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Pumenengo accoglie don Fabio Santambrogio. Nasce l’unità pastorale con Calcio e Santa Maria in Campagna

Nasce l’unità pastorale di Calcio, Pumenengo e Santa Maria in Campagna che diventa ufficiale dopo un percorso condiviso tra le parrocchie. A guidarla è don Fabio Santambrogio, attuale parroco di Calcio, nominato dal vescovo Napolioni parroco anche di Pumenengo, dove ha fatto il suo ingresso nella mattinata di domenica 18 settembre, e di Santa Maria in Campagna, frazione di Torre Pallavicina, che invece lo accoglierà la settimana prossima alle ore 11.

La cerimonia d’ingresso a Pumenengo ha avuto inizio con la preghiera di don Fabio al santuario della Madonna della Rotonda («Tienimi saldamente la mano», l’invocazione letta da don Fabio) alla quale il 54enne sacerdote nativo di Milano ma cresciuto a Rivolta d’Adda ha affidato il suo mandato e l’intera unità pastorale. Da lì un corteo, accompagnato dal banda musicale San Gottardo di Calcio e dai confratelli del Santissimo Sacramento, si è diretto verso la chiesa parrocchiale dove alle 10.30 don Gianpaolo Maccagni, vicario episcopale per la pastorale ed il clero, ha presieduto la Messa solenne, allietata dalle voci dei cantori parrocchiali.

Dopo il saluto iniziale di don Andrea Oldoni, cui don Fabio succede come parroco e che rimane collaboratore parrocchiale dell’unità pastorale al pari di don Antonio Allevi e di don Silvio Soldo (con don Michele Rocchetti come vicario), Lorena Cantù ha letto il messaggio di benvenuto dei parrocchiani. «Ti chiediamo di essere padre e maestro e di aiutarci a costruire una comunità che sia come le prime comunità cristiane».

Nell’omelia don Maccagni ha parlato dell’unità pastorale. «Oggi ci sono problemi talmente grandi – ha detto – che da soli rischieremmo di essere un’isola in mezzo al mare, che il mare travolge. Certo, camminare da soli è più semplice ma è anche triste, monotono. Insieme è più complicato, ma c’è condivisione e questa è la logica di una Chiesa che vuole essere germe di fraternità. Una Chiesa che non rinnega il passato, ma che nemmeno si lascia imprigionare dalla solita frase: “noi abbiamo sempre fatto così”».

A fine celebrazione ha preso la parola don Fabio: «Sono qui a camminare con voi – ha esordito rivolgendosi ai fedeli (in prima fila c’erano i sindaci di Calcio, Elena Comendulli, e di Pumenengo, Mauro Barelli)  ma non aspettatevi grandi cose. Ciò che verrà sarà un grande dono di Dio ma vi prometto che le mie mani saranno all’opera per voi e vi assicuro che dove si farà fatica a camminare io ci sarò. Molto è stato fatto – ha proseguito – ma molto c’è da fare. Chiedo al Signore che mi aiuti a mantenere uno sguardo verso i deboli, i giovani, gli adolescenti, gli ammalati e le famiglie. Spero che la porta del vostro cuore sia sempre aperta per me». Da ultimo, don Fabio ha rivolto il suo grazie al vescovo Antonio e ai preti che stanno collaborando e che collaboreranno con lui affidando la sua missione pastorale a Maria «affinché – ha detto – ci porti a Gesù dicendoci: “fate quello che lui vi dirà”».

