Più preghiera tra i giovani, anche atei. Dati inediti dal progetto Footprints alla Santa Croce

Presentato alla Santa Croce durante il Giubileo dei giovani, lo studio internazionale “Footprints” rivela un aumento dell’interesse per la spiritualità tra i giovani di otto Paesi. Coordinato da Gema Bellido, il progetto smentisce la teoria del declino religioso e apre nuove prospettive pastorali e culturali

“La spiritualità ha ancora un ruolo importante nella vita dei giovani”. Gema Bellido, coordinatrice del Gruppo di ricerca “Footprints”, neonato all’interno del Laboratorio di Ricerca Santa Croce, sintetizza così gli esiti del progetto internazionale omonimo, presentato oggi presso la Pontificia Università della Santa Croce in occasione del Giubileo dei giovani. M.Michela Nicolais (AgenSir) Fonte: AgenSir

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L’estate è tempo di riposo, ma anche di progettualità. Un momento utile per tracciare bilanci e valutare i traguardi, quelli raggiunti e quelli che attendono. Per questo è tutt’altro che chiuso quella sorta di grande cantiere diffuso che riguarda i Beni culturali della diocesi. Su tutto il territorio, dal casalasco a bergamasco, opere ed edifici antichi e di grande valore storico, artistico e religioso, sono oggetto di lavori di riqualificazione e ristrutturazione.

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Una serata di emozioni e generosità il 30 luglio presso la corte di Cascina Moreni, dove il Quartetto Le Musiche ha incantato il pubblico con un programma raffinato e coinvolgente. L’evento, promosso da Fondazione Fabio Moreni, ha unito arte e solidarietà in un’iniziativa concreta di sostegno umanitario.

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Leone XIV ai giovani di Tor Vergata: “Perseverate nella fede con gioia e coraggio”

La veglia a Tor Vergata, primo incontro del Papa con i giovani provenienti da 146 Paesi per il loro Giubileo, si è conclusa con l'adorazione eucaristica. Tra le immagini più significative, quelle di un Papa che porta la Croce a piedi, fino al palco, accompagnato dal "popolo giovane". Amicizia, coraggio, spiritualità i temi delle domande dei giovani, a cui Papa Leone ha risposto nelle loro rispettive lingue

Un Papa che porta a piedi la Croce, accompagnato da un corteo di giovani in rappresentanza di 146 Paesi. Roma, questa sera, è la Capitale della speranza. M.Michela Nicolais (AgenSir) Fonte: AgenSir

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Roma continua a parlare tutte le lingue del mondo, ma ieri, in alcuni angoli, si sentiva un ritmo familiare: il passo dei giovani lombardi. Cremonesi compresi. Dopo l’arrivo di nuovi gruppi diocesani nella mattinata, e un po’ di respiro nella libertà del centro storico, il pomeriggio ha visto un momento profondo di riconciliazione: si sono svolte le confessioni al Circo Massimo, dove sono state allestite circa 200 postazioni con un migliaio di sacerdoti disponibili in più lingue.

A causa dell’alta affluenza, i sacerdoti della diocesi e mons. Antonio Napolioni hanno deciso di offrire ulteriori spazi per l’ascolto: nei tranquilli giardini della chiesa di San Gregorio Magno al Celio, proprio accanto al Circo Massimo. Un gesto concreto di cura e presenza pastorale, improntato all’accoglienza e alla vicinanza.

In serata, i volti si sono riconosciuti. Dalle 18:30 la Basilica di San Paolo fuori le Mura ha aperto le sue porte ai giovani delle diocesi lombarde per un momento intenso e raccolto. Il titolo dell’incontro “Ultimo tra tutti apparve anche a me” ha fatto da filo rosso a una serie di interventi, silenzi, canti, riflessioni.

Oggi si apre l’ultimo grande capitolo di questo Giubileo: la veglia a Tor Vergata, il campo della gioventù. Dalle prime ore del pomeriggio, sotto le vele di Calatrava, inizieranno ad affluire centinaia di migliaia di giovani. Alle 20:30, la veglia di preghiera con Papa Leone XIV, tra parole, gesti, musica e preghiera. E anche la diocesi di Cremona trascorrerà la notte sotto le stelle, nel sacco a pelo, tra zaini e sorrisi, per custodire un’esperienza che ha il sapore della Chiesa vera: giovane, concreta, in cammino.

E quando l’alba tornerà a illuminare Roma, domenica 3 agosto alle 9:00, sarà celebrata la Santa Messa conclusiva, ancora con il Papa. Una benedizione finale che non segna la fine, ma un nuovo inizio.

 

Annachiara Pini
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