Il video integrale dell’incontro con il prof. Capri
Si è tenuto nel pomeriggio di martedì 18 marzo, presso il Campus Santa Monica dell’Università Cattolica di Cremona, il secondo dei quattro incontri del ciclo “Audaci nella Speranza”, che dall’11 marzo al 1° aprile stanno portando al pubblico dell’aula magna dell’Ateneo questioni che vanno dalla musica alla filosofia, dall’arte all’economia sostenibile legate dal tema giubilare della speranza.
L’incontro dal titolo “Natura e sostenibilità: verità e miti tra illusioni e speranze” ha visto la partecipazione di Ettore Capri, direttore dell’Osservatorio europeo per lo sviluppo sostenibile in agricoltura e docente della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che come di consueto ha dialogato con don don Maurizio Compiani, assistente pastorale del Campus, promotore del corso.
In apertura, dopo i saluti di don Compiani, il prof. Edoardo Fornari ha introdotto ai presenti le attività e gli obiettivi dell’Alta scuola di Management ed Economia agroalimentare (SMEA), istituita presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore per iniziativa della Facoltà di Agraria e della Facoltà di Economia e Giurisprudenza, di cui è direttore. La SMEA offre formazione scientifica e professionale di eccellenza nell’ambito delle problematiche del sistema agro-alimentare, realizza corsi di perfezionamento post-lauream, svolge attività di ricerca, consulenza e public engagement, attraverso convegni, eventi e occasioni di confronto con il pubblico. Dal 1997 il Master Smea in Agri-food Business è l’unico master in Italia nel suo ambito a godere dell’accreditamento ASFOR, l’Associazione Italiana per la Formazione Manageriale.
Ambiti che il prof. Ettore Capri conosce bene e coniuga, nel suo percorso professionale, con quella grande sfida che è la sostenibilità. Capri è infatti alla guida del centro di ricerca Opera – Osservatorio europeo per l’agricoltura sostenibile, sorto a Piacenza nel 2010 con lo scopo di promuovere e svolgere attività scientifiche su settori di ecotossicologia e previsione dei rischi ambientali.
Nel corso della sua esposizione Capri ha spiegato il concetto di sostenibilità e la sua evoluzione nel corso dei decenni, dopo che nel 1987 era stato formulato dalla Commissione mondiale su Ambiente e Sviluppo (World Commission on Environment and Development, WCED), presieduta all’epoca dalla norvegese Gro Harlem Brundtland. Nel rapporto “Our common future” lo sviluppo sostenibile fu definito «quello sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri». Un concetto che fa riferimento non soltanto ai meri aspetti ambientali; la sostenibilità è infatti collegata alla crescita economica, all’equità sociale, alla sicurezza alimentare e, ovviamente, alla protezione delle risorse naturali.
Quello della sostenibilità, ha precisato Capri, «è un concetto complesso e ampio e presenta molte sfaccettature caso-specifiche, che devono necessariamente essere analizzate da diverse prospettive. La sostenibilità è la caratteristica di un processo o di uno stato» e non è da intendersi come un valore assoluto, ma come qualcosa che si evolve e cambia nel tempo.
Al di là di tutti gli slogan e dei miti che ruotano attorno al concetto di sostenibilità, questo è «un principio che ci guida nelle nostre scelte, per proteggere la natura e utilizzare le risorse in modo responsabile».
Quando si parla di sostenibilità occorre dunque comprendere che questo concetto non può essere racchiuso in una ricetta o in uno slogan, ma parte dalla responsabilità di ciascuno di ripensare il modo in cui progetta, produce, consuma, usa.
L’intervento del prof. Capri ha offerto ai molti presenti una prospettiva nuova e più autentica sul concetto di sostenibilità, troppo spesso abusato dai media e dalle aziende e soprattutto proposto come un valore aggiunto, mentre in realtà deve diventare l’essenza stessa di tutte le nostre azioni. A ricordarlo sono oggi i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, sottoscritti nel 2015 dai Governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, “che prendono in considerazione in maniera equilibrata le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile – economica, sociale ed ecologica – e mirano a porre fine alla povertà, a lottare contro l‘ineguaglianza, ad affrontare i cambiamenti climatici, a costruire società pacifiche che rispettino i diritti umani”.
Una definizione che, come più volte evidenziato dal prof. Capri, mette perfettamente in luce la dimensione ampia e multiforme della sostenibilità, che abbraccia e determina tutta la nostra esistenza, oltre che quella delle generazioni future.
Il prossimo incontro
Martedì 25 marzo, sempre alle 16.30 nell’aula magna del Campus Santa Monica, è in programma del terzo incontro, sul tema “Quando il dramma umano canta. La speranza sulle ali della musica”, che sarà approfondito dal prof. Enrico Reggiani, docente di Letteratura inglese, cultural musicologist e direttore dello Studium musicale di Ateneo della Facoltà di Scienze linguistiche e Letterature straniere dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
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