La presentazione di lunedì 31 marzo a Mozzanica
In Diocesi si comincia a preparare una nuova stagione estiva all’insegna del divertimento, della responsabilità e dell’educazione, guardando in particolare al Grest. Per questo dal 31 marzo al 2 aprile, in tre punti della diocesi, si sono svolti gli incontri di presentazione del Grest 2025 rivolti a sacerdoti, coordinatori ed educatori. In tre serate – a Mozzanica, Cremona e Casalmaggiore – i volontari della Federazione Oratori Cremonesi, guidati dall’incaricato diocesano della Pastorale giovanile don Francesco Fontana, hanno svelato i materiali, il logo e il tema del Grest 2025, con lo slogan “TocToc”. Un suono unico, quello di chi bussa, come unico è l’evento straordinario del Giubileo con la Porta Santa, che offre l’occasione di rileggere l’ordinario.
«La prossima estate negli oratori sarà proposto anche ai bambini e agli adolescenti di vivere in modo intenso, divertente e coinvolgente la dimensione dell’anno giubilare», ha spiegato don Fontana. Magliette, grafiche e poster richiamano dunque il simbolo della porta e offrono spunti di riflessione, attraverso giochi e storie, articolando i diversi momenti delle giornate di Grest. «Il logo richiama il Giubileo ed è un invito a uscire da se stessi, a creare un “noi” che forma qualcosa insieme».
La figura di Pietro e del suo cammino come discepolo sarà la guida nei momenti di preghiera, mentre la storia di quest’anno sarà caratterizzata dalla saga fantasy de Le Cronache di Narnia di Clive Staples Lewis, in particolare del primo libro “Il leone, la strega e l’armadio”, con la vicenda dei quattro fratelli che attraversano uno spazio di guerra cercando un mondo altro e lì provare a cambiare la loro realtà.
E poi laboratori, musiche, danze fanno sì che il Grest sia sempre un’esperienza di allegria: «in una situazione globale bisognosa di un’infanzia e un’adolescenza in grado di darci speranza; un tempo di gioia perché il Signore è con noi», da cui il sottotitolo “Io sono con voi tutti i giorni”.
La presentazione di martedì 1 aprile a Cremona
Il progetto educativo degli oratori delle diocesi lombarde – che caratterizzerà anche l’esperienza diocesana – si articola attorno a sei parole chiave, strettamente connesse all’esperienza concreta dei pellegrini in viaggio verso la Porta Santa, per aiutare a entrare dentro il senso del Giubileo. Memoria, riposo, riconciliazione, raduno, rito e festa sono le dimensioni su cui si orientano le proposte e le attività del Grest, declinate per le diverse fasce d’età secondo le specifiche esigenze. Proprio l’opportunità di offrire alle comunità e alle famiglie giornate ricche di significati e messaggi ai propri ragazzi è la sfida educativa ed evangelica di quest’esperienza.
«In fase di preparazione ci siamo chiesti diverse volte se ha ancora senso fare il Grest – racconta don Fontana – in un tempo in cui esistono ormai altre realtà che propongono un’offerta estiva di qualità». Per questo all’inizio di ogni serata i partecipanti sono stati invitati a offrire la propria risposta a questo impegnativo interrogativo. Ed è emersa quale motivazione principale comune il fatto che il Grest riesce a essere testimonianza del Vangelo attraverso esperienze concrete. Il Grest, dunque, come opportunità educativa e di protagonismo per ragazzi e le loro famiglie e insieme di annuncio della fede attraverso anche il momento del gioco.
La necessità di ridare significato al Grest è allora per «condividere valori – continua il responsabile della FOCr – come responsabilità e cura, creare una comunità, avere qualcosa o qualcuno da condividere insieme». E il Giubileo «non solo è una realtà di cui vogliamo parlare, ma anche da far vivere». Ecco perché tutto è stato scritto e pensato in modo da formare gli educatori come nuovi protagonisti, figure di riferimento su cui costruire legami e valori cristiani come amicizia e rispetto, creare un dialogo tra generazioni.
La presentazione di mercoledì 2 aprile a Casalmaggiore
«All’inizio del manuale/sussidio, nel progetto pastorale, – sottolinea don Fontana – si dice che “il Grest è una proposta contro-culturale alla quale non siamo disposti a rinunciare”. Proporre a ragazzi e adolescenti di essere responsabili, prendersi cura dei piccoli, mettere a disposizione tempo ed energie è davvero qualcosa di diverso rispetto a quanto il mondo propone e racconta continuamente». Il Grest non può ridursi a un “parcheggio” dove i bambini possono trascorrere solo qualche ora in compagnia, ma deve e può essere lo spazio dove costruire e promuovere «una proposta di comunità cristiana, di persone che si vogliono bene». Il Grest nell’anno giubilare diventa quindi «occasione davvero per dire una parola diversa, offrire un altro modo di stare in questo nostro mondo senza sfuggirgli o rinchiudersi in un castello; di starci sapendo di proporre qualcosa di bello che forse oggi manca».
Il prossimo appuntamento diocesano sarà nella serata di sabato 10 maggio (ore 20.45), insieme al vescovo Antonio Napolioni, per il tradizionale incontro al palazzetto dello sport di Cremona riservato agli adolescenti che durante il Grest vestiranno i panni di animatori.