“Altrove”, domenica sera a Castelleone uno spettacolo per raccontare adolescenti e adulti di fronte alla prova del crescere

L'iniziativa, promosso dall'Oratorio presso il Teatro Giovanni Paolo II, alle 21 con protagonista la Compagnia dei piccoli
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“Altrove”, uno spettacolo teatrale che racconta gli adolescenti e gli adulti di fronte alla prova del crescere. La proposta, promossa dall’Oratorio di Castelleone nell’ambito della Settimana dell’educazione, è in programma nella serata di domenica 28 gennaio, alle 21, presso Teatro Giovanni Paolo II di Castelleone, con ingresso gratuito, messo in scena della Compagnia dei piccoli.

Uno spettacolo non rivolto ai minori di 12 anni pensato in modo particolare per coloro che svolgono un servizio educativo con gli adolescenti. Lo spettacolo, infatti, mette a tema che cosa vuol dire accompagnare gli adolescenti come genitori, insegnanti, catechisti, educatori e persone adulte che vogliono essere significative nel percorso di crescita di un gruppo.

Sul palco un gruppo di adolescenti che si trova in uno spazio artificiale dove può sperimentare, sotto gli occhi degli spettatori, le diverse sfide del crescere. Lo spazio costituisce un vero e proprio laboratorio, perché tale è il tempo dell’adolescenza: un laboratorio di costruzione dell’identità. Essa rappresenta un tempo in cui sperimentare emozioni, gesti, relazioni, conoscenze e scelte di vita. Tali esperienze conoscitive, però, necessitano di una realtà in cui incarnarsi e non sopravvivono nello spazio asettico dove gli attori agiscono. Questi ragazzi e ragazze hanno bisogno di scuola, famiglia, tempo libero, piazza, parco, musica, città… e quindi faranno di tutto per andarsene altrove. Al termine della vicenda solo alcuni di loro però potranno lasciare questo spazio e il pubblico resterà con quelli che non ce la fanno.

Lo spettacolo, con la regia di Mattia Cabrini (assistente alla regia Carolina Griffini; luci e audio di Gabriele Pensieri; video di Giovanni Cavalieri; progetto grafico di Paolo Mazzini), è con Maddalena Parma, Francesca Poli, Andrea Sangiovanni, Luca Taino, Ester Tolomini.

«Da subito mi è stato chiaro – spiega Mattia Cabrini – che sarebbe stato improprio utilizzare il linguaggio teatrale per una mera fotografia dell’esistente. Se si vuole un’analisi dell’adolescenza di oggi esistono studi e ricerche, pubblicazioni, film e documentari che lo fanno in maniera eccezionale. Se si sceglie di raccontare la vita attraverso il teatro è più interessante andare oltre la realtà e offrire un punto di vista nuovo. Dopo le numerose interviste svolte l’impressione che ho avuto è che gli adulti di oggi sappiano già molto dei ragazzi dal punto di vista teorico ma appaiono disorientati nella pratica. Incapaci di gestire quel disagio che spesso i comportamenti dei ragazzi generano negli adulti. Lo stesso identico disagio che in fondo è tratto caratteristico dell’esperienza del crescere e che quindi potrebbe diventare incontro per le generazioni. È chiarissimo notare come lo stare con gli adolescenti per l’adulto chiami in causa il proprio passato e lo obblighi a posizionarsi rispetto ad esso. Di fronte al laboratorio dentro il quale gli attori/adolescenti sono rinchiusi sulla scena come diventa lo sguardo dell’adulto? Selettivo e giudicante oppure più simile a quello dello studioso che osserva con curiosità e passione per capire il senso di alcuni comportamenti? Iperprotettivo tanto da sostituirsi a loro nelle sfide quotidiane o disposto ad affiancarli con discrezione, nella difficile sfida di intuire quella giusta distanza che non ne soffochi l’identità e al contempo non li faccia sentire soli? Ecco perché “Altrove” è uno spettacolo teatrale per gli adulti e sugli adulto i cui protagonisti sono adolescenti. Se “Il teatro fa da specchio alla natura” diceva Shakespeare, forse gli adolescenti oggi reggono inconsapevolmente lo specchio agli adulti».