 

Biografia del nuovo parroco

Don Fabio Santambrogio, nato a Milano nel 1968, è stato ordinato sacerdote a Verona nella Congregazione dei Poveri Servi della Divina Provvidenza (Opera don Calabria) il 25 maggio 1996. È stato vicario in diocesi di Roma prima nella comunità cittadina di S. Maria Assunta (2004-2007) e poi a San Paolo in Genazzano (2007-2008). Dal 2008 al 2009 è stato collaboratore parrocchiale a Soncino (S. Maria Assunta e S. Pietro) e a Isengo. Nel 2009 è stato incardinato in diocesi ed è stato nominato vicario parrocchiale di Soncino (S. Maria Assunta e S. Pietro) e di Isengo dove è rimasto fino al 2013 quando è stato promosso parroco di Santa Lucia in Martignana di Po. Nel settembre 2015 ha fatto il suo ingresso come parroco della parrocchia “S. Vittore martire” in Calcio, che ora affiancherà anche alla guida delle parrocchie “Santi Pietro e Paolo apostoli” in Pumenengo e “S. Maria assunta” in Santa Maria in Campagna (Torre Pallavicina).

 

Il saluto di don Fabio Santambrogio

Carissimi parrocchiani di Pumenengo e di S. Maria in Campagna: sarò il vostro parroco e per Calcio continuerò a esserlo!
Vi saluto fraternamente nel Signore.
Il Vescovo Antonio mi ha chiamato a questo compito-missione.
Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato?
“Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore!” (Sl 115,12-13) Mi appresto a dire poche parole, partendo proprio da questa espressione del salmo: “Alzerò il calice della salvezza”.
Che cosa vorrei, che cosa sogno, che cosa desidero?
Che questa comunità (auspico fortemente che le tre parrocchie diventino UNA COMUNITÀ) e io, come suo parroco, in questo momento fossimo innalzati! Questa elevazione sarà possibile solo se ci lasceremo guidare da alcuni registri: anzitutto quello dello Spirito, quindi quello della qualità delle relazioni e, ancora, il registro della gratuità. Tutti e tre sono, si manifestano e si esprimono, nell’Eucaristia; essa è il modello del nostro essere, del nostro agire, del nostro vivere, del nostro testimoniare l’esperienza cristiana. Con il termine “cristiano” non si intende un aggettivo che si aggiunge alla nostra vita, ma si indica l’essere come Cristo e fare quello che Lui ha fatto. Ho poi un sogno, un desiderio che ritengo importante, una testimonianza dovuta agli uomini. Essi vogliono vedere da noi una qualità di relazione che non è semplicemente dettata dalle simpatie, dai favori, dall’interesse, ma unicamente e soltanto dall’amore, dal rispetto, dall’essere tutti e sempre come il buon samaritano che si prende cura, che è capace, come ci dice il Vangelo, non di amare perché si è stati amati, ma di amare per primi, di amare senza ritorno, di amare senza interessi, di amare tutti, di amare nonostante tutto, di amare il tutto. In tutta franchezza vorrei dirvi che ho intenzione di fare il parroco e non altro.
A ognuno il proprio compito!
Sarò, perciò, colui che vi aiuterà a vivere nella comunità le relazioni.
E questo mi impegna a mettermi in ascolto, a non chiudere gli occhi e, a volte, nemmeno la bocca. Vorrei che si mettessero a fuoco le relazioni.
La relazione con Dio, innanzitutto, perché sia una comunità secondo il Vangelo. In secondo luogo vorrei che ci si focalizzasse sulla relazione con gli altri, nella parrocchia e al di fuori di essa.
Ogni volta che ci chiuderemo nel difendere privilegi di lobby parrocchiali che dividono, deturperemo il volto bello della comunità.
Dobbiamo aiutarci a combattere quella “cultura dello scarto” di cui parla Papa Francesco. Ogni persona del popolo e del popolo di Dio ha un valore assoluto e grande. Non possiamo lasciare indietro alcuno!
In questo cammino di servizio, noi cristiani siamo chiamati a essere testimoni di un amore ancora più grande, ancora più aperto, gratuito e generoso. Guai se elevassimo muri proprio noi!
Non possiamo preoccuparci soltanto di coccolare il sentimento religioso delle persone, perché noi dobbiamo costruire insieme la civiltà.
E questo richiede uno sforzo di accoglienza da parte di tutti.
Richiede l’impegno di un confronto e di una mano tesa da parte di tutti.
Così dobbiamo costruire! Altrimenti si creano realtà in cui ci si giudica, ci si condanna e non ci si stima. Un ultimo punto è la relazione con noi stessi, quella grande capacità di dialogo con la nostra vita, quel chiedere un di più a noi, quel chiedere in un rapporto difficile, sempre un supplemento di amore, di fiducia verso gli altri. Sono queste le piccole cose che vorremmo sognare tutti e se le sogneremo insieme si realizzeranno, perché fin quando un sogno è solo mio, resta tale, ma quando è condiviso, quando è un sogno di tutti, allora diventa realtà.
Ma ci sarà tempo, fratelli e sorelle, perché i sogni siano condivisi e diventino progetto e cammino. Invoco il nome del Signore su di te, carissimo Vescovo Antonio. Sempre e in ogni tuo intervento mi hai dimostrato il tuo affetto di padre, il tuo incoraggiamento, sostenendomi nell’accettare e nell’accogliere la volontà del Signore. Grazie! Invoco il nome del Signore su tutta la famiglia dei sacerdoti che collaborano con me in questa nuova esperienza: don Silvio, don Andrea, don Antonio e don Michele. Invoco il nome del Signore su tutta l’articolazione di questa comunità ricca e bella che il Signore oggi mi dà come un regalo, come una dote. Grazie! Cercheremo di vivere, di lavorare, di impegnarci tutti nella vigna del Signore. Concludo con un’immagine che vorrei donarvi come inizio di questa avventura e come provocazione e spunto di riflessione.
Mi sembra una bella parabola visiva: il relitto della Concordia.
A volte la Chiesa, come la Concordia, finisce sugli scogli. Conosciamo tutti la vicenda di quella nave da crociera. Era facile dire “È stato uno solo che ha sbagliato tutto”. Scusate, ma non ci credo! Non sono l’avvocato di Schettino. Ma la Concordia è finita sugli scogli, perché ha finito di essere Concordia ed è diventata discordia. Questo è il motivo! Io credo che possiamo farcela anche con la nostra comunità cristiana. Se siamo disposti a non essere discordia e opereremo per essere concordia, la nostra comunità potrà camminare e arrivare lontano. Questo credo sia il nostro programma da vivere assieme! Non ci rimane che cominciare a lavorare unitamente e ne ho proprio voglia!
S. Maria della Rotonda ci guidi e ci appassioni sempre di più in una fraternità cristiana!

