Il vescovo a Rivolta d’Adda: «Ricominciamo a guardarci negli occhi»

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«La sua presenza ha risvegliato e resi evidenti molti doni che Rivolta ha e al tempo stesso ha ricordato gli impegni chiari che noi dobbiamo assumere». Così il parroco di Rivolta d’Adda, monsignor Dennis Feudatari, nel saluto al vescovo Antonio Napolioni al termine della Messa solenne di domenica 19 marzo, celebrata alle 10 nella basilica di Santa Maria e San Sigismondo nel terzo e ultimo giorno della visita pastorale.

Visita che era cominciata nella mattinata di venerdì 17 marzo con la celebrazione di una Messa nella chiesa della Casa Santa Maria, dell’Istituto delle Suore Adoratrici, dove risiedono le religiose più anziane, e che si è conclusa domenica con un aperitivo in oratorio assieme alla comunità. Rivolta dà ora appuntamento al suo vescovo a luglio, per la ricorrenza del patrono sant’Alberto Quadrelli nell’850° della sua salita al cielo.

Come succede in ogni visita pastorale, il vescovo ha incontrato tutte le realtà del paese, parrocchiali e non, a cominciare, venerdì mattina, dalle scuole. Prima le elementari, presso la palestra di via Beccaria, e poi la materna paritaria della Fondazione Asilo Infantile dove ha fatto la conoscenza dei “Pacifici”, i pupazzetti portatori di messaggi di pace (arrivati anche in Vaticano) realizzati dai piccoli alunni del plesso di via porta Rocca con materiale riciclato. Ai bambini il vescovo ha rivolto un augurio: «Che le vostre carezze possano essere una benedizione per tutti quelli che incontrerete». Nel pomeriggio il vescovo ha presieduto la via crucis presso la casa famiglia Spinelli con i ragazzi del centro diurno per disabili di Camminiamo Insieme e con le suore Adoratrici, portando fra i reparti il segno della Passione di Cristo. Al termine il vescovo ha visitato la sede di Camminiamo Insieme per poi raggiungere l’oratorio Sant’Alberto per l’appuntamento con gli adolescenti, molto partecipato. Un’attività organizzata per rompere un po’ il ghiaccio e di seguito spazio a domande reciproche. Un gruppo di questi ragazzi, in serata, ha partecipato alla meditazione sulla Parola di Dio.

Mattinata istituzionale quella di sabato: prima la visita all’ospedale Santa Marta, in particolare al Dipartimento di riabilitazione dalle dipendenze, dove un paio di pazienti hanno raccontato la loro esperienza personale; poi l’incontro con l’Amministrazione municipale e con il personale del Comune nella sala consiliare del municipio. Nel mezzo, l’inaugurazione della targa, affissa fuori dalla sede della Pro Loco, in via Cereda, in ricordo della vittime del Covid. «Non dobbiamo aver paura – ha detto il vescovo nel corso della breve cerimonia – perché neppure la pandemia ci ha sconfitto. Ci ha messo a dura prova, ma come ha detto il sindaco ci ha permesso di tirare fuori il meglio delle nostre comunità. Questo è l’atteggiamento umano, cristiano e, dopo sette anni lo posso dire anch’io, lombardo». Nel pomeriggio di sabato l’incontro con il mondo dell’associazionismo locale.

Domenica la Messa solenne in basilica. «Ricominciare a guardarci negli occhi, nel segno di una Chiesa che sia come una strada in cui ci si ferma, ci si saluta e ci si compassiona e ci si appassiona gli uni alle vite degli altri»: è questa la principale raccomandazione fatta dal vescovo all’assemblea prendendo spunto dal vangelo del cieco nato.

L’omelia del vescovo Napolioni

Nel corso della Messa anche l’imposizione delle mani da parte del vescovo ai tre ragazzini rivoltani che durante la veglia di Pasqua riceveranno il sacramento del battesimo.

Quella si Rivolta è stata l’ultima tappa della visita pastorale per l’anno pastorale 2022/23.