La casa circondariale di Cremona da “periferia” a “centro della città”

L'11 dicembre occasione di dialogo e confronto tra il vescovo e gli operatori penitenziari in vista del Natale

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Nella mattinata di mercoledì 11 dicembre si è svolto presso la casa circondariale di Cremona il tradizionale incontro in vista del Natale con gli operatori del carcere, la polizia penitenziaria e i volontari insieme al vescovo Antonio Napolioni e la direttrice del carcere Rossella Padula.

Nell’introduzione alla mattinata la direttrice di Ca’ del Ferro ha ringraziato per l’attenzione che da sempre la Chiesa cremonese ha nei confronti della realtà carceraria e che, ancora una volta, si concretizza nel desiderio del vescovo, sostenuto dal pensiero e dall’operare dell’intera Conferenza episcopale lombarda, di mettere al centro chi ogni giorno si occupa delle “periferie”.

A rappresentare i soggetti che a vario titolo operano nella struttura di Ca’ del Ferro il comandante della polizia penitenziaria con un gruppo di agenti, il personale dell’Area trattamentale con le psicologhe e le criminologhe, dell’Area amministrativa e di quella sanitaria, alla presenza anche delle cooperative e delle associazioni che, attraverso progetti specifici, accedono al carcere.

Presenti anche i cappellani don Roberto Musa e don Graziano Ghisolfi, il parroco della parrocchia Beata Vergine di Caravaggio don Andrea Spreafico e per Caritas Cremonese il direttore don Pierluigi Codazzi con suor Mariagrazia Girola.

L’incontro è stato da subito sincero e cordiale, esprimendo al vescovo, ai cappellani e alla Caritas gratitudine per l’ascolto e la presenza. Significativi gli interventi degli agenti della polizia penitenziale, che hanno sottolineato l’importanza del loro prezioso servizio, a volte non riconosciuto, ma sempre fatto con passione e costanza, nonostante i momenti di fatica. Rilevando che non mancano neppure momenti in cui ex-detenuti ringraziano gli agenti per la loro presenza, con la quale, nel nascondimento, accompagnano le vite di chi ha commesso un reato.

Durante la mattinata è stata sottolineata l’importanza di rimette il carcere di Cremona al “centro della città”, per dare un volto e una possibilità a chi, a vario titolo, lo abita. Riportate il carcere al centro degli interessi e del pensiero della cittadinanza sia religiosa che civile. Riportare il carcere al centro per dare l’opportunità ai detenuti, agli agenti e alle persone che arrivano da lontano di integrarsi nel migliore dei modi con il territorio cremonese. Rimettere al centro il carcere e chi lo abita per farsi carico di vite che, troppo spesso, restano nascoste e con poche possibilità di integrazione.

Con un’attenzione da rivolgere ai detenuti e, insieme a loro, anche a tutte quelle persone che, per motivi di lavoro, si trovano a vivere lontano dalla famiglia e con poche reti di relazioni interpersonali sul nostro territorio.

Dall’incontro è nata la proposta di raccogliere e condividere un elenco di possibili azioni da compiere per ampliare le possibilità di integrazione con il territorio e per rispondere al meglio alle esigenze di tutte le persone che a vario titolo abitano il carcere.

Ulteriore appuntamento per il vescovo a Ca’ del Ferro sarà la mattina del 25 dicembre per la Messa di Natale che presiederà per i detenuti all’interno della casa circondariale di Cremona prima del solenne Pontificale delle 11 in Cattedrale.

TeleRadio Cremona Cittanova
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