Il vostro parroco
Don Fabio Santambrogio

 

 

 

Vicomoscano in festa per don Anton Jicmon

 

Guarda la photogallery completa dell’insediamento

 

Domenica 11 settembre l’unità pastorale formata dalle parrocchie di Vicomoscano, Casalbellotto, Fossacaprara e Quattrocase ha vissuto una mattinata di festa per l’ingresso di don Anton Jicmon come nuovo parroco, succedendo a don Giuseppe Manzoni. Don Jicmon, originario della Romania e recentemente incardinato in diocesi dopo quasi vent’anni di servizio in terra cremonese, è il primo parroco d’origine straniera della Chiesa cremonese.

La celebrazione eucaristica è stata presieduta dal vescovo Antonio Napolioni presso la chiesa di San Pietro a Vicomoscano. 

La celebrazione eucaristica è stata anticipata dall’accoglienza, sul sagrato della chiesa parrocchiale, di Filippo Bongiovanni, il sindaco di Casalmaggiore di cui le frazioni fanno parte, il quale ha dato il benvenuto al vescovo di Cremona e al nuovo parroco.

Accanto al vescovo Napolioni, insieme al vicario zonale don Davide Barili, era presente il parroco di Casalmaggiore, don Claudio Rubagotti, e diversi altri sacerdoti che hanno accompagnato don Anton durante questi suoi anni di servizio a Cremona. Nell’assemblea eucaristica, tra i numerosi parrocchiani presenti ad accogliere il nuovo parroco, anche numerosi amici di don Anton in rappresentanza della comunità cattolica romena, alcune suore delle Figlie di San Camillo (della cui casa di cura era cappellano) e le suore Catechiste di Sant’Anna, originarie dell’India, in servizio presso la Casa dell’Accoglienza di Cremona (dove don Jicmon ha sempre riesieduto) .

