Sarà perché ha qualche giorno in meno, ma il mese di febbraio per i missionari cremonesi nella parrocchia di Gesù Cristo Risorto a Salvador de Bahia è passato più veloce del previsto! È un mese dove ricominciano pian piano le attività, le scuole riaprono, ma non tutte, e comunque poi ci si ferma per la settimana di Carnevale: anche quest’anno a causa della pandemia non c’è stata la grande festa che coinvolge tutta la città, ma la gente ha scelto di trascorrere questo tempo di ferie soprattutto sulle spiagge e viaggiando nelle isole qui intorno, complice anche il gran caldo che caratterizza questo periodo. Nonostante le temperature così elevate l’anomalia di quest’anno è un’estate molto piovosa, con piogge torrenziali molto frequenti con tutti i disagi che questo comporta per la favela: in primis le strade allagate che, per la maggioranza degli abitanti che si sposta a piedi diventano un problema non da poco se si pensa ai bambini e ai ragazzi che devono andare a scuola, gli adulti al lavoro, e anche per chi si sposta in autobus o in macchina l’”ingaraffamento” (ovvero rimanere imbottigliati) è assicurato, perdendo così buona parte della giornata.
Nella parrocchia dove operano don Davide Ferretti e Gloria Manfredini sono stati giorni di preparazione del nuovo anno pastorale: come accade in Italia a settembre, in Brasile con il mese di marzo ricomincia il catechismo per bambini, ragazzi e adulti, inizia un nuovo anno sportivo con la ripresa degli allenamenti di calcio, il laboratorio di danza per le bambine e ragazze e tutte le attività che si svolgono durante l’anno. Anno pastorale che comincia con l’inizio della Quaresima.
Nelle ultime settimane è ripartito anche con il bingo in alcuni quartieri della parrocchia: è come il gioco della tombola, amatissimo dai piccoli ma anche dai grandi e che raduna sempre tante persone. Un modo per stare insieme giocando e divertendosi, condividendo un momento di serenità uscendo dal perimetro della parrocchia ed entrando nelle case, nelle strade e nelle vite di chi magari vedi alla messa o sul campetto di calcio. «È un modo per riconnettersi, rivedersi dopo la pausa estiva – spiegano i missionari cremonesi – incontrare chi già si conosce ma soprattutto chi è arrivato da poco, o che si affaccia per la prima volta alle iniziative della chiesa cattolica. E’ un modo per farsi conoscere, per aprire un dialogo con tutti e per dire anche a chi non lo desidera che la porta è aperta per tutti, che l’invito è davvero per tutti…». È un messaggio per nulla scontato tra quelle strade dove spesso le divisioni e le chiusure sociali sono diffuse. «È un modo per vedere – aggiungono – e calarsi dentro la realtà, per capire la situazione in cui vivono le famiglie, la loro precarietà, le loro difficoltà, e condividere con loro un po’ del nostro tempo». Certo poi, i bambini aspettano con ansia di vedere e soprattutto vincere i giochi messi in palio: qualche volta si vince, altre volte no ma per risollevare gli animi alla fine c’è sempre una deliziosa merenda preparata con cura dalle signore della parrocchia che abitano nel quartiere e si mettono generosamente a disposizione per organizzare al meglio la giornata. Un pomeriggio insieme che riesce a spargere un po’ di colore e di allegria sui volti di piccoli e grandi.