L’augurio del Vescovo ad Arzago e Casirate: «Vivere senza paura le sfide che il futuro ci riserva»

Dal 7 al 9 febbraio la visita pastorale ha fatto tappa nelle due parrocchie della Bergamasca guidate da don Matteo Pini

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«Vivere senza paura le sfide che il futuro ci riserva, nell’ascolto dell’unica, vera parola, quella del Signore, che ci orienta al vero bene». È questo l’invito che il vescovo Antonio Napolioni ha rivolto alle comunità di Arzago d’Adda e Casirate d’Adda al termine della visita nelle due parrocchie della Bassa Bergamasca compiuta nel fine settimana.

Da venerdì 7 a domenica 9 febbraio il vescovo ha incontrato tutte le realtà arzaghesi e casiratesi, dagli anziani e ammalati, dai quali ha cominciato, alle attività produttive (Colombo Filippetti, Moreschi, ma anche le due filiali della Cassa Rurale-Bcc di Treviglio), dai bambini e genitori (con i quali ha parlato del desiderio di Dio) agli adolescenti e ai giovani.

Particolarmente apprezzato l’incontro con gli amministratori comunali e le associazioni di volontariato, che si è tenuto sabato mattina nella sala consiliare del Comune di Arzago, dove il sindaco Ugo Rivabene ha fatto gli onori di casa per poi cedere la parola al collega casiratese. «Il fatto che la Chiesa – ha detto il sindaco di Casirate Mario Donadoni in riferimento alla costituzione dell’unità pastorale – abbia avuto uno sguardo lungo, vedendo che sono più le cose che uniscono questi due paesi rispetto a quelle che li dividono, dimostra che possiamo fare lo stesso anche noi come amministrazioni civili».

«Arzago e Casirate: diversi ma nell’unità», ha detto il vescovo all’inizio della Messa di sabato pomeriggio a Casirate. Un concetto che ha ribadito più volte durante la visita. Lo ha fatto nella celebrazione di sabato («Mi fa piacere che fra le vostre due parrocchie allarghino i propri orizzonti, perché siamo una sola Chiesa e saremo, in Cristo, un solo corpo») ma anche in quella di domenica mattina ad Arzagno, quando ha paragonato Santa Maria Immacolata in Casirate e San Lorenzo Martire in Arzago alle due barche di Pietro e degli altri dei pescatori di cui parlava il Vangelo del giorno, tornate a riva piene di pesci perché capaci di godere di un momento di riscoperta della fede e di fiducia reciproca, di collaborazione e di capacità educativa. «Tutte cose – ha sottolineato il vescovo – che si realizzeranno se tutti noi ci sentiremo chiamati a essere discepoli e missionari, come un popolo di chiamati prima ancora che un popolo di praticanti».

Soddisfatto, al termine di questa tre-giorni, il parroco don Matteo Pini, che ha concelebrato l’Eucaristia domenicale insieme al collaboratore parrocchiale don Emilio Merisi (che segue in particolar modo la fascia più anziana della popolazione). «Il bilancio di questa visita pastorale – le parole di don Pini – è molto positivo. La visita pastorale del vescovo non va vista come una soluzione, ma come un’opportunità e un’occasione. Adesso sta a noi lavorarci sopra, come quando si fa una bella esperienza, che poi bisogna saper raccontare e mettere a frutto».

 

Il video integrale della celebrazione ad Arzago

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Luca Maestri
TeleRadio Cremona Cittanova
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