Al termine dei riti di ingresso della Messa il vicario zonale don Davide Barili ha dato lettura del decreto di nomina. La liturgia è proseguita quindi con l’invocazione dello Spirito Santo, seguita dall’aspersione dei presenti e dall’incensazione dell’altare da parte di don Anton.

Una ragazza ha quindi portato il saluto della comunità al nuovo parroco, sottolineando specialmente l’attesa e l’entusiasmo dei giovani per questo nuovo percorso che inizia con la celebrazione dell’ingresso.

Dopo le letture del giorno, è stata l’omelia del Vescovo a offrire ulteriori spunti di riflessione: «Siete un parroco e una comunità fortunati a ricevere un Vangelo così oggi: Gesù ci dice ciò che pensa nelle parabole del capitolo 15 del Vangelo di Luca, parabole tanto famose quanto poco accolte da noi preti e cristiani praticanti, tanto che non è più una sola la pecorella smarrita, ma sono tante. Il primo invito al parroco è quindi di non chiudersi in casa, ma andare a cercarle. Oppure di fare come la donna, che cerca tutti i tesori nascosti nella casa».

«Questo Vangelo ci accompagna con cinque angeli: quello che fa il sarto, quello che fa il gioielliere, quello che fa il ciabattino, quello che fa il cuoco e il quinto lo scopriamo alla fine – ha ripreso mons. Napolioni – serve un angelo che fa il vestito per il figlio che torna, perché questo è nel cuore del padre. Che ognuno scopra la sua dignità come figlio di Dio e si rivesta».

Ha quindi continuato il Vescovo: «L’anello al dito è il segno che Cristo ha dato tutto per noi e ognuno di noi per lui è come la sposa. Poi serve il ciabattino per i sandali, perché il cristiano che ha scoperto la sua dignità non può stare sul divano ma deve mettersi in cammino, verso i poveri, i malati, ad annunciare la pace. Vedo che qui i cuochi non mancano e il momento del cibo può essere la verifica di una vita comunitaria: per verificare che ci sia pane, speranza e spazio per tutti e ci si dispiace quando qualcuno non c’è perché siamo una sola famiglia».

Il vescovo ha poi concluso: «Il quinto angelo nella parabola è colui che ha la pazienza, il silenzio, la carità per sopportare il fratello maggiore, per andare a cercarlo come fa il padre: quel cristiano per bene che non ha mai dato fastidio e che però rischia di non aver apprezzato la misericordia di Dio. E che rischia di giudicare per la sua gelosia e misura corta delle cose. Non si può essere cristiani così e serve un angelo che se ne prenda cura per fargli scoprire che esiste la famiglia».

La celebrazione eucaristica è quindi continuata con la liturgia eucaristica e dopo le Comunioni ha visto il nuovo parroco prendere la parola per un saluto alla comunità che lo ha accolto: «Contento e pieno di gioia saluto tutti voi e al vostro saluto di benvenuto rispondo con il saluto di bentrovato. Tramite voi saluto anche chi non ha potuto partecipare, i malati e gli anziani che vorranno conoscere il nuovo parroco nei prossimi mesi. Spero di essere il vostro parroco a lungo, almeno per i nove anni previsti: in questo momento non ho programmi particolari, ma è sufficiente una nostra prima conoscenza nel primo anno».

