I piani alti di Palazzo vescovile accolgono e affascinano: oltre 1700 ingressi in due giorni con il Fai

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Grande successo per le Giornate FAI d’Autunno a Cremona, che il 12 e il 13 ottobre hanno portato all’apertura straordinaria di luoghi di rilevante valore storico e artistico. 

Tra questi, sono stati resi accessibili al pubblico per la prima volta i piani alti del Palazzo Vescovile, recentemente restaurati grazie al contributo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Cremona, Mantova e Lodi e della Fondazione Cariplo.

L’iniziativa è stata resa possibile dalla collaborazione tra la Delegazione FAI di Cremona e il Polo Museale della Diocesi di Cremona.

L’afflusso di visitatori al Palazzo è stato oltre le aspettative, con 1.720 ingressi registrati nelle due giornate.

«Al di là dei numeri, l’interesse e il coinvolgimento del pubblico sono stati eccezionali» ha sottolineato il capo delegazione FAI di Cremona Angelo Landi, che ha evidenziato come sia stato particolarmente apprezzato il grande impegno profuso nel recupero graduale e nella valorizzazione del patrimonio storico.

La riapertura dei piani alti del Palazzo Vescovile ha offerto ai visitatori l’opportunità rara di esplorare ambienti fino ad oggi inaccessibili.

 

 

Uno dei punti focali della visita è stata la Galleria dei Vescovi, con i ritratti dei vescovi che si sono succeduti nel tempo a Cremona. «È stato un momento quasi di scambio fisico con la storia del Palazzo, delle persone e dei Vescovi che si sono succeduti in questo luogo», ha sottolineato il capo delegazione Landi, descrivendo l’impatto suggestivo che la galleria ha avuto sui visitatori.

Un altro merito significativo dell’iniziativa è stato quello di indirizzare e suscitare l’interesse dei visitatori verso il Museo Diocesano, situato al piano seminterrato del Palazzo Vescovile, custode di un patrimonio culturale unico e da scoprire.

«Da parte della Diocesi è stato bello offrire ai tanti visitatori la possibilità di visitare luoghi che non devono rimanere chiusi alla cittadinanza. Questo è anche il desiderio del vescovo Antonio: “un palazzo aperto”» ha dichiarato don Gianluca Gaiardi, direttore del Polo museale della Diocesi. Per questo il palazzo in questi anni sta vivendo una rinascita negli usi: museo, aule per la didattica, sala conferenze, archivio storico diocesano, oltre che alla sede degli uffici della curia e dell’appartamento del vescovo. Segno di un palazzo che racconta la storia e la cultura della città e di una Chiesa viva nella città.

TeleRadio Cremona Cittanova
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