Il vescovo a Roma con i giovani in partenza per Tor Vergata: “In prima linea come suggerisce lo Spirito”

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Si avvicinano le ore che conducono gli oltre 300 giovani delle parrocchie della nostra diocesi al centro dell’esperienza del grande Giubileo. Un’esperienza che è anzitutto cammino, pellegrinaggio.

Tor Vergata, la grande veglia del sabato notte e la  con Papa Leone, e la messa conclusiva al risveglio con oltre un milione di coetanei giunti da tutto il mondo, saranno il culmine di questo cammino da Cremona a Roma… e ritorno. Il culmine e non la meta finale perché gli incontri, lo stupore della scoperta, le fatiche del viaggio e i momenti di profonda spiritualità vissuti in questo Giubileo dei giovani sono le tappe speciali di “un cammino che continua giorno dopo giorno”.

Lo ha ricordato il vescovo Antonio Napolioni nell’omelia durante la Messa che ha presieduto nel giardino della parrocchia romana di S. Maria della Fiducia (dove i cremonesi arrivati nella capitale sono stati ospitati nei giorni scorsi) nella mattinata di sabato 2 agosto, ultimo incontro del gruppo prima di caricarsi zaini e sacchi a pelo sulle spalle e partire a piedi verso Tor Vergata.

“Come Giovanni Battista – ha invitato a riflettere mons. Napolioni nella sua omelia – siamo chiamati a dare testimonianza fino al sangue con coraggio senza compromessi, anche in circostanze banali”. Anche se siamo piccoli, come dice Gesù nel Vangelo di Matteo: “Giovanni Battista è il più grande di tutti i profeti eppure il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui”.

“Ognuno di noi è candidato ad essere il più piccolo – ha proseguito il Vescovo – se la nostra piccolezza è la piccolezza del Regno di Dio, diventa benedetta se consegnata, condivisa con Gesù e con i fratelli. E la Chiesa è bella quando è un popolo dei piccoli. Certo, è bello vedere le grandi basiliche, ma l’esercizio del potere e di lotte con i poteri del mondo di altre epoche non ci fanno invidiare quei secoli, anzi ci devono far vivere il nostro come provvidenziale, con le sue sfide e le sue complessità, purché lo affrontiamo con la comunione dei piccoli, del piccolo popolo che non smettere di credere, sperare e amare perché sa che questa è la dinamite più forte di tutte le minacce nucleari che il mondo ci vuole mettere davanti”.

Piccoli, ma uniti, nel centro del mondo. E la mente non può che correre a ciò che attende i giovani, tra poche ore, a Tor Vergata: “La celebrazioni di oggi, quello che vivremo ancora e il ritorno a casa ci prefigurano un cammino che continua, un cammino nel quale ciascuno di voi, ogni giorno, possa essere sempre di più in prima linea. Non come desiderano gli altri, ma come suggerisce lo Spirito. Ascoltate lo Spirito in queste ore”. Questo l’invito, il consiglio di mons. Napolioni per i giovani cremonesi “pellegrini di speranza”: “Nel fracasso, nella stanchezza e nelle varie emozioni, gustate i momenti di silenzio. In quei momenti di intimità tutto diventa unito, tutto trova il suo posto. Anche le nostre paure vengono riconsegnate e il Signore regna”.

TeleRadio Cremona Cittanova
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