L’attenzione di don Jicmon è quindi andata al cuore della sua nuova missione da parroco: «Vengo nella vostra comunità con il desiderio di mettere Gesù al centro di tutto ciò che faremo. Per ricordarvelo meglio vi racconto la storia vera di un parroco che, dopo alcune celebrazioni mal riuscite, si decise di preparare personalmente con meticolosità la processione del Corpus Domini». Ha quindi proseguito don Jicmon: «Quando dalla chiesa uscì lentamente il baldacchino con il pesante ostensorio dorato incastonato con pietre preziose, un parrocchiano si avvicinò al parroco per fargli notare che mancava l’ostia nell’ostensorio, mancava proprio Gesù. “Non vedi tutto quello di cui mi devo occupare, non posso occuparmi anche dei dettagli” gli rispose seccato il parroco. Questo racconto è uno spunto per chiedervi di non lasciare mai che il vostro parroco debba pensare a tutto, trascurando in questo modo l’unico dettaglio che conta: Gesù».

«Non lasciate solo il vostro parroco, anche se nei primi giorni qui a Vicomoscano ho visto un bel movimento: continuiamo così! Quando organizzeremo iniziative e vi accorgerete che manca Gesù tirate le orecchie al parroco con proposte positive», ha infine concluso don Anton prima dei ringraziamenti finali e ricordando la Messa di lunedì 12 settembre alle ore 18.30 per i defunti di tutte le parrocchie.

Per concludere la mattinata di gioia, dopo le firme dell’atto di immissione alla presenza dei testimoni, è stato quindi il momento di un ricco rinfresco in oratorio per festeggiare insieme e scambiare le prime parole di conoscenza con il parroco appena accolto.

 

Biografia del nuovo parroco

Don Anton Jicmon, classe 1965, è originario di Luizi-Calugara, in Romania, dove è stato ordinato sacerdote il 24 giugno 1991 nella Diocesi di Iasi. Dopo essere stato viceparroco a Vale Mare (1991-1993) e Bacau (1993-1997) e parroco di Vaslui (1997-2002), è giunto in Italia ricoprendo l’incarico di assistente spirituale dei cattolici romeni di Torino.

Dal 2005 ha svolto il proprio ministero a servizio della comunità cattolica romena in diocesi di Cremona, dove nel 2022 è stato incardinato. Dal 2007 era anche cappellano della casa di cura Figlie di San Camillo di Cremona. Dal 2016 al 2017 è stato incaricato diocesano per la Pastorale delle migrazioni.

Ora il vescovo Napolioni gli affidato l’incarico di parroco delle Parrocchie di Vicomoscano, Casalbellotto, Fossacaprara e Quattrocase: don Anton Jicmon prende il testimone da don Giuseppe Manzoni, che si trasferisce a Dumenza per un anno di esperienza monastica.

 

Domenica mattina l’ingresso di don Jicmon a Vicomoscano
Alle 10 la Messa presieduta dal Vescovo nella quale il sacerdote d'origine romena si insedierà ufficialmente nelle comunità di Vicomoscano, Casalbellotto, Fossacaprara e Quattrocase

Si terrà nella mattinata di domenica 11 settembre, alle 10, presso la chiesa di San Pietro apostolo di Vicomoscano, l’insediamento di don Anton Jicmon come nuovo parroco dell’unità pastorale formata dalle parrocchie di Vicomoscano, Casalbellotto, Fossacaprara e Quattrocase. Continue reading »

Domenica pomeriggio l’insediamento di Paolo Fusar Imperatore, nuovo parroco di Malagnino
L'accoglienza alle 17 con la Messa del Vescovo nella chiesa di San Michele Sette Pozzi

È in programma nel pomeriggio di domenica 11 settembre nella chiesa di San Michele Sette Pozzi la Messa d’ingresso di don Paolo Fusar Imperatore come nuovo parroco e moderatore dell’unità pastorale di Malagnino. La celebrazione sarà presieduta alle 17 dal vescovo Antonio Napolioni e tra i concelebranti ci sarà anche il vicario zonale della zona pastorale 4, don Antonio Pezzetti, parroco di Piadena, Vho e Drizzona, comunità che in questi anni don Fusar Imperatori ha servito come vicario. Continue reading »

