“La speranza per un pianeta nutrito”, a Santa Monica al via il Colloquio scientifico delle università cattoliche

Dopo la prima sessione di lavori, nel pomeriggio di lunedì 5 maggio l'Eucaristia presieduta in Cattedrale dal vescovo Antonio Napolioni

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“La speranza per un pianeta nutrito: quale agenda per le università cattoliche?” è il tema al centro del “colloquio scientifico” ospitato lunedì 5 e martedì 6 maggio presso il Campus Santa Monica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, a Cremona, e che si inserisce nell’ambito dell’iniziativa di Ateneo sulla speranza (tema dell’anno giubilare) promossa dalla Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali. Un importante confronto internazionale sul tema della malnutrizione che si è aperto nel pomeriggio del 5 maggio in aula magna alla presenza del rettore Elena Beccalli e del preside della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, Pier Sandro Cocconcelli.

Dopo l’apertura del rettore Beccalli si sono avvicendati sul podio mons. Davide Milani, del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, e Isabel Capeloa Gil, rettrice della Catholic University of Portugal.

Accogliere attivamente i temi del Giubileo 2025 e promuovere un cammino di speranza che sappia fattivamente affrontare la sfida della malnutrizione è il senso di questo evento internazionale che l’Università Cattolica del Sacro Cuore ha organizzato in collaborazione con la FUCE e con la Fondazione Gravissimum Education del Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede. L’evento, infatti, ha l’obiettivo di promuovere un dialogo multidisciplinare e transdisciplinare all’interno della comunità universitaria, in Europa e Africa, per rafforzare la connessione con le associazioni e le Istituzioni nazionali e internazionali e dare forza alla speranza con azioni concrete e sinergiche.

L’avvio dei lavori a Santa Monica ha visto la presenza anche del vescovo Antonio Napolioni, che alle 18 ha presieduto l’Eucaristia in Cattedrale per i partecipanti al “colloquio scientifico”. A concelebrare l’Eucaristia il vescovo Claudio Giuliodori, assistente generale dell’Università Cattolica, e alcuni altri sacerdoti sacerdoti e non: tra loro il referente per l’Area Comunicazione e Cultura della Curia don Federico Celini e l’incaricato diocesano per la Pastorale universitaria (e docente della Cattolica) don Maurizio Compiani con il collaboratore padre Scaria Thuruthiyil. 

«Siete venuti da molte università per partecipare a questo colloquio così interessante e significativo sul tema della speranza e che si incarna nel cibo, per un pianeta da nutrire – ha detto il vescovo all’inizio della celebrazione – e questa è una grande sfida. Avete avuto un pomeriggio intenso di ascolto, di studio, di confronto ed è bello che culmini nel riposo eucaristico, nel nutrimento reale, integrale che Gesù ci dona, dandoci se stesso».

 

 

La riflessione sul tema del cibo e del nutrimento per l’uomo è stata offerta anche dalla pagina evangelica del giorno (Gv 6,22-29): «A prima vista sembra che Gesù ci dica: “Non di solo pane vivrà l’uomo”, ma nel farlo non ci suggerisce la via dello spiritualismo. Non dice alla Chiesa di snobbare le esigenze di giustizia, di carità, di promozione umana, ma viceversa indica ai credenti il punto di forza, la leva a cui partire per essere così capaci di cambiare il mondo nel Regno di Dio». Infatti nel discorso di Gesù nella sinagoga di Cafarnao è rivelato che «il vero pane che viene dal cielo è la sua carne per la vita del mondo, consegnando a noi un metodo di conversione delle nostre esigenze istintive». 

Scritture che parlano anche a chi oggi si impegna e studia per trovare una strada sostenibile per l’umanità, laddove anche nel miracolo della moltiplicazione dei pani si evidenziano «particolari interessanti di quella economia che si manifesta davanti alla folla affamata: le poche risorse di un ragazzo vengono messe a sistema. C’è la mediazione dei discepoli, c’è il gesto eucaristico di fede, di consegna al Padre da parte di Gesù e c’è persino la cura del non spreco, perché raccolsero i pezzi avanzati in 12 ceste». Eccola dunque la speranza che si fa concreta in quella «sovrabbondanza di vita che permette di avere speranza anche per le prossime generazioni, per il futuro del pianeta e dell’umanità». 

Tuttavia, ha concluso Napolioni, «la vera economia di Cristo è economia della salvezza e dunque di un’ecologia integrale: a una ricerca di promozione umana corrisponde il dono della salvezza integrale, del cibo per il corpo, per la mente e per lo spirito, per l’uomo tutto intero, per l’umanità tutta intera». 

Il lavori del Colloquio scientifico proseguono presso il Campus cremonese della Cattolica anche nella giornata di martedì 6 maggio.

 

Ascolta l’omelia del vescovo Napolioni

Claudio Gagliardini
TeleRadio Cremona Cittanova
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