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Serata di riflessione e adorazione eucaristica, venerdì 10 giugno in Cattedrale con i numerosi gruppi di preghiera delle varie parrocchie che si sono riuniti insieme al vescovo. Una quarantina i gruppi, giunti dalle diverse zone pastorali, che hanno vissuto una intensa serata di silenzio e preghiera, guidati da brani del Vangelo, testi di Papa Francesco e di alcuni santi.
Insieme al vescovo i membri della Rete di preghiera di cui più volte Papa Francesco ha ribadito l’importanza, hanno potuto pregare per il mondo il subbuglio, per la Chiesa e per i fratelli che più di tutti soffrono, ricordando che, come ha sottolineato l’incaricato diocesano della Rete di preghiera, il canonico monsignor Antonio Trabucchi, «bisogna essere come sentinelle che vegliano, osservano con grande attenzione e annunciano, come dice il profeta Isaia, che la notte sta per finire e viene il mattino».
A precedere l’esposizione dell’Eucaristia e l’adorazione, la riflessione del vescovo che, richiamando il tema della veglia, si è domandato: «sentinella, quanto resta della notte?». E riferendosi al profeta Isaia, ha sottolineato che «l’abbiamo scelto per chi ha scoperto la bellezza della preghiera, chi sente la missione della preghiera e chi condivide anche la fatica della preghiera è come una sentinella. Ma non una sentinella armata che sulle mura difende la città del nemico, dobbiamo temere noi stessi piuttosto che gli altri. È una sentinella che la notte veglia in attesa dell’alba, in attesa di qualcuno, in attesa della vittoria», sottolineando che «quello che resta della notte è da vivere, da credente, non temerla e non fuggirla, abitarla con tutto il cuore, per questo stasera preghiamo per questo mondo, per questa Chiesa, per i nostri cuori chiamati a pregare così».
La serata diocesana di preghiera si è conclusa con la benedizione eucaristica e l’impegno alla preghiera che ciascuno dei presenti ha portato con sé per continuare a essere sentinella per l’intera Chiesa.