Diventare cittadini onlife, incontro per i sacerdoti del Pio X

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“Diventare cittadini onlife: le sfide dell’educazione al tempo del web social”. Questo il tema, di pressante e stimolante attualità, dell’incontro che si è tenuto nella mattinata di giovedì 25 gennaio presso l’oratorio di Castelverde e che ha visto interessati i sacerdoti ordinati negli ultimi anni, insieme ad altri comunque interessati all’argomento. Relatore il prof. Stefano Pasta, del Centro di ricerca dell’educazione ai media, all’innovazione e alla tecnologia (Cremit) e docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Prendendo le mosse dalle logiche comunicative che stanno alla base della comunicazione, il prof. Pasta ha offerto una analisi profonda, articolata e aggiornata di quanto e di come la comunicazione nei web social si stia evolvendo con grande rapidità, certo con non pochi rischi, ma anche innegabili grandi opportunità: una relazione comunicativa che supera il paradigma geografico, che si determina come spazio di estensione della realtà, che è “in vita”, necessariamente esige che si assumano atteggiamenti educativi ed equilibrati nella fruizione degli strumenti che la permettono e sostengono. Ecco allora che il web sociale, nel panorama dei media, postula che in questa dinamica di attenta e responsabile consapevolezza si ponga sia il fruitore che il produttore culturale, tenendo conto che uno degli scopi è quello di raggiungere un pubblico quanto più possibile vasto. Nasce così la figura dello “spettautore”.

Particolarmente coinvolti ne sono i cosiddetti “nativi digitali”, individuati come tali non solo e non tanto per ragione anagrafiche, ma sulla base della formazione familiare e della educazione ricevuta. Condizione, questa, che determina anche l’appartenenza – come ha precisato il relatore – al gruppo della “saggezza digitale” o della “cyber stupidity”, nella accezione di superficialità nella fruizione e nell’uso dei mezzi.

Si pone dunque un problema di “competenza digitale”, intesa non solo dal punto di vista tecnico, fondata sull’educazione al pensiero critico e alla responsabilità.

Ancora: gli strumenti digitali, ora caratterizzati dalla “portabilità” e dall’”indossabilità”, comportano che saltino i corpi intermedi della comunicazione; che ci sia un sovraccarico informativo; che non si possa non tenere conto della forza degli algoritmi  e dell’Intelligenza Artificiale; che ci si debba porre il problema della selezione delle informazioni, mediati appunto dall’algoritmo, il quale non è mai neutro; che saltino gli apparati tradizionali dell’informazione e che ne nascano di nuovi.

I partecipanti hanno poi approfondito nei lavori di gruppo le tematiche  e le suggestioni proposte ed emerse, per poi condividerle, facendone tesoro anche per le possibilità che aprono per l’annuncio del Bene a chi vive nel mondo di oggi.