A Pieve d’Olmi l’ultimo saluto a don Garattini, «non un uomo di chiacchiere, ma di relazioni»

Nella mattinata di giovedì 24 ottobre il vescovo Antonio Napolioni ha presieduto i funerali del parroco deceduto improvvisamente per un malore in oratorio all'età di 74 anni

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«Un uomo non di chiacchiere, ma di relazioni», «annunciatore del Vangelo, ministro della Chiesa», così il vescovo Antonio Napolioni nella mattinata di giovedì 24 ottobre ha ricordato don Emilio Garattini nelle esequie presiedute nella chiesa di Pieve d’Olmi, dove il sacerdote 74enne era parroco dal 2003.

Funerali ai quali hanno preso parte centinaia di persone, che si sono strette attorno al fratello e alla sua famiglia nell’ultimo saluto a un prete la cui morte inaspettata ha profondamente shoccato tutto il paese e non solo. Il corpo senza vita di don Garattini, infatti, è stato ritrovato la mattina del 21 ottobre senza vita in oratorio, dove è morto la sera precedente a causa di un malore.

Gremita la chiesa di San Geminiano per i funerali presieduti dal vescovo Antonio Napolioni e concelebrati dal vescovo emerito Dante Lafranconi e dal vicario generale mons. Massimo Calvi insieme a numerosi altri confratelli. Nelle prime file anche il sindaco di Pieve d’Olmi, Stefano Guastalla, e Massimo Caravaggio, vicesindaco di Gombito, dove don Garattini era stato parroco per sedici anni dal 1987 al 2003. E non mancava anche una rappresentanza di Coldiretti Cremona, di cui il sacerdote era consigliere ecclesiastico.

«Oggi don Emilio – ha detto il vescovo Napolioni nell’omelia – porta a compimento il suo più segreto desiderio. Non certo un desiderio di morte odi interrompere i rapporti con coloro che amiamo: lui aveva voglia, eccome, di continuare il suo servizio». Un desiderio che per i cristiani «è il più segreto», e cioè «che la vita giunga a compimento»: «Secondo il Signore – ha detto il vescovo – questo consiste nel servire, nel condividere, nello stare a fianco gli uni gli altri, nel camminare umilmente con Dio tra i viventi».

E riprendendo la Lettera di Paolo agli Efesini (3,14-21) monsignor Napolioni ha proseguito: «Io piego le ginocchia, ma piego le ginocchia davanti al Padre. Muoio come sono vissuto: davanti al Padre». E allora la morte non è più qualcosa che fa a paura, ma diventa il mezzo con il quale si torna a Dio. E don Emilio «oggi è tornato a casa» e «in quella casa trova il padre con la “p” minuscola e il Padre con la “p” maiuscola».

Le parole dell’apostolo Paolo rappresentano dunque un testamento, un augurio e un desiderio a diventare pastori e missionari, un messaggio che «raccogliamo nella semplice, umile, generosa vita sacerdotale di don Emilio: che il Cristo abiti, per la fede, nei nostri cuori. Questo è ciò che ci chiede: continuate a credere. Questo dolore, questa prova, non diminuisca ma aumenti la nostra fede». 

«I santi ci fanno tanto bene dal Cielo: volete che dal Cielo non ce ne faccia un po’ anche lui?», ha chiesto il vescovo al termine dell’omelia. «Adesso guarda Colui che ha potere di fare molto più di quanto possiamo domandare o pensare. Lui che è quella fonte di amore che rende bella ogni amicizia, ogni piccolo gesto, una pastasciutta in oratorio come un’adorazione in chiesa. È davvero Lui l’orizzonte che ora egli contempla e dal quale ci aiuta a continuare il cammino».

 

Ascolta l’omelia del vescovo Napolioni

 

Al termine dei funerali, la salma di don Emilio Garattini è stata portata a Soncino, il suo paese d’origine. Nel pomeriggio, alle 14.30 la celebrazione eucaristica nella chiesa della Pieve; al termine la tumulazione nel cimitero locale, accanto ai genitori e alla zia suora.

 

Profilo biografico di don Garattini

Classe 1950, originario di Soncino, don Emilio Garattini è stato ordinato sacerdote il 22 giugno 1974. Ha iniziato il proprio ministero come prete novello a Soresina (1974-1976) e successivamente a Romanengo (1976-1985). Nel 1985 è stato nominato parroco di San Latino, incarico cui dal 1987 ha unito anche quello di parroco di Gombito.

Dal 2003 era parroco di Pieve d’Olmi.

Tra i suoi incarichi pastorali anche quello di consigliere ecclesiastico di Coldiretti Cremona dal 2007 al 2017 e di nuovo dal 2020.

Tra il 2016 e il 2017 era stato amministratore parrocchiale di Isola Pescaroli.

La morte, improvvisa, è avvenuta nella serata del 20 ottobre a causa di un malore all’oratorio di Pieve d’Omi, dove l’indomani è stato ritrovato il corpo senza vita.

 

 

Coldiretti Cremona ricorda don Garattini, da tanti anni consigliere ecclesiastico

Luca Marca
TeleRadio Cremona Cittanova
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