Il vescovo ai futuri sposi: «La Chiesa al vostro servizio, perché non siate soli»

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«Grazie per averci ricordato la bellezza di essere fidanzati e la bellezza anche del fare la scelta di sposarsi in chiesa». Così Roberto Dainesi, insieme alla moglie Maria Grazia Antonioli, responsabili dell’Ufficio diocesano per la Pastorale familiare, ha aperto l’incontro dei futuri o novelli sposi con il Vescovo Napolioni. L’evento, che si è tenuto nel pomeriggio di domenica 19 marzo presso il Seminario vescovile a Cremona, intitolato “Come sigillo sul mio cuore “, ha visto intervenire quanti hanno preso parte quest’anno agli itinerari in preparazione al matrimonio, insieme ai sacerdoti e alle coppie che li hanno accompagnati in questo percorso.

L’incontro, introdotto delle canzoni “Per due che come noi” di Brunori Sas e “Sempre e per sempre” di Francesco De Gregori, come linguaggio della musica per esprimere l’amore, è stato caratterizzato anche dall’arte pittorica quale espressione di amore, attraverso il quadro “Compleanno” di Marc Chagall. Le coppie hanno posto su un pannello i frammenti che hanno composto l’opera simbolo dell’amore del pittore per la moglie attraverso un bacio in aria.

 

«È molto bella l’attenzione con cui l’artista fissa i particolari sulla tela, un po’ come riconoscere quello che lei fa per lui, commuoversi di fronte a quello che lei gli dona, ed è un po’ quello che noi come sposi siamo chiamati, il vedere la bellezza dell’altro», ha spiegato Maria Grazia Antonioli, prima di lasciare il microfono a Stefano Priori, che ha portato la testimonianza del suo rapporto matrimoniale attraverso un monologo nel quale ha raccontato aneddoti di vita quotidiana in modo ironico, sottolineando la ricchezza di essere diversi.

 

 

Ascolta il monologo proposto da Stefano Priori

 

Le coppie sono state poi suddivise in gruppi, all’interno dei quali si sono confrontate su tematiche riguardanti il “tutta la vita”, la fedeltà, il “sì”, il “dialogo”, i “figli” e il “sacramento”, partendo dalla lettura di brani dell’enciclica Amoris Laetitia. Riflessioni che sono diventate spunti di riflessione nel successivo dialogo con il vescovo Napolioni.

«Sono felicissimo di scoprire le domande che avete dentro e insieme seguirle come piste per il cammino, farò qualche passo insieme a voi sperando che questo non accada solo oggi, qui, ma che accada in tante altre occasioni», ha affermato mons. Napolioni prima di confrontarsi con le coppie.

«Perché scegliete di vivervi insieme, perché credete nella famiglia, se non perché tutto diventa possibile a chi crede, a chi ama, tutto è possibile a Dio e ai suoi piccoli figli che si fidano di lui. Tutto sarà possibile anche a voi. Da vescovo ve lo prometto e vi metto a servizio la mia Chiesa, perché non vi lasci soli» ha sottolineato il vescovo.

Presente anche don Enrico Trevisi, coordinatore dell’area pastorale Famiglia di famiglie, eletto vescovo di Trieste e che il 25 marzo sarà ordinato vescovo in Cattedrale, che ha affiancato monsignor Napolioni nel dialogo stimolato dalle domande poste dai futuri sposi.

Ascolta il dialogo tra il vescovo Napolioni e i fidanzati

L’incontro, che è stato molto partecipato, si è concluso con un momento di preghiera e il saluto del Vescovo Napolioni e don Enrico Trevisi che hanno distribuito d ogni coppia una calamita, come ricordo dell’incontro e augurio per l’inizio del cammino matrimoniale.

 

«Nei percorsi in preparazione al matrimonio tanti strumenti per vivere la nostra relazione»