Scuola di preghiera, il Vescovo: «Alleniamoci all’indispensabile strabismo dell’orante: un occhio al Pane e uno alla Parola, per chiuderli poi entrambi e riconoscere la Presenza»

Nella serata dell'8 ottobre in Cattedrale il secondo appuntamento guidato da monsignor Napolioni. Si continua nei prossimi tre martedì di ottobre.

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Una serata di adorazione eucaristica per lasciarsi turbare come Maria dopo l’annuncio dell’angelo. Una serata di silenzio, preghiera e canti. Una serata in cui riscoprire la tenerezza e in cui farsi consapevoli di «non aver ancora imparato a pregare», ha detto il vescovo Antonio Napolioni citando san Francesco Spinelli, il fondatore delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento di Rivolta d’Adda, aggiungendo: «E allora siamo in buona compagnia!».

Sono stati questi gli elementi che hanno caratterizzato il secondo appuntamento della scuola di preghiera martedì 8 ottobre in Cattedrale. Sempre davanti all’immagine della Madonna Nera che in questo mese di ottobre ha lasciato il santuario lauretano di Sant’Abbondio per essere ospitata nella chiesa madre della città e della diocesi a conclusione del IV Centenario lauretano della Santa Casa cremonese e dell’Anno della preghiera voluto da Papa Francesco in preparazione al Giubileo.

Un secondo appuntamento che ha dato continuità alla scuola di preghiera iniziata la settimana precedente e che era stata caratterizzata dal riscoprirsi convocati e comunità unita. Era stata una vera e propria “introduzione” a un percorso destinato a svilupparsi, nei quattro martedì successivi, approfondendo di volta in volta una delle quattro forme di preghiera che il Papa chiede di riscoprire. E l’8 ottobre protagonista è stata appunto l’adorazione.

Ad accompagnare la preghiera anche questa volta è stata Maria, alla quale il vescovo si è rivolto nella lunga invocazione iniziale, con lo sguardo rivolto al presbiterio, con l’immagine dell’Assunta raffigurata nella pala dell’altare e la statua della Madonna Nera accanto alla mensa eucaristica, sulla quale era posto una statuetta di Gesù Bambino.

Non è mancata, anche in questa seconda occasione, la recita di una decina del Rosario, meditando un secondo mistero: chiaro collegamento con la precedente serata, in attesa delle tre successive che completeranno la preghiera.

«Credo che l’adorazione sia la più alta forma di ascolto», ha detto Napolioni lasciando quindi spazio alla proclamazione del Vangelo dell’Annunciazione, ascoltato dai presenti fissando lo sguardo sull’Annunciazione del Boccaccino conservata nel Museo Diocesano. A tutti i presenti è stata consegnata l’immagine dell’opera, in cui l’artista fotografa l’annuncio dell’Angelo a Maria mettendo al centro della scena proprio l’Eucaristia. In una casa, quella di Nazareth, che diventa il segno di una Chiesa con le «porte aperte».

«Alleniamoci all’indispensabile strabismo dell’orante – ha spiegato il vescovo Napolioni –: un occhio al Pane e uno alla Parola, per chiuderli poi entrambi e riconoscere la Presenza».

Poi l’esposizione del Santissimo Sacramento, pregato nel silenzio e aiutati da alcuni canoni di Taizé e dalle parole del vescovo. Insieme anche a un particolare gesto: la statuetta del Bambinello è stata fatta passare di mano in mano tra i presenti. Un gesto proposto da monsignor Napolioni con le parole di Papa Benedetto XVI alla Gmg di Colonia: «Adorare, bocca a bocca, in un bacio spirituale, come nel dialogo di Dio con Mosè, prostrati umilmente, in una relazione che solo Lui sa a quanta vita può condurci».

Prossimo appuntamento della scuola di preghiera in Cattedrale martedì 15 ottobre alle 21 imparando lo stile della lode e del ringraziamento. Un ulteriore evento nel contesto del IV Centenario lauretano della Santa Casa sarà invece sabato 12 ottobre alle 21 nella chiesa di Sant’Abbondio dove la teologa cremonese Isabella Guanzini proporrà la meditazione “Stabat Mater. Maria nel passato e nel presente della Chiesa.

 

 

Iniziata la “Scuola di preghiera”, insieme in Cattedrale quasi fosse il primo giorno in aula

TeleRadio Cremona Cittanova
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