A pochi giorni dalla Giornata mondiale della vita consacrata, l’incontro mensile del Clero ha coinvolto anche le religiose e i religiosi presenti sul territorio diocesano, per un momento di approfondimento e riflessione insieme. L’appuntamento è stato nella mattinata di giovedì 6 febbraio a Cremona, in Seminario. A sviluppare il tema “In relazione con la Vita consacrata” sono stati padre Roberto Fusco, sacerdote della Fraternità Francescana di Betania e docente di Teologia spirituale, e suor Anna Deodato, religiosa delle Ausiliarie Diocesane di Milano.
«È bello per noi incontrarci oggi, nella memoria di un prete diocesano che ha fondato un istituto di vita consacrata, le Adoratrici del SS. Sacramento», ha sottolineato il vescovo Antonio Napolioni durante la preghiera iniziale, ricordando san Francesco Spinelli, che, nonostante solitudini e incomprensioni, con la sua vita «ha reso possibile una ricerca ancora più intima delle ragioni della fede, della carità pastorale e della passione per Cristo e per gli uomini».
Il primo intervento della mattinata è stato affidato a padre Fusco, che ha evidenziato come spesso si dia per scontata la conoscenza della vita consacrata, mentre invece è fondamentale comprenderne a fondo le dinamiche, gli elementi costitutivi e il suo statuto teologico. La sua vera identità è nel «modo di essere» e non nell’attività. Ha detto: «Noi siamo religiosi non perché facciamo qualcosa, ma perché siamo qualcuno». La sua riflessione si è incentrata anche sul concetto di Sequela Christi, che non riguarda solo i consacrati, ma tutti i battezzati: «Seguire Cristo significa mettersi alla sua scuola, vivere un’esperienza di discepolato autentico».
Ascolta l’intervento di padre Roberto Fusco
Suor Anna Deodato ha parlato del carisma come espressione di amore visibile: «Il carisma è la nostra identità più profonda. È una sorgente che, come donne consacrate, non scegliamo principalmente come un insieme di compiti da compiere, ma come un’espressione di vita che diventa la via attraverso cui testimoniamo il nostro ideale». Ha ribadito che il carisma non è solo un insieme di azioni, ma la manifestazione di ciò che siamo, il desiderio che questa vita venga «conosciuta e riconosciuta dagli altri».
Ascolta l’intervento di suor Anna Deodato
I due interventi hanno posto le basi per un dibattito che ha coinvolto i partecipanti in una serie di confronti in piccoli gruppi, in cui condividere esperienze e riflessioni.
La giornata si è conclusa con un momento di preghiera condivisa e il pranzo, simbolo della comunione e del senso di fratellanza che ha caratterizzato l’intero incontro.