«Questo è il primo momento di un processo che coinvolge tutti». Con questo impegno si è concluso l’incontro, presso l’oratorio di Piadena, promosso dal Gruppo diocesano Laudato si’ e dalla Pastorale Sociale e del lavoro della Diocesi di Cremona sul tema: Autostrada Cremona-Mantova: Tra i sì e i no un discernimento comune alla luce della Laudato si’.
Incontro molto partecipato, sia per il numero delle persone che hanno accolto l’invito che per la presenza di gruppi e coordinamenti già attivi sul territorio delle zone pastorali 4 e 5, particolarmente interessati al tema. Come è stato più volte ribadito, oltre all’interesse al tema specifico, scopo del dialogo era quello di condividere un’idea di sviluppo per questo territorio e per le comunità che lo abitano, usando l’enciclica di Papa Francesco Laudato sì come paradigma. “La cultura ecologica (…) dovrebbe essere uno sguardo diverso, un pensiero, una politica, un programma educativo, uno stile di vita e una spiritualità che diano forma ad una resistenza di fronte al paradigma tecnocratico”. (LS 111)
La presentazione della Laudato si’, fatta da Damiano Chiarini del Gruppo diocesano Laudato si’, ha sintetizzato le linee guida che il Papa propone per la cura della casa comune, linee che si possono racchiudere nell’espressione “Ecologia integrale”: ambientale, sociale ed economica. Concludendo con le parole del Papa: “In ogni discussione riguardante un’iniziativa imprenditoriale si dovrebbe porre una serie di domande, per poter discernere se porterà ad un vero sviluppo integrale: Per quale scopo? Per quale motivo? Dove? Quando? In che modo? A chi è diretto? Quali sono i rischi? A quale costo? Chi paga le spese e come lo farà?” (LS 185).
Alla luce di queste premesse sono state condivise una serie di domande cui si è cominciato a dare qualche risposta, ma che devono essere il filo conduttore di tutto il processo di discernimento.
Sono state indicati tre punti di riferimento:
Il processo che è luogo di incontro – Continuando ed approfondendo la lettura della dottrina sociale della Chiesa, ed in particolare le ultime encicliche di Papa Francesco, le comunità e le persone che hanno a cuore la cura del creato, territorio e persone, vogliono essere attente ai fenomeni che trasformano e rischiano di alterare l’equilibrio ambientale e sociale del territorio ed esercitare la loro cittadinanza attiva. “la Chiesa non pretende di definire le questioni scientifiche, né di sostituirsi alla politica, ma invito ad un dibattito onesto e trasparente, perché le necessità o le ideologie non ledano il bene comune”. (LS 188)
Lo stile del dialogo aperto a tutti – Il dialogo aperto a tutti deve essere lo stile di questo processo: dialogo tra le persone ed i gruppi, dialogo con le istituzioni, dialogo con le realtà produttive, dialogo con gli ultimi che rischiano di essere “scarto”.
Il cambiamento degli stili di vita – Non possiamo pretendere che tutto dipenda dagli altri: anche noi dobbiamo essere pronti a cambiare i nostri stili di vita nell’utilizzo dei beni e delle risorse comuni. Il creato non è una cava da cui estrarre, ma una casa comune da custodire. Rinunciare a qualcosa per il bene comune non è una perdita ma un guadagno!
Con questi impegni ci è dati appuntamento per continuare questo processo di cambiamento nello stile dell’ecologia integrale di papa Francesco.