Mazzolari, il ricordo alla cascina san Colombano è un’occasione per riflettere oggi sulla “pace integrale”

image_pdfimage_print

In occasione del 133° anniversario della nascita di don Primo Mazzolari, avvenuta il 13 gennaio 1890, come ogni anno un gruppo di associazioni cremonesi ha fatto visita alla cascina San Colombano presso il quartiere Boschetto.

Il tradizionale incontro nel luogo dove nacque il sacerdote cremonese, che ormai da diciassette anni viene organizzato in questo anniversario, è stata quest’anno in particolare un’occasione di riflessione sul tema della pace: don Mazzolari, infatti, con il suo pensiero ha ribaltato la teologia della “guerra giusta“ proponendo una visione profetica della pace,  la cui eco giunge fino si giorni nostri con straordinaria attualità nel magistero di Papa Francesco.

Durante gli interventi presso l’aia della cascina è emerso come il pensiero di pace “integrale” di don Primo è diventato nel tempo punto di riferimento non solo per i credenti.

Tra gli interventi delle diverse persone presenti, tra cui alcuni esponenti della Tavola della Pace di Cremona, è intervenuto anche Giancarlo Ghidorsi, per oltre vent’anni segretario della Fondazione don Primo Mazzolari e chierichetto dello stesso don Primo. Ghidorsi ha raccontato del lavoro di catalogazione degli oltre 35mila scritti del sacerdote di Bozzolo e di come proprio lui abbia registrato alcune delle famose omelie di Mazzolari, oggi restaurate e che consentono di poter ascoltare la sua viva voce e il suo stile intenso del predicare. Ghidorsi ha voluto anche sottolineare come, nelle sue omelie, il parroco di Bozzolo non facesse mai mancare anche i riferimenti alla giustizia sociale e alla dignità del lavoro.

Nelle parole dei presenti anche il ricordo di don Giuseppe Giussani, sacerdote cremonese e secondo presidente della Fondazione deceduto nel dicembre 2020, che nel corso degli anni ha saputo custodire e diffondere il pensiero di Mazzolari con coerenza evangelica e storica.

Si è quindi sottolineato come il pensiero di don Primo sulla pace, ben sintetizzato nel suo libro Tu non uccidere, sia ancora oggi estremamente attuale con l’idea di superamento dello scontro tra blocchi tra le grandi potenze, la contrarietà al riarmo e la condanna dell’arma atomica.