Leone XIV per la Giornata mondiale poveri: “la carità è il più grande comandamento sociale”

Nel messaggio per la Giornata mondiale del 16 novembre il Pontefice scrive che "lavoro, istruzione, casa, salute sono le condizioni di una sicurezza che non si assicurerà mai con le armi". Segni di speranza sono "le case famiglia, le comunità per i minori, i centri di ascolto e di accoglienza, le mense per i poveri, i dormitori, le scuole popolari"

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“Gli ospedali e le scuole sono istituzioni create per esprimere l’accoglienza dei più deboli ed emarginati. Dovrebbero far parte ormai delle politiche pubbliche di ogni Paese, ma guerre e diseguaglianze spesso ancora lo impediscono”. A lanciare il grido d’allarme è Leone XIV, nel messaggio per la Giornata mondiale dei poveri, che si celebra il 16 novembre sul tema “Sei tu, mio Signore, la mia speranza” (Sal 71,5). “La speranza nasce della fede, che la alimenta e sostenta, sul fondamento della carità, che è la madre di tutte le virtù. E della carità abbiamo bisogno oggi, adesso”, l’ l’appello del Papa: ”Non è una promessa, ma una realtà a cui guardiamo con gioia e responsabilità: ci coinvolge, orientando le nostre decisioni al bene comune”, perché “chi manca di carità non solo manca di fede e di speranza, ma toglie speranza al suo prossimo”.

”La carità rappresenta il più grande comandamento sociale”, scrive il Pontefice a proposito del “dovere di assumersi coerenti responsabilità nella storia, senza indugi”. “La povertà ha cause strutturali che devono essere affrontate e rimosse”, l’invito del Papa: “Mentre ciò avviene, tutti siamo chiamati a creare nuovi segni di speranza che testimoniano la carità cristiana, come fecero molti santi e sante in ogni epoca”.

“Sempre più, segni di speranza diventano oggi le case famiglia, le comunità per minori, i centri di ascolto e di accoglienza, le mense per i poveri, i dormitori, le scuole popolari”, l’omaggio di Leone XIV: “quanti segni spesso nascosti, ai quali forse non badiamo, eppure così importanti per scrollarsi di dosso l’indifferenza e provocare all’impegno nelle diverse forme di volontariato!”.

“Lavoro, istruzione, casa, salute sono le condizioni di una sicurezza che non si affermerà mai con le armi”, il monito del Papa, secondo il quale “di fronte al susseguirsi di sempre nuove ondate di impoverimento, c’è il rischio di abituarsi e rassegnarsi”: “Incontriamo persone povere o impoverite ogni giorno e a volte può accadere che siamo noi stessi ad avere meno, a perdere ciò che un tempo ci pareva sicuro: un’abitazione, il cibo adeguato per la giornata, l’accesso alle cure, un buon livello di istruzione e di informazione, la libertà religiosa e di espressione”.

“Aiutare il povero è questione di giustizia, prima che di carità”, spiega il Pontefice, auspicando che il Giubileo “possa incentivare lo sviluppo di politiche di contrasto alle antiche e nuove forme di povertà, oltre a nuove iniziative di sostegno e aiuto ai più poveri tra i poveri”.

“I poveri non sono un diversivo per la Chiesa”, vanno posti al centro della pastorale, in quanto possono diventare testimoni di “una speranza forte e affidabile, proprio perché professata in una condizione di vita precaria, fatta di privazioni, fragilità ed emarginazione”. Non contano “sulle sicurezze del potere e dell’avere”, al contrario le subiscono e ne sono spesso vittime.

“Tutti i beni di questa terra, le realtà materiali, i piaceri del mondo, il benessere economico, seppure importanti, non bastano per rendere il cuore felice”, perché “la più grave povertà è non conoscere Dio”, scrive Papa Leone soffermandosi sulla lezione che i poveri danno a ciascuno di noi. “Le ricchezze spesso illudono e portano a situazioni drammatiche di povertà, prima fra tutte quella di pensare di non avere bisogno di Dio e condurre la propria vita indipendentemente da Lui”, il monito a commento delle parole di Sant’Agostino: “Tutta la tua speranza sia Dio: sentiti bisognoso di Lui, per essere da Lui ricolmato. Senza di Lui, qualunque cosa avrai servirà a renderti ancora più vuoto”. “La peggior discriminazione di cui soffrono i poveri è la mancanza di attenzione spirituale”, la citazione dell’Evangelii gaudium di Papa Francesco: “L’immensa maggioranza dei poveri possiede una speciale apertura alla fede; hanno bisogno di Dio e non possiamo tralasciare di offrire loro la sua amicizia, la sua benedizione, la sua Parola, la celebrazione dei Sacramenti e la proposta di un cammino di crescita e di maturazione nella fede”.

 

Il testo del messaggio per la IX Giornata mondiale dei poveri

M.Michela Nicolais (AgenSir)
TeleRadio Cremona Cittanova
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