Avvento di Fraternità 2024: zaini e pastelli in dono per colorare il futuro nella favela

Con l’Avvento di fraternità è possibile acquistare un kit scolastico per i ragazzi di Salvador

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«In favela a Salvador non sono poche le contraddizioni, almeno per noi che veniamo da lontano. Una di queste è certamente la questione dell’istruzione». Don Davide Ferretti, sacerdote  cremonese parroco a Salvador de Bahia, in Brasile, e la missionaria laica Gloria Manfredini raccontano con realismo la situazione del sistema scolastico in cui sono inseriti i ragazzi del quartiere. «La popolazione della favela è giovane: i tantissimi bambini, ragazzi e adolescenti rappresentano grandi potenzialità, ma purtroppo devono fare i conti con percorsi di istruzione non adeguati».

Per questo la tradizionale iniziativa solidale dell’Avvento di fraternità, promossa dalla Diocesi di Cremona durante il periodo di preparazione al Natale, quest’anno guarda proprio alla «parrocchia sorella» d’oltreoceano e in particolare tende l’orecchio al grido d’allarme – attraverso la voce di don Davide Ferretti e Gloria Manfredini – sulla difficile situazione dei piccoli scolari. Aderendo alla proposta diocesana, infatti, con un’offerta sarà possibile acquistare uno dei kit scolastici che l’Ufficio missionario acquisterà direttamente in loco: astucci completi del materiale necessario, matite, zaini e un apposito kit adatto alle classi della scuola per l’infanzia. Ciascuno può contribuire personalmente o promuovendo la raccolta fondi in parrocchia, nelle classi di catechismo, nelle società sportive, nei gruppi o nelle associazioni, oppure versando direttamente tra- mite bonifico. La raccolta resterà aperta fino al 20 gennaio, in modo da far pervenire il prezioso materiale a bambini e ragazzi per l’ini- zio del nuovo anno scolastico, che in Brasile inizia a metà febbraio. «Almeno teoricamente – raccontano i fidei donum cremonesi – perché finché non si sono esauriti i festeggiamenti per il carnevale nessuno si presenta in classe». La conclusione è attorno alla metà dicembre, ma anche in questo caso a metà novembre i ragazzi già non frequentano più. Fino a 17 anni la legge prevede l’obbligo scolastico, ma non esiste un controllo efficace.

Quello della frequenza è un problema grave. Ma non è l’unico: la gran parte degli edifici scolastici versa in condizioni pessime e gli spazi non sono sufficienti ad accogliere tutti i ragazzi, quindi, anche per chi frequenta, la giornata è divisa a metà: a scuola si va o la

mattina o il pomeriggio, non più di tre ore al giorno. E in classi formate spesso da oltre 30 alunni, con professori in affanno che, oltre all’insegnamento, si devono far carico dei problemi dei ragazzi (genitori assenti, depressione, violenza, miseria…). Una situazione di sovraccarico professionale ed emotivo che si riflette in ulteriori disservizi dovuti a ritardi, assenze, scioperi ripetuti. In questo contesto un grande lavoro per aiutare i ragazzi lo fan- no i doposcuola, che in Brasile chiamano «rinforzo scolastico». Qui i ragazzi – conferma Gloria Mandredini, che presta il proprio servizio proprio in uno di questi doposcuola – trovano un aiuto più personalizzato, in ambienti meno caotici.

La parrocchia di don Ferretti è in prima linea su questo versante, tuttavia «molti ragazzi arrivano a 12 o 13 anni sapendo purtroppo solo leggere e scrivere e fare le operazioni di ma- tematica basilari, ma senza altre nozioni, con pochi stimoli per continuare ad apprendere, e così dilaga l’abbandono scolastico». L’università rimane un miraggio: «Gli atenei richiedono di superare un esame di cultura generale e spesso i ragazzi dei nostri quartieri – evidenzia il sacerdote cremonese – non hanno le competenze. Qualcuno ce la fa, ma sono veramente pochi. Si può andare nelle università private, ma il costo le rende inaccessibili». La situazione della scuola nella favela, dunque, sembra scoraggiante, ma proprio per questo è importante non cedere davanti agli ostacoli e alle fatiche e offrire, dove possibile, un sostegno che aiuti e incoraggi le famiglie e i ragazzi a non abbandonare il percorso. La scuola rimane per il quartiere l’unico ambiente di formazione, dove apprendere almeno le nozioni di base, ma soprattutto un luogo sicuro, che garantisce un pasto e la merenda quotidiana e tiene per parte della giornata i ragazzi lontani dai pericoli e dalla violenza della strada.

 

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L’Avvento di fraternità per sostenere l’educazione di bambini e ragazzi a Salvador de Bahia

TeleRadio Cremona Cittanova
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