“Il primo degli antifascismi era il pensare, visto che la prima richiesta del fascismo era quella di mandare in vacanza il pensiero”. Così Giuseppe Casella nel 1985 introdusse, presiedendolo, il convegno “I Cattolici cremonesi e la Resistenza”, organizzato dall’allora esistente Centro culturale della Chiesa cremonese “Giovanni Cazzani”, il grande arcivescovo che si contrappose a Farinacci. Proprio la figura di Casella – membro del CNL di Cremona (1944) e il 28 aprile 1945 designato provveditore agli Studi per la Provincia di Cremona – sarà al centro del nuovo appuntamento promosso dall’Anpc (Associazione nazionale partigiani cattolici) di Cremona presieduta da Franco Verdi con l’intervento, venerdì 7 marzo alle 17.30, presso il teatro parrocchiale di S. Agata, dello storico cremonese Matteo Morandi, dell’Università di Pavia.
Nato a Cremona il 23 ottobre 1915, alunno del Liceo classico “Manin”, Giuseppe Casella entrò per merito (1934) al Collegio Borromeo di Pavia, laureandosi in Lettere con il massimo dei voti quattro anni dopo. Collaborò con mons. Cesare Angelini, frequentò la Scuola di perfezionamento di Filosofia neoscolastica presso l’Università Cattolica di Milano, poi intraprese la docenza medio superiore a Rovigo.
Rientrato a Cremona nel 1943, visse per intero la docenza – con intervalli dirigenziali – presso l’Istituto tecnico per Geometri, fino al 1981, anno del pensionamento.
Dagli anni 40, per più di mezzo secolo (Casella muore nel 2001), fu figura di spicco, leader intellettuale, nel gruppo Laureati Cattolici, guidato dagli assistenti Natale Mosconi (futuro vescovo) e Giglio Bonfatti, un cenacolo e un’avventura spirituale dove si incontrarono le migliori promesse del laicato cattolico cremonese, da Ennio Zelioli Lanzini, poi parlamentare e ministro, a Ottorino Rizzi e Giovanni Lombardi, futuri sindaci di Cremona (e Lombardi pure parlamentare), ai fratelli Bianchi, leader della resistenza, ai fratelli Bodini, Giovanni Puerari, Emilio Priori.
Nel feudo di Farinacci, la riflessione e la discussione sui fondamenti della Democrazia Sociale “rasentano gli estremi delle leggi penali speciali”, come proprio il prf. Morandi scrive e documenta nel saggio “Sub imperio veritatis. Giuseppe Casella filosofo dell’educazione e uomo di scuola” (in “Annali di Storia dell’Educazione e delle Istituzioni scolastiche” – La Scuola, Brescia, 2015).
Casella fu membro del CNL di Cremona (1944) e il 28 aprile 1945 fu designato Provveditore agli Studi per la Provincia di Cremona. Il suo governo della scuola cremonese fu di breve durata, ma saggio, equilibrato, di chiara visione.