Nella mattinata di venerdì 20 dicembre i responsabili, gli addetti e i collaboratori degli Uffici di Curia si sono ritrovati insieme al vescovo Antonio Napolioni per il tradizionale momento di auguri nell’imminenza del Natale.
L’incontro, iniziato intonando il tipico canto natalizio “Gli angeli nelle campagne”, si è svolto all’ingresso degli uffici di Curia, accanto alla scena della Natività e l’albero di Natale addobbato con le palle decorative proposte quest’anno dal Museo diocesano.
A rivolgere al Vescovo gli auguri, a nome di tutti i presenti, è stato mons. Massimo Calvi, vicario generale e moderatore della Curia, che guardando al Giubileo che in diocesi sarà inaugurato il prossimo 29 dicembre ha ripreso l’immagine della porta, con il desiderio che anche la Chiesa cremonese e la Curia possano essere «casa dalle porte aperte»: aperte ai tanti bisogni e alle necessità di questo tempo, ma anche sempre «aperte sul mistero dell’incarnazione».
Il vescovo Antonio Napolioni ha quindi preso spunto da un passaggio dell’Inno delle Lodi – “Gesù, sole di grazia, ci chiama a vita nuova” – per una breve riflessione, occasione per ringraziare i propri collaboratori del lavoro svolto durante l’anno. «La vostra presenza – ha detto – è segno di una risposta alla chiamata». E ancora: «La nostra è un’esperienza vocazionale, segnata da una relazione, una chiamata e una risposta; un dono ricevuto e condiviso».
Il pensiero del vescovo è andato anche alle realtà incontrate in vista del Natale e in particolare quelle segnate da fragilità e sofferenze, come quanti sono ospiti delle diverse strutture della Caritas diocesana.
Da ultimo l’augurio a fare «sempre meglio e sempre più insieme», nella consapevolezza che il metro di misura non deve essere l’audience ma l’azione dello Spirito.
Nella preghiera dell’Angelus un particolare ricordo di vicinanza è andato alla famiglia Canevari, e in particolare Fiorinda per la scomparsa giovedì del marito Pier Vincenzo.
Lo scambio degli auguri è proseguito in modo informale nel rinfresco che ha concluso la mattinata nella sala riunioni della Curia.