Alle Ancelle della Carità di Cremona inaugurata l’Area Donna del reparto radiologia

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«Abbiamo cercato di creare un ambiente unico, un punto in cui le due diagnostiche comunicassero, dove si possa eseguire un esame mammografico seguito da un accertamento ecografico senza troppi disagi, con solo una porta a dividere le due zone». Sono queste le parole che il dottor Antonio Dell’Osso, responsabile di radiologia, ha usato per descrivere la nuova area dedicata alle donne nel complesso del servizio di radiologia della Casa di Cura Ancelle della Carità di Cremona, inaugurata nel pomeriggio di martedì 2 maggio. Presenti all’inaugurazione il vescovo Antonio Napolioni, il sindaco Gianluca Galimberti, del direttore sanitario dell’Asst Rosario Canino e il Consiglio di Amministrazione della fondazione Teresa Camplani di cui fa parte la casa di Cura delle Ancelle, guidato dal Presidente Alessandro Masetti Zannini, dal direttore generale Fabio Russo e dal direttore amministrativo Vittorio Marchetti.

«È un ambiente dove la donna trova la risposta ad una serie di possibili problematiche – ha continuato il dottor Dell’Osso – che non tralascia un certo gusto per il bello: abbiamo aggiunto alcune stampe realizzate con la tecnica della doppia esposizione, ridipinto le stanze e reso l’ambiente accogliente e familiare, ma voglio ricordare le parole di una nostra paziente: “La cosa importante è che ci siate voi medici e infermieri”».

Durante l’inaugurazione è poi intervenuta madre Maria Oliva Bufano, vicaria generale delle Ancelle della Carità fondata da Santa Maria Crocifissa di Rosa, aggiungendo che «c’è tanta gratitudine per tutti quelli che han contribuito a rendere possibile questa realtà, e un ringraziamento speciale al nostro Vescovo che è venuto a portare la benedizione del Signore. Noi siamo cittadine di Cremona dal 1841, la storia è lunga, e siamo state portate qua dalla nostra santa fondatrice per elargire il dono dell’assistenza e della cura a tutti i malati». Ha poi aggiunto che «l’Ancella può dare il massimo della sua capacità nell’assistenza al malato, può dare la propria vicinanza d cui ogni malato ha bisogno, e dove c’è necessità noi continuiamo con il nostro operato nel quale crediamo e nel quale continuiamo a credere ogni giorno».

Anche il vescovo di Cremona ha voluto condividere una breve riflessione con tutti i presenti. Soffermandosi su una diapositiva della presentazione che raffigurava una delle stampe citate dal dottor Dell’Osso, ha sottolineato che «questa immagine rappresenta una città; la città è donna, la Chiesa è donna, la comunità è donna, la salute è donna. Dire che c’è un’area che si prende cura delle nostre donne, delle nostre mamme, sorelle, figlie e amiche è un’attenzione che deve essere emblematica per la società, per la città e per la Chiesa. Che questo avvenga in una struttura sanitaria creata dalle suore, donne, e ispirata da una fondatrice, donna, ci ricorda che ci sono carismi potenti che aiutano ad essere umani, ad essere sul pezzo delle esigenze reali della vita».

Monsignor Napolioni ha poi concluso svelando che «ogni volta che vengo in questa struttura imparo la sinergia, la collaborazione e la stima reciproca. Guai a chi ci tocca le Ancelle, guai a chi ci tocca le nostre strutture, guai a chi ci tocca le nostre donne e le nostre famiglie delle quali dobbiamo prenderci cura proprio come si fa a Cremona».

L’inaugurazione dalla sala dedicata a suor Antonietta si è poi spostata nel reparto donna di radiologia dove si è svolto il taglio del nastro dando così ufficialmente inizio all’operato della nuova area.