Giorno del Ricordo, il 16 febbraio a Cassano d’Adda il film “Ricordare, portare al cuore”

L'iniziativa, in programma alle 16 presso il Salone Centro Civico, è promossa dalle sedi locali Anpc e Acli

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Nell’ambito delle celebrazioni per il Giorno del Ricordo, l’Associazione nazionale partigiani cattolici di Cassano d’Adda con il locale Circolo Acli “Ghidini e Bonomi” promuovono la proiezioni del film “Ricordare, portare al cuore”. L’appuntamento è nel pomeriggio di domenica 16 febbraio alle ore 16 presso il Salone Centro Civico di Cassano d’Adda. All’evento prenderà parte Anna Maria Crasti dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.

“Ricordare, portare al cuore”, a cura di Paolo Valerio, intreccia i linguaggi del teatro e della storia addentrandosi in una drammatica pagina della Storia del Novecento. Gli attori del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia – Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Andrea Germani, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Jacopo Morra, Maria Grazia Plos – hanno lavorato nei luoghi-simbolo degli eventi del secondo dopoguerra, che tracciano un dolente itinerario nella storia e nella geografia del territorio: la Foiba di Basovizza, il Centro Raccolta Profughi di Padriciano, fino al Magazzino 18 nel Porto Vecchio di Trieste, dove ancora sono conservati mobili, oggetti ed effetti personali degli esuli che partivano per mete lontane, proponendosi di recuperare in un secondo momento le proprie cose. Contesti che aiutano a percepire le durezze vissute da chi, dopo il secondo conflitto mondiale, lasciò le proprie terre, destinate – con gli accordi di pace del 1947 – a diventare jugoslave, affrontando un destino di povertà, incertezze e sofferenza.

Atmosfere, documenti storici e iconografici, testimonianze, interviste compongono il contributo video, che mantiene però un’intensa dimensione poetica, nelle immagini e nei testi, come ben evidenzia uno dei passi più toccanti di “Ricordare, portare al cuore”, elaborato drammaturgicamente sulla base del testo “Per non dimenticare” scritto da Marco Ongaro e Paolo Valerio nel 2005: «Ci voleva un popolo che se ne andasse, che rinunciasse al contagio della vendetta. Altrimenti saremmo ancora tutti lì a squartarci. Siamo italiani della pace. Chi ha vinto la guerra non sappiamo. La pace l’abbiamo vinta noi. Per non dimenticare, sì. Per ricordare che abbiamo spezzato la catena dell’orrore, a nostre spese. Anche per voi».

TeleRadio Cremona Cittanova
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