Domenica a Pumenengo l’ingresso di don Fabio Santambrogio
Il sacerdote, che rimane parroco di Calcio, il 25 settembre sarà inoltre accolto dalla comunità di Santa Maria in Campagna: prosegue così il cammino dell'unità pastorale tra le tre parrocchie della Bergamasca

Proseguendo il percorso di collaborazione già positivamente avviato tra le parrocchie di Calcio, Pumenengo e Santa Maria in Campagna, pur nella doverosa attenzione alle singole realtà (con le tre parrocchie che continuano a conservare la propria identità canonica), ma anche nel segno della continuità e del sostegno reciproco, lo scorso giugno il Vescovo ha nominato parroco di tutte e tre le comunità don Fabio Santambrogio, già parroco di Calcio. Proseguono il loro ministero nelle tre comunità anche gli altri sacerdoti già presenti, pur con una riorganizzazione degli incarichi. Novità che prenderanno il via ufficialmente con la celebrazioni di insediamento di don Santambrogio domenica 18 settembre a Pumenengo e domenica 25 a Santa Maria in Campagna (Torre Pallavicina). Continue reading »

Sabato a Isola Dovarese l’insediamento di don Loda Ghida
Con la Messa presieduta alle 17 dal vescovo Antonio Napolioni il sacerdote inizia il proprio ministero di parroco moderatore dell'unità pastorale di Isola Dovarese, Pessina, Stilo de' Mariani e Villarocca

Le parrocchie di Isola Dovarese, Pessina, Stilo de’ Mariani e Villarocca accoglieranno, nel pomeriggio di sabato 17 settembre, don Antonio Loda Ghida, il nuovo parroco moderatore dell’unità pastorale, che prende il posto di don Adelio Bucellè. Continue reading »

A San Michele Sette Pozzi accolto il nuovo parroco moderatore dell’unità pastorale di Malagnino

 

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«Buono, simpatico, credente». Sono le caratteristiche con cui il vescovo Antonio Napolioni ha presentato alle parrocchie di Malagnino il nuovo parroco, don Paolo Fusar Imperatore. «Il resto lo scoprire strada facendo…», ha quindi aggiunto affidando il giovane sacerdote, che a novembre compirà 41 anni, alla nuova comunità, che da subito gli ha chiesto una particolare attenzione ai ragazzi e alle giovani famiglie. Continue reading »

L’unità pastorale Cafarnao domenica accoglie don Pierluigi Capelli
L'insediamento del nuovo parroco in solido alle 9.30 a Pescarolo con la Messa presieduta dal vescovo Napolioni. Il sacerdote andrà ad affiancarsi agli altri due parroci in solido: don Giovanni Fiocchi (moderatore) e don Alessandro Bertoni

Si terrà nella mattinata di domenica 18, alle 9.30, presso la chiesa di Sant’Andrea, a Pescarolo, l’insediamento di don Pierluigi Capelli come nuovo parroco in solido dell’unità pastorale “Cafarnao”, formata dalle parrocchie “San Leonardo” in Vescovato, “San Bartolomeo apostolo” in Ca’ de’ Stefani, “Sant’Andrea apostolo” in Pescarolo, “San Giovanni decollato” in Pieve Terzagni, “Santi Martino e Nicola” in Binanuova, “Sant’Ambrogio vescovo” in Gabbioneta. Don Pierluigi andrà ad affiancarsi agli altri due parroci in solido: don Giovanni Fiocchi (moderatore) e don Alessandro Bertoni. Continue reading »

Nuovi parroci, ufficializzate le date degli ingressi
Primo appuntamento domenica 11 settembre a Vicomoscano con don Anton Jicmon, proseguendo sino a fine mese con gli insediamenti di don Paolo Fusar Imperatore a Malagnino, don Loda Ghida a Isola Dovarese, don Capelli a Vescovato, don Santambrogio a Pumenengo e Santa Maria in Campagna

Sono state ufficializzate dalla Segreteria vescovile le date degli ingressi, nelle rispettive comunità, dei nuovi parroci nominati nelle scorse settimane dal Vescovo. Continue reading »