamente. Per consentire la partecipazione anche alle famiglie con figli piccoli, sarà attivo il servizio di babysitting per tutta la durata dell’evento.

 

Nicoletta Musso
Mediatrice famigliare – Consulente in sessuologia

Laureata in giurisprudenza, dopo aver conseguito il master presso la Pontificia Università Lateranense a Roma diventa mediatrice familiare. Inizia a lavorare con coppie e famiglie che vivono situazioni di crisi, accompagnandole nella gestione buona del conflitto e alla ridefinizione del loro equilibrio in una direzione di riconciliazione o di separazione. Contemporaneamente a questa attività inizia a costruire la sua avventura più impegnativa e stimolante: la famiglia. Con Davide Oreglia è mamma di 5 figli. Alla competenza di mediatrice affianca quella di consulente in sessuologia e di counselor per poter avere sempre più strumenti da mettere a disposizione dei suoi clienti. Con il marito tiene numerose relazioni in tutta Italia sui temi della famiglia, gestione del conflitto, della crescita ed educazione dei figli. Contemporaneamente crea un collegamento con il mondo della scuola attraverso percorsi per studenti e docenti. Diventa membro del coordinamento regionale del CNCP del Piemonte e Valle d’Aosta. Lavora e collabora con associazioni, con aziende che si occupano del benessere delle relazioni con una attenzione alla figura della donna. Entra in contatto con i social in modo più importante nel 2020. Con la collaborazione della sua famiglia e della piattaforma Briicks apre un canale youtube e inizia una formazione laboratoriale-relazionale online.

Davide Oreglia

Laureato con Laurea magistrale in Scienze politiche, Davide lavora nel mondo della Caritas dal 1999 e si è formato all’ascolto e all’accoglienza delle persone e dei nuclei familiari fragili. Insieme alla moglie, dopo aver conseguito il Master in Scienze del Matrimonio e della Famiglia nel 1999, sono attivi formatori in tutta Italia per scoprire insieme la bellezza possibile della relazione di coppia e di famiglia. Ha partecipato negli anni, per crescita e formazione sia personale che lavorativa, a numerosi corsi e convegni su vari temi del volontariato, della promozione umana, integrazione, soggettività della famiglia, aiuto in rete, progettazione pastorale.




«Se incroceremo lo sguardo di Cristo tutto potrà cambiare»

Guarda la photogallery completa

 

Si è conclusa domenica 10 marzo, con la celebrazione in tarda mattinata della Messa solenne nella chiesa parrocchiale caravaggina dei Santi Fermo e Rustico, la visita pastorale del vescovo Antonio Napolioni alle comunità di Caravaggio e della frazione Vidalengo. Tre giornate intense nelle quali il Vescovo ha incontrato bambini e genitori, giovani e meno giovani, anziani ed ammalati, insegnanti, imprenditori, amministratori comunali, educatori e volontari di queste due realtà (una molto più grande dell’altra) che da settembre hanno iniziato un cammino insieme, accomunate dal fatto di avere un unico parroco, monsignor Giansante Fusar Imperatore, anche vicario della Zona pastorale I della diocesi.

Gioioso l’incontro con gli alunni della scuola Conventino-La Sorgente, un bel momento di festa nel quale non sono ovviamente mancati degli spunti di riflessione.

In tutti gli eventi di questa visita lo spirito è stato sempre propositivo, teso a sottolineare, da parte del Vescovo, il messaggio di un Dio “Che ha tanto amato il mondo” e ad evidenziare e incoraggiare ciò che c’è di buono, senza naturalmente nascondere problematiche che esistono, a Caravaggio e a Vidalengo come dappertutto. Ad esempio, nel caso degli educatori delle due parrocchie, incontrati sabato mattina nel salone del nuovo oratorio, monsignor Napolioni ha avuto parole di ringraziamento e di incoraggiamento: «Voi avete una vocazione – ha detto – e la vita come vocazione è un’avventura di comunione che ne riempie il senso».

Un intero pomeriggio, quello di sabato, è stato dedicato a Vidalengo, con gli incontri con i ragazzi e i genitori, la visita agli ammalati e la celebrazione della Messa delle 18.

 

Guarda la photogallery completa

 

A proposito di celebrazioni, molto partecipata quella domenicale di chiusura della visita pastorale. Accento al Vescovo c’erano il parroco monsignor Giansante Fusar Impertore, il vicario don Andrea Piana e i collaboratori parrocchiali don Paolo Ardemagni, don Bruno Grassi e don Gabriele Filippini, oltre al diacono permanente Roberto Cavalli. Fra i banchi il sindaco Claudio Bolandrini e subito dietro i cresimandi che durante la Messa hanno ricevuto una particolare benedizione in vista del sacramento che andranno a ricevere.

«Entriamo nel cuore di Gesù – ha detto il vescovo all’inizio della celebrazione –, che è Colui che va verso la Pasqua rinnovando lo sguardo d’amore nel cuore di Dio per noi». Un invito ribadito anche nell’omelia: «Se incroceremo lo sguardo di Cristo tutto potrà cambiare e anche chi non crede potrà lasciarsi guidare e ricominciare a farlo». E ancora: «È un amore disarmante quello di Gesù, che ci fa scoprire che una luce si riaccende. È lui la speranza, è lui la Pasqua che ci viene incontro e che ci aiuta a camminare come popolo di salvati».

Da parte del parroco, prima della benedizione finale, il grazie di fine-visita: «Grazie al vescovo perché ci ha ricordato quanto Dio ci vuole bene. Abbiamo sempre bisogno di sentircelo ripetere».

Il Vescovo tornerà a Caravaggio per l’inaugurazione del nuovo oratorio. Un gioiello. «In questa visita pastorale – ha detto Napolioni – abbiamo avuto la possibilità di annusarlo»: profuma infatti tutto di nuovo. Mancano ancora i permessi e le certificazioni normative, dopodiché potrà essere fissata la data dell’inaugurazione.

 

Il video integrale della celebrazione conclusiva