«Il Signore ci parla in mille modi e il dono della Medaglia miracolosa è una di queste». Queste le parole del vescovo Antonio Napolioni nel pomeriggio di mercoledì 16 giugno a Cassano d’Adda in occasione della peregrinatio della statua della Madonna della Medaglia miracolosa. Una intensa duegiorni di spiritualità che – dopo l’accoglienza da parte dei ragazzi del Grest e un passaggio alla casa di riposo della cittadina milanese, si è conclusa nella parrocchiale di S. Maria Immacolata e S. Zeno.
Era il 1830 quando Caterina Labourè, giovane figlia della Carità di San Vincenzo, ebbe tre visioni della Santa Vergine che annunciava la necessità della preghiera per affrontare “tempi tristi e cupi”. Ebbe così origine la Medaglia della Vergine Immacolata – da cui prese il nome la festa liturgica approvata nel 1894 da Papa Leone – e una devozione popolare che, col tempo, è diventata sempre più sentita. In ricordo del 190° anniversario di queste apparizioni, la statua Madonna della Medaglia Miracolosa, ha iniziato un pellegrinaggio itinerante per l’Italia, partito lo scorso 11 novembre dal Vaticano con la benedizione di Papa Francesco. L’evento è stato promosso dai Missionari Vincenziani d’Italia in collaborazione con la Famiglia Vincenziana.
Photogallery della celebrazione
A concelebrare accanto al Vescovo il padre vincenziano Claudio Farroni, coordinatore della peregrinatio, e i sacerdoti di Cassano: mons. Giansante Fusar Imperatore e mons. Piergiuseppe Coita, parroco e collaboratore parrocchiale di S. Maria Immacolata e S. Zeno; don Vittore Bariselli, parroco di Cristo Risorto che da settembre assumerà l’incarico di parroco di tutte le parrocchie di Cassano; don Silvio Aboletti, parroco di S. Pietro Apostolo.
Presente anche il sindaco Roberto Maviglia e una rappresentanza delle associazioni locali. Ad animare la Messa il gruppo corale composto da membri della stessa parrocchia di S. Zeno e di Cristo Risorto.
Nella sua omelia mons. Napolioni ha anzitutto aiutato a riflettere sul significato della medaglia miracolosa: «Il Signore ci parla in mille modi, perché non vuole lasciarci soli nel buio e nella desolazione. La vicenda di santa Caterina Labouré, sullo sfondo dell’esperienza di S. Vincenzo de’ Paoli, e il dono della medaglia miracolosa è tra queste parole belle che il Signore, insieme a Maria, dice al mondo». «Questa medaglia dice l’appartenenza, l’identità e la missione – ha proseguito il Vescovo – indica per chi siamo, da chi siamo e chi siamo: siamo l’immagine della madre. Noi portiamo questa immagine non perché siamo mammoni, ma perché è l’unica madre che ci fa crescere e ci dona la libertà».
Prendendo spunto dal passo del Vangelo delle nozze di Cana il Vescovo ha poi sottolineato l’importanza della figura di Maria: «Nel suo rapporto con Gesù, Maria non lo vuole pilotare, ma vuole che si manifesti, che giunga l’ora della sua missione: è una madre che conosce la missione del Figlio e che non gliela impedisce. Maria accompagna il Figlio finché realizzi in pieno la sua missione. Dunque, anche noi abbiamo bisogno di essere accompagnati per affrontare le sfide del nostro tempo perché non ci risponderemo mai da soli allo specchio né tantomeno ascoltando voci suadenti che alimentano il nostro narcisismo e le smanie di carriera».
Il vescovo Antonio ha quindi voluto rivolgersi direttamente ai fedeli presenti parlando del periodo di grandi novità ecclesiali in terra cassanese, con la realizzazione dell’unità pastorale tra le quattro parrocchie cittadine, affidate a un unico parroco: «È la prima volta che ci incontriamo dopo che avete saputo le idee folli che questo vescovo ogni tanto tira fuori per le proprie comunità – ha scherzato monsignor Napolioni -. Non c’è alcuna rivoluzione! Avrei voluto parlarne di più con voi nella visita pastorale che avevamo in programma e che la pandemia ci ha costretto a rinviare. Ma non vi ho voluto strappare dei preti e modificare il territorio a capriccio: mi è sembrato di cogliere questa chiamata a ritrovare e rinsaldare la grande appartenenza. Infatti, tutti noi viviamo più appartenenze, si può essere cresciuti a S. Zeno e condividere la vita con tutta Cassano: come concretizzare tutto questo intorno a un parroco e a una comunione di sacerdoti di laici, di famiglie corresponsabili lo vedremo strada facendo. Lo cercheremo insieme, ma è una piccola scossa nella direzione di quell’unità di cui Maria è davvero madre».
Quindi l’augurio finale, affidando il percorso di unità in programma per i prossimi mesi proprio a Maria: «Maria è sempre felice quando osiamo il cammino del dialogo, dell’incontro della fraternità nella Chiesa e nel mondo: la Chiesa può parlare di unità al mondo se al suo interno osa superare le barriere e costruire ponti piuttosto che muri. Vogliamo chiedere anche questo miracolo alla Medaglia: faccia il miracolo di farci sentire tutti fratelli nella stessa comunità cristiana, la bella e ricca comunità cristiana di Cassano d’Adda».
Ascolta l’omelia del vescovo Napolioni
Al termine della celebrazione eucaristica la statua della Madonna della Medaglia miracolosa è stata portata fuori dalla chiesa in processione e ha ripreso il suo viaggio lombardo che in queste settimane la vede toccare diverse realtà di Milano, Vigevano, Como e Brescia.
Dopo la Messa il Vescovo si è recato presso i locali della scuola elementare Guarnazzola, in via Pascoli, per benedire i locali di un inusuale “Solidarmarket” che presto inizierà la propria attività (Leggi per saperne di più).