Il brutto tempo non è riuscito a fermare il diffondersi del messaggio di pace che domenica 19 gennaio si è alzato da Cremona. In piazza del Comune, già dalle prime ore del pomeriggio, nonostante qualche goccia di pioggia e i nuvoloni scuri, si sono alzate le bandiere dell’Azione Cattolica di Cremona con l’ACR e i Giovanissimi, del CSI comitato di Cremona, dei gruppi Scout Agesci Cremona2 e Cremona3, del gruppo scout Cengei di Cremona, di Pax Christi Cremona, in collaborazione con Federazione Oratori Cremonesi e Libera Contro le mafie.
Bambini e ragazzi hanno riempito la piazza per tanti giochi e divertimento, fino al punto che neanche il freddo di gennaio è riuscito a fermarli. Con un importante messaggio: quello della pace.
Quella promossa all’ombra del Torrazzo è stata una vera e propria “giornata della pace” con l’obiettivo sensibilizzare la comunità cremonese sul tema, tanto a livello locale quanto globale, richiamando la giornata che si era tenuta lo scorso anno nello stesso periodo, e che si ripeterà il prossimo 28 gennaio.
«Sport, giochi e preghiera sono tre aspetti della vita che vanno di pari passo – hanno spiegato gli organizzatori – non si può pretendere che rimangano scollegati. Quello che abbiamo proposto è l’insieme di questi elementi, tutti uniti dal filo conduttore della pace».
Il pomeriggio, infatti, non si è fermato in piazza. Alle 16.30 la Cattedrale ha accolto i ragazzi ancora euforici dopo i giochi. Lì, il vescovo Giovanni Ricchiuti, presidente di Pax Christi Italia (che nel weekend è stato ospite per una serie di eventi dell’Unità pastorale Cafarnao e della Parrocchia di Cicognolo), ha guidato i presenti in un momento di riflessione e preghiera, spiegato che «la pace è la strada sulla quale dobbiamo camminare. Dove arriva la pace, lì arriva il sole della fraternità, dell’accoglienza, e la pace sarà il sole dell’umanità». «In tutti i luoghi colpiti da guerra non si gioca come abbiamo fatto noi oggi – ha ricordato mons. Ricchiuti – ma si vive sotto le bombe. Noi possiamo dare il nostro contributo facendo rifiorire la pace nelle nostre famiglie e chiedendo a Dio il dono della misericordia”.
Al termine, per concludere il pomeriggio, il palazzo vescovile ha aperto i cancelli, e lì, fra le colonne dell’ingresso, una merenda ha terminato la giornata.
«La pace – hanno sottolineato ancora gli organizzatori – è un bene essenziale, da coltivare attraverso piccoli gesti quotidiani, ma anche nelle scelte che riguardano i grandi eventi della nostra vita comunitaria e personale. Questo impegno vuole alimentare la riflessione continua sulla pace e stimolare l’azione concreta per costruirla».
Quella di domenica è stata anche l’occasione per rafforzare le collaborazioni con le diverse organizzazioni che operano nell’ambito della promozione dei diritti umani e della pace e il cui contributo garantirà la qualità e la profondità delle attività e degli incontri che si svolgeranno in futuro.
“La pace ci piace”: tre giorni di riflessioni e preghiera con il presidente di Pax Christi